Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 12 aprile 2017

Il cardinale Burke a Infovaticana: dai Dubia all’Ordine di Malta, passando per Trump

Infovaticana Spagna ha incontrato il cardinale Burke nel suo appartamento, nei pressi della Città del Vaticano. Entrando, li accoglie un ritratto di Papa Francesco, che campeggia nella sala d’ingresso.
Raymond Leo Burke è nato nel Wisconsin il 30 giugno 1948. Nel 2003 è stato nominato arcivescovo di Saint Louis (Missouri), una delle più antiche e prestigiose diocesi degli Stati Uniti. La sua esperienza internazionale come canonista lo porta, nel 2008, ad essere nominato da Benedetto XVI nel ruolo di Prefetto della Segnatura Apostolica, dove rimase in carica finché, nel 2014, Francesco non gli affidò l’incarico di Patrono dell’Ordine di Malta.
Il giornalista di Infovaticana Spagna, Gabriel Ariza, lo ha intervistato sui Dubia, sulla crisi dell’Ordine di Malta, ma anche sui primi tre mesi della presidenza di Donald Trump e non solo.
I 'Dubia', la 'correzione...'

Qual è la principale ragione per cui voi quattro cardinali avete pubblicato i “Dubia”?
– Perché c’è troppa confusione nella Chiesa su alcune questioni fondamentali, per quanto riguarda la Santa Comunione e le disposizioni per riceverla e anche in riferimento all’indissolubilità del matrimonio. Prima di tutto chiediamo al Santo Padre di chiarire queste domande fondamentali. Ci siamo limitati a queste quattro domande nei “Dubia” ma non c’è stata risposta. Molte persone ci hanno detto: “Perché voi cardinali non fate il vostro dovere e insegnate chiaramente su questi temi?”. Poi abbiamo capito che avremmo dovuto fare qualcosa perché la gente potesse capire. Stiamo cercando di fare del nostro meglio, stiamo cercando di ricevere dal Santo Padre l’indicazione di cui la Chiesa ha bisogno adesso. Anche perché c’è una confusione molto pericolosa e la confusione genera divisioni. Sacerdoti contro sacerdoti e contrasti con gli altri membri della Chiesa su questioni di come ricevere i sacramenti se si vive un un’unione al di fuori del matrimonio o con un matrimonio invalido. Si incontrano anche questi disaccordi tra i vescovi e ciò non dovrebbe accadere, non è una buona cosa per la Chiesa.

Perché i “Dubia” sono stati firmati solo da quattro cardinali?
– Posso dirle che ci sono più di quattro cardinali che sostengono i “Dubia”, ma per varie ragioni non vogliono parlarne pubblicamente. Noi quattro cardinali che abbiamo firmato i “Dubia” sapevamo che sarebbe stato un duro lavoro ottenere il sostegno di un certo numero di cardinali, ma sapevamo anche di dover fare ciò che abbiamo fatto.

Quindi c’è il sostegno privato di altri cardinali?
– Sì.

Cosa vorrebbe dire a chi dice che lei si mette contro il Papa?
– Nessuno sfida il Papa. In realtà presentare dei “Dubia” al Papa è una pratica antica nella Chiesa e i documenti sottoscritti [che li accompagnano] dimostrato rispetto per il Papa poiché egli è responsabile della guida della Chiesa in un momento critico, in un tempo di grande confusione e anche di errore. Quindi, se si leggono i “Dubia” si vedrà che siamo molto rispettosi e non accusiamo il Papa di nulla, semplicemente gli chiediamo, per il bene della Chiesa, di chiarire questi problemi.

Ha parlato di alcune correzioni formali al Papa nella storia della Chiesa…
– Si è trattato di Giovanni XXII circa un insegnamento sbagliato sulla visione beatifica e alcuni vescovi e teologi glielo fecero presente. Inizialmente resistette alla correzione, ma prima di morire ritrattò ciò che aveva detto e disse che fu un errore. Ci sono altri casi simili nella storia della Chiesa, alcuni si riferiscono principalmente alle questioni pratiche, compresa l’amministrazione dei beni temporali. I cardinali dissero al Santo Padre: “a nostro avviso non si stanno gestendo correttamente i beni della Chiesa”, e il Papa ha poi rettificato.

