Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 14 novembre 2014

Un nuovo cenacolo (!?) per la nuova pentecoste

Un magistrale contributo di Josh, ricco di riflessioni ed elementi per orientare e nutrire i nostri approfondimenti.

Dietro segnalazione di Luisa, oltre all'usuale cronaca 'amica' della pravda vaticana [qui] - in questa occasione insolitamente reticente evidentemente per effetto dell'ovvia impresentabilità di alcuni cosiddetti "guardiani della rivoluzione bergogliana" - leggiamo un articolo da Rosso Porpora sugli “Amici di Papa Francesco” (qui per intero), da cui estraiamo brani. Ci sono più cose da notare, alcune piccole, alcune di portata alquanto impegnativa.
“il coordinatore del ‘Cenacolo’, Raffaele Luise: “ci si trova di fronte a un pontificato e a un uomo straordinario che riprendono quella primavera che era sfiorita negli ultimi cinquant’anni. Vanno anche oltre, alle fonti del cristianesimo, a Gesù”. Non è un caso se proprio papa Francesco, ha poi rilevato Luise con riferimento forse polemico, “Gesù lo fa vedere, non ne fa un’esegesi”. Il messaggio di papa Francesco mira a “riformare in profondità 1700 anni di Chiesa costantiniana”, afflitta da “giuridismo e devozionismo, collaterale ai poteri mondani. Naturalmente – ha evidenziato Luise – il pontificato di papa Francesco “crea grandissimi problemi, dentro e fuori la Chiesa, ma soprattutto dentro”.
_La ripresa dell’espressione del Concilio Vaticano II definito “primavera”, per dire che era “sfiorita” prima, probabilmente s’intende sotto i pontificati comunque conciliari di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

_Poi si dice che Gesù ora il papa lo fa vedere, “non ne fa un’esegesi”. Gesù non si era però nascosto fino qualche tempo fa, Vivo e attingibile sempre nella Sua Grazia, nel Suo rivelarsi, nelle S. Scritture e nei Sacramenti. Però l’esegesi di quella che tuttora è considerata Parola di Dio è comunque qualcosa non da disprezzare per i cattolici. Gesù è sì una Persona, da incontrare e sperimentare, ma la Parola di Dio rimane un testo sacro “lampada al nostro passo”, che ci rende testimonianza di Lui, un tempo come ora. L’esegesi che i santi Dottori della Chiesa ci hanno fornito nei secoli non andrebbe “opposta” alla Persona di Cristo, Logos, Verbum. Solo Lui è insieme il Risorto, “la luce che viene nel mondo” “Colui per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose”, Sommo Pastore e Sapienza, Salvatore, Redentore e alla fine Giudice. “SpiegarLo” nell’esegesi non si oppone alla Sua Essenza, ma è (o dovrebbe essere) un dono per i credenti.

Vecchie eresie ulteriormente travestite da "aggiornamento"

Il testo riporta anche un’ardita espressione del Card. Kasper, sulla stessa falsariga, che “punta a un Vangelo sine glossa, nella continuità della Chiesa”. Sorvolando sull'infelice annotazione: Come del resto anche Benedetto XVI, “molto più aperto di alcuni dei suoi seguaci meno intelligenti”. Che tira in ballo Ratzinger strumentalmente, ma stronca i ratzingeriani, facendo con questo termine di ogni erba un fascio in riferimento a chi conserva ancora un barlume di fedeltà alla tradizione.

Ma la “glossa” che spiega il Vangelo secondo l’ispirazione dello Spirito Santo o nella somma delle stesse “glosse”- esegesi raccolte nella Sacra Tradizione - è essa stessa lectio divina, elaborata e poi raccolta dai Santi Dottori della Chiesa, da Papi precedenti, in un unico fiume di luce. Togliere la glossa, l'esegesi, la spiegazione, non può essere più in continuità con la Chiesa.

È in realtà il protestantesimo che è voluto tornare al sine glossa, al “senza commento”, per apporgliene uno proprio e soggettivista, sempre mutevole (e la sua frammentazione estrema ne è testimone) tagliando di netto tutta la Tradizione, che è un altro modo di dire: Sola Scriptura.

Uno dei cardini della fede cattolica da sempre,  ma più chiaro dal Concilio di Trento (concilio dogmatico, mai abolito, tuttora valido), è che la Sacra Tradizione (quindi anche la raccolta di “glosse”, la Patrologia) è considerata una fonte di salvezza, insieme a Sacra Scrittura e Magistero. Perché la storicizzazione di quel manifestarsi come Chiesa reca in sé non le scorie della storia, ma la sapienza che si è già espressa nella storia (si pensi all’importanza dei Concilii, che con le loro definizioni teologiche hanno dovuto contrastare le sempre risorgenti eresie). Perché dunque separare la Sacra Scrittura dalla luminosa storia delle sue glosse e dalla Tradizione, essa stessa “tramandata”?
Infatti negare la Tradizione (tornando a un Vangelo “nudo”, come se ci fosse stato dato adesso, scartando arbitrariamente 2000 o 1700 anni di storia sacra) apre la via ad enunciati eterodossi, come è avvenuto nel mondo protestante, che questa resezione della S. Scrittura dalla Sacra Tradizione ha operato, non senza metter assieme però un’altra “tradizione” autocefala,  raccogliendo gli scritti dei propri “idoli”: da Lutero a Calvino, a Melantone, a Erasmo, a Zwingli, a Arminio, a Spurgeon, a Wesley, a Hegel, a Marx, a Bonhoeffer, a Bultmann, a Barth, o a Wilkerson...

