Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 15 luglio 2016

La 'Finestra di Overton' nella Chiesa

Cari amici,
nei mesi scorsi abbiamo già affrontato la questione della «finestra di Overton» [qui]. Diceva il Card. Bagnasco:
«Così che ciò che fino a ieri era impensabile oggi diventa plausibile e addirittura oggetto di legislazione. In diversi Paesi europei, perfino certe aberrazioni come la pedofilia, l’incesto, l’infanticidio, il suicidio assistito sono motivo di discussioni e di interrogativi non astratti.
È risaputo che tutto ciò non è casuale: attraverso alcune tecniche di persuasione delle masse – la più nota è la cosiddetta “finestra di Overton”, una finestra mentale che si allarga sempre di più attraverso sei fasi precise – si riesce a far accettare l’introduzione e la successiva legalizzazione di qualsiasi idea o fatto sociale, fosse anche la pratica che, al momento, l’opinione pubblica ritiene maggiormente inaccettabile. Uno di questi passaggi è quello che potremmo chiamare la “cultura degli eufemismi”: consiste nel chiamare le cose peggiori con nomi meno brutali e respingenti per la sensibilità generale.»
Riassumendo: sulla base della finestra di Overton, si possono costruire (e sono state costruite) campagne a favore di alcune idee non ancora accettate dalla società. Le idee passano dalle seguenti fasi:
  1. impensabili (inaccettabile, vietato);
  2. radicali (vietato ma con eccezioni);
  3. accettabili;
  4. sensate (razionalmente difendibili);
  5. diffuse (socialmente accettabili);
  6. legalizzate (introdotte a pieno titolo)
Questo schema è utilizzato anche dai novatori per costruire la nuova chiesa, che in realtà è l’anti-chiesa. Abbiamo già detto che il punto decisivo è l’attacco al Sacrificio eucaristico della Santa Messa. Decisiva è la natura dell’eucaristia: per noi cattolici al momento della consacrazione il pane ed il vino transustanziano nel Corpo e nel Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo. Transustanziazione significa che il pane ed il vino permangono solo nella specie apparente ma in realtà si trasformano sostanzialmente nel Corpo e Sangue di NSGC. Tutti i Protestanti negano decisamente questo grande mistero, al più parlano di presenza spirituale.
A questo punto, per qualsiasi cattolico degno di questo nome, è evidente che l’intercomunione è impossibile, impensabile, inaccettabile e vietato. Questo è il punto 1 della finestra di Overton.
I cattolici novatori cripto-protestanti, però, stanno applicando la finestra di Overton per fare deviare la Santa Chiesa verso l’eresia luterana.
Ed ecco il punto 2, quello radicale (vietato ma con eccezioni). Entriamo nel merito: si parte da un domanda che sembra lecita o innocua: “Si può partecipare insieme alla Cena del Signore?” che, secondo il punto 1, presuppone una risposta secca e decisa e di due sole lettere: NO! Ma con il punto 2 s’inocula il veleno dell’eccezione:
Si può partecipare insieme alla Cena del Signore?
A questo punto si ricollega papa Francesco, il quale prosegue: “Ma non abbiamo lo stesso battesimo? E se abbiamo lo stesso battesimo, dobbiamo camminare insieme. Lei [il papa si riferisce alla signora che aveva posto la domanda] è una testimonianza di un cammino anche profondo, perché è un cammino coniugale, un cammino proprio di famiglia, di amore umano e di fede condivisa. [...] Quando lei si sente peccatrice – anch’io mi sento tanto peccatore –, quando suo marito si sente peccatore, lei va davanti al Signore e chiede perdono; Suo marito fa lo stesso e va dal sacerdote e chiede l’assoluzione. Sono rimedi per mantenere vivo il battesimo. Quando voi pregate insieme, quel battesimo cresce, diventa forte. [...] La domanda: e la Cena? Ci sono domande alle quali, soltanto se uno è sincero con se stesso e con le poche luci teologiche che io ho, si deve rispondere lo stesso [...]. ‘Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue’, ha detto il Signore; ‘fate questo in memoria di me’, e questo è un viatico che ci aiuta a camminare”.
