Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 30 novembre 2015

Uno studioso del Medio Oriente afferma: l’islam ha bisogno di un rinnovamento basato sulla ragione

A proposito di Islam:
Aggiornamento: A destra l'immagine del tweet odierno del Papa: ne ha 'sparata' un'altra che ci spiazza non poco, mentre eravamo intenti ad esaminare le dichiarazioni che seguono...

Riprendiamo (NCRegister -19.11) una intervista del 17 novembre scorso, che prende le mosse dai recenti fatti di Parigi, al padre gesuita Samir Khalil Samir, studioso dell’Islam e pro-rettore del Pontificio Istituto Orientale di Roma.
Nota del traduttore che mi limito a trascrivere. Del resto parleremo.
Valeva la pena tradurre questo testo che mette in rilievo molte informazioni socio-politiche che è bene conoscere. Bisogna tuttavia mettere in guardia da un certo sottile atteggiamento modernista del sacerdote intervistato (esempio: «Siamo in grado di aiutare i musulmani a superare questa fase [non portando loro Gesù Cristo ma] perché siamo evoluti nell'interpretazione della Bibbia»! Tipico gesuita...). Inoltre, dire che il problema dell'inerenza della violenza all'islam si riduca all'interpretazione di Corano e hadith è doppiamente fuorviante e pericoloso: in primo luogo, perché non esistono interpretazioni diverse del Corano e della sunna, che su tanti, troppi punti sono sin troppo e ripetutamente espliciti; in secondo luogo, perché incoraggiare un'interpretazione "moderna", adatta ai nostri tempi del Corano, ricorda gli slogan modernisti di nouvelle théologie ed ebraismi vari sulla verità che progredisce coi tempi (il che è evidentemente una contraddizione logica), come ben sappiamo. Se si difende l'applicazione dei princìpi consigliati da Samir, si rischia di rivederseli poi ancóra una volta appioppati in contesto cristiano. Invece la Verità è Una sola e immutabile e non è certo nel Corano che si trova. Tolte queste specificazioni, sono altresì molte le considerazioni utili che si traggono dall'intervista.

Uno studioso del Medio Oriente afferma:
l’islam ha bisogno di un rinnovamento basato sulla ragione

di Edward Pentin, corrispondente romano del Register
Il padre gesuita Samir Khalil Samir afferma che la religione islamica era molto più razionalista nel Medio Evo di quanto non lo sia oggi.
I musulmani che sono stati identificati come autori degli attentati parigini del 13 novembre provenivano da una delle zone più secolarizzate dell’Europa settentrionale, in cui il cristianesimo – e in particolar modo il cattolicesimo – è ai suoi livelli più bassi.

Fino a che punto il secolarismo e un cattolicesimo debole hanno potuto influire sulla loro radicalizzazione? In questa intervista del 17 novembre, il padre gesuita Samir Khalil Samir, studioso dell’Islam e pro-rettore del Pontificio Istituto Orientale di Roma, affronta allo stesso tempo alcuni problemi inerenti all’islam e le tendenze secolari che hanno influenzato la diffusione della violenza fondamentalista islamica.

Don Elia. A testa alta per umiltà

Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina
(Lc 21, 28).

Non è un’ossessione di chi parla, ma la convinzione di un autorevole prelato che ha pagato cara la sua parrhesía: stiamo attraversando una prova apocalittica. Più e più volte, nella storia cristiana, cataclismi naturali e pubblici sconvolgimenti sono stati interpretati come segni della fine imminente; ma l’uomo non era ancora in grado di provocare terremoti e maremoti bombardando la ionosfera con radiazioni ad altissima intensità che, riflesse verso il suolo, sviluppassero una potenza devastante, né di fabbricare armi nucleari, chimiche e batteriologiche che, messe in mano a fanatici indemoniati, diventassero un incubo per i popoli del mondo. Più e più volte il dilagare della peste aveva decimato interi Paesi, ma non virus militari creati in laboratorio. Più e più volte conflitti sanguinosi avevano falciato le nuove generazioni, ma mai questo era successo, in una non dichiarata guerra planetaria, negli ospedali pubblici e a spese dei cittadini. Più e più volte i cristiani hanno subìto persecuzioni spaventose, ma i massacri indiscriminati e l’odio pubblico contro la loro fede non avevano raggiunto gli inauditi livelli di oggi.

Danilo Quinto. Due parole di verità

L’articolo della scorsa settimana (“La grande festa di Bergoglio”) ha ricevuto l’attenzione di “Avvenire”. Quale onore! 
Nella rubrica “WikiChiesa”, del 25 novembre, intitolata “Sale in Rete la Misericordia: per il Papa è davvero l'essenziale”, Guido Mocellin scrive: “Non c'è gran movimento, nella blogosfera dell'informazione ecclesiale: si parla sempre di Parigi e del binomio violenza-religione, e si parla molto di papa Francesco, che parte oggi per il viaggio in Africa. Ma dietro a questi due, salgono sempre più insistenti le storie relative all'imminente Giubileo della Misericordia. In Rete, naturalmente, ci sono anche gli estremi: come quello di Danilo Quinto, che in una lunga invettiva diffusa sul blog “Chiesa e post concilio” (http://tinyurl.com /njweyxx) mette nel conto dell'Anno Santo straordinario tutta la sua personale lista dei ‘cattivi’, a parte il vicino di casa rumoroso e quel tizio che l'altro ieri non gli ha dato la precedenza”.
Non mi considero un estremista, anche perché ho sempre detestato le “etichette”. Né mi sembra che quell’articolo possa essere considerato un’”invettiva”, se per questa s’intende – come recita il Dizionario Treccani – “discorso polemico concitato e violento, di accusa, di oltraggio, di acerbo rimprovero”. Raccontare la Verità può far male, ma non può costituire un oltraggio. In quell’articolo citavo fatti circostanziati e documentati – peraltro, solo una piccola parte di quelli di cui è protagonista Bergoglio, giorno dopo giorno – e ne traevo delle conseguenze. Perché non si risponde punto per punto? Forse perché è impossibile contestare i fatti?

domenica 29 novembre 2015

Chiesa e post concilio: Novena all'Immacolata Concezione. Dal 29 novembre al 7 dicembre

Chiesa e post concilio: Novena all'Immacolata Concezione. Dal 29 novembre al 7 dicembre

È di nuovo Avvento

È di nuovo Avvento. Noi andiamo a Messa tutte le domeniche e, possibilmente tutti i giorni. Succede così che in questo tempo sentiamo risuonare spesso l’invito alla gioia: «Gioisci, figlia di Sion; esulta, Israele e rallegrati con tutto il cuore» (Sof 3,14-18). Perché gioire, perché essere felici?