Il Vangelo è 'la Buona Notizia', non è un processo. Divenire versus Essere.

L’atteggiamento anti Tradizione nel mondo cattolico –che già si ravvisa nel “Vangelo senza glossa” o nel relativizzare 1700 anni di storia della Chiesa- si ricollega alla Nouvelle Theologie [Gherardini, qui] Ma come è vero che il cattolicesimo non è solo una Dottrina ma anche la Persona di Cristo, è altrettanto vero che la Chiesa ha di fatto ricevuto da Gesù Cristo ANCHE una dottrina e che, per fronteggiare gli attacchi degli eretici, ha dovuto definire la dottrina in modo sempre più preciso, quello espresso nelle formule dogmatiche. Non per essere “specialisti del Logos” ma per non andare fuori strada.
Infatti, in 2 S. Pietro, 1,
16 Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. 17 Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». 18 Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte. 19 E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori. 20 Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, 21 poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio.
Lo stesso Gesù Cristo afferma: “La mia dottrina non è mia, ma di Colui che mi ha mandato” (Gv. 7, 16).

Ancora come riporta Vatican Insider, sempre il card. Kasper avrebbe affermato:
il Vangelo non è come un oggetto prezioso dietro una vetrata in un museo ma si deve trasmettere di generazione in generazione, è un processo.
In realtà il Santo Vangelo è la Buona Notizia portata da Gesù Cristo, che Dio si è incarnato in Cristo una volta per tutte, è Via, Verità, Vita, ha indicato la via testimoniandocela, ha espiato, ha patito, è morto ed è risorto una volta per tutte, offrendo anche a noi la salvezza. Quindi in sé il Vangelo non è un processo, ma la buona notizia di una cosa avvenuta.

Il processo casomai sarà la nostra (eventuale) conformazione e configurazione a Cristo, vale a dire la nostra accettazione della Grazia e un conseguente percorso di pentimento, ravvedimento, metanoia, santificazione. A questa santa sequela molti sono e saranno chiamati. Per cui è un evento prezioso da tramandare, ciò che è già accaduto alla Croce.  “Tradidi quod et accepi”. E S. Paolo ancora afferma con forza in Ebrei 13,8 “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!”. Però Gesù con le sue richieste sulla nostra vita e condotta. È sempre Lui, non cambia.

E nel tramandarcelo, neppure lì cambia.

Sembra dunque che invece dovremo attendere nuove dottrine riguardo ai temi al sinodo, come che Dio non avesse già parlato chiaro in ambito di bigami, adulteri, divorziati risposati, omosessuali praticanti: in realtà non c’è proprio bisogno di attendere gli esiti del sinodo dell'anno prossimo per sapere cosa Dio Padre, Colui che È, e Gesù Cristo attendono dall'amore umano, l’hanno già dichiarato.

Anche se Dio è ora presentato come un’Entità mutevole nel tempo e nei giudizi.

L’espressione del Card. Kasper "il vangelo è un processo", perciò un divenire, ricorda l’idealismo storicista di  Hegel e Teilhard de Chardin.
Se il Vangelo è un processo in divenire, allora la Rivelazione non sembrerebbe un qualcosa di dato una volta per tutte, ma in continua trasformazione.

Queste concezioni secondo cui la realtà sarebbe un flusso dinamico sempre in movimento, un processo dialettico (Hegel, Feuerbach, Marx, Trotszkij) genererebbero un progresso senza fine, in cui un'idea di Dio come spirito si realizzerebbe, ma senza mai attuarsi in pieno (viene negato l'Essere e dato spazio al perenne Divenire, mentre la Metafisica viene sostituita dalla Storia).
Ma Dio è Colui che é, per Sua stessa definizione, non è possibile negare l'Essere con la divinizzazione del divenire.

Applicata alla fede, questa teoria (già in parte anche di Congar, de Lubac) implica una concezione evoluzionistica anche della Rivelazione. Dio, i dogmi, l’etica la Chiesa, sarebbero solo tutte entità provvisorie, in fase di perenne perfezionamento da reinterpretare con le categorie della cultura dominante (con le categorie del mondo) e da cambiare sempre.