Ma allora si può partecipare insieme alla Cena del Signore? A questo proposito il papa ha fatto una distinzione: “Io non oserò mai dare il permesso di fare questo, perché non è mia competenza”. Poi ha aggiunto, ricordando le parole dell’apostolo Paolo: “Un battesimo, un Signore, una fede” (Ef 4, 5), e ha esortato, continuando: “È un problema a cui ognuno deve rispondere. [...] Parlate col Signore e andate avanti”.
Qui entra in gioco la missione principale della Chiesa, formulata anche nel Codice di diritto canonico come “salus animarum, quae in Ecclesia suprema lex esse debet” (cfr. 1752). La necessità di una valutazione concreta su ciascun singolo caso è assolutamente ribadita da quella che è la missione precipua della Chiesa, la “salus animarum”. In forza di ciò, di fronte a casi estremi, l’accesso alla vita di grazia che i sacramenti garantiscono, soprattutto nel caso dell’amministrazione della eucaristia e della riconciliazione, diviene imperativo pastorale e morale. [(Quaderno N°3985 del 09/07/2016 - (Civ. Catt. III 3-104 )): “CATTOLICI E LUTERANI. L’ECUMENISMO NELL’«ECCLESIA SEMPER REFORMANDA» di Giancarlo Pani S.I. Civiltà cattolica]
Come vedete, la riposta è lunga e… senza risposta chiara. Quel gran genio di G.K. Chesterton scriveva in Eugenetica e altri malanni: “Le parole brevi allarmano, mentre le parole lunghe tranquillizzano. Dite loro: i poteri persuasivi e finanche coercitivi del cittadino dovrebbero consentirgli di far sì che la longevità della generazione precedente non diventi un fardello eccessivo e intollerabile, specie per le donne; dite così e dondoleranno dolcemente come infanti messi a dormire nella culla. Dite loro: uccidi tua madre, e avranno un soprassalto. Eppure le due frasi, a rigor di logica, sono esattamente identiche”
Avete notato il punto decisivo del discorso di Pani? Ve lo riscrivo: “La necessità di una valutazione concreta su ciascun singolo caso è assolutamente ribadita da quella che è la missione precipua della Chiesa, la “salus animarum”. In forza di ciò, di fronte a casi estremi, l’accesso alla vita di grazia che i sacramenti garantiscono, soprattutto nel caso dell’amministrazione della eucaristia e della riconciliazione, diviene imperativo pastorale e morale”. Questo è il cuore del punto 2, ossia il passaggio dal vietato al radicale (vietato ma con eccezioni).
Dov’ è la fallacia del discorso di Pani? È abbastanza evidente ed è il metodo classico usato per sdoganare tutte le porcherie bioetiche, dall’aborto all’fecondazione extracorporea, passando per l’utero in affitto e i matrimoni gay fino all’eutanasia.
Si parte da una legge generale sacrosanta “salus animarum, quae in Ecclesia suprema lex esse debet” (cfr. 1752)”, la si spiega correttamente in termini generali: “La necessità di una valutazione concreta su ciascun singolo caso è assolutamente ribadita da quella che è la missione precipua della Chiesa, la “salus animarum”. In forza di ciò, di fronte a casi estremi, l’accesso alla vita di grazia che i sacramenti garantiscono, soprattutto nel caso dell’amministrazione della eucaristia e della riconciliazione, diviene imperativo pastorale e morale”, ma è ASSOLUTAMENTE ERRATA NELL’APPLICAZIONE DEL CASO IN QUESTIONE. Sulla corretta applicazione si tace, si transige. Scopriamo bene il trucchetto: lo stesso Pani, più avanti, cita il Codice di diritto canonico (can. 844 § 4):
Del resto, dieci anni prima, il Codice di diritto canonico dettava le condizioni in cui i fedeli delle Chiese nate dalla Riforma (luterani, anglicani ecc.) possono ricevere i sacramenti in particolari circostanze: per esempio, “se non possono accedere al ministro della propria comunità e li chiedano spontaneamente, purché manifestino, circa questi sacramenti, la fede cattolica e siano ben disposti” (can. 844 § 4).
Leggiamo in toto il can. 844:
Can. 844 - §1. I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti ai soli fedeli cattolici, i quali parimenti li ricevono lecitamente dai soli ministri cattolici, salve le disposizioni dei §§2, 3 e 4 di questo canone e del can. 861, §2.
