Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 25 ottobre 2017

“Cristo ha espiato le nostre colpe non risorgendo, ma morendo” - Danilo Quinto

Nell’introduzione ad un suo libro pubblicato nel 1992, Eucaristia ed Ecumenismo, padre Enrico Zoffoli (1915-1996), scrive: 
“Ѐ il ‘popolo di Dio’, il pubblico dei lettori, cui intendo trasmettere la voce della Chiesa per rispettarne la fede in un Magistero che nessuna teoria teologica, nessuna ipotesi biblica, nessuna proposta liturgica potrà mai far supporre superato, soprattutto riferendosi fraudolentemente al Vaticano II. Se, dopo questo Concilio, la Chiesa, per assurdo, osasse riconoscere di aver sempre errato nel proporre articoli del Credo e norme morali, i fedeli potrebbero sentirsi autorizzati a voltarle le spalle e condannarne l’opera come offesi dalla più colossale truffa della storia. Appunto quel che vorrebbero i suoi nemici – occulti e palesi -, ossessionati da uno storicismo che in ultima istanza si risolve nel più radicale umanesimo ateo”.
L’espressione umanesimo ateo, teorizzata da Henri-Marie de Lubac e qui ripresa da padre Zoffoli, spiega, almeno in parte, la situazione che la Chiesa Cattolica vive oggi. La pastorale post-conciliare ha operato su un solco tracciato per alcuni secoli da ambienti e forze massoniche – questi sono i nemici della Chiesa - ed è divenuta un tumore. Anime vicine a Dio - padre Zoffoli, certamente e pochi altri, pensiamo ad esempio a don Divo Barsotti, non a caso i due sono stati amici e si sono frequentati a lungo o a mons. Marcel Lefebvre, che con coraggio e fedeltà a Cristo ha consentito la formazione di generazioni di sacerdoti custodi della sana dottrina – hanno potuto comprendere e fare comprendere, con le loro opere, la loro vita e grazie alla loro santità profetica, la devastazione che è stata compiuta e che sembra stia andando al suo esito finale. 

Le potenze diaboliche che hanno operato e stanno operando hanno un’origine soprannaturale, non dimentichiamolo. Per questa ragione, sono dotate di una capacità di insinuazione, di seduttività, di malvagità spaventosa. Queste potenze del mondo delle tenebre vogliono ora colpire – dopo aver costruito una società nichilista, che si fonda su principi contrari alla legge naturale e, quindi, divina – il fondamento stesso su cui Gesù Cristo ha istituito la Sua Chiesa. La loro méta è la Santa Messa, dove si celebra il sacrificio incruento della Croce. La Nuova Chiesa non ha obiettivi banali, ma diabolici e non nasce oggi. Infatti, suoi esponenti contemporanei hanno necessità di richiamarsi ai secoli passati per perseguire i loro obiettivi. Lo scorso 19 ottobre, mons. Nunzio Galantino, segretario generale dell’Episcopato Italiano, intervenendo alla Pontificia Università Lateranense ad un convegno promosso dall’ateneo del papa per celebrare i 500 anni della Riforma Luterana, ha iniziato leggendo una frase di Martin Lutero («Mi sono schierato contro tutti i papisti, contro il Papa e le indulgenze ma solo predicando la Parola di Dio. E quando io dormivo la parola di Dio operava tali cose che il Papa è caduto»), per poi affermare: «La Riforma avviata da Martin Lutero 500 anni fa è stata un evento dello Spirito Santo. La Riforma risponde alla verità espressa nella formula ecclesia semper reformanda. È stato lo stesso Lutero a non ritenersi artefice della Riforma scrivendo: “mentre io dormivo, Dio riformava la Chiesa”. Anche oggi, la Chiesa ha bisogno di una riforma. E anche oggi a poterla realizzare è Dio solo». Galantino ha poi sottolineato il gesto profetico – così l’ha definito - compiuto da Papa Francesco a Lund, in Svezia, nel suo pellegrinaggio per i 500 anni della Riforma, un viaggio nel quale «dopo 50 anni di dialogo teologico, il Papa ha firmato una dichiarazione congiunta per superare i pregiudizi vicendevoli che ancora dividono cattolici e protestanti».