Nulla sarebbe mai stato dato da Dio, ma “lo scopriremmo solo vivendo” volta per volta. Non si tratta della stessa Verità che vieppiù si fa intendere, ma di nuove verità.

Invece leggiamo in Efesini 3,
17Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, 18siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, 19e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
Se S. Paolo crede alla ricerca di un approfondimento della fede ( l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza, la profondità, ma NON una mutazione),
per i seguaci di una certa modernità la Rivelazione non si sarebbe chiusa con la morte degli Apostoli, e il Credo e il Canone, ma sarebbe tuttora in atto, non si sa dove vada a parare, si sviluppa e cresce nella storia anche contraddicendosi più volte. Ma questo sarebbe quel modernismo condannato dalla Pascendi o la Nouvelle Theologie condannata dalla Humani generis.

La regola dello sviluppo nella Chiesa tra il concetto di Progresso e Tradizione, la troviamo formulata fin dall’anno 434 (ammesso che la data non rientri nei 1700 anni di cui liberarsi) in un’opera di s. Vincenzo Lerinense, che scrive:
“Dirà forse qualcuno: non si dà, dunque, progresso alcuno della religione nella Chiesa di Cristo? Altroché se si dà, e grandissimo! Chi vorrà essere tanto ostile agli uomini e tanto odioso a Dio da tentare di impedire un simile progresso? Però avvenga in modo tale da esser veramente un progresso della fede e non un’alterazione. Progredire, infatti, significa che una cosa si amplifica rimanendo se stessa; mutamento, invece, significa che una cosa passa a diventare un’altra cosa.
È necessario, dunque, che crescano — e crescano molto gagliardamente — col passare delle generazioni e dei tempi l’intelligenza e la scienza e la sapienza della fede sia nel singolo sia presso la comunità, sia in ciascun cristiano sia in tutta la Chiesa: però la crescita della fede avvenga soltanto ferma restando la sua propria natura, cioè entro l’ambito dello stesso dogma, nel medesimo significato e nella medesima sentenza — in suo dumtaxat genere, in eodem scilicet dogmate, eodem sensu eademque sententia” (Commonitorium, 23 -PL50,667)
Riprendiamo ancora il programma del Club (cito):
"Il messaggio di papa Francesco mira a “riformare in profondità 1700 anni di Chiesa costantiniana”, afflitta da “giuridismo e devozionismo, collaterale ai poteri mondani”.
Il papa, se questa interpretazione è davvero la sua volontà, avrebbe quindi intenzione di rivedere pesantemente 1700 anni della Chiesa, quindi tutta la Tradizione e Tutti i Concilii eccetto 2 secoli circa (che paiono essere il primo paio di secoli e gli ultimi 50 anni).

Quindi quel 'dio-storia hegeliano', appena citato tra le righe da Kasper, con somma contraddizione, in questi circa 2000 anni non si sarebbe mai espresso, ma solo all'inizio con gli Apostoli e adesso di recente, specie con l'ultimo pontificato. E per il resto un silenzio quasi bimillenario?

Se “giuridismo” è forse inteso come legalismo, resta, dopo aver sentito le novità Sinodali,  che Gesù non ha concesso comunque la libertà di peccare come invece par di aver sentito dire al sinodo. Gesù infatti non annulla la Legge, neppure uno Iota o un apice, ma richiede santità. Anche il devozionismo ora sarebbe condannato. Ma giuridismo e devozionismo non hanno comunque nulla a che fare coi poteri mondani. Che propongono una “legge” diversa da quella di Cristo, e nessuna devozione.

Sembra di capire che questo desiderio di novità sia usato per demolire quanto elaborato dalla Chiesa nel corso della sua storia TUTTA, che comprende anche il recupero della ragione greca e del diritto romano, la Chiesa Costantiniana quindi, (ricordo per i fan dei “diritti” che molte delle nostre Costituzioni comunque in origine derivano dal Corpus Iuris Iustinianeum, che la Chiesa in pieno medioevo vantava diritti per chi lavorava in Vaticano che gli altri stati si sognavano, che la Chiesa della Tradizione aveva, oltre che fiore di Teologi, Santi, Papi e Dottori, anche un S. Bernardino da Feltre, fondatore del Monte di Pietà in Italia per prestare denaro ai poveri senza richiedere “interesse”)
…poi la costruzione teologica di San Tommaso, il Concilio di Trento con la sua abbacinante chiarezza, e la benemerita riforma-riassunto e fissazione ufficiale della sacra liturgia di San Pio V.
Tutto da buttare?  Si registra il rigetto nei confronti della forma assunta nella storia dalla Santa Sposa di Cristo: con la qualifica di Chiesa costantiniana si scredita l’incarnazione storica della Chiesa fondata da Gesù Cristo, Verbo di Dio, che sempre è stata assistita dallo Spirito Santo, anche in quei segmenti millenari (Chiesa costantinaniana) che magari ora stanno antipatici, e si vorrebbero cancellare e che invece hanno visto operare i maggiori pontefici, teologi, santi, fondatori e mistici di tutti i tempi.
Ci si situa nell'ala postconciliare che odia la Chiesa, e si mette sotto accusa l’intera entità ecclesiale post-apostolica.