Pensa che ci sarà una correzione pubblica forma a Papa Francesco?
– Non è ancora chiaro. Prima di fare questo passo vorrei ancora una volta rivolgermi dal Santo Padre per dirgli personalmente che la questione è talmente grave che dobbiamo correggerla e confido che il Santo Padre allora risponderà.

Non pensa che l’intervista del cardinale Müller a Il Timone sia stata una risposta ai “Dubia”?
– Penso certamente ha a che fare con tutta questa discussione e esprime molto chiaramente ciò che la Chiesa insegna sulle questioni in esame. Non ho parlato con il cardinale Müller, ma penso che l’intervista abbia chiaramente rappresentato uno sforzo pastorale da parte sua per affermare l’insegnamento della Chiesa.

Ma il Papa non ha ancora risposto …
– Per quanto ne so, non ha dato alcuna risposta, né a me, e penso neanche agli altri cardinali.

Si può parlare di una data precisa per la correzione formale al Papa?
– Direi di no, perché è una questione che deve essere affrontata con grande rispetto. E indicare una data significherebbe influenzare la gestione del dibattito e una mancanza di rispetto per le parti coinvolte.

Prima e dopo la pubblicazione dei “Dubia”, lei ha avuto contatti con il Papa emerito?
– Non ho mai parlato con lui dei “Dubia”.

Crisi nell'Ordine di Malta

Si è finalmente conclusa la crisi dell’Ordine di Malta?
– Difficile rispondere a questa domanda. Al momento sono del tutto lontano da qualsiasi coinvolgimento nell’Ordine di Malta, ma mantengo il ruolo di Cardinale Patronus. Il Papa ha messo in chiaro che l’unica persona che può occuparsi della vicenda relativa all’Ordine di Malta a nome del Santo Padre è l’Arcivescovo Becciu, quindi non lo so. Nel mese di aprile ci dovrebbe essere l’elezione di un nuovo Gran Maestro e spero che il leader eletto tra i Cavalieri Professi possa cominciare a sistemare le cose e guidare l’Ordine nella giusta direzione. Il Santo Padre ha chiarito, nella lettera dello scorso 1° dicembre, delle preoccupazioni molto gravi sull’Ordine di Malta. Preoccupazioni a mio giudizio chiaramente giustificate, che il nuovo Gran Maestro dovrà affrontare.

Ha chiesto al Papa se manderà via i massoni dall’Ordine di Malta?
– Con me il Papa è stato molto chiaro a questo proposito: un massone non può essere membro dell’Ordine di Malta. E mi ha detto che ci sono persone che si ostinano nella loro appartenenza alla massoneria e che dovrebbero essere espulse. Così si sta adoperando per questo, sì.

C’è stato un conflitto di interessi tra i membri della commissione nominata dalla Santa Sede – come detto da alcuni vaticanisti come Edward Pentin o Sandro Magister – e anche il Gran Maestro…
– Questa è una cosa importante per la crisi dell’Ordine di Malta ed è una questione che dovrebbe rimanere ben chiara. Per tutti coloro che hanno il senso di ciò che sta accadendo qualcosa di molto strano. Di questa ingente donazione, di cui almeno una parte è stata lasciata all’Ordine di Malta, non vi è alcuna chiara comprensione di chi sia il donatore, quale sia la natura stessa della donazione, come debba essere amministrata e ciò non è positivo. Queste cose devono essere chiare. E poi è molto strano il caso delle tre persone direttamente coinvolte nella questione della donazione fatta all’Ordine, l’indagine dovrebbe essere fatta nel “gruppo nominato” che ha indagato la questione della revoca del cancelliere e ha perorato la sua integrazione.