§2. Ogniqualvolta una necessità lo esiga o una vera utilità spirituale lo consigli e purché sia evitato il pericolo di errore o di indifferentismo, è lecito ai fedeli, ai quali sia fisicamente o moralmente impossibile accedere al ministro cattolico, ricevere i sacramenti della penitenza, dell’Eucaristia e dell’unzione degli infermi da ministri non cattolici, nella cui Chiesa sono validi i predetti sacramenti.
§3. I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti della penitenza, dell’Eucaristia e dell’unzione degli infermi ai membri delle Chiese orientali, che non hanno comunione piena con la Chiesa cattolica, qualora li richiedano spontaneamente e siano ben disposti; ciò vale anche per i membri delle altre Chiese, le quali, a giudizio della Sede Apostolica, relativamente ai sacramenti in questione, si trovino nella stessa condizione delle predette Chiese orientali.
§4. Se vi sia pericolo di morte o qualora, a giudizio del Vescovo diocesano o della Conferenza Episcopale, urgesse altra grave necessità, i ministri cattolici amministrano lecitamente i medesimi sacramenti anche agli altri cristiani che non hanno piena comunione con la Chiesa cattolica, i quali non possano accedere al ministro della propria comunità e li chiedano spontaneamente, purché manifestino, circa questi sacramenti, la fede cattolica e siano ben disposti.
§5. Per i casi di cui nei §§2, 3 e 4, il Vescovo diocesano o la conferenza dei Vescovi non diano norme generali, se non dopo aver consultato l’autorità competente almeno locale della Chiesa o della comunità non cattolica interessata.
Giustamente, secondo il succitato Codice di diritto canonico un Protestante che rifiuta pervicacemente la transustanziazione, che avviene nel Sacrificio eucaristico, non solo NON può partecipare ad una comunione che sarebbe sacrilega, ma NON lo potrà mai perché la proibizione è sancita dalla legge divina [Concilio Vaticano II. Decr. sulle Chiese orientali cattoliche Orientalium Ecclesiarum, 26]! 
Pani, più avanti, cita l’ultima enciclica di Giovanni Paolo II, “Ecclesia de eucharistia”, in maniera molto fumosa:
Papa Giovanni Paolo II, nella lettera enciclica “Ecclesia de eucharistia”, del 2003, ha precisato alcuni punti al riguardo, asserendo che “occorre badare bene a queste condizioni, che sono inderogabili, pur trattandosi di casi particolari determinati”, come quella del “pericolo di morte o altra grave necessità”.
Leggiamo in toto il n. 44-45-46 di “Ecclesia de eucharistia”:
44. Proprio perché l’unità della Chiesa, che l’Eucaristia realizza mediante il sacrificio e la comunione al corpo e al sangue del Signore, ha l’inderogabile esigenza della completa comunione nei vincoli della professione di fede, dei Sacramenti e del governo ecclesiastico, non è possibile concelebrare la stessa liturgia eucaristica fino a che non sia ristabilita l’integrità di tali vincoli. Siffatta concelebrazione non sarebbe un mezzo valido, e potrebbe anzi rivelarsi un ostacolo al raggiungimento della piena comunione, attenuando il senso della distanza dal traguardo e introducendo o avallando ambiguità sull’una o sull’altra verità di fede. Il cammino verso la piena unità non può farsi se non nella verità. In questo tema il divieto della legge della Chiesa non lascia spazio a incertezze,92 in ossequio alla norma morale proclamata dal Concilio Vaticano II93 (nota 93 «La comunicazione in cose sacre che offende l’unità della Chiesa o include la formale adesione all’errore o il pericolo di errare nella fede, di scandalo e di indifferentismo, è proibita dalla legge divina»: Decr. sulle Chiese orientali cattoliche Orientalium Ecclesiarum, 26.) 
Vorrei comunque ribadire quello che nella Lettera enciclica Ut unum sint soggiungevo, dopo aver preso atto dell’impossibilità della condivisione eucaristica: «Eppure noi abbiamo il desiderio ardente di celebrare insieme l’unica Eucaristia del Signore, e questo desiderio diventa già una lode comune, una stessa implorazione. Insieme ci rivolgiamo al Padre e lo facciamo sempre di più “con un cuore solo”». 