Se nell’enciclica Humani Generis di San Pio XII si parla di “certuni teologi”,  oggi si può dire che sussiste una contestazione continua del passato sacro della Chiesa

Già nel 1840 dom Prosper Guéranger, l’abate che riportò l'ordine benedettino in Francia dopo la soppressione sanguinaria da parte dei giacobini della “rivoluzione” francese, quelli che amavano trasformare le Chiese in stalle, indicò la strumentalizzazione del “ritorno alle fonti e al vangelo” non come ricerca di verità e autenticità,  ma come pretesto,  come “una delle tattiche usate da tutti i settari per distruggere la vera tradizione liturgica ed introdurre così le loro nuove forme di culto”
Questo tema dell’azzeramento del passato e della Tradizione era un tema caro ad Erasmo (“torniamo alle fonti” saltando TUTTA la Tradizione, se scomoda, e quanto Dio ha rivelato e donato nel frattempo).  Idem si fece nell’anglicanesimo. Si accorciò il catechismo d’allora per un breve book of prayers, non sbagliato, ma MANCANTE di ampie parti;  si voltarono gli altari verso il “popolo”, si abbreviò la Messa; si tolse l’odiato latino; si ridusse l’Offertorio… nel passaggio da cattolicesimo a protestantesimo anglicano in Inghilterra e proprio per il divorzio di Enrico VIII... È inquietantemente simile a quanto avviene da noi nel 900, e sembra la stessa ricetta di protestantizzazione. (in questo senso Michael Davies ha scritto molte opere, dettagliate e basilari) [qui]

Chi disprezza la Tradizione Cattolica, dimostra di essere in linea con Lutero, mentre nel credere alla leggenda nera dei secoli bui del potere della Chiesa si accetta la calunnia massonica.
(per queste osservazioni e parallelismi sopra ho molti debiti da La corsi dei servi :   che riporta stralci da Massimo Viglione, La crisi della Chiesa oggi. L’indebolimento della verità porta in mezzo agli uomini la scomparsa della santità. E dom Prosper Guéranger, Institutions liturgiques, Parigi 1840. )

* * *
Approfondiamo il concetto negativizzato di "Chiesa Costantiniana".

Sulla supposta collateralità ai poteri mondani della chiesa dal II-III secolo (cioè quando si sarebbe “Costantinizzata", inteso come sposata al potere, ma non è la verità della storia) fino al 1900-2000 ci andrei davvero piano, se ci rapportiamo all'atteggiamento della Chiesa recente sposata col mondo, immoralità compresa, presente all'ONU, "ecumenica" nel senso di "in comunione" con gli eretici, in dialogo anche con le massonerie...

Bisogna approfondire il concetto negativizzato di "Chiesa Costantiniana".

In realtà dobbiamo a Costantino con l'editto del 313 la libertà di culto per i cristiani nell'Impero, e la fine, per allora, delle persecuzioni.

Sono trascorsi in realtà 1700 anni dall'emanazione dell'Editto di Costantino (Flavius Valerius Constantinus) del 313 d.C. detto anche Editto di Milano o impropriamente Editto di tolleranza, che sanciva la libertà di culto per i cristiani, dopo le violente persecuzioni.
La data  segna un'epoca nell'Impero, nella vita d'Occidente, nel costume, nella cultura,  di lì trarrà vigore maggiore la cristianizzazione d'Occidente quanto la fisionomia del nostro mondo come lo conosciamo, nella fusione dell'eredità culturale greco-romana unita al Cristianesimo.

Già il Concilio di Nicea del 325, 1mo Concilio Ecumenico (allora, inteso propriamente nell'unico vero senso: tra tutte le chiese cristiane dell'ecumene, non inteso assolutamente come oggi nell'uso errato come relazioni con, addirittura, altri culti che negano Gesù Cristo, (cfr "Mortalium Animos" di Pio XI) della storia della Chiesa, con i temi Arianesimo e Ortodossia, riproponeva anche il travaglio tra mentalità ellenico-romana con la tradizione biblico-apostolica.

L'accordo simboleggiato dall'Editto Costantiniano fu sottoscritto con esattezza a febbraio 313 dai 2 Augusti dell'Impero Romano d'allora, Costantino, e Licinio.
Per uno scenario storico della situazione si rimanda qui (ma molto meglio al cap. 1, "Dal Milvio al Frigido" in "L'Impero Romano", Vol. 2 di Santo Mazzarino, Ed. Laterza).