Letterati e filosofi, “maîtres à penser” (maestri del pensiero) d’oggi vogliono condurre l’uomo al di sopra di tutto e poi... senti le conclusioni del loro argomentare: la vita è uno schifo, l’uomo non ha senso, c’è solo spazio per l’angoscia, la disperazione e la rabbia. Si può anche apparire “sazi”, ma in fondo si è “disperati”: “sazi e disperati”, come diceva l’anima buona del Card. Giacomo Biffi (1928-2015), già Arcivescovo di Bologna, del mondo d’oggi.

Ascolta altresì i discorsi di tanta gente: lodano la libertà, il progresso, il benessere, il piacere di tutti i gusti... ma se chiedi loro “come va?”, senti l’amara risposta: “Che vuoi, una noia! Tiriamo avanti!”, come l’esistenza fosse solo un macigno da trascinare.

Dov’è allora la decantata esaltazione dell’uomo? Forse in una serie di giorni da cui si spremono tutti i succhi, dolci e amari che siano, come da un’arancia, che una volta spremuta si butta via? No! Con il rifiuto di Dio e del Figlio suo Gesù Cristo, è depresso l’uomo, è mutilata la sua personalità, intristita la sua esistenza sino all’abisso. Il frutto della negazione, il risultato dell’ateismo è la peggiore tristezza – ma incredibile a dirsi, qualcuno osa persino vantarsene: “Io non sono come te, che sei cattolico e lieto, ma sono libero di essere triste”.
Ma questo non rasenta la follia? Allora, perché gioire?

Felici per Lui

Il grido di allarme di una mussulmana convertita al cattolicesimo

Il discorso è centrato sulla Germania. Ma la questione è trasversale e si pone ovunque negli stessi termini. Continuiamo a parlarne, per non abbassare la guardia, che peraltro non sembra sia molto presente tra governanti e pastori ...

Mentre la Chiesa cattolica tedesca esorta continuamente a sostenere la politica di accoglienza dei rifugiati, cominciano a levarsi voci cattoliche di fronte ai rischi di derive.
Sabatina James è una giovane donna Pakistano-austriaca convertita al cattolicesimo, attivista per i diritti dell'uomo; è scampata da un matrimonio forzato con un cugino in Pakistan che ha ripetutamente abusato di lei sessualmente. Minacciata di morte dalla sua famiglia a causa della sua conversione, Sabatina James vive dal 2004 sotto protezione 24h/24. Ha fondato nel 2006 l'organizzazione caritativa Sabatina che aiuta i musulmani che vengono spinti a sposarsi con la forza. Essa fornisce alle vittime la possibilità di fuggire, assistenza legale e un aiuto psicologico.

Questa ex musulmana ha recentemente pubblicato una critica importante nei confronti della gestione tedesca della crisi dei migranti. Come apprendiamo dal sito kath.net, Sabatina ha fatto riferimento alle reali minacce della incontrollata immigrazione musulmana provenienti da paesi non democratici. Ha espresso le sue preoccupazioni affrontando apertamente il problema, anche a costo di scuotere e impressionare la diffusa moderazione dei cattolici in Germania.
Ha detto in particolare in un'intervista a Neuen Osnabrücker  Zeitung: "Dobbiamo porci due domande: vogliamo continuare a salvaguardare i diritti umani in Germania? Possiamo lasciare che la Germania diventi un paese a maggioranza musulmana?".

Invito alla Lettura. Henry Delassus: “L’Americanismo e la congiura anticristiana”

Mons. Delassus e l’americanismo

Monsignor Henry Delassus ha scritto un illuminante libro sull’americanismo (L’Américanisme et la Conjuration antichrétienne, Lilla-Parigi, Desclée De Brouwer, 1899, tr. it., L’Americanismo e la congiura anticristiana, Siena, Bernardino, 1903) che ci aiuta a capire l’attuale situazione religiosa e geopolitica - dominata dall’americanismo temporale e spirituale - prevista con lucidità dal prelato francese circa 100 anni or sono. L’editrice Effedieffe (Proceno di Viterbo) propone, per il Natale del 2015, la II edizione[1] ai lettori italiani.

Trama dell’opera

In quest’opera il prelato spiega che tra tutti i soggetti inquietanti del mondo attuale, sia in campo politico che religioso, l’America del nord non è dei minori. Infatti, ciò che la caratterizza è “l’audacia nelle imprese industriali e commerciali ed anche nei rapporti internazionali, calpestando essa tutte le leggi della civiltà cattolico-romana” (p. 47 dell’edizione Effedieffe). Purtroppo, tramite l’americanismo, gli Stati Uniti spingono la loro audacia anche nelle questioni religiose.

sabato 28 novembre 2015

Fedeli reagiscono agli oltraggi al Signore: a Pamplona manifestazione e Messa di riparazione

Conforta poter segnalare che migliaia di fedeli, a Pamplona, dapprima manifestano per le strade teatro della sacrilega azione nei confronti di Gesù-eucaristico e, successivamente, partecipano ad una Santa Messa di riparazione in Cattedrale. Le nostre preghiere si sono unite alle loro, anche se apprendiamo solo ora - e volentieri documentiamo - la loro reazione.

La Chiesa ecumenica ed interreligiosa è quella inquinata dalla Massoneria

Esiste in proposito un testo programmatico, scritto del 1819 (!), ma terribilmente attuale, tratto dall’Istruzione segreta permanente data ai membri dell’Alta Vendita, il vertice della Carboneria ottocentesca, di cui si propongono alla riflessione del lettore alcuni passi: “Ora dunque per assicurarci un Papa secondo il nostro cuore si tratta prima di tutto di formare, a questo Papa, una generazione degna del regno che noi desideriamo. Lasciamo in disparte i vecchi e gli uomini maturi; andate invece diritto alla gioventù, e, se è possibile, anche all’infanzia… Alla gioventù bisogna mirare, bisogna sedurre i giovani: è necessario che noi attiriamo la gioventù anche senza se ne accorga, sotto la bandiera delle società segrete. Per avanzarci, a passi contati ma sicuri, in questa via pericolosa, due cose sono assolutamente necessarie. Voi dovete avere l’aria di essere semplici come colombe, ma insieme voi dovete essere prudenti come serpenti […].
Una volta che la vostra reputazione sarà stabilita nei collegi, nei ginnasi, nelle università e nei seminari: una volta che voi vi sarete cattivata la fiducia dei professori e dei giovani, procurate che specialmente coloro che entrano nella milizia clericale ricerchino la vostra conversazione […].
Questa reputazione […] aprirà alle nostre dottrine il cuore del giovane clero e degli stessi conventi.  Fra qualche anno questo giovane clero avrà, per forza di cose, invase tutte le funzioni; egli governerà, amministrerà, giudicherà, formerà il consiglio del sovrano, e sarà chiamato ad eleggere il Papa del futuro. Questo Papa, come la più parte dei suoi contemporanei, sarà più o meno necessariamente imbevuto, anche lui, dei principi […] umanitari che noi cominciamo ora a mettere in circolazione. Fate che il Clero cammini sotto le vostre bandiere, credendo di camminare sotto la bandiera delle Chiavi Apostoliche”.

