Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 17 marzo 2016

Sesso, sangue, soldi e suore. La versione di padre Manelli: “Complotti per accaparrarsi 30 milioni di beni”

Il Fatto Quotidiano riporta la contro-denuncia per associazione a delinquere, calunnia e diffamazione depositata il 2 marzo scorso presso la Procura di Avellino dal legale di Padre Manelli, Enrico Tuccillo, dalla quale emergono i nomi dei responsabili della pesante campagna di diffamazione orchestrata non solo in ambito ecclesiale, ma perfino sui media, intrisi di anticlericalismo e incapaci di comprendere lo spirito autentico della vita dell'Ordine, fatta di rinuncia e di ubbidienza. L’atto riporta dieci firme, compresa quella del fondatore sotto accusa, e ipotizza un complotto di alcuni frati ai danni di p. Manelli e dell’ordine al fine di “impossessarsi dei beni dell’istituto”: sarebbero gli istigatori delle ricostruzioni “fantasiose” che hanno demolito l’immagine del religioso, adoperandosi nel confezionare e diffondere il citatissimo “dossier” che ha contribuito ad allargare le indagini dalla truffa alle violenze, sempre presunte.

[...] È il presunto “complotto”. Partirebbe da lontano, coi tratti innocui di uno scisma dottrinale sulla messa in latino praticata dai “manelliani” in sintonia con Benedetto XVI ma in contrasto con l’ala “modernista” della Chiesa di Papa Francesco. Il decreto che commissaria la congregazione dell’Immacolata e ne destituisce il fondatore la proibisce. In ballo c’è però qualcosa di più materiale del rito liturgico per la cura delle anime. “Tutto gira intorno ai soldi”, ammette l’avvocato Sarno, lo stesso che ha materialmente consegnato il dossier agli inquirenti. Il patrimonio delle associazioni finite sotto inchiesta, ossia l’«Associazione Missione dell’Immacolata» e l’«Associazione Missione del Cuore Immacolato» vale 30 milioni di euro tra depositi, immobili, terreni, un impianto radio-tv, 5 impianti fotovoltaici, 102 autovetture.
Il commissariamento avviato per “motivi dottrinali” [peraltro presunti e senz'alcuna imputazione specifica] va a parare presto lì, provocando una reazione a catena: un mese dopo, il 28 luglio 2013, si presentano al notaio i consiglieri delle associazioni francescane, modificano lo statuto facendo entrare nella compagine sociale due laici che, non essendo soggetti al voto di obbedienza, potevano disporre dei beni e arginare il commissario pontificio.
Per i “manelliani” allo scopo di tutelarli, impedendone il trasferimento dalla Congregazione dei religiosi alla Santa Sede; per gli accusatori, invece, con l’inganno e allo scopo di sottrarli, trasferendo a soggetti “non legittimati” beni per quasi un milione di euro. La Procura chiede due volte il sequestro di quei beni, il Tribunale del Riesame e la Cassazione li restituiscono alle associazioni, negando i presupposti del sequestro. Non sono mancate, nel frattempo, proposte di transazione avanzate dai commissari della Santa Sede (e naufragate) per ottenere la dimissione degli amministratori laici delle associazioni e la devoluzione dei beni alla Chiesa stessa, con impegno a restituirli poi all’Istituto. In cambio, la rinuncia ad ogni azione giudiziale. L’accordo sarebbe poi saltato per la professata “indifferenza alla patrimonialità” da parte del Manelli.

Le suore denunciano (e vengono denunciate) Fallito anche quel tentativo, insiste la denuncia, sarebbe partita la campagna di diffamazione che ha per oggetto le suore e il fondatore. La denuncia è a carico di tre ex suore (Lattanzi, Turturiello e Iovine) e di sei sacerdoti (tra i quali padre Alfonso Bruno, ex segretario al tempo di padre Volpi e ora superiore, Alessandro Calloni, superiore e dal 2013 delegato generale per l’Italia dei Fratelli Francescani dell’Immacolata) e due laici. Questi ultimi si sarebbero adoperati nel divulgare “dossier anonimi dai contenuti falsi, testimonianze ripescate a distanza di anni in giro per il mondo allo scopo di destabilizzare tutta la fascia del vecchio ordine che era fedele alla regola della povertà. Non caso – si legge – gli stessi soggetti sono ora assurti ai ruoli apicali dell’Istituto”.