Nel 311 c'era stato un "Editto di perdono" emanato da Galerio, per i cristiani.
Costantino fu colui che prima della battaglia (per es. nella Battaglia di Ponte Milvio, contro Massenzio, in cui l'Imperatore ebbe una visione dal Dio dei Cristiani, fece apporre sugli scudi dei soldati il monogramma cristiano convinto che i suoi sarebbero stati victores, e così fu) cessò di praticare i sacrifici rituali della religione pagana tradizionale (aruspici che scrutavano la sorte nelle viscere degli animali) e si rivolgeva ad un Summus Deus.
Per un periodo non dimenticò in contemporanea il suo antico culto del sole, poi si convertì, e alla fine divenne unico Augusto dell'Impero. In seguito pose il governo sotto il Dio unico dei cristiani. Si afferma perciò che con quegli eventi il Cristianesimo divenne Religione di Stato.

Questo fatto più che essere letto al negativo, è una stata una svolta divina per la nostra sopravvivenza fisica.
Presto Costantino stabilì l'immunità ecclesiastica (la politica tributaria del Basso Impero fu centrale per intendere quest'epoca, come testimoniano sia il Codice Teodosiano sia Ammiano Marcellino). Il mondo romano precedente concedeva privilegi e immunità per i sacerdoti pagani e le vestali dei culti pagani romani tradizionali, ma in genere lo stato romano non ha invece seguito una politica economica di privilegi  alle comunità sacerdotali strettamente non romane (come ovvio da resoconti di vita delle province).
Costantino è rivoluzionario anche perché riconoscendo in seguito il Cristianesimo come religione unitaria, da subito toglie i privilegi economici ad altri culti e li concede solo a una classe unica di sacerdoti, quelli cristiani.
Nasce così in maniera più propria l'idea di una Chiesa Cattolica (universale) ufficialmente riconosciuta in tutto dallo Stato (già se ne parlava dell' "Alethes Logos" con Celso, e di Chiesa riconosciuta, per es. in contrapposizione con gli haeretici come i donatisti in Africa).

In aggiunta, nel 321 stabilì la domenica riconosciuta dallo Stato come giorno festivo (prima era dies Solis); nel 324 proibì magie e alcuni riti della religione tradizionale pagana, chiuse alcuni templi e vietò che nei giochi circensi si sacrificassero i condannati a morte; nel 326 proibì l’adulterio e vietò di portare a casa le concubine (visto che anche i romani…e il sinodo invece….), e vietò agli ebrei di convertire gli schiavi e di circonciderli.
Costantino non arrivò comunque a proibire mai del tutto il culto pagano privato, praticato per es. dai membri del Senato (che gli dedicarono il famoso Arco a fianco del Colosseo).

I clerici della Catholica Ecclesia però vanno sin dal 313 esenti dai munera curiali, per cui le ragioni del culto si considerano maggiori alle necessità statali, si riconosce un superiore interesse e plusvalore spirituale e umanistico portato dal Cristianesimo, accanto all'ordinamento economico-politico dell'ordine statale.
Il tutto è già chiaro nella Lettera di Costantino al proconsole d'Africa Anulino: necessità di una Chiesa Cattolica riconosciuta dallo Stato, già distinta da eretici e scismatici (come i donatisti), e si riconosce l'immunità (da tasse) ai clerici (ma non ad altri culti). È sempre il 313 ma una rivoluzione è compiuta. Questi i fatti.

Negli ultimi periodi, sembra che il povero Costantino sia parecchio bersagliato. Trascorso il suo anniversario in sordina, se ne leggono cose che lasciano dubbiosi. Ora la condanna della Chiesa Costantiniana, che ha permesso la sopravvivenza del cristianesimo; l’anno scorso in questo periodo, in Kosovo, si sono tenute celebrazioni dedicate a Costantino.

L'articolo al link ANSA, in cui si riporta comunque un parere "cattolico" (?) afferma alcune cose veritiere e alcune diciamo insolite davvero, in maniera più sfumata irreggimentate da certe idee odierne a cui è data una straniante retroattività.

Costantino era di origine illirica, della Dardania antica, attualmente, Kosovo. L'Editto di Milano, recita l'articolo ''segna una svolta epocale verso la vera libertà religiosa, come presupposto per qualsiasi libertà e democrazia autentica, sia della persona, come anche del diritto alla proprietà''. Vero fino a un certo punto.

Costantino, storico autore della libertà per i cristiani, si legge qualche riga dopo, è presentato come "un modello per l'attuale multiculturalismo..." (?)
In realtà concedette la libertà ai cristiani, ne fece religione ufficiale, ma non fu affatto concesso lo stesso diritto a tutti i culti, visto che mise fuori legge alcune pratiche non cristiane pur diffuse, e l'immunità dalle tasse la ebbero solo i clerici cristiani, perchè Costantino operò una scelta netta pro cristiani, cui riconosceva un plusvalore anche umanistico-sociale oltre che spirituale e una veridicità,
ma non fu pro libertà di culto di tutti, specie verso i culti cui non riconobbe utilità pratica-sociale-spirituale, ed è evidente anche dalla materia fiscale su riportata.