“Date la libertà di coscienza agli eretici, agli ebrei, agli atei, ma abbiate cura che non ne godano il prete e i cattolici […]. Per distruggere l’influenza del prete tagliategli i beni che lo rendono indipendente, riducetelo al salario dell’impiegato dello Stato […]. Diminuite il numero delle feste, impiegate le domeniche con esercizi, banchetti, divertimenti e occupazioni che allontanino il popolo dalla morale evangelica […]. Per togliere al prete l’affezione assoluta che lo rende caro al popolo studiatevi di incatenarlo a una famiglia, sollevate l’opinione contro il celibato […]”.
(E. Delassus, Il problema dell’ora presente, pp. 588-90 e 626 – 628)

Il problema ecclesiologico del 'falso ecumenismo'.

Indice di alcune delle nostre riflessioni sull'epocale problema ecclesiologico del 'falso ecumenismo'. 

.: Maria Guarini, Ecumenismo: definizione evoluzione
.: Mons.Gherardini "I separati dall’unità visibile della Chiesa o per scisma o per eresia sono tagliati fuori dalla comunione ecclesiale"

Le derive del falso ecumenismo

Cantalamessa al Sinodo anglicano: "Stiamo affrontando un mondo post-cristiano"

Apprendiamo da Zenit: Cantalamessa al Sinodo anglicano: "Stiamo affrontando un mondo post-cristiano". Ma vediamo come. Di seguito il commento.

Dobbiamo tornare ai tempi dei primi cristiani: loro affrontavano un mondo pre-cristiano; noi stiamo affrontando largamente un mondo post-cristiano”. Lo ha detto padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, che è intervenuto con la predicazione di un sermone all’apertura del Sinodo della Chiesa di Inghilterra a Londra, nella Westminster Abbey. Una presenza - riporta l'agenzia Sir - che è stata accolta con grande calore anche dalla Regina Elisabetta che nel suo saluto all’Assemblea ha sottolineato come “la presenza tra noi oggi del predicatore della Casa Pontificia non sarebbe stata possibile senza i progressi avvenuti dal 1970 nella cooperazione tra le grandi tradizioni cristiane”.
Padre Cantalamessa ha ricordato nella sua predica che il mondo cristiano si sta preparando alla celebrazione del 500.mo anniversario della riforma protestante[1] ed ha detto:

Prima Domenica di Avvento. Santa Messa in Canto Gregoriano ad Osimo

Domenica 29 novembre - ore 11

Cappella del Palazzo Campana - Osimo
SANTA MESSA CANTATA DELLA PRIMA DOMENICA DI AVVENTO
IN CANTO GREGORIANO
( Priorato Madonna di Loreto Rimini)

La Santa Messa è organizzata da alcuni fedeli del posto. Celebrerà un Sacerdote FSSPX che porterà anche i cantori riminesi.

Prima Domenica d'Avvento. Messa cantata latino-gregoriana "Ad te levavi" a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)

S. Messa cantata latino-gregoriana (Forma straordinaria - Messale del 1962)
nella Prima Domenica d'Avvento - Messa "Ad te levavi"

Domenica 29 novembre 2015 - ore 18,00
Chiesa Gesù Crocifisso e Madonna delle lacrime
Via Giaveno, 39 - Torino

Celebrante: don Stefano Cheula - Parroco

venerdì 27 novembre 2015

I vescovi inglesi lanciano la richiesta di una revisione della forma straordinaria del rito romano. Attenzione: sono i portavoce di altre spinte moderniste!

Leggo e traduco da Riposte Catholique e poi, di seguito, dico la mia.
Il segnale è serio e non di poco conto. Non va sottovalutato. Dove sono, tra i pastori, le sentinelle che lanciano l'allarme sui numerosi attentati, da molti versanti, alla purezza della nostra Fede? Chi potrà intervenire autorevolmente per evitare ulteriori scempi? Non è antisemitismo la riaffermazione della distinzione tra le due fedi e rifiutare la dottrina delle 'salvezze parallele'. Le note sulla 'preghiera agli ebrei' del Venerdì Santo che si vorrebbe ancora modificare, redatte dopo l'articolo tradotto, lo spiegano approfondendo.

Dal Messale Romano del 1962
Da alcuni giorni, la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, al termine della sua assemblea plenaria, ha emesso diverse risoluzioni. Tra queste, una richiesta alla Commissione Ecclesia Dei riguardante la revisione della preghiera per gli ebrei del Venerdì Santo[1], che appare nella forma straordinaria del rito romano. La revisione è ricondotta "alla luce della comprensione della Nostra Aetate dei rapporti tra la Chiesa cattolica e l'ebraismo". Da notare che nel 2008, la preghiera in questione era già stata modificata. Possiamo dunque già a interrogarci rispettosamente sulla opportunità di una ennesima revisione, mentre pensavamo che la questione fosse irreversibile.
[L'articolo riporta la versione francese. Trascrivo qui l'originale latino e la traduzione italiana dell'ultima versione della preghiera del Venerdì Santo, quella di Benedetto XVI del 2008 (tenendo conto che per il Venerdì Santo nelle chiese birituali è concessa ai termini del motu proprio solo una celebrazione, che per questa orazione sarà di fatto sempre quella moderna)[2], mentre ho costruito, in fondo all'articolo, una tavola sinottica per mettere a raffronto la versione del Messale del 1962 - che ritrovate nella prima colonna da sinistra - e le variazioni successive intercorse negli anni antecedenti il 2008, dapprima apparentemente insignificanti e poi in crescendo in direzione della dottrina delle salvezze parallele].

Venerdì 27 novembre. Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Su Riscossa Cristiana potrete trovare alcuni avvisi [qui].

La partecipazione del Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, al funerale civile della giovane uccisa negli attentati terroristici di Parigi si è tradotta nella negazione della fede in Gesù Cristo unico salvatore. Le parole e gli atti del Patriarca sono andati al di là di una partecipazione a una già inaccettabile “cerimonia inter-religiosa” e hanno costituito un’accettazione della “religione civile” di giacobina memoria, negazione dell’unica vera Fede. Siamo tutti invitati a pregare in riparazione di questi gravissimi atti e, ancora una volta, a pregare perché i vertici della Chiesa ritrovino la Fede e non vengano traviate le anime dei credenti che ingenuamente potrebbero seguire indicazioni contrarie alla Dottrina.