Così, ruoli di vittima e carnefice cambiano a seconda dei piani, dei testimoni, degli episodi e dei documenti. Tra i 15 denunciati, ad esempio, figura Suor Maria Letizia (Ilaria Turturiello) che ha fornito ai media e alla Procura una delle testimonianze più toccanti dei presunti abusi subiti per anni, a partire dal 1997. In quella, indica nella madre superiore e nipote del fondatore Susanna Manelli (Suor Cecilia) l’istigatrice che l’avrebbe spinta a concedere favori sessuali a un benefattore titolare di un supermercato. Che però nega e contro-denuncia. L’ex religiosa aveva chiamato in causa anche un’altra “povera consorella” che dopo essersi prostituita, per nascondere la vergogna, sarebbe stata rinchiusa nel silenzio della clausura. Non per sempre, perché nella querela si legge: “Io, Ornella Mietitore (Suor M. Regina), la vittima, smentisco di essere mai stata costretta a compiere atti contro la morale e la mia volontà”. Nonché di essere stata segregata da qualche parte. Allora, chi mente? Dove sta la verità? Il mistero può continuare. E le tv, ringraziano.

31 commenti:

Anonimo ha detto...

Capisco che i ffi avessero tutti quei beni per il solo scopo di evangelizzare. Ma dove si accumula la puzza della "sterco del diavolo" accorrono mosconi e scarafaggi. Forse l'errore di Mannelli è stato questo. Certo i beni erano intestati a laici, ma questo non ha evitato di scatenare concupiscienze insane. Evangelizza di più la testimonianza semplice che decide di fare a meno dei mezzi umani, come voleva san Francesco.

RR ha detto...

Certo che se su questa vicenda l'articolo su stampa laica forse più equilibrato lo pubblica "Il Fatto", stiamo freschi !
RR

RR ha detto...

Anonimo ore 8.17:
certo sarebbe bello fare a meno dei soldi, evangelizzare come faceva S. Francesco, a piedi, girando solo l'Italia o al massimo il Nord Africa ed il Medio Oriente, lasciando che i confratelli si girino a piedi l'Africa, l'Asia, le Americhe, ignorando l'uso della TV e dei "social media", frequentando solo le elementari e medie, che già per le superiori ci vogliono soldi... Un po' come fanno gli Amish, che usano il carretto col cavallo per girare in Pennsylvania o in Ontario ed al massimo il treno, non hanno né TV, né telefoni, e seguono la morale puritana del XVII secolo.
A parte che S.Francesco non accettava soldi per sé, ma credo che il suo Ordine accettasse offerte per il sostentamento e l'evangelizzazione già allora.

Cesare Baronio ha detto...

Ma anche la ven. Fraternità San Pio X, caro anonimo, possiede numerosi beni che le permettono di esercitare il proprio ministero e di garantire un minimo di assistenza sanitaria e previdenziale ai propri membri: non a caso la Santa Sede insiste per giungere ad un accordo, una delle cui clausole prevederebbe appunto il passaggio di questi ingenti beni nelle mani dei soliti noti, per ripianare i bilanci fallimentari delle Diocesi e delle Congregazioni religiose condannate dai tribunali civili per svariati reati.

Pecunia non olet ebbe ad osservare Vespasiano, allorché impose una tassa sulle latrine. Per la chiesa conciliare non olet anche il denaro dei Francescani dell'Immacolata, né quello della Fraternità San Pio, nonostante disprezzi la loro spiritualità, la loro fedeltà dottrinale, la loro liturgia.

Non sarebbe privo di interesse verificare di quale indipendenza economica godano i transfughi di alcune società di vita apostolica, erette in forza del motu proprio Ecclesia Dei dopo il cosiddetto scisma di Ecône... Tenere i cordoni della borsa è solo uno dei tanti modi per condizionare le scelte di chi si vuole ridurre al silenzio.

Arcangelo ha detto...