45. Se in nessun caso è legittima la concelebrazione in mancanza della piena comunione, non accade lo stesso rispetto all’amministrazione dell’Eucaristia, in circostanze speciali, a singole persone appartenenti a Chiese o Comunità ecclesiali non in piena comunione con la Chiesa cattolica. In questo caso, infatti, l’obiettivo è di provvedere a un grave bisogno spirituale per l’eterna salvezza di singoli fedeli, non di realizzare una intercomunione, impossibile fintanto che non siano appieno annodati i legami visibili della comunione ecclesiale. 
In tal senso si è mosso il Concilio Vaticano II, fissando il comportamento da tenere con gli Orientali che, trovandosi in buona fede separati dalla Chiesa cattolica, chiedono spontaneamente di ricevere l’Eucaristia dal ministro cattolico e sono ben disposti. Questo modo di agire è stato poi ratificato da entrambi i Codici, nei quali è considerato anche, con gli opportuni adeguamenti, il caso degli altri cristiani non orientali che non sono in piena comunione con la Chiesa cattolica. 
46. Nell’Enciclica Ut unum sint io stesso ho manifestato apprezzamento per questa normativa, che consente di provvedere alla salvezza delle anime con l’opportuno discernimento: «È motivo di gioia ricordare che i ministri cattolici possano, in determinati casi particolari, amministrare i sacramenti dell’Eucaristia, della Penitenza, dell’Unzione degli infermi ad altri cristiani che non sono in piena comunione con la Chiesa cattolica, ma che desiderano ardentemente riceverli, li domandano liberamente, e manifestano la fede che la Chiesa cattolica confessa in questi Sacramenti. Reciprocamente, in determinati casi e per particolari circostanze, anche i cattolici possono fare ricorso per gli stessi Sacramenti ai ministri di quelle Chiese in cui essi sono validi». 
Occorre badare bene a queste condizioni, che sono inderogabili, pur trattandosi di casi particolari determinati, poiché il rifiuto di una o più verità di fede su questi Sacramenti e, tra di esse, di quella concernente la necessità del Sacerdozio ministeriale affinché siano validi, rende il richiedente non disposto ad una loro legittima amministrazione. Ed anche inversamente, un fedele cattolico non potrà ricevere la comunione presso una comunità mancante del valido sacramento dell’Ordine. 
La fedele osservanza dell’insieme delle norme stabilite in questa materia è manifestazione e, al contempo, garanzia di amore sia verso Gesù Cristo nel santissimo Sacramento, sia verso i fratelli di altra confessione cristiana, ai quali è dovuta la testimonianza della verità, come anche verso la stessa causa della promozione dell’unità. 
Nell’enciclica è espresso chiaramente il concetto ed il fine: “l’obiettivo è di provvedere a un grave bisogno spirituale per l’eterna salvezza di singoli fedeli, non di realizzare una intercomunione, impossibile fintanto che non siano appieno annodati i legami visibili della comunione ecclesiale”. 
L’articolo di Pani riguarda proprio l’intercomunione ed è in pieno contrasto con il magistero di San Giovanni Paolo II:
Il 31 ottobre 2015, festa della Riforma, la Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti e la Chiesa evangelica luterana in America hanno pubblicato una dichiarazione congiunta che fa il punto sulla storia dell’ecumenismo nell’ultimo mezzo secolo. […] Il testo è stato reso noto dopo la chiusura del Sinodo dei vescovi sulla famiglia e in vista della commemorazione comune dei 500 anni della Riforma nel 2017. […] Il documento si conclude con una rilevante proposta positiva: “La possibilità di un’ammissione, sia pure sporadica, dei membri delle nostre Chiese alla comunione eucaristica con l’altra parte (cioè la ‘communicatio in sacris’) potrebbe essere offerta più chiaramente e regolata in modo più misericordioso (compassionately)”
e non c’è altro da aggiungere, se non rimarcare che, secondo il Concilio Vaticano II ripreso dall’enciclica Ecclesia de Eucharistia, «la comunicazione in cose sacre che offende l’unità della Chiesa o include la formale adesione all’errore o il pericolo di errare nella fede, di scandalo e di indifferentismo, è proibita dalla legge divina» [Decr. sulle Chiese orientali cattoliche Orientalium Ecclesiarum, 26].
La battaglia sulla realtà dell’eucaristia è in pieno svolgimento. 