Né Bergoglio, né tanto meno Galantino, hanno alcun interesse a leggere quello che Lutero scriveva, soprattutto sulla Santa Messa, che è e rimane il cuore del problema: «Quando la Messa sarà distrutta», scriveva Lutero, 
«penso che avremo rovesciato con essa tutto il papismo. Il papismo infatti poggia sulla Messa come su una roccia, tutto intero con i suoi monasteri, vescovadi, collegi, altari, ministeri e dottrine, in una parola con tutta la sua pancia. Tutto ciò crollerà necessariamente, quando sarà crollata la loro messa sacrilega e abominevole. … Bisognerebbe arrestare il Papa, i cardinali e tutta la plebaglia che lo idolatra e lo santifica, arrestarli come bestemmiatori, e strappare loro la lingua fin dal fondo della gola e inchiodarli tutti in fila alla forca» (Martin Lutero, “Contra Henricum, Regem Angliae”, 1522, Wittemberg, Werke, t. X, pg. 220). 
Tra i protagonisti del libro-dialogo di padre Zoffoli, vi è – appunto - un seguace di Lutero: un protestante liberale, lo definisce Zoffoli, che logicamente va per il suo verso, aggiunge. Poi, ci sono il parroco cattolico, disposto a piegarsi a tutti i venti, spiega; il laico, fermamente convinto e pienamente informato di quanto concerne la sua fede nella Chiesa e un gruppo di fedeli, che sono assistiti dal laico e rappresentano il più autentico e nobile ‘popolo di Dio’. Ѐ un dialogo teologico quello che si dipana, ma scritto in forma lieve, comprensibile, divulgativa. Il contenuto è fortemente apologetico e mette a fuoco, in maniera estremamente chiara, quel falso ecumenismo che pone sullo stesso piano tutte le confessioni religiose, in nome di un sincretismo anticristico. Questo dialogo conosce le sue pagine più belle sulla nozione di peccato, sulla Morte di Cristo e sulla Santa Messa. Quando Cristo istituisce il Sacramento dell’Eucaristia, conferisce alla Sua Chiesa la missione su cui si fonda: i fedeli, nutrendosi del Corpo e del Sangue della Vittima Immolata, formano un cuore solo e un’anima sola, il Suo Corpo Mistico. Condizione perché questo avvenga è che il Corpo Mistico condivida l’identica fede nel mistero eucaristico, che è sacramento di unità, sintesi di tutte le verità rivelate e proposte dal Magistero.

Quali sono queste verità? Padre Zoffoli sottolinea, in maniera chiara, inequivocabile e nel solco della Tradizione e del Magistero, che l’Offerta di Cristo è Unica. La Chiesa non la ripete, non la completa, non la modifica; si limita a farla propria, ad inserirla nello spazio e nel tempo. Fa questo in virtù del mandato e del potere ricevuto da Cristo di rendere a tutti possibile la partecipazione e goderne i frutti da una generazione all’altra. Zoffoli grida che identico è il Sacerdote, identica la Vittima, identica l’Offerta: (è solo Cristo). All’unico, perfetto e irripetibile Sacrificio della Croce, rispondono molte Messe che lo moltiplicano, non in se stesso, ma nella sua presentazione: sacramentalmente, essendo altrettante espressioni simboliche, cariche di tutta l’infinita ricchezza dell’unica Offerta cruenta. Quindi, Cristo ottiene da Suo Padre la nostra salvezza da solo, con il prezzo infinito del Suo Sangue. Tutto si ottiene tramite Cristo, senza alcuna cooperazione da parte del popolo. Il vero celebrante è Cristo in persona, non il sacerdote, che si limita a rappresentarlo comportandosi come Suo “ministro”. Si comprende, allora, che il popolo assiste alla Santa Messa per appropriarsi dei meriti di Cristo, mediante una partecipazione alla liturgia sacrificale che faccia rivivere il dramma della Croce. La partecipazione occorre perché la Redenzione da oggettiva, universale e sufficiente per tutti, diventi soggettiva, ossia particolare ed efficace per ciascuno. Mentre per i luterani la Santa Messa è una mensa, per i cattolici, invece, è un altare: invece di celebrare un convito fraterno, offriamo un sacrificio. Così, si comprende che Cristo ha espiato le nostre colpe e ci ha redenti non risorgendo, ma morendo.

Padre Zoffoli vive al cospetto del Signore da tanti anni, ma i suoi libri sono gemme che cadono nel cuore del cristiano e lo infiammano di Verità. Quelle Verità per cui siamo nati e delle quali solo Cristo ci può dissetare. Che queste gemme, allora, siano custodite, preservate, tramandate da coloro che come insegnava Cristo non hanno paura degli uomini – anche di quelli che appartengono alla Chiesa - che le ignorano solo per fini e interessi mondani.
daniloquinto.tumblr.com

19 commenti:

Dalla Bussola ha detto...