I BENI Dei FFI(brani di un articolo scritto nello scorso mese di maggio. Chi vuol leggere l'articolo intero, ed i sequel ha avuto scriva alla rivista "L'ALTRA VOCE" tel/fax 0824971655; mail rivistalaltravoce@gmail.com .
Il patrimonio sequestrato [e poi dissequestrato], in realtà, non era mai stato dei monaci. In estrema sintesi: Stefano Manelli, è uno dei 21 (VENTUNO, avete letto bene) figli del profugo istriano, nonché devoto di Padre Pio, Settimio Manelli. Stefano, battezzato nelle prime 24 ore di vita, dal santo del Gargano, prende giovanissimo la strada della vita religiosa, entrando tra i Frati Minori Conventuali. Nel 1970, con il permesso dei Superiori, lascia, assieme al confratello Padre Gabriele Pillitteri, il convento di Sant'Antonio a Portici, per poter "fare l'esperimento" di vivere alla lettera secondo la "Regola Bollata" di san Francesco di Assisi. Sono inviati a Frigento (AV). Secondo la regola Bollata di San Francesco, vivono la povertà sia personale che comunitaria. A Frigento Padre Stefano e Padre Gabriele presero dimora presso il convento annesso al Santuario della Beata Vergine del Buon Consiglio. Gli abitanti del paese ancora se li ricordano, quando andavano elemosinando nelle case un pezzo di pane. Denaro? Non ne accettavano, solo gli avanzi dei pasti dei paesani. -"Non vogliamo e non possiamo"– era la risposta. Così è cominciata la storia. Che poi è continuata con un fiume di vocazioni, giovani frati gioiosi e intelligenti. Sembra proprio che la Madonna abbia gradito. Sempre nuove vocazioni e poi anche beni. I primi beni furono le pastiere per la Pasqua e gli "struffoli" per il Natale. Poi la tipografia. Poi terre e case. Padre Stefano e padre Gabriele hanno ribadito di non voler possedere nulla. Come si fa? In un primo tempo, pensano di far intestare tutto direttamente a qualche organismo vaticano. La Congregazione per gli Istituti religiosi, interpellata, aveva allora suggerito di creare Associazioni di laici fidati, cui intestare i beni. Ecco l'origine di tale patrimonio. Tanta fortuna, per caso, ha provocato invidie? Si era fatto il conto che, visto che gli altri Ordini religiosi, diminuivano tutti e solo loro aumentavano, continuando tale trend, nel giro di pochi decenni, sarebbero rimasti gli unici monaci cattolici esistenti. Ma perché tanto successo? Forse perché continuavano a vivere senza cercare di sembrare simili al mondo, anzi, sottolineando le differenze. Erano la dimostrazione vivente che, il metodo del "Cercare prima ciò che unisce e poi ciò che divide", è quanto meno limitato. Nel 2007, quando Benedetto XVI torna a liberalizzare l'uso del Messale del 1962 (quello usato da Padre Pio fino alla morte) subito l'Istituto decide per adottarlo, sia pure in modo non esclusivo. Sarà ciò, ovvero l'adozione del Messale, un altro dei motivi che li fa guardare per traverso da tanti ambienti ecclesiastici? Quanto meno il sospetto sorge, visto che uno dei primi atti di Padre Volpi è mettere forti limitazioni all'uso di tale liturgia.

Anonimo ha detto...

I primi frati, e lo stesso S. Francesco, vivevano in conventi o all'aperto? Avevano i calici e le pissidi per la celebrazione della SS. Messa, oppure ogni volta dovevano andare in parrocchia a prenderli, per poi restituirli dopo la celebrazione? E per i paramenti liturgici, i mezzi necessari per cibarsi e simili: come facevano? Per l'apotolato: S. Francesco si spostava da Assisi per predicare? é andato solo nei dintorni di Assisi, oppure in giro per l'Italia? Quante volte: solo una volta o molte volte dimostrando anelito missionario?