Il fratello di Von Boesselager ha avuto un incarico allo IOR
– Sì. Il fratello di Philipp Boesselager – il Cancelliere a cui è stato chiesto di dimettersi e ha rifiutato – Georg Boesselager è stato nominato un paio di giorni dopo come membro della Commissione di Controllo dell’Istituto delle Opere Religiose, che chiamiamo banca vaticana. Tutto sembra molto sospetto.

Dopo la nomina di Becciu, qual è il Suo ruolo all’interno dell’Ordine?
– Non ho alcun ruolo in questo momento. Ho un titolo, ma non ho alcuna funzione.

Le mani legate…
– Sì, rispetto l’ordine del Santo Padre e non ho nulla a che fare con l’Ordine di Malta al momento.

Era Lei l’obiettivo principale di questa crisi?
– Non lo so. Tutto lo sviluppo è così strano per me che trovo difficile capire quale sia l’obiettivo finale. Tuttavia, una cosa è chiara, che il reintegro del Gran Cancelliere era un obiettivo principale, e che questo implicava la mia destituzione in quanto Cardinale Patrono, non lo so…

È stato detto che quando il Papa la inviò nell’Isola di Guam era una punizione per i “Dubia” o per la crisi nell’Ordine di Malta. Tuttavia la visita era stata programmata da mesi, anche prima della pubblicazione dei “Dubia”. È questo un esempio di notizie false che denuncia anche il Presidente Trump?
– Sì, questo è una falsa notizia o “fake news”. Credo fosse il mese di ottobre, quando mi chiesero di essere il Presidente del tribunale dei cinque giudici per giudicare quello che viene chiamato “caso Apuron” nella Chiesa: per determinare la verità circa le accuse contro l’arcivescovo emerito di Guam. Questo viaggio a Guam è stato progettato indipendentemente dalle difficoltà che aveva l’Ordine di Malta e ci sono andato per ragioni molto specifiche. Inoltre sono stato lì solo tre giorni, quindi difficilmente può essere considerato un esilio.

Come è il Suo rapporto con il Santo Padre?
– Non ho più parlato con lui dall’incontro di novembre. Lo scorso anno l’ho incontrato nel corso dell’incontro con i cardinali e la curia romana prima di Natale, ma non ho parlato con lui né mi ha concesso una udienza, quindi non so cosa pensi.

Quindi ha chiesto un’udienza?
– Sì.

E durante la crisi dell’Ordine di Malta non ha potuto parlare con lui?
– Non ho avuto la possibilità o l’opportunità di parlare con lui su questo argomento.

Donald Trump

Come valuta i primi giorni di Donald Trump come presidente?
– Sono chiaramente tempi molto difficili, perché i cittadini americani hanno dimostrato che vogliono che il loro paese vada verso una nuova direzione e il presidente Trump sta cercando di realizzare il desiderio che le persone hanno espresso votandolo. Ma non è così facile, perché ci sono molte le forze che gli si oppongono ed egli è anche un nuovo presidente che quindi deve trovare il modo migliore per realizzare i progetti positivi che si propone. Penso che le cose andranno bene, ma i primi cento giorni sono stati difficili. Non lo conosco personalmente, non ho mai parlato con lui, ma penso che sia molto determinato a realizzare il mandato che ha ricevuto da parte della popolazione degli Stati Uniti.

Lei pensa che ci sia speranza per il movimento pro-life, come ha detto il vicepresidente Mike Pence alla Marcia per la Vita?
– Assolutamente. Il Presidente Trump è molto chiaro su questo. Anche se in passato non ha brillato per chiarezza, ora ha dimostrato di comprendere l’inviolabilità della dignità degli innocenti e la difesa della vita umana, e che le leggi degli Stati Uniti dovrebbero proteggere chi non è ancora nato.

Quindi pensa che il Governo è davvero impegnato nella difesa della vita?
– Assolutamente. Il vicepresidente Pence è stato per lungo tempo uno dei leader più importanti del movimento pro-life.

