Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 22 ottobre 2017

Mons. Galantino e Lutero. Ci soccorre Chesterton

Si sta procedendo con fin troppa enfasi alla commemorazione anche da parte cattolica dei 550 anni della Riforma Protestante.
Lo scorso 19 ottobre il segretario della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Nunzio Galantino,  nel corso del convegno “Passione per Dio. Spiritualità e teologia della Riforma a 500 anni dal suo albeggiare”, tenutosi presso la Pontifìcia Università Lateranense, ha dichiarato:
“La Riforma è stata, è e sarà in futuro un evento dello Spirito” e “La Riforma risponde alla verità espressa nella formula ‘ecclesia semper reformanda’”.
A dir poco sconcertante, per non dir peggio! Ne abbiamo già parlato in altre occasioni : qui - qui e vedi anche il nutrito indice di svariati articoli sull'argomento. Oggi approfitto dell'interessante segnalazione di un lettore per tradurre e condividere un articolo di Dale Ahlquist, presidente dell'American Chesterton Society, creatore della serie di EWTN "G.K. Chesterton: l'apostolo di senso comune". Si tratta di un suo commento ad un libro del 2001 di Tim Drake: “There We Stood, Here We Stand”. Riflessioni calzanti e significative che ci interpellano su quanto nella Chiesa cattolica sta accadendo con effetti ulteriormente ingravescenti da alcuni decenni.

La fossilizzazione di Martin Lutero
GK Chesterton riconosceva che ci sono luterani ancora sinceramente e fortemente cristiani, ma sosteneva che la stessa teologia originaria non contiene più altro che solo la forma rimasta.
Cos'è un fossile? Apro una parentesi e risponderò subito alla  domanda.

Nel frattempo, stiamo procedendo verso la conclusione della nostra commemorazione del 500° anniversario della Riforma protestante. Un ottimo modo di farlo è leggere il libro “There We Stood, Here We Stand” (2001), di Tim Drake. È una raccolta di testimonianze da parte dei primi luterani che si sono convertiti al Cattolicesimo.

Tutti i convertiti devono affrontare delle domande. Da altri e da se stessi. Ma un luterano che diventa cattolico si trova di fronte alle grandi domande che hanno portato a uno dei punti di svolta della storia mezzo millennio fa, domande cui pensavano di aver già risposto: Qual è il posto del Papa? Del sacerdote? Di Maria? Cosa sono i sacramenti? Cos'è l'autorità apostolica? C'è una continuità nella Chiesa cattolica che non si trova altrove? Una delle consapevolezze maturate da questi uomini e donne è che appartenevano a una confessione nata dalla protesta, una chiesa che aveva voltato le spalle alla Chiesa. Poi si sono trovati di fronte a una consapevolezza ancora più scomoda: che la propria chiesa aveva voltato le spalle a se stessa. Quando, ad esempio, la guida della Chiesa evangelica luterana d'America (ELCA) cominciò a far proprie politiche in diretta contraddizione con quelle che la loro Chiesa aveva sempre insegnato riguardo alla moralità sessuale e alla santità della vita umana, le domande che si trovarono ad affrontare furono: Che cosa facciamo ora? Dove andiamo? Ci dividiamo ancora una volta da una chiesa corrotta e ci "riformuliamo" in una setta migliorata, oppure torniamo alla prima Chiesa da dove tutte le altre chiese si sono frammentate?