Chi gli dava i conventi da abitare? gli amici spirituali, cioè i laici. Chi gli dava pissidi, calici e paramenti liturgici? Gli amici spirituali, cioè i laici. Chi gli dava l'occorrente per viaggiare? Gli amici spirituali, cioè i laici.
Come si vede il problema non è se usare o meno alcuni mezzi necessari alla salvezza propria o altrui, ma l'intestazione dei beni. è il problema legato alla vicenda dei FFI. P. Manelli non ha fatto altro che riprodurre l'esempio di S. Francesco: usare i beni per l'apostolato che, oggi, si può fare non solo in Italia, ma anche all'estero. Chi gli ha dato i mezzi? gli amici spirituali, cioè i laici, configurati nelle Associazioni.Qualcuno, però, non condivide questo modo di agire.
Papa Francesco predica la povertà: p. Manelli ha vissuto da povero non volendo la proprietà dei beni. Sarebbe utile che tutti i FFI ascoltino la voce del papa e del loro fondatore!

Anonimo ha detto...

Arcangelo mente sapendo di mentire.
Se la storia fosse così come la racconta Arcangelo ovviamente tutti saremmo d'accordo con lui.
Purtroppo invece i fatti (anzi gli atti di costituzione delle Associazioni) sono diversi da come vuole far credere costui.
Infatti gli atti delle Associazioni, in particolare quella denominata Associazione Missione dell'Immacolata, sono da sempre state ben slde nelle mani dell'Istituto e del suo ministro generale, vi facevano parte esclusivamente frati e suore e il Legale Rappresentante - una sorta di presidente per chi no conoscesse la materia- è stato per anni P Gabriele Pellettieri, sostituito in extremis, quando le nubi iniziavano ad addensarsi minacciose da P Pietro Longo che è quello in carica al tempo delle modifiche statutarie post commissariamento che hanno permesso l'entrata e il passaggio di tutto in mano ad esterni. Dopo, però che l'Istituto era già da due mesi sotto Commissario.
In secondo luogo nell'articolo del FQ P. Manelli e firmatari parrebbero asserire che il motivo della persecuzione sarebbe l'avidità di quei 30 milioni di beni.
Qui ci sono due gravi e scandalose contraddizioni.
La prima che quando è stato scoperto il pentolone di queste associazioni e la guardia di finanza ha pubblicato una prima stima del valore di beni mobili e immobili, costoro (la parte vicina a P Manelli e c.) si sono stracciate le vesti gridando alla fantasticheria ed esagerazione di quel presunto calcolo e della sua inverosimile entità e su questo hanno controbattuto per mesi.
Adesso invece scopriamo che non solo era un calcolo inverosimile ma addirittura giusto e, sempre secondo loro, sarebbe l'origine scatenante della persecuzione (?) domanda: allora se come adesso sappiamo quel patrimonio esisteva perché P Manelli, Legali rappresentanti, economi non favoriscono con le autorità dimostrando in chiarezza chi aveva accesso ai conti, chi gestiva, come dove e perché venivano spesi quei beni?
In secondo luogo qualcuno sopra cita la FSPX e isuoi beni...
Qui stiamo parlando non di un Ordine antico che in secoli di lasciti e beni ricevuti ha messo su un patrimonio bensì in primo luogo di regola francescana e poi di una piccola, anzi piccolissima congregazione francescana nata di Diritto Pontificio da meno di venti anni e che a calcolo ha accumulato più di un milione di €uro l'anno.
Ma perché??? Cos'è questo Istituto una banca che deve tirare su un capitale?
E' veramente scandaloso questo accumulo e credo che anche se davvero i poveri frati non fossero in grado di portarli a frutto (nel senso evangelico intendo eh?) l'insegnamento del Signore a riguardo è chiaro e basta andare a rileggersi la parabola di quel servo che il denaro ricevuto piuttosto di farlo fruttare seppur un minimo lo aveva invece sotterrato.
Se uno non è in grado di spendere quei beni credo dovrebbe affidarli alla Chiesa e questa penserà ad impiegarli per le sue opere, non certo prendere il malloppo e metterlo nella disponibilità di "amici"... a che pro'?

Cesare Baronio ha detto...