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia!

17 commenti:

Altro contributo per chi volesse approfondire ulteriormente : ha detto...

http://www.stellamatutina.eu/la-finestra-overton/
Da decenni forti pressioni culturali stanno tentando di “liberalizzare” nella società stili di vita e comportamenti immorali e innaturali. Joseph Overton ha descritto come, con vere e proprie strategie di comunicazione, in 6 mosse chi ne ha la competenza e i mezzi può abituare la gente ad accettare l’inaccettabile.
FONTE: Antonio Farina, Il Settimanale di Padre Pio, 12.06.2016, N. 23

Anonimo ha detto...

.....Questo disastro economico e sociale è stato realizzato espropriando la sovranità ai popoli e riducendo i governi a meri esecutori delle direttive degli eurocrati di obbedienza tedesca.

CRISI SPIRITUALE

A ciò si accompagna l’inesistenza politica dell’Europa sulla scena internazionale, derivata dall’inconsistenza politica e spirituale della sua potenza egemone, la Germania.
La Germania infatti – avendo accantonato la tradizione cattolica del dopoguerra (Adenauer), vero antidoto al totalitarismo – si è data un basso profilo politico e ha creduto di esorcizzare il passato nazionalismo con una moneta forte che la mettesse al riparo dall’inflazione, come se la causa del nazismo fosse stata “l’iperinflazione di Weimar” e non piuttosto un errore/orrore spirituale e ideologico.
Ma proprio la “religione” del supermarco è diventata la nuova maschera del vecchio nazionalismo, la nuova bandiera e il nuovo esercito per conquistare l’Europa.
L’euro non è altro che il supermarco imposto a tutta l’Unione europea (con i risultati disastrosi che abbiamo visto).
E l’euro è diventato l’unica identità della Ue, anch’essa senza connotati spirituali, né visione internazionale, né strategia.
La sudditanza tedesca all’America è diventata così la sudditanza europea. Negli anni di Obama è stata ancor più devastante. Lo si vede in questi giorni.
Gli Usa di Obama, dopo aver fatto disastri in Medio Oriente e in Nord Africa, rendendo esplosivo il Mediterraneo, hanno appena chiuso un vertice Nato dove all’ordine del giorno – incredibilmente! – non c’è stata la stabilizzazione del Mediterraneo (in cui l’Italia è il Paese più esposto), ma la destabilizzazione dell’Est europeo, con l’assurda criminalizzazione della Russia di Putin (a cui sono state imposte sanzioni che all’Italia costano un occhio).
La sconcertante strategia Obama-Clinton spinge verso una nuova guerra fredda, fatta di provocazioni e militarizzazione, che rischia perfino l’incidente atomico.

Anonimo ha detto...

Segue

SUICIDIO

Tutto ciò si accompagna al disimpegno verso il terrorismo islamico (che Obama impone addirittura di non chiamare islamico), all’indifferenza per la sistematica violazione dei diritti umani nei regimi musulmani e ad una folle passività verso la bomba emigratoria dovuta alla demografia e a cause sociali e belliche.
Due immagini.
La ricchissima e disabitata Arabia Saudita che è pure il centro dell’Islam – sta costruendo un muro di 600 miglia lungo il confine con l’Iraq per bloccare i rifugiati iracheni e siriani (c’è qualcuno che protesta per questo? Il Vaticano ha detto qualcosa?).
La Germania – che nella Ue mette tutti in riga per la politica economica – si copre di vergogna e di ridicolo per le violenze di Capodanno sulle donne.
In una sola notte 1200 donne, in diverse città, sono state vittime di aggressioni sessuali, da parte di 2000 aggressori: 120 gli indagati, perlopiù nordafricani (la metà dei quali arrivati in Germania nel 2015) e alla fine – come ha rivelato il quotidiano Süddeutsche Zeitung – quattro condanne. Quattro!
Le autorità tedesche, fin da quella notte, hanno minimizzato la gravità dei fatti. Per motivi ideologici: la sbandierata “apertura” del governo tedesco agli emigranti.
Ma dietro questo atteggiamento di debolezza – che penalizza i cittadini tedeschi e soprattutto le donne – si nasconde in realtà una motivazione economica.
Anche la politica dell’emigrazione infatti è stata determinata in Germania dell’interesse economico.
I problemi sono denatalità e invecchiamento.
Nel corso di questo secolo il numero di donne tedesche in età riproduttiva diminuirà dal 50 al 66 per cento, cosicché l’economia di quel Paese chiede milioni di immigrati per tenere in equilibro i conti. E’ scaltrezza politica o miopia suicida?
All’attuale tasso di natalità (1,3 figli per donna in età fertile) il popolo tedesco alla fine di questo secolo non ci sarà più (se non con nomi turchi o nordafricani e le relative culture d’origine).
Così – per una tragica eterogenesi dei fini – il perseguimento dell’interesse nazionale più egoista da parte della Germania, si rovescia nel suicidio di una nazione.
Lo stesso venale nichilismo è la malattia che affligge tutta la Ue. La quale non ha più nessun vigore spirituale, non fa più figli ed è diventata un brutale mercato, dogmaticamente laicista, immemore della sua storia bimillenaria e di una cultura e una fede che hanno illuminato il mondo intero.