"Sarah isolato e umiliato, ma combatte da solo"

di Marco Tosatti

"Ora che il cardinale Gerhard Mūller non è più il Prefetto della Congregazione della Fede il nuovo bersaglio principale del gruppo di potere che agisce intorno al Pontefice regnante è il cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino."

http://www.lanuovabq.it/it/sarah-isolato-e-umiliato-ma-combatte-da-solo

Leggete chi compone "la commissione per lo studio di una “messa ecumenica” che possa unire cattolici e protestanti".

mic ha detto...

Circa la Commissione sapevamo (e abbiamo tempestivamente segnalato) che era paradossalmente presieduta da Roche, il segretario della Congregazione di cui Sarah è prefetto, con le parole del quale addirittura il papa "corregge" il cardinale, mentre sugli altri componenti ricorrevano nomi che della liturgia hanno sempre fatto strame.
L'articolo segnalato riprende e enfatizza cose già dette.
L'anomala situazione del culto divino era già stata messa in risalto qui
https://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/01/un-altro-serio-vulnus-ai-fondamenti-de.html

Anonimo ha detto...

Il nostro problema ? La mancanza di Fede !

"Lavorando come vicario nella cappella della Porta dell’Aurora a Vilnius, non di rado accoglievo le testimonianze di fede delle persone semplici le quali, nonostante le persecuzioni, conservarono intatta la loro fede. Una volta nella sagrestia si presentò un’anziana signora che mi disse di aver pregato in ginocchio nella chiesa di S. Casimiro, trasformata di recente in un museo dell’ateismo. Gli si avvicinò un’impiegata del museo dicendo che non era lecito pregare in quel luogo poiché era un museo dell’ateismo. L’anziana signora rispose però risolutamente che anche se per qualcuno quello era un museo, per lei continuava ad essere una chiesa e quindi una casa di preghiera."
http://www.asianews.it/notizie-it/A-100-anni-dalla-Rivoluzione-dOttobre,-il-martirio-della-Chiesa-cattolica-in-Urss-42136.html

Luisa ha detto...

Penso Maria che Tosatti ha sopratutto voluto segnalare il trattamento subito dal card. Sarah, isolato, esautorato nei fatti nel suo dicastero, ma che continua a lottare senza lasciarsi intimidire.
Oramai sappiamo come funziona la misericordia nella chiesa della tenerezza berogliana, nei dicasteri, nei pontifici consigli (taluni azzerati e totalmente rinnovati nei suoi membri ), negli Ordini religiosi( Francescani dell`Immacolata), nell`Ordine di Malta, chi non è d`accordo è allontanato, esautorato, la Congregazione per il Culto divino ne è un esempio eclatante, il Prefetto è di fatto esautorato a profitto di personaggi "secondari", segretari, sotto-segretari ecc. che portano la voce di Bergopglio e eseguono la sua volontà.

mic ha detto...

Il fatto che continui a lottare senza lasciarsi intimidire è, oggi, doppiamente apprezzabile in quanto merce rara.

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

Galantino è un discepolo del teologo luterano Dietrich Bonhoeffer nel Google se può trovare tantissime risultati se si ricerca i nomi dei due. Lui ha scritto un libro dal titolo
"Dietrich Bonhoeffer: storia profana e crisi della modernità" vedete la sinopse:

"Archiviati gli anni in cui l'interpretazione di H. Müller, basata sull'ermeneutica marxista, riusciva a condizionare l'accostamento alla teologia di Bonhoeffer e sedimentati i preziosi frutti dei numerosi convegni con i quali sono stati ricordati i cinquant'anni dalla morte del prigioniero di Tegel, è sembrato opportuno agli autori di questo volume rileggere la biografia e l'opera di Bonhoeffer lungo la direttrice della storicità e lungo quella della modernità e della sua crisi. L'attenzione rivolta alla "storicità come fedeltà alla terra" ha permesso, da una parte, di rilevare la valenza teologica con la quale Bonhoeffer arricchisce la categoria filosofica della storicità e, dall'altra, di sottolineare la costante e sofferta "fedeltà" a Dio e agli uomini, che non ha permesso al teologo luterano di "vivere al riparo". "Vorrei per una volta non essere al sicuro", aveva confidato durante una passeggiata a sua sorella Susanne. E quel suo desiderio sembra essersi trasformato in impegno e stile di vita. Il carattere asistematico e incompiuto del pensiero bonhoefferiano non ha impedito agli autori di ricostruire letture e itinerari che fanno di Bonhoeffer un attento interprete della modernità e della sua crisi". https://books.google.com.br/books/about/Dietrich_Bonhoeffer.html?id=SySpngEACAAJ&redir_esc=y

Ok carattere asistematico ricorda il carattere di Bergoglio...