Padre Volpi non ha posto "forti limitazioni" alla liturgia tridentina: l'ha proibita tout court, contravvenendo peraltro al Motu Proprio Summorum Pontificum, che autorizza qualsiasi sacerdote a celebrarla. L'odio per la Messa, che contraddistingue i nemici di Dio e della Chiesa, manifesta sempre ed invariabilmente chi vi sia dietro a tutto questo.

Luís Luiz ha detto...

Dove sta Bergoglio, c'è sempre qualche complotto. Non può resistere. È nel suo dna. La linea dritta, la luce del sole e le parole chiare sono le sue nemiche naturali.

chi sono? ha detto...

Si sono fatti i nomi delle suore e i due nomi più in vista dei 6 sacerdoti che hanno tradito Padre Manelli, ma i nomi degli altri 4 sacerdoti? No perchè se si sa chi sono si possono anche evitare, mentre potrebbero indisturbati fare il lavaggio del cervello ai fedeli, soprattutto se seguono quelli del MIM o magari controllano i loro confratelli.

Anonimo ha detto...


Nella Rivista dei FFI furono giustamente sottoposte a durissime ed argomentate critiche le esternazioni demenziali ed anticristiane delle quali si compiaceva il senescente cardinale Martini, gesuita, uno dei "modelli" di Bergoglio. Credo il Papa gesuita non abbia perdonato le (piu' che legittime) critiche al confratello. Cosi come non deve aver perdonato, oltre alla preferenza per la Liturgia OV, le argomentate critiche al Concilio Vaticano II. Dai FFI stava nascendo una garbata ma seria ed argomentata contestazione del Concilio. Era troppo. I FFI andavano distrutti.
(Ma chi ha detto che, tra le clausole del possibile accordo con la S. Sede da parte della FSSPX, ci sia quella della eventuale cessione dei loro beni "nelle mani dei soliti noti"? Una clausale del genere, descritta cosi', appare incomprensibile. E nemmeno in accordo con il Codice di Diritto Canonico. Cerchiamo di non diffondere inutili allarmismi). A. R.

Anonimo ha detto...

Che verminaio!

Cesare

irina ha detto...

Ieri leggevo un articolo di Blondet su Roma ed il suo futuro sindaco, come al solito calzante ed ilare tragicamente. Ad un certo punto riferendosi ad un sindaco lo cita come Er Batman. Oggi mi è parso che anche al nostro può calzare a pennello Er Batman.

Arcangelo ha detto...

Caro anonimo,
quando lei dice che:" Arcangelo mente sapendo di mentire", LO SA che consuma ciò che si chiama "Giudizio *TEMERARIO*? Lo sa il catechismo ordina: "Dare per scontata la buona fede altrui fino a prova contraria (e se & quando giunge tale prova contraria, non darla subito per "oro colato", ma verificarla)? Questo per quanto riguarda la Legge di Dio. Per quanto riguarda la legge degli uomini, pure ci sarebbe molto da dire. Mi limito solo a far presente che, tali beni, sono stati restituiti nella disponibilità delle Associazioni che li tenevo intestati. O mi sbaglio? Non le sembra che, tale scelta della magistratura faccia presumere che la narrazione che ho riportato io, sia più vicina (o meno lontana) dalla verità dei fatti, di quella da lei riferita (al netto da giudizi temerari e altro)?

Arcangelo ha detto...

Caro anonimo,
quando lei dice che:" Arcangelo mente sapendo di mentire", LO SA che consuma ciò che si chiama "Giudizio *TEMERARIO*? Lo sa il catechismo ordina: "Dare per scontata la buona fede altrui fino a prova contraria (e se & quando giunge tale prova contraria, non darla subito per "oro colato", ma verificarla)? Questo per quanto riguarda la Legge di Dio. Per quanto riguarda la legge degli uomini, pure ci sarebbe molto da dire. Mi limito solo a far presente che, tali beni, sono stati restituiti nella disponibilità delle Associazioni che li tenevo intestati. O mi sbaglio? Non le sembra che, tale scelta della magistratura faccia presumere che la narrazione che ho riportato io, sia più vicina (o meno lontana) dalla verità dei fatti, di quella da lei riferita (al netto da giudizi temerari e altro)?

bernardino ha detto...

segue: speriamo che non avete dimenticato come è stato trattato Padre Pio (oggi Santo) dalla S.Sede dell'epoca, tramite P.Gemelli.
Purtroppo i Santi devono sempre soffrire come ha sofferto il Signore in Croce.