Ancora dall'art. ANSA linkato:
Per il Kosovo, "nuovo Stato libero e democratico, nel pluralismo etnico e religioso, Costantino rappresenta il Maestro dell'unità nella diversità, compito questo che vogliamo e dobbiamo costruire, se vogliamo far crescere e maturare la libertà, la democrazia, la convivenza etnica e religiosa".
Unità nella diversità? Ma se riconobbe i Cristiani e tolse i privilegi agli altri?
Siamo alla riscrittura della storia! Hanno inventato il Costantino multikulti.
Ah i dogmi del mondialismo e del politicamente corretto...
Rappresentare Costantino "antesignano dello spirito di tolleranza" è anche storicamente piuttosto errato, una forzatura, visto che Costantino, è segno del Cristianesimo religione di Stato, posta giustamente al di sopra delle altre. Costantino operò una scelta non per "generica tolleranza" come si dice adesso, ma promuove il Cristianesimo coscientemente e strutturalmente, mentre relativizza tutto il resto, o spesso proibisce altri culti, gli toglie immunità Più che "tolleranza", l’editto del 313 è in effetti un'ufficializzazione del Cristianesimo, e al contempo una diminutio di tutte le altre religioni.

E insieme volersi liberare della Chiesa Costantiniana, è come volersi liberare di una Chiesa strutturata. Non basta non avere più uno Stato, la si vuole diminuire ancora. E parificarla a tutte le altre fedi eretiche, magari come culto minore.
Josh

Aggiornamento dell'ultimo minuto:
Persino Cascioli, su La bussola quotidiana ha finito gli specchi su cui arrampicarsi o le unghie si sono consumate perché nell'articolo odierno che commenta la stessa notizia da noi ripresa, dopo equilibratissime considerazioni [qui], arriva a concludere:
Questo lo scriviamo perché si sappia dove si vuole andare a parare.
P.S.: Della serata con Kasper e Coccopalmerio ha riferito anche il sito specializzato de La Stampa, Vatican Insider, ma con una curiosità che non è sfuggita agli osservatori: ha evitato di dire chi aveva organizzato l’incontro, e ha glissato sull’intervento di Coccopalmerio. Per l’intervento del cardinale si può capire che forse l’ha sparata troppo grossa anche per una testata che pure ha sempre tifato per Kasper. Quanto all’oscuramento del Cenacolo, due sono le ipotesi: rivalità interne al gruppo degli ultras di papa Francesco, oppure anche a Vatican Insider si rendono conto che certi “guardiani della rivoluzione” sono proprio impresentabili. Il futuro ci dirà.

16 commenti:

Pietro C. ha detto...

Sì, quanto sta emergendo con il pontificato di Bergoglio sono le solite "pappe postconciliari" di cui conosco l'odore a 10 km di distanza.

Sono sempre quelle cose, quelle e nient'altro che quelle. Alla fine annoiano pure se non fosse che sono molto pericolose perché azzerano non solo il Cattolicesimo in senso confessionale ma lo stesso Cristinesimo.

Quello che è sicuro è che non c'è più nessun guardiano della fede (tolti casi sparuti e isolati) e i prelati si divertono ad aprire falle nelle pareti della nave per fare entrare sempre più acqua. Non si rendono conto, i disgraziati, che potrenno far perire la nave e con essa loro stessi!

lister ha detto...

Per il Kosovo, "nuovo Stato libero e democratico, nel pluralismo etnico e religioso, Costantino rappresenta il Maestro dell'unità nella diversità, compito questo che vogliamo e dobbiamo costruire, se vogliamo far crescere e maturare la libertà, la democrazia, la convivenza etnica e religiosa".

Lo scorso anno ero presente, ospite delle Diocesi di Pristina, alle celebrazioni dei 1700 anni dell'Editto di Milano.
Conosco personalmente Don Lush Gjergji che è Vicario Vescovile e viene poi confuso col Vescovo S.E. Dode Gjergji.
In Cattedrale erano presenti, oltre che personalità civili, anche personalità religiose Musulmane locali ed Ortodosse, Serbe.
Non so se don Lush avesse pronunciato quelle parole, considerato che non conosco l'Albanese, ma, se le avesse pronunciate, è decisamente giustificabile, indipendentemente dalla lettura, peraltro corretta, che ne fa Josh.
I Cattolici (tutti devotamente praticanti) in Kosovo, sono il 3%.
Stanno costruendo una Cattedrale immensa in stile Neoromanico nel bel mezzo di Pristina, in un sito assegnato loro dal defunto Presidente Rugova (musulmano) e questo ha generato e genera non poche gelosie da parte dei musulmani più convinti tanto che, per contestare la cerimonia della "Posa della Prima Pietra", furono fatte esplodere alcune bombe-carta.
In più le ostilità con i Serbi, dopo la guerra e la proclamazione di indipendenza, non sono del tutto sopite.
E' logico che, in tali condizioni, il Vicario Vescovile debba dirsi amico di tutti in nome di una "convivenza etnica e religiosa"

Anonimo ha detto...