Una delle cose sorprendenti è che alcuni di questi luterani sono diventati cattolici non a causa dei cattolici, ma quasi nonostante loro. C'è, nella Chiesa cattolica, chi non ama vedere conversioni come queste perché questi convertiti prendono seriamente la loro nuova fede ritrovata e la loro Chiesa nuovamente ritrovata. Vogliono davvero una Chiesa che parli con autorità contro gli usi e le mode del mondo, piuttosto che una Chiesa che sia troppo ansiosa di avere un proprio programma impostato su quegli usi e quelle mode. Mentre la Chiesa cattolica rappresenta una sorta di unità che letteralmente non si trova tra le migliaia di confessioni protestanti, non senza i propri problemi di dissenso e di disaccordo. Ma anche le continue polemiche nella Chiesa cattolica sono una forma di continuità che non si ritrova nelle sette protestanti, le quali non solo non possono mantenere le tradizioni, ma nemmeno gli argomenti contro le tradizioni [non è ciò che sta accadendo alla Chiesa cattolica oggi? -ndT]. Il punto è che la Riforma non è riuscita a mantenere la sua “Forma”. O forse un modo migliore per dirlo è che l'unica cosa che ha conservato è la sua forma. Ha perso la sua sostanza.

Il che ci porta ai fossili. Cos'è un fossile? Ascoltiamo cosa ne dice un grande scienziato come G. K. Chesterton:
“Un fossile non è un animale morto, o un organismo in decomposizione, o in sostanza neppure un oggetto antiquato. Il dato essenziale di un fossile è che esso è la forma di un animale o di un organismo, dalla quale è completamente scomparsa tutta la sua sostanza animale o organica; ma che ha mantenuto la sua forma, perché è stata riempita da una sostanza totalmente diversa grazie ad un processo di distillazione o secrezione. Tanto che potremmo quasi dire, come nella metafisica medievale, che la sua sostanza è scomparsa e solo i suoi incidenti rimangono.”
Molto bello. Avete visto come ha preso due cose da due discipline completamente diverse e le ha messe insieme formando un pensiero completo? Ora torniamo a Lutero.

Il Luteranesimo è iniziato come una cosa ed è diventato qualcosa di totalmente diverso. Ma ancora è chiamato Luteranesimo. Lo stesso Lutero ha iniziato come una cosa e è diventato qualcosa d'altro. Egli ha iniziato davvero a riformare la Chiesa cattolica; ha finito per respingerla. Ha rifiutato l'Autorità di quell'organismo istituito da Cristo stesso,  e ha finito per istituire Martin Lutero come nuova autorità. Ma questa non era un'autorità universale riconosciuta da altri, e presto molti dei suoi seguaci si staccarono da lui. Prima della sua morte fu scioccato e rattristato a causa di tutti i diversi gruppi di schegge che si erano già formate in Germania. Fu solo l'inizio. Lutero, con suo perenne merito, ha espresso dubbi su ciò che aveva fatto.

Chesterton riconosceva che ci sono luterani ancora sinceramente e fortemente cristiani, ma sosteneva che la teologia originale non aveva tenuto, rimaneva solo la forma, e nel corso dei secoli altri entusiasmi sono entrati per riempire il vuoto lasciato dal decaduto luteranesimo. Chesterton ha visto questo personalmente. Egli scriveva nel 1935. Vedeva i nazisti cantare "Un Fortezza possente è il nostro Dio". Egli vedeva l'entusiasmo folle di una nuova "Religione della razza" affluire nel vuoto della Chiesa luterana in Germania. Non era nulla di ciò che Lutero avrebbe ammesso, ma purtroppo c’era ancora il suo nome su di esso.
Chesterton conclude:
“La morale principale di questo è così grande e semplice e sorprendente, che sarà presto impossibile nasconderla al mondo. È il semplice fatto che nel momento in cui gli uomini hanno iniziato a contraddire la Chiesa col proprio giudizio privato, tutto ciò che hanno fatto è incredibilmente poco sensato; coloro che si sono staccati dalla base della Chiesa quasi immediatamente sono franati sulle proprie fondamenta; coloro che hanno cercato di separarsi dall'Autorità, in realtà non potevano reggersi su nulla... Il Protestantesimo non poteva resistere nella folle corsa dell'Occidente; esso poteva esistere solo cessando di essere se stesso, e mostrando la sua prontezza a trasformarsi in qualcos’altro". [cos'altro è se non la tradizione 'vivente' storicista di conio vaticansecondista, i cui effetti nella Chiesa, si fanno sempre più ingravescenti? ndT]
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

9 commenti:

tralcio ha detto...