I falsi, falsi, falsi, dovrebbero solo vergognarsi e allontanarsi - ma il denaro è troppo goloso.
Mi sbaglio oppure anche ai frati cappuccini di S.Giovanni Rotondo, molti anni fà, fu messo un vescovo diocesano come commissario apostolico?
Mi sà che la storia si ripete sempre.

Anonimo ha detto...

Tante considetazioni, ma ragionare secondo la logica del vangelo, non se ne parla nemmeno. Sono finiti i santi, forse è morta la fede.

mic ha detto...

Anonimo 14:30
Le considerazioni secondo verità e giustizia non sono alternative alla logica del Vangelo.

Silente ha detto...

Che Padre Volpi abbia proibito tout court, e illegittimamente, la S. Messa di sempre, imponendo la messa modernista, è purtroppo vero. Centinaia di bravi frati e migliaia di fedeli sono stati privati della S. Messa e a loro è stata imposta l'ambigua, dubbia, protestantica messa modernista.
Riguardo alle osservazioni concernenti l'attacco all'ordine dei FFI e ai suoi beni, rilevo: 1) che è perfettamente legittimo che un ordine mendicante come quello dei FFI abbia voluto intestare i beni donati dai fedeli ad associazioni di laici amici che li potessero gestire a favore della sopravvivenza e delle opere di misericordia dell'ordine, 2) che l'odio della Curia e degli ambienti progressisti che hanno generato l'ignobile commissariamento dell'ordine fosse dovuto, oltre che dall'astio per la Tradizione e per la S. Messa di sempre, anche dalla cupidigia per i cospicui beni, frutti di donazioni, lo si sapeva da sempre. La curia si è comportata come gli stati massonici dell'800, con le "confische" dei beni ecclesiastici, 3) la posizione della Curia e dei difensori del commissariamento, purtroppo anche qui rappresentati da alcuni, è semplicemente insostenibile fattualmente, storicamente, dottrinalmente, giuridicamente. E' un insulto non solo alla verità, ma anche al semplice buon senso.

Anonimo ha detto...

Chi scrive che Arcangelo mente sapendo di mentire è molto probabilmente uno dei frati cosiddetti ribelli. Vede la sua verità, di cui è convinto: si dice che a forza di mentire e travisare ci si crea una propria realtà. Lo dico perché ho conosciuto uno di questi "ribelli" che mi voleva convincere di quanto fosse perverso p. Stefano. Ma nella sua filippica mi ha anche rivelato il modo di pensare ed agire di costoro. Era l'epoca della raccolta di firme poi consegnata dal prof. De Mattei in Vaticano. Tra le altre varie cose (che qui non riporto per brevità) mi ha detto che a Roma c'erano persone che controllavano giornalmente chi firmava e che chi (frati e suore o aderenti alla MIM) era riconosciuto avrebbe passato dei guai seri ... ecco come passavano il tempo a Roma ! E che il povero Volpi era fin troppo buono perché fosse dipeso da lui l'Istituto sarebbe già stato soppresso ! Pochi giorni dopo una terziaria che aveva firmato ha ricevuto una specie di scomunica telefonica da uno di questi "ribelli": la perfetta misericordia ! Gli altri, quelli che frequentavo e frequento abitualmente, rimasti fedeli al carisma originale, invece pregano, inanellano rosari senza tregua, offrono penitenze e digiuni, praticano pii esercizi e sempre in perfetto nascondimento, pacatamente, serenamente. La mansuetudine e umiltà contrapposte all'arroganza e superbia. Questa è la mia personale testimonianza
Silvano

@Anonimo delle 14,30 ha detto...

Cosa intende per "logica del Vangelo" ? Oltre a scriverlo con la minuscola, cosa pensa che contempli?

tralcio ha detto...