Anonimo ha detto...

Ormai esondato copiosamente e ha rotto troppi argini...

Un pezzetto dall'udienza di oggi. Leggete bene. Questo non è il pensiero cattolico, ma protestante (c'è anche una negazione implicita dell'inferno ma anche del Purgatorio o altro mezzo di espiazione prima di entrare in Paradiso):

«Dio è Padre, e fino all’ultimo aspetta il nostro ritorno. E al figlio prodigo ritornato, che incomincia a confessare le sue colpe, il padre chiude la bocca con un abbraccio (cfr Lc 15,20). Questo è Dio: così ci ama!

Il paradiso non è un luogo da favola, e nemmeno un giardino incantato. Il paradiso è l’abbraccio con Dio, Amore infinito, e ci entriamo grazie a Gesù, che è morto in croce per noi. Dove c’è Gesù, c’è la misericordia e la felicità; senza di Lui c’è il freddo e la tenebra. Nell’ora della morte, il cristiano ripete a Gesù: “Ricordati di me”. E se anche non ci fosse più nessuno che si ricorda di noi, Gesù è lì, accanto a noi. Vuole portarci nel posto più bello che esiste. Ci vuole portare là con quel poco o tanto di bene che c’è stato nella nostra vita, perché nulla vada perduto di ciò che Lui aveva già redento. E nella casa del Padre porterà anche tutto ciò che in noi ha ancora bisogno di riscatto: le mancanze e gli sbagli di un’intera vita. È questa la meta della nostra esistenza: che tutto si compia, e venga trasformato in amore.»

Anonimo ha detto...

Ci andranno quelli che la parola di Gesù ľ hanno messa in pratica come lui ci ha detto di fare: [13] Poi udii una voce dal cielo che diceva: "Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono". (Ap, 14,13).

Luisa ha detto...

È logorante seguire Bergoglio in tutto quel che dice di non cattolico, è sopratutto doloroso perchè quell`immagine di un Dio bonaccione che non domanda mai niente, che non giudica mai e perdona tutto e tutti, immagine sempre condita dalla critica a chi non ha perso per strada la Verità evangelica, svia le persone dalla retta fede, le inganna, le lascia là dove si trovano impedendo loro un serio esame di coscienza per nominare e poi modificare quel che deve esserlo, la misericordia senza giustizia, la misericordia slegata dalla giustizia NON è la Misericordia divina.
Nella serie "faccio quel che dico" Bergoglio farebbe bene a cominciare da lui stesso, ad essere lui il primo a seguire l`esempio di Cristo così come egli lo descrive, invece abbiamo un papa che punisce, offende, giudica senza misericordia alcuna i cattolici il cui torto è di non pensare come lui.
Coerenza, coerenza, misericordia molto selettiva, a geometria variable.

Anonimo ha detto...

Ah, oggi e' il centenario dello scoppio della mai abbastanza maledetta rivoluzione russa..com'è che il Perón de' noialtri non ha ancora fatto la sua nostalgica commemorazione?

Anonimo ha detto...

Il trattato del Purgatorio – S.Caterina da Genova
http://www.monasterovirtuale.it/trattato-del-purgatorio.html

(Novena per le anime del Purgatorio -
dal 24 Ottobre all’ 1 Novembre).
http://www.pregate.it/purgatorio.htm

Gás Renascença ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...


la rivoluzione russa scoppiò il 25 febbrario 1917 per il Calendario giuliano ancora in uso in Russia, l'8 marzo per quello nostro. Fece cadere la monarchia e instaurò una forma di democrazia parlamentare ancora da definire, in alternative alle forze rivoluzionarie di sinistra, forti nei Consigli o Soviet degli operai e soldati. Il 25 ottobre successivo, sempre secondo il Calendario giuliano (7 nov. per noi), ci fu il colpo di Stato bolscevico (comunista), organizzato da Lenin e Trotski, che presero il potere con la forza e soppressero sul nascere la democrazia parlamentare che doveva nascere. Fu un colpo di Stato militare, decisivo nella capitale di allora San Pietroburgo, in mano a soldati e marinai ribelli.
La rivoluzione russa fu contro la Monarchia, la rivoluzione bolscevica ("russa" per eccellenza, nell'uso comune) fu contro la Democrazia che stava faticosamente costruendosi nel caos seguito alla Rivoluzione di Febbraio, come era chiamata (in realtà di Marzo).
H.
H.