Un pover'uomo, con dei seri problemi, ben introdotto presso le corti del potere del tempo, interessate a lui per ridefinire i confini della torta di cui erano (e sono) golosi.
Un pover'uomo in preda alle proprie passioni e vizi, interessato a giustificarle.
Un pover'uomo che crede in Gesù, come gli ipocriti interlocutori del vangelo odierno.

I farisei ... mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno".

Sentite che belle parole di sola (come intendono a Roma...) fide dicono a Gesù i suoi nemici? Quelli che credono ma non fanno le opere, perché a loro basta credere per essere giustificati?

Dov'è finito il Magnificat (la misericordia è per quelli che temono Dio) per questi cultori del sola (aridaje) scriptura?

E' finito nel "libero esame", è finito nel "sei politico", così politico che i sei sono tre, di fila, e alla fine faccio solo quel che mi pare, ma "credo" e festeggio quel pover'uomo che mi ha aperto gli occhi, la festa del fossile e del calco. Facciamo festa e ci raccogliamo nella cena, "più parola e meno messa", dato che il sacrificio stona e offrire la propria vita, per vedersela trasformata da Dio, pare non essere più a tema.

Veniamo suadentemente catechizzati da Rahnerio Stonalamessa e misericordiosamente depistati Giorgio Mario Badoglio, che ci lascia come Alberto Sordi al telefono con il colonnello a dire "i tedeschi si sono alleati con gli americani". https://www.youtube.com/watch?v=qqbHkPSRbhM Tutti a casa... Quali sono gli ordini?

Chiunque, illuminato da Dio, può sviluppare una conoscenza delle Scritture ("sacerdozio universale"): persino Bonnella e Panino o Padre Scalfari, abolendo il peccato e l'inferno.

Un pover'uomo che ridusse i sacramenti da 7 a 2 e di quei due oggi ha fatto "riunioni" private della Presenza Reale (l'eucaristia) e del peccato originale (il battesimo).

I ministri sono tutti "senza portafoglio": l'hanno speso per il mondo e per Cesare.
In compenso il pover'uomo ha pensato bene che servisse "la pastora". Eh, vuoi mettere...

Anonimo ha detto...

Ave Maria!
Bisogna recitare l' "Officium divinum" digne, attente, devote.
Un solo versetto può convertire un' anima. Un protestante si è convertito dando un'occhiata ad un breviario. Il Divino Ufficio e la Santa Messa, celebrati bene, rinnovano un'intera diocesi.
San Massimiliano Maria Kolbe

Anonimo ha detto...

Sulla Nuova bussola quotidiana una sorprendente (anzi, no) lettera di Francesco. Non entro nel merito della traduzione dei testi liturgici, ma considero un aspetto accessorio. Da una parte provoca il card. Sarah dicendo che il Commento a Magnum Principium gli e' stato erroneamente attribuito (prova a rivendicarlo!), dall'altro lo tratta da suo addetto stampa per far pubblicare la lettera papale sui siti (e quindi accusandolo di aver passato ad essi il suo Commento).
Tipicamente stalinista: chi è favorevole a una tesi che non piace al Piccolo Padre, proprio lui deve smentirla!

Luisa ha detto...

Oh miracolo!
Ci sono ancora vescovi coraggiosi, Rusconi su Galantino e chi non ce la fa più di subire in silenzio la revolución in marcia su tanti fronti:

http://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/732-il-vescovo-galantino-il-m-onaco-lutero-e-il-vescovo-zambito.html

Anonimo ha detto...

I discorsi di Galantino e di Bergoglio su Lutero sono deliri da ogni punto di vista. Ma questi deliri hanno una origine ben precisa: Concilio Vaticano II con le sue ambiguità!!

Anonimo ha detto...