Per l'Anonimo delle 14.30

Non ho ben capito dove possa situarsi, in relazione alla vicenda dei FFI, la considerazione sull'esaurirsi della santità e la morte della fede.
Proprio per non indulgere ad un eccesso di nebulosità e a possibili fraintendimenti, (cari alla Chiesa che sa farsi domande ma mai darsi risposte, ama il chiaroscuro e l'arzigogolo apparentemente sapiente e ostentatamente dubbioso e vago), vorrei parlare della santità cristiana e della fede in Cristo, Dio fatto uomo, Unico Salvatore.

Ebbene questa fede e la santità che ne deriva NON sono affatto morte o finite.
Anzi: oggi più che mai sono crocifisse dal mondo e risorgono a motivo di una grazia e misericordia di Dio che non abbandona chi Gli è fedele e persevera nel combattere il peccato, cioè ciò che è il più caratteristico prodotto del principe del mondo, l'omicidio, la falsità, l'ipocrisia e tutte le specialità di Satana.

La vicenda di Padre Manelli e dei FFI è rivelatrice di quel che sta accadendo nella Chiesa. C'è chi la vive nella carità (cioè nell'amore di Dio e rivolto a Dio) e chi invece la usa, esercitando il potere, occupandolo e gestendolo. C'è chi è rivolto a Dio, servendo i fratelli e chi invece è rivolto all'uomo, dividendo i fratelli tra amici e nemici e chiamando a raccolta chiunque serva a crocifiggere i nemici...

Certi ecclesiastici eccellono, come fu per scribi e farisei, facendo leva di tanti Ponzio Pilato e della facoltà di irretire il popolo, passando per quelli che non sono e facendo passare chi vogliono eliminare per un nemico...

Un ordine fiorente è stato congelato mentre tutto ciò che "pontifica" sfiorisce...
Le vocazioni sono frutti dai quali riconoscere la pianta...
L'invidia è già un'ammissione di inferiorità, senza trascurare che è un vizio e un peccato...

Rogate ergo... ha detto...

Considerazioni :
1) Mi sembra che nessun Papa abbia mai sconfessato l'operato dei predecessori , questo sarebbe il primo caso ? Chi ha firmato la proibizione della Messa VO in contrasto con quanto dettato dal Precedente Pontefice e perche' ?
2) Se il patrimonio accumulato e' frutto di donazioni dei fedeli in favore dell'Ordine dei FFII , perche' se ne deve appropriare un altro Ordine o la Santa Sede ? Lo capirei se l'Ordine dei FFI fosse estinto ! In altre parole , ultimamente il Pres. Berlusconi ha avuto un lascito da un pittore (sia l'atelier che tutti gli altri beni ), sarebbe bella che altri del suo partito ne rivendicassero il possesso ,
3) Io trovo eccellente la Radiobuonconsiglio da me definita la radio " Tuttapreghiera ", e' piena di preghiere , catechesi , Vie Crucis e tavole rotonde e riflessioni secondo la Dottrina cattolica . Niente politica , niente lettura dei giornali . Vive di elemosine e se non riceve contributi , non puo' coprire tutte le regioni d'Italia come Radio Maria e , vi assicuro , sarebbe una gran perdita per i Cattolici e per tutti gli altri redenti .
4)Quelli che non sopportavano il rigore di questo Ordine Religioso , perche'non se ne sono andati altrove ?
5)Quelli che non sopportavano la Regola di questo Ordine Religioso così come e' stata approvata e bollata dal Papa Giovanni Paolo II , perche' non hanno fondato un Ordine tutto loro , a loro immagine e somiglianza ?
6)Il denaro purtroppo serve , quanto meno per acquistare carte e penne per l'evangelizzazione .
S.Francesco non amministro' mai il denaro , ma non tocco' mai neanche l' Ostia Consacrata perche' non era Sacerdote .

Tornando ai giorni nostri :
Molti giovani italiani , per fortuna non tutti , non sopportano i sacrifici ( soprattutto non disporre di denaro, telefonino, ecc.) e se anche hanno la vocazione , i meno forti dopo un po' rinunciano . So per certo di tre giovani italiani che , entrati in un dato Ordine monastico , sono tutti usciti tranne uno . E se non ci fossero stati i filippini , gli indiani e via dicendo avrebbero dovuto chiudere molte loro case per mancanza di vocazioni .