La crescita dei movimenti “Altright” o di destra alternativa e la fine del globalismo sono una buona notizia per la libertà?
– Penso sia importante che la Chiesa si impegni con i leader politici che portano avanti idee buone e parli con loro per offrire la guida della Dottrina Sociale della Chiesa, che è sempre  e comunque il rispetto del bene. Ogni programma politico può avere aspetti molto buoni, ma ci possono anche essere aspetti che non sono positivi o che devono essere migliorati e perfezionati. La cosa importante per noi, per la Chiesa, è non essere politicizzata e neanche partecipare a questo o quel partito, ma parlare con quei leader che mostrano segnali positivi e contribuire alla loro visione e ai programmi che offrono, orientati nel miglior modo possibile verso il bene comune.

Il Vaticano sta costruendo dei ponti con l’amministrazione Trump o, al contrario, si sta creando una barriera?
– Non so nulla su questo perché non ho nessun contatto con la Segreteria di Stato, che se ne occupa. Devo dire che trovo l’Osservatore Romano, il giornale ufficiale del Vaticano, piuttosto critico sul presidente Trump e non credo questo possa giovare.

Il giornalista Jason Horowitz ha scritto sul New York Times che lei ha avuto un incontro con Steve Bannon nel 2014. Di cosa avete discusso in quell’incontro? E’ realmente avvenuto o era una “fake news”?
– Molti mi hanno detto che mi è stato presentato, ma in particolare non abbiamo avuto nessun incontro, non lo ricordo. Mi dicono che me lo hanno presentato, ma ad essere onesto con lei, non ricordo neppure il suo aspetto fisico. Non ho mai avuto un incontro con lui.

Quindi non ha nessun legame con l’amministrazione Trump?
– No, nessun legame

Dichiarazioni del Superiore dei gesuiti

Cosa pensa delle recenti dichiarazioni del Padre Generale della Compagnia di Gesù, Arturo Sosa Abascal, che ha messo in dubbio il rigore degli Evangelisti?
– E’ un errore totale, in realtà trovo incredibile che possa aver fatto dichiarazioni del genere, deve essere corretto. Ci sono una serie di persone che devono studiarlo e correggerlo. Non è ragionevole pensare che le parole dei Vangeli, che da centinaia di studi sono intese come le parole dirette di nostro Signore, adesso non sono davvero le parole di Cristo solo perché in quel momento non c’era un registratore. Non capisco.

Ma non è un piccolo errore…
– Si tratta di un grave errore che deve essere corretto.

E chi può risolvere il problema?
– Direi che la Congregazione per la Dottrina della fede, è l’organo cdi cui il Papa si serve per proteggere la verità della fede e della morale.

Vatileaks

Vatileaks: le indiscrezioni parlano di oltre mille appartamenti della Santa Sede sparsi a Roma. Lei pensa che le credibilità del messaggio evangelico della Chiesa possa essere incrinata dal fatto essa sia il più grande proprietario immobiliare nella caput mundi?
– In primo luogo non so se questa corrisponda a verità ma quello che vorrei dire è che non credo che se la Chiesa possiede molti beni ciò sottragga credibilità al nostro messaggio, ma quel che conta è il modo in i beni sono gestiti. Infatti, avendo tutte queste proprietà la Chiesa le può usare per molti scopi buoni ma l’amministrazione deve essere rigorosa e disciplinata dalle sue leggi. Non sto dicendo che non lo siano, ma per me l’unico scandalo sarebbe se queste proprietà non venissero gestite correttamente.

Omosessualità

La diplomazia vaticana è molto cambiata. Come giudica il trattamento di “consorte” riservato al compagno omosessuale del presidente del Lussemburgo?
– Credo che si debba fare qualcosa riguardo all’immagine pubblica che viene data in queste circostanze. In passato la Santa Sede in modo discreto e rispettoso semplicemente queste cose non le permetteva e si deve tornare a quel metodo. Ciò che è stato consentito e operato apertamente, ha dato l’impressione che ora la Santa Sede approvi queste situazioni, quindi deve esserci un chiarimento. Credo anche che si dovrebbe prestare attenzione ai termini e alle condizioni per la scelta di coloro che sono ufficialmente invitati a recarsi in Vaticano o a parlare a conferenze o incontri della Santa Sede. Non capisco perché le persone che hanno apertamente sfidato la Chiesa e i suoi insegnamenti possano essere invitate in tali circostanze.