Se un Papa (chiunque fosse) riabilitasse totalmente Lutero, che combatté profondamente il primato petrino, a livello logico non dovrebbe più essere Papa, essendo il Papato una figura (secondo il luteranesimo) inutile, anzi dannosa.

Luisa ha detto...

I crtici del papa secondo Di Cicco sarebbero turbati dal feeling di Bergoglio con Lutero!!

http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/papa-francesco-lutero/

Sul fondo aiamo alla solita quasi esaltazione di Lutero, per la forma solo qualche osservazione en passant.

Secondo di Cicco il papa è così gentile e garbato con i suoi critici, leggere per credere:

"I modi garbati che usa con i suoi bruschi critici.

Del resto la sincerità e l’intenzione onesta del Papa la si vede anche dalla pazienza e dai modi garbati che sempre usa con i suoi bruschi critici. Lo fa notare anche la recente pubblicazione dei gesuiti, Civiltà Cattolica che risponde a un interrogativo su come Francesco risponde alle critiche che gli vengono rivolte.
“Egli – si legge sull’autorevole rivista – ha molti gesti di apertura e dialogo verso quelli che lo criticano. Ad esempio, nei suoi contatti per telefono, per mail o per lettera, il suo stile è quello di ringraziare quando si accorge che l’altro ha la volontà di comunicare direttamente e di manifestare  il dissenso in modo pacifico, senza aggressioni o espressioni sopra le righe. "



Ah sì? Dove sono l`apertura, il dialogo, la correttezza e la buona educazione nel suo rifiuto di rispondere a tutti i cattolici che gli hanno scritto, in modo pacifico, senza aggressioni o espressioni sopra le righe, per chiedergli di fare chiarezza sull`AL?

" Quelle volte in cui ha dovuto correggere qualche informazione sbagliata, è stato attento a farlo privatamente con l’interessato. "

È quel che ha fatto con il card. Sarah? No.

"E quando è stato criticato in maniera offensiva ha avuto comunque la grandezza d’animo di salvare la critica stessa, in quanto può aiutare a camminare sulla retta via del Signore. In definitiva Francesco fa continuamente notare come il modo di parlare e di informare debba rivelare sempre la mitezza”."

La papolatria interessata porta anche a mentire senza scrupoli, a travestire la verità, il silenzio sprezzante del papa, le sue continue picche, con un`immaginazione senza limiti, contro chi non condivide i suoi stessi pensieri e sentimenti, sono altrettante prove che garbo e gentilezza sono a geometria variabile e riservati a coloro che non lo contrariano, a coloro verso i quali vanno le sue simpatie.
Una risata vi seppelirà.




Anonimo ha detto...

http://cordialiter.blogspot.it/2017/10/cinquantanni-di-ecumenismo.html

Anonimo ha detto...

In alcune aree la Chiesa è purtroppo precaria o quasi assente, per una moltitudine di fattori umani, ed analizzando queste situazioni ci si rende conto che sono molto critiche e lasciano a desiderare, oscillando tra il paganesimo e l'ateismo: talvolta molte di queste persone non possono neanche definirsi cattoliche, benché appartengano al cattolicesimo formalmente, in maniera nominale.
Ecco, in queste situazioni, varie persone che diventano protestanti o aderiscono a qualcuna di quelle "sette" di cui si parla solo male, non sono da giudicare in maniera solo negativa, poiché probabilmente provenivano da un background così critico e precario, che la loro non è stata una apostasia dal cattolicesimo, ma una conversione da una sorta di ateismo in cui vivevano. Potrebbero davvero aver seguito in coscienza l'unica strada che sembrava percorribile. Talvolta Dio può servirsi di questi mezzi per riempire dei vuoti disastrosi e le precarietà in quelle persone che erano lontane senza colpa diretta; quello che seguirà in loro, è variabile ma è sempre auspicabile che nelle particolari condizioni di ognuno si trovi il modo di avvicinarsi alla fede.