La diocesi di S. Ambrogio sforna dei cardinali "avanti": da Ravasi a Coccopalmerio non ci si fa mancare nulla... L'affossamento di Scola deve essere cominciato proprio dentro casa, essendosi trovati a rischio che "l'alieno", rientrato vescovo dopo essersi ordinato altrove, diventasse persino il successore di quel mattone di Benedetto, sempre digerito solo a forza di tisane e di Martini.

Dopo aver recuperato "alla cultura" persino i più "estroversi" (Padre d'Ors), operando "al coordinamento" ancora tramite i più "estrosi" (Cocchi del Palmeruccio suo), non può mancare un bel circolo esterno di amici degli amici, così che la torta sia sempre più Ricca.

Chi avesse concluso che sia tutta colpa dei "seguaci" di S. Carlo, può subito emendarsi da tale cattiveria: oltre il Ticino sta una terra che abbondano dei veri geni del maneggio, per così dire lupi travestiti da Agnelli, che tra i "sodali" annovera pure dei Sardi, che furon del partito di opposizione (dura, falsa e cortese) a quel sant'uomo del Papa emerito.

Poi si può andare verso la teutonica grossolanità del fantasmino Casper o del redivivo Marx (Das Kapital uber alles), senza dimenticare i Lehmann brothers del crac pastorale, da Zollitsch che sulle "unioni civili" è da tempo assai avanti.

Insomma, si arriva a pescare la trota da 20 chili "alla fine del mondo", ma rete, lenze e canne (da pesca) sono molto "tecniche", molto "introdotte".
Non pescano "a caso", perchè fanno molti conti... arrivano persino a scongelare il pesce andato a male 8 anni prima!

tralcio ha detto...

Gentile Pietro C.,
concordo sulla perigliosità -umanamente parlando- della situazione, dato che sembrerebbe che l'ovile non sia presidiato.

Ribadisco il sembrerebbe, unitamente all'inciso -umananamente parlando-.

Il Signore sa quando e come intervenire e a noi ora è chiesto non tanto di commentare la situazione (per quanto sia lecito farlo, anche come discernimento comunicato ad altre pecore dell'ovile),ma di attenderLo come le vergini sagge della parabola.

Scegliamo tra due opzioni: rivolti verso il mondo, in uscita dal sacro, oppure rivolti al sacro, pur con i piedi nel mondo. Rivolti verso Dio emerge in tutta la sua realtà il nostro niente, il nostro bisogno di Lui. Rivolti verso il mondo si può interpretare una vasta gamma di ruoli, da chi si sente uno, a chi si sente popolo, a chi si sente protagonista, a chi si sente leader, a chi ha bisogno di un leader...

Dio non sottovaluta il nostro niente, perchè bisogna diminuire perchè Lui cresca in noi e noi possiamo fare comunione con Lui, ripensando la storia alla luce del vangelo e vivendo la dimensione spirituale che ci sottrae ai vincoli di un'umanità decaduta con il peccato originale.

Oggi molti, "credenti in Dio" (gerarchia cattolica inclusa), spronano a farsi mondo, ad ad- divenire con il mondo, a "pensare la storia: in pratica a ripensare il vangelo alla luce della storia.

Credo che su queste cose la si possa pensare allo stesso modo. Domanda:

Perchè ritiene che i prelati si divertano ad aprire falle? Perchè non considerarli vittime di un grande inganno, indovinate facilmente di chi?
Perchè non pregare, insieme, più intensamente che mai per loro, per la nostra madre Chiesa, come non smette di ricordarci la Vergine Maria di cui i consacrati restano i figli prediletti, ministri dei sacramenti che Gesù ha dato il mandato di amministrare?

Peppone e don Camillo erano avversari fin quando il Po non ruppe gli argini. E' tempo di alluvioni imminenti. Aiutiamoci a far galleggiare la nave. Aiutiamo anche quelli che credono che ci sia il sole. Capiranno poi, capiremo poi...

Josh ha detto...

Lister, rimane che, anche se

"E' logico che, in tali condizioni, il Vicario Vescovile debba dirsi amico di tutti in nome di una "convivenza etnica e religiosa"

Costantino viene presentato in maniera non fedele alla storia.

Con l'editto del 313 il Cristianesimo diviene in pratica religione ufficiale dell'Impero, esentasse, mentre gli altri culti vengono di fatto diminuiti e alcuni proibiti.
Quindi non c'è parallelismo tra la scelta storica di Costantino, e la situazione attuale del Kosovo (3%)

Anonimo ha detto...