Come Paul Elrich…
– Esattamente, Paul Elrich… un esempio paradigmatico…

Massoneria

Sì, ma il responsabile di questo invito è il cardinale Ravasi, che ha scritto “Cari fratelli Massoni” su Il Sole 24 Ore
– Sì, non ho letto il testo, ma chi è responsabile deve rispondere.

Non ha letto la lettera del cardinale Ravasi?
– Non ho letto quella lettera, probabilmente dovrei ma ne ho sentito parlare.

Fraternità San Pio X

Il Papa ha confermato che da ora saranno riconosciuti i matrimoni celebrati dai sacerdoti della Fraternità San Pio X.
– Non ho ancora letto, ma questa è una decisione molto significativa del Santo Padre e indica anche che in qualche modo ci deve essere una riconciliazione con la Fraternità San Pio X. In sostanza ciò che il Papa sta dicendo è che i sacerdoti di questa Fraternità, quando celebrano i matrimoni, esercitano la giurisdizione della Chiesa cattolica romana, quindi ciò è molto interessante.

Pensa che la prelatura personale possa essere una buona strada per la riconciliazione?
– Sì, penso che potrebbe essere una formula molto efficace

Sarebbe una buona notizia?
– Sì. Io prego per questo e spero che accada. Ma la riconciliazione, naturalmente, deve essere basata su una comprensione comune, di cui non possiamo fare a meno, perché altrimenti potrebbero esserci molti conflitti e difficoltà. Ci si deve assicurare che ci sia una comprensione comune per quanto riguarda tutti i dubbi che in passato la Fraternità San Pio X ha avuto nei confronti della Chiesa, della Santa Sede e della guida della Chiesa Cattolica.

Islam e ideologia gender

Il cardinale Sarah durante il Sinodo ha messo in guardia la Chiesa su due minacce: l’Islam e l’ideologia “gender”. Lei pensa che l’Islam possa convivere con l’Occidente?
– Sono d’accordo con il cardinale Sarah. Queste sono le due principali minacce di oggi e ho anche una forte convinzione che uno dei principali modi per affrontarle sia attraverso l’educazione. Dobbiamo assicurarci che nelle nostre scuole e nelle università venga insegnata la verità. Entrambe le questioni hanno a che fare con la stessa natura umana: tutta la questione sul “gender”, che è una creazione del tutto artificiale di una certa ideologia, e anche la necessità che sia insegnata la verità sull’Islam. La natura dell’Islam è quella di una forma di governo che si basa sulle proprie verità di fede o su principi che pretendono di governare il mondo. E anche Allah, nel Corano così come altri scritti islamici, è una figura completamente diversa dal Dio della fede giudaico-cristiana [direi direttamente quella cristiana, perché è l'unica fondata sulla S.S. Trinità rivelata in Cristo Signore. Vedi. Del resto il card. Burke si è già espresso qui].

Esortazioni alle famiglie cattoliche
Quali ragioni di speranza ha una famiglia cattolica nel mondo di oggi, segnato dalla cultura della morte e dove l’ideologia di genere è considerata come l’unica verità circa l’essere umano?
– Naturalmente ci sono motivi di speranza, perché Cristo effonde sempre la grazia per le persone e per le famiglie. E questo può aiutare ed essere fonte di cambiamento per gli individui e le famiglie. Io viaggio continuamente in molti paesi. In America e in tutto il mondo mi capita di incontrare i giovani e le giovani famiglie cattoliche, ma anche i meno giovani, tutte impegnate e questo mi fa ben sperare. Perché più siamo in grado di incoraggiarci a vicenda nell’essere fedeli in Gesù e più il mondo potrà esser trasformato.