La proposta di Lettura di formazione di questa settimana:

giovedì 26 novembre 2015

Il silenzio del Carmelo, pegno di vittoria

Tu che conosci colui che in questo istante sta peccando, colpisci me per lui, e così forte che possa pentirsi”. (Una monaca carmelitana, tratto dal radio-documentario Clausura di Sergio Zavoli, 1958)
Chi non crede alla preghiera non può considerarci che impostori o parassiti della società. Se lo dicessimo più francamente al mondo ci faremmo capire meglio”.
(I dialoghi delle carmelitane, George Bernanos)
In questi giorni di fragore e desolazione, le nostre anime non possono che essere intorbidite e soffocate dal livore mediatico e dalle propaggini di odio indiretto verso la Chiesa e la Fede cattolica. Dedurne i motivi è piuttosto facile: dove non abbiamo letto le accuse sommarie, le presunte condanne infallibili verso le crociate e verso il passato militante della cristianità? 
Dove non abbiamo letto, con sguardo perplesso, considerazioni storiche sull’evoluzione del ‘sentimento della violenza’ nel mondo cristiano, il quale con l’avvento dei Lumi – dal chiarore opaco – è stato ricondotto nei ranghi di una giusta morale? Abbiamo esitato, abbiamo provato vergogna, spesso per viltà non ci siamo saputi difendere. Molto più spesso, e cosa ancor più grave, non abbiamo avuto prìncipi e generali degni per poterci difendere. Esiste, tuttavia, nel cuore della Chiesa, anche durante questa tempesta devastatrice, un luogo di speranza, un esercito orante di intrepide anime senza paura. La sua storia ha origini lontane, così lontane da indurre a pensare che esso sia sempre esistito. È l’ordine dei fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo; l’intera famiglia carmelitana che con la grande riforma teresiana del 1500 si è imposto come uno dei pilastri portanti della Santa Chiesa.

mercoledì 25 novembre 2015

Mons. Marcel Lefebvre. La Chiesa del Vaticano II e la Massoneria

Un discorso drammatico, una testimonianza vibrante. Stupisce sentir pronunciare tanti anni fa avvertimenti e riflessioni che sussurravamo sgomenti con timoroso dubbio fino a qualche anno fa e che ora ci si rivelano in tutta la loro tragica evidenza, in una situazione già molto più deteriorata rispetto alla 'sapiente' visione di un pastore che ha portato fino in fondo le sue scelte consapevoli.
Ora, di fatto, assistiamo al moltiplicarsi degli effetti delle distorsioni introdotte nella vita ecclesiale, che hanno inciso sia in profondità che a largo raggio. Oltre alle promesse del Signore, ci conforta ricordare che anche S. Atanasio era solo, ma la Chiesa non è rimasta ariana...

Mons. Marcel Lefebvre: «La Chiesa del Vaticano II è occupata da una loggia massonica» (Febbraio 1976)

"(…) Sono convinto che si scoprirà poco a poco che il Vaticano II ha a che fare con una loggia massonica! Né più né meno. Lo si scoprirà, forse, di qui a breve. Verranno pubblicati dei nomi con le appartenenze massoniche, con i gradi di massoneria, con le appartenenze alle logge!..

Non può essere altrimenti! Eseguono alla perfezione il lavoro delle logge massoniche per non essere, almeno, dei sostenitori delle logge massoniche. Non è possibile, non è possibile! E tutto ciò si verifica in ogni settore. Non è possibile che il Papa, ispirato dallo Spirito Santo e sostenuto dallo Spirito Santo per bocca di Nostro Signore Gesù Cristo, possa fare una cosa del genere. In questo, sono d’accordo con voi, non è possibile, è incompatibile.

Questa distruzione della Chiesa, questa distruzione del Regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, questa distruzione della fede cattolica in ogni campo: tutti i catechismi, le università, le scuole cattoliche, le congregazioni religiose, i seminari.

martedì 24 novembre 2015

Il trionfo della religiosità civile.

Grande pietà e il nostro Requiem per Valeria Solesin. Ma, oggi, si è celebrato il trionfo della religiosità civile dalla quale è bandito il sacro. Può apparire anche come il preludio della Nuova Religione Mondiale. Un male da temere quanto lo stato islamico...

Alessandro Pini. Il mandante: breve indagine metastorica circa i recenti fatti di Parigi.

Analisi ad orizzonte allargato senza trascurare le implicazioni preternaturali. Da tener ben presente per individuare anche i "mandanti" materiali, in uno scenario più che complesso, e quindi orientare le azioni concrete, neutralizzando le mistificazioni. Ripartire dalla vita nella Verità iniziando da ognuno.

Tutti coloro che odiano me, amano la morte” 
(Prov. 8, 35-36)

Fermare i mandanti. Queste le parole del giornalista italiano Giulietto Chiesa circa i recenti fatti di Parigi.

Sono perfettamente d’accordo con il buon Giulietto, ma da cattolico “medievale” ritengo, piuttosto, che sia giusto scovarli nelle loro tane più profonde quanto reali, ossia identificando innanzitutto la loro “spiritualità”, la loro filosofia. Come un buon cavaliere, pertanto, tenterò l’assalto al castello (menzogna) per espugnarlo e rendere pubblici i misfatti ivi commessi.

Chi sono, dunque, e dove si nascondono questi mandanti? Siamo davvero certi che questi attentati, ma soprattutto la situazione del mondo contemporaneo sia frutto di molteplici ideatori e non di un’unica mente?

Alessandro Pini. Dottrina sociale, immigrazionismo e culto dell’Uomo

“Torneremo a riveder le stelle”
«Il vero santo possiede la carità; ma è una carità terribile che brucia e divora; una carità che detesta il male, perché vuole la guarigione. Il santo che il mondo si figura, dovrebbe avere una carità dolciastra che benedicesse chiunque, che benedicesse qualunque cosa, che benedicesse in qualunque circostanza. Il santo che il mondo si figura, dovrebbe sorridere all’errore, al peccato, a tutti e a tutto. Dovrebbe essere senza indignazione, senza profondità, senza elevatezza e non dovrebbe scrutare gli abissi. Dovrebbe essere benigno, benevolo, arrendevole col malato, indulgente per la malattia”.
Ernest Hello (1828-1885)
Premessa

Le parole del geniale scrittore francese appena citate, potrebbero già indicarci una valida risposta alla deriva di stampo mondialista rintracciabile nelle parole dell’attuale Papa. Non esitiamo a sostenerlo, eppure sarebbe riduttivo ed alquanto superficiale fermarsi a simile diagnosi, di per sé valida, ma non abbastanza per i tempi in cui viviamo (apostasia universale- tempi ultimi).