Pertanto :
Rogate ergo Dominum messis ut mittat operarios in messem suam" (Mt 9,37-38; Lc 10,2).

Giosuè ha detto...

Ogni cosa verrà svelata. Ciò che è tenebra verrà alla luce e ogni menzogna perderà la sua forza, divenendo pula che il vento disperde.

www.paceate.jimdo.com

tralcio ha detto...

Kasper promette faville.

Per il giorno di San Giuseppe ci verranno sfogliate circa 200 pagine "esplosive"...

Il lascito post-sinodale sembra davvero minaccioso per chi già ne temeva le previsioni.

Forse lo scisma di cui si vocifera da tempo si materializzerà.

So già che, in tal caso, io sarò "cacciato fuori" da chi si sente "dentro"...

In fondo occupano cattedre e cadreghini, cantandosela e suonandosela.

Suggerisco solo di osservare il loro grande spolvero e le centinaia di pagine con cui muovono l'aria di cui si gonfiano, con lo sguardo con cui Gesù osservò la città e il tempio.

Davanti a certe cose si piange. Poi si porta la croce.

Non è un bel momento. Ma chi persevererà sarà salvo.

Anonimo ha detto...

L'avevo detto ma non hanno pubblicato. Intendo il discorso della montagna. "A chi ti toglie la tunica dagli anche il mantello". San Francesco avrebbe reputato zero i 30 mln di euro.
Utopia, follia? I santi erano così. ( mi scusi per l'errore della v minuscola)

Luís Luiz ha detto...

Questa é una vicenda tipicamente sudamericana, come molte nel governo vaticano di Bergoglio, in società coll'eliogabalico Braz de Elvis. È gente che odia il Cattolicesimo, e l'hanno distrutto - letteralmente, non metaforicamente - in Brasile e, secondo dicono, anche in Argentina e altri paesi. Lasciate ogni speranza voi ch'entrate. Presto il lavoro sarà finito anche in Europa, se non si prendono subito le misure coraggiose necessarie. Scrivete quello che vi dico.

Luisa ha detto...



Kasper: L’esortazione post-sinodale farà voltare pagina alla Chiesa

http://sinodo2015.lanuovabq.it/kasper-lesortazione-post-sinodale-fara-voltare-pagina-alla-chiesa/

«Non dobbiamo ripetere formule del passato" dixit il buon cardinale, immagino che per costui anche le parole del Signore, la Sua Parola, sono formule di un passato da seppelire.

Anonimo ha detto...

Padre Pio ogni giorno recitava questa preghiera al suo Angelo custode:

«O Santo Angelo custode, abbi cura dell’anima mia e del mio corpo.
Illumina la mia mente perché conosca meglio il Signore e lo ami con tutto il cuore.
Assistimi nelle mie preghiere perché non ceda alle distrazioni ma vi ponga la più grande attenzione.
Aiutami con i tuoi consigli perché veda il bene e lo compia con generosità.
Difendimi dalle insidie del nemico infernale e sostienimi nelle tentazioni perché riesca sempre vincitore.
Supplisci alla mia freddezza nel culto del Signore, non cessare di attendere alla mia custodia finché non mi abbia portato in Paradiso dove insieme loderemo Dio per tutta l’eternità». Amen
da " Luce di Maria "

mic ha detto...

http://www.katholisches.info/2016/03/15/franziskaner-der-immakulata-ordensgruender-manelli-erstattet-strafanzeige-wegen-verleumdung/

Anonimo ha detto...

Non vi sembra alquanto singolare che sia i FFI che l'abbazia Mater Ecclesiae ( nell'isola di San Giulio ) esercitino tante attrazioni ?

Il Vangelo non è altro che il mirabile documento della fedeltà e dell'amicizia di Dio nei confronti della creatura umana.
Fedeltà e amicizia che, nella storia della salvezza, si sono concretizzate e manifestate in Gesù, Figlio obbediente fino al dono di sé sulla croce.
Nella consapevolezza che Cristo e la sua Parola rinvigoriscono la fede di ogni credente per una risposta consapevole e generosa
ANNA MARIA CANOPI
"DIO AMICO DELL'UOMO"