Che consiglio vuole dare alle famiglie cattoliche che vogliono crescere i loro figli in libertà?
– Il mio consiglio è quello di pregare, affinché si possa mettere al centro della vita familiare la preghiera e specialmente la Santa Eucaristia e la confessione. Bisogna poi prestare particolare attenzione nell’educare i figli con gli insegnamenti e i valori morali della Chiesa. In terzo luogo, occorre lavorare uniti alle altre famiglie e incoraggiarsi a vicenda, così si trasforma la famiglia nella grande forza del mondo.
[Fonte - traduzione rivista da noi]

11 commenti:

irina ha detto...

"... le confusioni generano divisioni..."

mic ha detto...

"La confusione genera divisioni"

Abbiamo rivisto l'intera traduzione con alcune rettifiche, correzione refusi ecc.

mic ha detto...

Non ho avuto il tempo di inserire alcuni link a riferimenti e ci sono diverse osservazioni che presto farò. Intanto aspetto le vostre.

Osservatore ha detto...

Buonasera e ben ritrovati.
Intervista davvero impressionante.
L'ex "numero tre" del Vaticano che non ha alcun contatto con la Segreteria di Stato, che chiede udienza e non gli viene concessa.
E che ammette candidamente che ha la sua funzione è svuotata da ogni compito.
Non era una cardinale molto caro al Papa emerito? Possibile che Benedetto sia inconsapevole di questa situazione è sia tutto "tarallucci e vino" con Bergoglio?

Anonimo ha detto...

Posso dire che leggere "Non ho letto, non ho parlato con..., non so se davvero ha detto..." comincia ad essere irritante? Il tempo passa e tutto è sempre uguale, non cambia niente, la confusione resta e i cardinali se ne stanno lì ad aspettare che, da novembre, come per incanto Bergoglio si svegli e li chiami? Non riesco a capire la Chiesa di Bergoglio ma neppure quella dei vescovi e cardinali, ovviamente tranne pochissimi casi. D'accordo, servono pazienza e preghiera, ma è dura, eh, molto dura!

Alessandro Mirabelli ha detto...

Il card. Burke ha chiesto udienza al Papa da alcuni mesi. Udienza non ancora concessa. Non ho parole.

Alessandro Mirabelli ha detto...

dobbiamo guardare agli aspetti i positivi che il cardinale ci ha rivelato. E cioè che il vice presidente degli Stati Uniti e' un pro life. Che sia la volta buona che dagli States prendera' il via l'onda lunga a favore della vita che poi raggiungerà anche noi?

Sacerdos quidam ha detto...

Il card. Burke circa la FSSPX:
"Ma la riconciliazione, naturalmente, deve essere basata su una comprensione comune, di cui non possiamo fare a meno, perché altrimenti potrebbero esserci molti conflitti e difficoltà. Ci si deve assicurare che ci sia una comprensione comune per quanto riguarda tutti i dubbi che in passato la Fraternità San Pio X ha avuto nei confronti della Chiesa, della Santa Sede e della guida della Chiesa Cattolica."

Purtroppo ecco che vengono fuori i nodi irrisolti sul Vaticano II e riforme successive. Poiché è chiaro che la FSSPX non ha mai messo in dubbio nulla che riguardasse la dottrina cattolica né la costituzione gerarchica della Chiesa, Sua Eminenza sta dicendo - se non sbaglio - che la FSSPX deve accettare le famigerate 'novità' conciliari.

Possibile che non comprenda che proprio quelle 'novità' sono state il preludio degli odierni cambiamenti bergogliani in campo etico e morale? Dopo aver contraddetto il dogma, è giocoforza passare a contraddire anche la morale, che su quello si regge.
Eminenze ed Eccellenze 'conservatori', per favore aprite gli occhi!

Rr ha detto...