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
Ah, oggi e' il centenario dello scoppio della mai abbastanza maledetta rivoluzione russa..com'è che il Perón de' noialtri non ha ancora fatto la sua nostalgica commemorazione?
Forse perchè la data nel calendario gregoriano ricorre il 7 novembre?

Anonimo ha detto...

La superbia e l'orgoglio che traspare da questo fatto e' terrificante . Preghiamo per tutti i protagonisti affinche' si rendano conto dell'orrore compiuto . Che Dio li aiuti !
http://www.tempi.it/nate-legalmente-orfane-per-colpa-utero-in-affitto#.WfDdRxO0N3k

tralcio ha detto...

I rigurgiti luterani da eccessi di misericordina, il ritrovato taumaturgico degli ospedali da campo, impediscono di capire San Paolo, posto che anche con libero esame 2+2 non fa 5.

Ascoltiamo nella prima lettura di oggi: "non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia. Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? È assurdo!
Non sapete voi che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia? Rendiamo grazie a Dio, perché voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso e così, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia.

E così il "pecca fortiter" è un'immane scemenza. Un'assurdità. Senza logica.
E' con questi inganni che il demonio trucca le carte, per farci suoi schiavi.
Il guaio è che oggi gli amministratori di condominio truccano i bilanci e imbrogliano.

Ancora ci soccorre la Scrittura: "Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse"...

Anonimo ha detto...

Sono stati beneficati , salvati dal Sangue di Cristo , eppure non esitano a percuoterLO , a sputarGli in faccia , a reinchiodarLO .
Dio abbia pieta' di loro , gli Angeli si coprono il viso e piangono .
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/francia-fa-rimuovere-croce-statua-san-giovanni-paolo-ii-1456720.html

« Ah, che momento fu quello in cui sentii piombare su di Me tutti i tormenti che avrei dovuto soffrire durante la passione: le calunnie, gli insulti, gli schiaffi, i flagelli, la corona di spine, la sete, la croce!... Tutto si affollò dinanzi ai miei occhi e dentro il mio Cuore, e nel medesimo istante vidi le offese, i peccati, le abbominazioni che si commetterebbero nel corso dei secoli, e non solamente li vidi, ma mi sentii ricoperto di tutti quegli orrori... e così rivestito d'ignominia, mi presentai al Padre celeste per implorare misericordia. Mi offersi come garante per calmare la sua collera e placare l'ira sua. Ma sotto il peso di tanti peccati e di tanti delitti la mia natura umana provò tale terribile angoscia, tale agonia mortale da sudarne sangue.... « Oh, anime che mi fate soffrire in tal modo! Sarà questo Sangue salute, vita per voi? Sarà possibile che tale angoscia, tale agonia e tal Sangue restino inutili, per tante anime? ».
Suor Josefa Menendez

Anonimo ha detto...

" Predicatori: quando ci parlate del Paradiso siete poco persuasivi e allora parlateci dell'inferno, sarete più convincenti."
Bravo ! Gesu' e' risorto dai morti ma noi risorgeremo nell'eterna beatitudine o periremo eternamente nella Geenna ?
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/se-bergoglio-ammette-che-paradiso-non-granch-1456494.html

Gederson ha detto...

"E così il "pecca fortiter" è un'immane scemenza. Un'assurdità. Senza logica".

Caro Tralcio,

Bravo commento. Credo che tutto quanto se può leggere della prima lettura che lei ha postato é contradetto da una frase sola di Dietrich Ponhoeffer che se può leggere nel sito del Galantino:

«Non dobbiamo proporci l'impossibile, né tormentarci per non essere capaci di sopportarlo sulle nostre spalle» (D. Bonhoeffer)

http://www.nunziogalantino.it/

Avendo in considerazione la dottrina luterana, ciò che chiede la prima lettura è impossibile.

Un caro saluto dal Brasile