Chi ama la verità detesta l’errore” scriveva – altrettanto giustamente – Ernest Hello, ed è proprio l’amore per la verità che ispira e conduce la mia penna, tuttavia, tenendo ben presente il versetto del Vangelo di San Luca (17,10), nel quale troviamo l’antidoto a quella grave malattia dello spirito che è causa di una moltitudine di mali: la superbia.

Le recenti affermazioni di Francesco (1) circa l’immigrazione ed il presunto obbligo di accoglienza meritano un’attenzione particolare. Le trovo, infatti, più gravi di ogni altra dichiarazione precedente. Perché?

Consolazione e desolazione. Come accoglierle?

Non è difficile disprezzare il conforto umano, quando abbiamo quello che viene da Dio. Ma è cosa difficile assai saper sopportare la mancanza, sia del conforto umano sia del conforto divino, saper accettare volonterosamente di soffrire, per amore di Dio, la solitudine del cuore, e senza guardare i propri meriti. Che c'è di straordinario se sei pieno di santa gioia, quando scende su di te la grazia divina? E', questo, un momento che è nel desiderio di tutti. Galoppa leggero chi è sostenuto dalla grazia. Che c'è di strabiliante se non sente fatica colui che è sostenuto dall'Onnipotente ed è condotto dalla somma guida? Di buona voglia e prontamente accettiamo un po' d'aiuto; difficilmente uno se la cava da solo. Il santo martire Lorenzo seppe staccarsi da questo mondo, persino dall'amato suo sacerdote, giacché egli disprezzò ogni cosa che gli apparisse cara quaggiù. Egli giunse a sopportare con dolcezza che gli fosse tolto Sisto, sommo sacerdote di Dio, che egli amava sopra ogni cosa. Per amore del Creatore egli, dunque, superò l'amore verso un uomo; di fronte a un conforto umano preferì la volontà di Dio. Così impara anche tu ad abbandonare, per amore di Dio, qualche intimo e caro amico; e non sentire come cosa intollerabile se vieni abbandonato da un amico, ben sapendo che, alla fine, tutti dobbiamo separarci, l'uno dall'altro. Grande e lunga è la lotta che l'uomo deve fare dentro di sé, per riuscire a superare se stesso e a porre in Dio tutto il proprio cuore. Colui che pretende di bastare a se stesso va molto facilmente alla ricerca di consolazioni umane. Colui invece che ama veramente Cristo e segue volenterosamente la via della virtù non scende a tali consolazioni: egli non cerca le dolcezze esteriori , ma cerca piuttosto di sopportare grandi prove e dure fatiche per amore di Cristo.

lunedì 23 novembre 2015

Una nota di cronaca: una donna, dal Libano.

Leggo su RaiNews - 09 marzo 2015 "Stai zitta, così posso parlare. Sei una donna... ". Sono le parole con cui lo studioso islamista Hani Al-Seba'i si è rivolto alla giornalista libanese Rima Karaki durante un'intervista televisiva. E' a questo punto che lei ha risposto con calma e fermezza alla frase sessista dell'ospite: "O c'è rispetto reciproco o questa conversazione è finita". Poi ha interrotto il collegamento da Londra. Adesso il video sta scatenando la solidarietà nei confronti della giornalista sul web, diventando virale. L'intervento Al-Seba'i era stato invitato a parlare del motivo per cui ci sono molti cristiani [(!?) cristiano è forse ancora sinonimo di occidentale o di europeo? ndr] che scelgono di arruolarsi nell'Isis, ma il discorso stava andando per le lunghe rispetto ai tempi televisivi - con lo studioso che aveva iniziato a parlare anche di Brigate Rosse italiane e della Baader Meinhof tedesca. Motivo per cui Karaki aveva cercato di far tornare la conversazione sul tema principale. "Dottor Al-Seba'i, restiamo focalizzati sul presente. Oggi quali sono gli slogan usati per attrarre i cristiani?" ha domandato la giornalista. Un invito al quale l'uomo ha reagito con irritazione: "Non risponderò come vuole lei, io sono qui per servire l'idea in cui credo". 
La reporter, nota in Libano per essere la conduttrice di un programma di approfondimento sulla tv locale "Al Jadid", a quel punto, chiede alla regia di interrompere l'intervista, replicando all'ospite: "Questo è il mio studio, qui comando io...

Danilo Quinto. La grande festa di Bergoglio

È bene che «l’offensiva della misericordia» – come la chiama il Segretario di Stato Pietro Parolin – vada avanti e che il Giubileo della Misericordia indetto da Bergoglio si tenga. Solo così si farà maggiore chiarezza, in tutti i sensi.

Sarà il Giubileo di Emma Bonino, alla quale si augura lunga vita e la si invita ad una riunione con migliaia di bambini. Di Marco Pannella, al quale si prospetta solidarietà e vicinanza. Di Eugenio Scalfari, al quale si confidano le proprie certezze (del tipo che «il bene e il male è affidato alla coscienza di ciascuno» e che «non esiste un Dio cattolico») e si autorizza a divulgarle. Di Enzo Bianchi, il «reverendo» Priore di Bose, che imperversa per ogni dove dell’urbe cattolico, improvvidamente nominato consultore del Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei cristiani. Dei «cattolici adulti» alla Romano Prodi, per sua ammissione frequentatore di sedute spiritiche, che intendevano contribuire a salvare Aldo Moro. Di Alberto Melloni e dell’intera «Scuola di Bologna», artefice massima dell’elegia del Concilio Vaticano Secondo, che ha posto la Chiesa di Cristo al servizio del mondo. Di Alleanza Cattolica e di Massimo Introvigne, che ogni giorno su «La Bussola Quotidiana» tenta di rendere conformi le affermazioni del Pontefice al Vangelo. Dei vaticanisti «amici» all’Andrea Tornielli e dei membri della «corte» come il direttore di «Civiltà Cattolica», Antonio Spadaro. Degli esperti di questioni bancarie e finanziarie, nominati e poi indagati per associazione per delinquere, a proposito di come si scelgono gli uomini (e le donne).

domenica 22 novembre 2015

don Elia. Delirio e castigo

Stupenda condivisione ed esortazione. Da assentire ed assaporare in ogni virgola!

Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte; provami al fuoco, non troverai malizia. La mia bocca non si è resa colpevole, secondo l’agire degli uomini; seguendo la parola delle Tue labbra, ho evitato i sentieri del violento. Sulle Tue vie tieni saldi i miei passi e i miei piedi non vacilleranno (Sal 17 [16], 3-5).