AUTODEMOLIZIONE DELLA CHIESA

Anche la Chiesa Cattolica che, in Germania, sulla via tracciata da Ratzinger, avebbe potuto risvegliare le forti radici spirituali e culturali di quel popolo, ha accantonato la sua identità ed è oggi un’enorme burocrazia che perde continuamente fedeli (oltre 100 mila ogni anno), ma incassa fondi immensi dal ricco stato tedesco.
La Kirchensteuer, la tassa ecclesiastica (obbligatoria), nell’anno 2012 ha convogliato 5,9 miliardi di euro nelle sue casse (una cifra sei volte superiore all’8 per mille della chiesa italiana, che è facoltativo), sebbene la chiesa tedesca (solo 24,3 milioni di cattolici) sia più piccola dell’italiana.
Quella tedesca è una chiesa “modernizzata”, che ha archiviato l’autentica fede cattolica di sempre, sostituendola con la potenza economica e tecnocratica (la sola Caritas tedesca impiega circa 500mila persone a tempo pieno, più del gruppo Volkswagen che ne ha 389mila).
Oggi, con i suoi teologi progressisti (vedi Kasper) questa potente chiesa tedesca, anti-ratzingeriana e politically correct, è egemone nella Chiesa universale e sta guidando Roma verso la protestantizzazione, sotto il segno teutonico dei 500 anni di Lutero.
Così la germanizzazione sarà completa. E anche il suicidio spirituale. Ma così i popoli che si ribellano alle tecnocrazie saranno costretti ad affidarsi ai nazionalismi o a quelli che si chiamano “populismi”.
Antonio Socci
Da “Libero”, 14 luglio 2016

murmex ha detto...

OT apprendo ora che un vile islamico ha falciato la vita di decine di persone a Nizza . Vergogna su di lui e su tutti coloro che se ne fanno oggettivavente conniventi , a cominciare dalla gerarchia ecclesiastica , giù fino agli imbelli governanti . No , caro Francesco , non è follia , troppo comodo . Quando comincerai a difendere il tuo gregge ? Ma non lo temi il Giudizio divino ?

Anonimo ha detto...

http://video.corriere.it/nizza-hollande-diversi-bambini-morti/bb7c2cc4-4a31-11e6-8c21-6254c90f07ee?intcmp=video_wall_hp&vclk=videowall%7Cnizza-hollande-diversi-bambini-morti

Non era questa la liberte' agognata...?

Anonimo ha detto...

Per salvarsi dal diluvio universale occorre entrare nell' Arca dell'Alleanza : il Cuore Immacolato di Maria . L' Unico sicuro rifugio e via d'amore che conduce alla Verita'.

Anonimo ha detto...

http://blog.messainlatino.it/2016/07/nizza-preghiamo-per-le-vittime.html

Piangiamo sui nostri peccati .
Noi conferiamo al diavolo il diritto di entrare, di distruggere, uccidere e alienarci e portarci via da Cristo.
Signore abbi compassione di noi che non abbiamo piu' un granello di fede , affrettati a soccorerci .

Anonimo ha detto...