Non solo illustra il programma dell' Azienda , ma emette anche taglienti giudizi sui precedenti presidenti ! Gli aggettivi qualificativi se li poteva risparmiare !
E' mai possibile che si sia espresso così ? Ma si auotoinveste General der Panzertruppe ? Da non credere !!

Anonimo ha detto...

ECCO I FRUTTI DEMONIACI DELLA PRIMAVERA DEL CONCILIO,VIVA KASPER E LA TENEREZZA BERGOGLIANA.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/germania-lezione-gender-bimbi-svengono-scuola-e-chi-protesta-1067842.html

Rr ha detto...

a) per tornare alle fonti, bisogna innanzitutto essere in grado di leggerle nella loro lingua originale, il che credo sia molto difficile a molti Pastori di oggi che è tanto se masticano la propria lingua
b) per ragionar di teologia cattolica, bisogna innanzitutto sapere di filosofia classica, in primis metafisica ed ontologia, ed anche qui ho seri dubbi sulla preparazione di molti Pastori. Leggiucchiarsi prima di addormentarsi un suntino di filosofa idealista tedesca o contemporanea è molto più facile.
c) da persone anziane, più che sessantenni nella migliore delle ipotesi, e come ho già scritto in precedenza, appartenenti alle terze o quarte fila, perché le prime e le seconde sono già state tutte occupate, che si può pretendere ?
d) i "circoli degli amici di" sono visti dal popolino (con tutto il rispetto l'unico che può seguire il porteno) con somma ostilità perché sanno di "privilegiati".
e) infine sul Kosovo: in generale i popoli balcanici sono da anni intenti a riscrivere la storia di quelle regioni "ad usum delphini", quindi delle loro interpretazioni storiche più o meno romanzate non mi stupisco. Sono kossovari.
Complimenti vivissimi a Josh: dotta ed argomentata analisi critica ed una bella lezione per gli ignoranti come me, che non finisco d' imparare leggendo il blog.
Grazie
RR.

Rr ha detto...

OT, in parte: Rorate coeli ed il disastro della Chiesa cattolica in America latina.
RR

Anonimo ha detto...

"Se questo periodo di confusione sembra mettere a rischio la loro fede, devono solo impegnarsi con più forza in una vita veramente cattolica.
Ma mi rendo conto che vivere di questi tempi dà una grande sofferenza." Card. R. L. Burke

Anonimo ha detto...

Forse sarebbe il caso di trattare l'argomento con particolare attenzione, ciò che sta accadendo in Germania potrebbe accadere nel resto d'Europa con la benedizione del prossimo sinodo.
Per difendere la libertà dei viziosi torturiamo degli innocenti e corrompiamo per legge le loro anime.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/germania-lezione-gender-bimbi-svengono-scuola-e-chi-protesta-1067842.html

Anonimo ha detto...

Capperi . gia' sembra tutto stabilito ! Durante il periodo
delle nostre vacanze loro lavoravano alacremente :
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/11/14/francesco-da-il-passaporto-ai-preti-sposati-orientali-valido-in-tutto-il-mondo/

Josh ha detto...

grazie Rosa e Maria dei complimenti immeritati.

la situazione non è bella, e alcune cose abnormi per me vanno puntualizzate...è specie questo il motivo dello scrivere.

Anonimo ha detto...

Caro amico dell 00:12 : come avrà forse udito dai catechisti alla S. Pio X (ma forse non ha l'età per essere stato catechizzato con il catechismo di S. Pio X, da santi sacerdoti in talare) "il diavolo non va mai in ferie", a differenza di noi poveri mortali, bisognosi anche di un poco di riposo e di relax. Niente paura, però, affidiamoci alla Santissima Vergine, cerchiamo rifugio sotto il Suo Manto Santo, lì i demoni non osano avvicinarsi ! poi c'è sempre la possibilità, anzi la necessità, di chiedere l'aiuto del nostro buon Angelo Custode, che certo non ce lo negherà (ricordiamoci di pregarlo sempre, al mattino e alla sera, come pure di recitare la preghiera della Medaglia Miracolosa: o Maria, concepita senza peccato, prega per me che ricorro a te...). Ricordo che Padre Pio, a un penitente lombardo che si lamentava per la faticosità del viaggio in macchina fino a S. Giovanni Rotonro, rispose così "ma che ti lamenti? fai guidare il tuo Angelo Custode e tu riposati!" bellissimo consiglio.

lister ha detto...

@ Josh
Le ho dato atto, infatti, che la Sua lettura, delle affermazioni di Don Lush, è corretta.
La mia era solo una scusante concessa a Don Lush, e non un parallelismo, considerando il contesto storico, come giustamente avverte Rosa, oltre che sociale e, cosa non da poco, del momento, visto che erano presenti musulmani (gelosi) ed ortodossi (invidiosi).

Josh ha detto...

I temi Costantiniani ancora senza pace....censurato il Prof. De Mattei

http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/linspiegabile-censura-negli-atti-del-convegno-dedicato-a-costantino/