Il quotidiano delirio cui stiamo assistendo nella Chiesa ad opera delle sue guide, dal vertice in giù, non solo sta esasperando il nostro cuore credente, continuamente scosso nelle sue certezze più sacre, ma rischia pure di insinuare subdolamente in esso sentimenti meno buoni che lo inclinino a reazioni conformi all’agire umano, dirottandolo sui sentieri dei violenti. Sarebbe, questa, l’ultima perfidia con cui il diavolo farebbe deragliare quanti non si son lasciati incantare dalle sue sirene. La biblica preghiera che ispira questo scritto può quindi esserci di valido aiuto in questa battaglia spirituale. È evidente che le sue affermazioni all’indicativo stiano perfettamente al loro posto soltanto sulle labbra di Gesù, che con queste parole ha pregato durante la Sua vita terrena; per noi rappresentano invece uno stimolo e un termine di tensione, mentre rivolgiamo a Dio, formando un solo corpo in Cristo che prega in noi, le richieste che riconosciamo del tutto appropriate alla nostra condizione.

Cosa c'è da sapere su Cristo Universorum Rex

Nell'Ordinamento Liturgico riformato oggi si celebra Cristo Re.
Riproponiamo un testo da rivisitare per i lettori abituali e da meditare per i nuovi per meglio comprendere ciò che sta avvenendo della Tradizione, ma soprattutto della Regalità di Nostro Signore, universorum Rex = Re di tutti e di tutte le cose. E non soltanto genericamente Re dell'universo, come l'ha declassato la Festa di Cristo Re del NO, che indebolisce la dimensione storica, immanente del Regno...
Può essere interessante riprendere anche questo testo, ponendo attenzione all'Inno Te sæculórum Príncipem, e all'indicazione delle strofe inopinatamente soppresse (nel Mattutino e nelle Lodi) e quindi non più né pregate né meditate sui nuovi breviari... Poi dicono che non è cambiato nulla!

La festa di Cristo Re nella storia, nella liturgia, nella teologia
di Daniele Di Sorco

1. Uno spostamento apparentemente irrilevante.

Col motu proprio Summorum Pontificum il Papa Benedetto XVI ha definitivamente chiarito che il Messale romano tradizionale, detto di S. Pio V, non è mai stato abolito e che pertanto qualunque sacerdote può utilizzarlo nella sua integralità. La Pontificia Commissione Ecclesia Dei, in una risposta del 20 ottobre 2008, ha ribadito che "l'uso legittimo dei libri liturgici in vigore nel 1962 comprende il diritto di usare il calendario proprio dei medesimi libri liturgici". Com'è noto, nel calendario universale del rito romano antico la festa di Cristo Re è assegnata all'ultima domenica di ottobre, mentre il Messale romano riformato, approvato da Paolo VI nel 1969, la colloca all'ultima domenica dell'anno liturgico.

Non mancano coloro che, in nome di una maggiore uniformità tra le "due forme dell'unico rito romano", insistono per una revisione del calendario che garantisca per lo meno la coincidenza delle feste maggiori (revisione che de facto è stata già compiuta per il rito ambrosiano antico, non però de iure, visto che le norme del diritto richiedono per qualunque modifica liturgica, anche relativa a riti diversi dal romano, l'espressa approvazione della Santa Sede). I più, tuttavia, considerano questo spostamento della festa di Cristo Re come irrilevante: dopo tutto, la ricorrenza è rimasta, anche se leggermente modificata nel titolo (non più "Cristo Re" simpliciter, ma "Cristo Re dell'universo"), e il fatto che sia assegnata ad una data piuttosto che ad un'altra non ne altera la sostanza. Alcuni, sebbene legati al rito antico, giungono a preferire la scelta del nuovo calendario: la festa della regalità di Cristo, infatti, costituisce il perfetto coronamento dell'anno liturgico, mentre non si vede il motivo di collocarla in una posizione apparentemente priva di significato come la fine del mese di ottobre.

sabato 21 novembre 2015

Roma 5 dicembre, Sant'Anna al Laterano. Missa ''tempore belli'. Leggere attentamente: segue proposta importante

Sabato 5 dicembre - ore 17:00, nel cuore della Novena alla Immacolata Concezione, una speciale Missa in tempore belli sarà celebrata dal nostro Sacerdote, don Giuseppe Vallauri. Nell'occasione sarà distribuita, per indossarla come atto di sostegno ai Francescani e Francescane dell'Immacolata la medaglietta che portano appuntata sul petto. Leggete attentamente il seguito.

Già da alcuni mesi è ripresa la Santa Messa del
primo Sabato del Mese - ore 17:00
dedicata alla Vergine, che viene ad aggiungersi a quella di
ogni Domenica - ore 17:00
Sant'Anna al Laterano
Via Merulana, 177 - Roma

Coglieremo quest'occasione Mariana e di impetrazione, per promuovere un atto tangibile di sostegno ai cari Frati e Suore Francescani e Francescane dell'immacolata rimasti fedeli al loro carìsma originario, che riguarda la Chiesa tutta, indossando la Medaglia miracolosa, per quanto possibile, in modo evidente.
Se, come sembra, la volontà è la distruzione, necessità impone, pacificamente, di resistere: «si hi tacuerint, lapides clamabunt»!

È un atto di sostegno che chiunque potrà far suo chiedendoci le medaglie, che indosseremo per la prima volta in questa circostanza (distribuendole a chi verrà a Via Merulana il 5 dicembre). Ogni esemplare è benedetto dai nostri Sacerdoti. Ne mettiamo gratuitamente a disposizione anche un congruo quantitativo per tutti coloro che ne faranno richiesta via mail: romaperenne@gmail.com e che avranno l'accortezza di fornire il proprio nome e indirizzo per la spedizione.

È un atto di sostegno che scaturisce come reazione alle osservazioni di uno dei Commissari durante un incontro coi superiori dei conventi e degli organismi FI tenutosi il 28 settembre scorso. Non sono ancora ordini, ma non promettono niente di buono. Ricordo succintamente: 1.  strapparsi la “medaglietta miracolosa” che portano cucita sul saio. 2. cancellare dai loro statuti il “Voto Mariano”. 3. non fare più riferimento a San Massimiliano Kolbe.

Da un grande male dobbiamo fare il possibile per far nascere un grande bene, in Cordibus Jesu et Mariae.

Piero Vassallo. La lezione di Gustave Thibon: Dopo la modernità la Tradizione

Quando piango sulla rottura di una tradizione è soprattutto all’avvenire che penso. Quando vedo marcire una radice ho pietà dei fiori che seccheranno per mancanza di linfa. (Gustave Thibon, L’uomo maschera di Dio.)
L’Occidente postmoderno è agitato e tormentato da due convergenti e associati vizi di pensiero: un’oscura, sotterranea e implacabile avversione alla verità cristiana e una ecumenica indulgenza nei confronti delle più abbaglianti adorazioni del progresso e/o del regresso.

In altre parole: la religione cattolica, alterata e stordita dal tuffo conciliare nel vuoto soggiacente alla finestra buonista, risorge davanti alla porta di una modernità sfondata dai contrari segnali della storia.
I progressisti rinculano nascondendo la sterilità del loro pregiudizio, puntualmente ridicolizzato da Gustave Thibon: “tutto ciò che non appartiene all’eternità appartiene al tempo perduto”.