Sentiremo ancora dal VdR che la colpa è del traffico di armi? O invocherà oltre al divieto delle armi anche quello della vendita dei camion, dei coltelli, delle asce, delle pentole e dei chiodi?

RR ha detto...

Sono solo parzialmente d'accordo con Socci, che attribusice ad Obama motivazioni che non sono propriamente sue, ma di chi lo comanda,e non si chiede CHI appunto comandi lui.
Ma stamane, dopo quelle che è successo a NIzza (città italiana fino al 1860, la patria di Garibaldi, ancora piena di Italiani, non solo turisti), non mi va di far polemiche.
E' una guerra, o meglio una guerriglia, la guerra più sporca che ci sia, piena di civili armati non riconoscibili come nemici, piena di "banditen", difficili da stanare,se non con le maniere ferti, quelle maniere che in una Nazione libera e domocratica fondaat sullo slogan Liberté, Egalité, Fraternité fa ribrezzo usare, ammesso che dei burocrati come Hollande e company arrivino pure ad ipotizzarle.
E naturalmente ai burocrati della Chiesa francese non passerà neanche per l'anticamera del cervello di organizzare una bella processione a Parigi e Nizza, portando il Santissimo, e riconsacrando la Francia a Nostro Signore e Nostra Signora. Come ha detto recentemente Marion Marechal-Le Pen: - La Francia è passata da essere la figla maggiore della Chiesa ad essere la figlia minore dell'Islam -.
Ah, mais les priorité erano le marriage pour les froscions, pardon, pour tous !

RR ha detto...

A proposito di "finestra di Overton": il primo che di recente (ottobre o novembre 2015) ne ha parlato, su Effedieffe, è stato Roberto del Bosco, del quale non leggo più nulla da qualche tempo, e con il quale non sempre mi trovavo d'accordo. Credo tuttavia debba essergli riconosciuto il merito di averne parlato. Poi altri hanno ripreso il concetto, ma senza mai citarlo. Non lo trovo giusto.

RR ha detto...

A proposito dei condannati per la Notte di S. Silvestro: sono pene ridicole, che vanno dalla sospensione in prova (libertà vigilata) a carcerazioni di pochi mesi, cospese. La giustizia tedesca è persin peggiore di quella italiana!
In Francia uccidono, in Germania ed Austria, Inghilterra e Paesi Scandinavi stuprano, due metodi, stessa guerra.

murmex ha detto...

Sull'onda dell'emozione sono stata imprecisa , ho parlato come se Bergoglio avesse un gregge da difendere . No , non è così , un gregge non ce l'ha , perchè non ce lo vuole avere , perchè per lui queste pecore sono solo carne da macello , in senso materiale e ancor peggio spirituale . Siamo stanchi di lui , che se ne vada a fare l'emerito , ammesso e non concesso che questa categoria sia ontologicamente possibile .E che si penta finchè è in tempo . Di quei morti innocenti è anche responsabile lui , con le sue reprimende verso chi tenta di mettere in guardia sull'invasione , col suo disinteresse totale verso i popoli europei stremati , mentre si vezzeggiano le paganeggianti culture tribali

mic ha detto...

Poi altri hanno ripreso il concetto, ma senza mai citarlo. Non lo trovo giusto.

Noi lo avevamo ripreso qui e ho messo il link nell'articolo ripreso...
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/03/overton-window-la-finestra-di-overton.html

Anonimo ha detto...

http://www.lastampa.it/2016/07/12/blogs/san-pietro-e-dintorni/amoris-angoscia-polemica-fitta-d3Q81oZfZ61QEmPeBjXIUL/pagina.html

Anonimo ha detto...

OSTIE RUBATE DAL TABERNACOLO E SPARSE A TERRA. ACCADE AL SANTUARIO DI MONTALLEGRO (RAPALLO)
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/Rubata-e-ritrovata-licona-mariana-di-Montallegro.aspx

Il Sangue e il Corpo di Gesu' e' calpestato e la notizia non fa rumore !
[7]Poi fu proclamato in Ninive questo decreto, per ordine del re e dei suoi grandi: «Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. [8]Uomini e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. [9]Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?». [10]Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

RR ha detto...

Mic, non mi riferivo a te, ma a tanti altri che han citato Overton, dimenticando Del Bosco.

irina ha detto...

Questa foto illustrativa mi da il voltastomaco.