Alessandro,
è provita Trump stesso. È provita il nuovo giudice supremo, e provita un sottosegretario del Ministero della Salute ( per usare termini a noi comprensibili).
In generale tutto lo staff, gli advisors, ecc, tutto il "trumpismo" è pro life. È uno dei motivi dell'odio suscitato da Trump e Co. in USA, ma non solo.

lg ha detto...

Questo discorso, così da diplomatico, così tiepido alla volemose bene, così lontano dal "sì sì no no", non è quello di un prelato coraggioso che voglia fare una vera resistenza. E' evidente la ricerca di un compromesso, a cui egli invita le forze della Tradizione....e non può che portare a diventare "sale scipito" tutti coloro che aderiranno a quella "visione comune", tanto pertinente alla politica, quanto aliena dalla Chiesa quale Sposa di Cristo che si conforma al Suo Signore, fedelissima e immacolata, rifiutando OGNI minimo compromesso (chiamato fornicazione o prostituzione dai profeti dell'AT) coi poteri luciferi del mondo, che senza alcun dubbio sono dominanti ormai da molti anni (v. storia già ampiamente ricostruita su tante documentazioni, circa l'inimica vis all'opera indefessa da un secolo e oltre), dentro la Chiesa e saldamente insediata nella "sedes beatissimi Petri": la visione di Leone XIII era chiaramente mandata da Dio, e si sta avverando ormai fino alle ultime conseguenze.
Finchè questi illustri prelati non aborriranno in toto l'idolo conciliare, si predisporranno a rendergli omaggio, in nome del famoso "bene comune" ovvero abbraccio di Verità e menzogna.
Hegel mieterà le solite vittime, soprattutto tra i più alti intelletti, a dispetto delle loro belle intenzioni dichiarate a parole, di un assalto al cielo, ma senza attivare concretamente nessuna opposizione NETTA al male e alla menzogna, (dominanti da quasi 60 anni !).
La corruzione passa proprio per i "piccoli passi" di aggiustamento e "comprensione comune": il demonio presenta il male come desiderabile qui sotto forma di "bene comune" e della solita fraternitè e unità dei cristiani ecc.
Sottoscrivo sacerdos, e siamo punto e a capo. Nessuno è pronto al martirio, perchè nessuno vuole dire "TIMEO danaos et dona ferentes", tutti pronti ad apprezzare i doni del cv2 e conseguente veleno che quel pestifero cavallo di Troia continua a spandere, subdolamente, in mezzo a pecore e pastori, inquinando la Dottrina e poi la morale, passando per gli aggiornamenti-devastazioni (definitivi) della Liturgia. Mediante il famoso "dono della riforma luterana", contro cui nessuna voce autorevole ha tuonato, nè nella FSSPX nè tra i 4.
Eh già: non sono più di moda gli anatemi, roba del Concilio di Trento, che anche questi tradizionalisti hanno messo in soffitta (e dato che la statua del porco di Sassonia troneggia in Vaticano, merita rispetto).
Oggidì si cercano visioni comuni tra vero e falso, credendo di far cosa gradita a Nostro Signore: un punto medio tra Lui e il demonio, che faccia contenti tutti, cosa raccapricciante, e i ministri di Dio dimenticano che QUI essi vengono vagliati, e qui sarà chiesto conto da Dio del loro condurre le pecore a salvezza o a rovina eterna, NON A una fantomatica via di mezzo !
Il fine principale della Chiesa - SALUS ANIMARUM - è bell'e accantonato, a favore del dialogo tra bene e male.
Hegel ha vinto ancora una volta contro il Vangelo.

Anonimo ha detto...

«La verità genera odio; per questo alcuni, per non incorrere nell'odio degli ascoltatori, velano la bocca con il manto del silenzio. Se predicassero la verità, come verità stessa esige e la divina Scrittura apertamente impone, essi incorrerebbero nell'odio delle persone mondane, che finirebbero per estrometterli dai loro ambienti. Ma siccome camminano secondo la mentalità dei mondani, temono di scandalizzarli, mentre non si deve mai venir meno alla verità, neppure a costo di scandalo»

Sant'Antonio di Padova
(Dottore della Chiesa)