Il progresso meccanico dell’Europa corre in direzione dei vicoli ciechi tracciati dall’impotenza laicista al cospetto dell’islam e affumicati dal fuoco crepuscolare alimentato dalla tradizionale stupidità dei politicanti americani.

Di qui la ritornante attualità degli impavidi pensatori cattolici e/o reazionari [1], che hanno tentato di arrestare la forsennata corsa della Francia, motrice laica, democratica e progressiva dell’Occidente, verso il traguardo dal gauchismo e/o dalla neo-destra: il patibolo costruito dai laicisti in vista della decapitazione della civiltà cristiana.

venerdì 20 novembre 2015

Domenica 22 novembre. Santa Messa Antiquior a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)

S. Messa cantata latino-gregoriana (Forma straordinaria - Messale del 1962)
S. Messa cantata latino-gregoriana (Forma straordinaria)
nella Domenica ultima dopo Pentecoste

Domenica 22 novembre 2015 - ore 19,00
Chiesa Arciconfraternita dello Spirito Santo 
Via Porta Palatina, 7 - Torino

Programma musicale della celebrazione:

Parigi e la caduta di Roma

Propongo il testo che segue, segnalato da Rosa Roccaforte e tradotto al volo dalla Redazione. Si tratta di osservazioni da non ignorare per arricchire le nostre chiavi di lettura di quanto sta accadendo. Se non si riflette a fondo, non si possono affrontare con la dovuta consapevolezza e responsabilità gli eventi che incombono nella intricata e complessa correlazione dei molteplici elementi in campo. Autore dell'articolo : Niall Ferguson – 16 novembre 2015 sul Boston Globe [qui]. Ferguson è professore di Storia all’università di Harvard, membro anziano della Hoover Institution e autore del libro “Kissinger, 1923-1968: The Idealist.’’
Sto elaborando riflessioni anche in relazione ai mantra ricorrenti, dopo aver riscontrato sui media (stampa e TV) una informazione sbilanciata la cui problematicità si innesta in questo discorso.

Parigi e la caduta di Roma

Roma saccheggiata dai Goti - clicca per ingrandire
Non ripeterò quanto avete già letto o ascoltato in questi giorni. Non vi dirò che ciò che è successo a Parigi venerdì sera è di un orrore senza precedenti, perché non è vero. Non solleverò appelli perché il mondo si schieri al fianco della Francia, perché si tratterebbe di una frase vuota. Non applaudirò l’impegno del presidente Hollande a esercitare una vendetta “senza pietà”, perché non ci credo. Piuttosto, vi dirò che è proprio in questo modo che una civiltà crolla.

Così Edward Gibbon descrisse il saccheggio di Roma da parte dei Goti nel mese di agosto dell’anno 410 d.C.:
“Nell’ora della licenza selvaggia, in un’epoca in cui ogni passione era infiammata e ogni freno morale era rimosso … uno sterminatore crudele venne inflitto ai Romani; […] le strade della città erano piene di cadaveri. […] Ogni volta che si cercava di opporsi ai barbari, questi, sentendosi provocati, estendevano il massacro ai più deboli, agli innocenti, alle persone indifese [...]”
Ora, ciò non sembra forse la descrizione delle scene di Parigi di venerdì sera, di cui siamo stati spettatori?

Venerdì 20 novembre. Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Su Riscossa Cristiana potrete trovare alcuni avvisi [qui].

Gentili amici, nella visita alla chiesa evangelica luterana di Roma, domenica 15 u.s., Bergoglio ha fatto diverse affermazioni che, contraddicendo la Dottrina, contraddicono la Parola stessa di Nostro Signore. È quindi nostro preciso impegno pregare in riparazione di queste offese portate a Nostro Signore Gesù Cristo.

In particolare rileggiamo queste frasi (tutte le citazioni sono tratte dal Sito della Santa Sede):

21 novembre a Teramo - Confederazione Civiltà Cristiana

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La cristologia antropocentrica del Concilio Ecumenico Vaticano II

È un tema ricorrente nelle varie discussioni ed è uno dei punti focali della rivoluzione copernicana prodotta dal Vaticano II e dalla sua pastorale oggi più che mai a ruota libera. Nel blog ci sono già diversi documenti al riguardo; ma proponiamo la trattazione che segue, di Paolo Pasqualucci, apparsa su Divinitas, che ci offre una completa articolata analisi ed una sintesi chiara e netta, che è bene tenere in evidenza.

La cristologia antropocentrica
del Concilio Ecumenico Vaticano II

di Paolo Pasqualucci

1. È lecito ridiscutere le ambiguità del Vaticano II?
Sembra che molti ancora oggi ritengano impossibile persino proporre una domanda del genere, per il semplice motivo che l’insegnamento del Concilio Ecumenico Vaticano II dovrebbe considerarsi dogmatico. Perché ha definito nuovi dogmi o semplicemente in quanto Concilio ecumenico? Se non per il primo, per il secondo motivo, si dice. Infatti, due costituzioni del Vaticano II si fregiano del titolo di “dogmatiche”, ma la cosa appare inspiegabile dal momento che esse non definiscono nuovi dogmi, non condannano solennemente errori né vogliono espressamente conferire la nota della dogmaticità al loro insegnamento complessivo.

Resta allora il secondo motivo. Ma può l’insegnamento di un Concilio ecumenico che ha voluto essere dichiaratamente solo pastorale (Nota praevia in calce alla Cost. “dogmatica” Lumen gentium) assumere per noi credenti la stessa autorità di un concilio espressamente dogmatico, quale ad esempio il Tridentino o il Vaticano primo? E per di più un Concilio che ha voluto proporre una pastorale insolita, dato che essa mirava espressamente ad “aggiornare” la dottrina, la pastorale, la prassi stessa della Chiesa al modo di sentire del mondo moderno, promuovendo a questo fine una riforma radicale di tutta la Chiesa militante, a cominciare dalla Liturgia?

giovedì 19 novembre 2015

28 novembre Convegno a Roma. DAL DIVORZIO AL GENDER. FAMIGLIE CENTRIFUGATE E IDENTITÀ LIQUIDA: UNA DISSOLUZIONE DALLE ORIGINI REMOTE

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Radio Spada e Confederazione Civiltà Cristiana uniscono le forze per realizzare sabato 28 novembre 2015, a partire dalle 15.30

DAL DIVORZIO AL GENDER. FAMIGLIE CENTRIFUGATE E IDENTITÀ LIQUIDA: UNA DISSOLUZIONE DALLE ORIGINI REMOTE

…un convegno “tagliente e puntuale”, non addomesticato alle logiche partitiche o a comodi compromessi, un convegno in cui non si omette la verità, neppure la più scomoda.

I relatori sono di alto profilo:
  • il Prof. Massimo Viglione, storico e saggista, cofondatore della CCC;
  • l’ Avv. Massimo Micaletti, bioeticista e “colonna” di Radio Spada;
  • il Dott. Guido Ferro Canale, giurista e canonista, da tempo collaboratore del nostro sito;
  • il Prof. Stephan Martin Kampowski, studioso di respiro internazionale, ordinario di antropologia filosofica presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su Matrimonio e Famiglia (Roma).
  • Modererà il Presidente di Radio Spada, Gabriele Colosimo.

Quest'Europa ipocrita malata di Cristofobia

Ci facciamo portavoce di chi esprime il nostro stesso sentire, per condividere e focalizzare la situazione nei suoi termini più corretti, senza letture ideologiche o politicamente corrette oppure illusorie semplificazioni. 
Riprendiamo quindi un articolo di Renato Farina, di alcuni mesi fa, su Il Giornale, che si riferisce alle persecuzioni dei cristiani in MO ed agli atteggiamenti dell'Europa. Sono riflessioni tuttora attualissime e da diffondere.

Odia ciò che sta alla base della nostra civiltà. E sull'islam mostra solo doppiezza
Finalmente. Adesso qualcun altro si accorge che l'Europa rinnega se stessa, scolora il suo sangue, cancellando la croce. Il Continente dei lumi, quello nato contro l'oscurantismo medievale, ha paura a dire il nome delle cose, spegne la luce.

Una falsa battaglia contro l’Islam

Riprendiamo da Corrispondenza Romana
Colpisce l'elaborazione laica del lutto: lumini accesi, fiori, pensieri affidati al basamento della "Marianne", simbolo della Repubblica e dunque della rivoluzione e dell'esaltazione della Ragione scissa dalla fede. Persino le malinconiche note di "imagine" di John Lennon. che evoca un mondo senza paradiso, senza inferno e senza religioni... Finché non riavranno diritto di cittadinanza i valori cristiani, ma prima ancora il Signore che li rende fecondi, nessuna soluzione potrà essere efficace. Ma dove sono i veri Annunciatori, senza i quali chi potrà conoscerLo e amarLo e accoglierLo?

Elaborazione laica del lutto
Tutti gli analisti hanno messo in luce il fallimento dei servizi di sicurezza in Francia nel tragico 13 novembre. La causa prima di questo fallimento, più che all’inefficienza, risale alla incapacità culturale della classe politica e amministrativa francese, che non riesce a risalire alle cause profonde del terrorismo e ai giusti rimedi per combatterlo.

Il terrorismo che oggi dilaga nel mondo è figlio della Rivoluzione dell’89 e della lunga serie di rivoluzionari di professione, anarchici, socialisti e comunisti, che tra l’Ottocento e il Novecento praticarono la violenza di massa e realizzarono i primi genocidi della storia dell’umanità. I cosiddetti fondamentalisti hanno innestato l’esperienza del terrorismo europeo sul tronco di un’ideologia intrinsecamente totalitaria qual è l’Islam, una religione politica che si è sempre affermata con la violenza.

mercoledì 18 novembre 2015

Mons. Luigi Negri: “Islam, unica religione che teorizza la violenza”

Il vescovo di Ferrara in un'intervista a Il Giornale interviene sui tragici fatti di Parigi
Testo integrale - Clicca per ingrandire
“Dio non è Allah, non predica morte”. Il titolo sulla prima pagina de Il Giornale sintetizza in maniera fin troppo eccessiva le parole del vescovo di Ferrara Luigi Negri, che in un’intervista pubblicata dal quotidiano di Alessandro Sallusti esprime le proprie riflessioni sui tragici fatti di Parigi. Una sintesi giornalistica che spinge alle estreme conseguenze un pensiero in cui, in ogni caso, le differenze tra Cristianesimo e Islam appaiono nette, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con la libertà di espressione e la legittimazione della violenza. E il giudizio complessivo del vescovo non fa alcuno sconto alla dottrina del Corano: “Alle religioni nelle quali la violenza è teorizzata e indicata come atto pratico – afferma Negri – ci si deve opporre con nettezza”.

Lo scopo dell’intervista sembra quello di rispondere a una domanda che anima i dibattiti almeno dall’11 settembre 2001: ovvero se la violenza del fondamentalismo sia intrinseca alla religione islamica o se non derivi da fatti storici e politici, con la religione a fungere da pretesto e strumento di propaganda. Il pensiero di Negri punta alla prima ipotesi, anche se alcuni distinguo sono opportuni: “Per la conoscenza che ho delle grandi religioni occidentali e asiatiche – afferma il vescovo -, la violenza non è nelle teorie ma è un fatto comportamentale. Più facilmente, come ha mostrato il ‘900, è l’ideologia condita da ateismo a produrre violenza. Fatta questa precisazione, l’unica religione che tematizza la violenza come direttiva teorica e pratica è l’Islam. Ma qui si apre un’altra riflessione. Nella sua essenza l’Islam è un’ideologia di origine teocratica, che rende quindi la religione strumento del regno”.

don Curzio Nitoglia. Esoterismo, mitraismo e cristianesimo

Mitraismo indo-iranico
Il culto di Mitra è una religione misterica dell’antichità indo-iranica diffusasi poi in Grecia con scarsa fortuna e a Roma molto bene accolta dalla classe dei militari dal II al IV secolo d. C. Essa ebbe grande diffusione nell’impero romano come religione solare dell’esercito di Roma e concorrente del cristianesimo. Nei mitrei o santuari sotterranei si celebravano i rituali iniziatici mitraici. 

“Il fulcro del mito mitraico è l’uccisione da parte di Mitra del toro cosmico, dopo tale sacrificio sarebbero nati gli uomini e i demoni. Riservato ai soli uomini, il culto mitraico prevedeva l’iniziazione e l’assoluto mantenimento del segreto […], i misteri si celebravano in grotte o in santuari costruiti a forma di caverna”[1]. 

“Nel culto di Mitra l’iniziazione era segreta e consisteva in prove fisiche e morali tendenti a dare all’adepto la sensazione di morire e di rinascere a nuova vita. Essa era destinata a realizzare psicologicamente il passaggio da uno stato inferiore  a uno stato superiore. Spesso l'iniziazione tendeva a realizzare una comunione più intima con la comunità attraverso esperienze di carattere sessuale o nei modi più vari. Nel medioevo si richiedevano riti iniziatici per entrare  a far parte delle Corporazioni di mestieri tra le quali famosa, perché depositaria degli antichi segreti dell’Arte, fu quella dei Muratori, da cui è derivata la Massoneria”[2].