Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 3 ottobre 2015

4 Ottobre si inizia. Quali sono le possibilità?

Estraggo due commenti successivi del lettore 'tralcio'. Credo che compendino come meglio non si potrebbe stati d'animo e situazione, in sequenza, così come sono arrivati.

4 ottobre. Si inizia.
Dunque:
  1. il Vescovo di Roma è pienamente allineato con chi sprona la Chiesa al cambiamento:
    - è lì per fare il lavoro che ha promessso di fare a quelli che l'hanno messo lì.
    - la pensa esattamente così, per cui la pax mediatica viene da lontano
    - i normalisti devono ancora svegliarsi, ma qualche dubbio iniziano ad averlo
    - tira aria da "falso profeta" (Apocalisse)
  2. il Vescovo di Roma non è d'accordo con questo impazzimento generale
    - farà quel che gli pare e frenerà dopo il Sinodo, scontentando molti
    - arriverà a dire cose che il mondo che lo loda stupirà di udire: fine della pax mediatica
    - i normalisti potranno esultare dicendo che erano i critici a sbagliare
    - non è lui il "falso profeta"
  3. classica via di mezzo, barcamenandosi, scontentando anche chi era contento di lui.
    - caos: i normalisti ancora in grado di insistere, gli altri senza la pistola fumante
A Nostro Signore vanno bene tutte e tre: tanto la storia la conduce Lui
Alla massoneria vanno bene a e c
Al Vescovo di Roma solo la a se c'entra con i primi, solo b se non c'entra.
A me non piacerebbe la c, temo la a e preferirei la b. Ma lascio fare a Dio, con fiducia.

Voi che ne pensate? Ci sono altre possibilità?

* * *
OMELIA DI QUESTA SERA (veglia)
... proprio un anno fa, in questa stessa Piazza, abbiamo invocato lo Spirito Santo, chiedendo che —nel mettere a tema la famiglia— i Padri sinodali sapessero ascoltare e confrontarsi mantenendo fisso lo sguardo su Gesù, Parola ultima del Padre e criterio di interpretazione di tutto. Questa sera non può essere un’altra la nostra preghiera. Perché, come ricordava il patriarca Atenagora, senza lo Spirito Santo, Dio è lontano, Cristo rimane nel passato, la Chiesa diventa una semplice organizzazione, l’autorità si trasforma in dominio, la missione in propaganda, il culto in evocazione, l’agire dei cristiani in una morale da schiavi...
... Dal tesoro della viva tradizione i Padri sappiano attingere parole di consolazione e orientamenti di speranza per famiglie chiamate in questo tempo a costruire il futuro della comunità ecclesiale e della città dell’uomo.
Ogni famiglia, infatti, è sempre una luce, per quanto fioca, nel buio del mondo. La stessa vicenda di Gesù tra gli uomini prende forma nel grembo di una famiglia, all’interno della quale rimarrà per trent’anni. Una famiglia come tante, la sua, collocata in uno sperduto villaggio della periferia dell’Impero. Charles de Foucauld, forse come pochi altri, ha intuito la portata della spiritualità che emana da Nazaret...
Nella “Galilea delle genti” del nostro tempo ritroveremo lo spessore di una Chiesa che è madre, capace di generare alla vita e attenta a dare continuamente la vita, ad accompagnare con dedizione, tenerezza e forza morale. Perché se non sappiamo unire la compassione alla giustizia, finiamo per essere inutilmente severi e profondamente ingiusti.
Reazione di un credente cattolico

La Chiesa nasce sul Calvario. Qui viene fatta nascere a Nazaret.
A Nazaret era una "storia strana" di gente "normale".
Sul Calvario c'è LA STORIA che salva gente malata.
È quella la Chiesa generata, che genera figli.
Ma è sempre più bello il Natale della Pasqua.
A Pasqua "finisce bene", per chi ci crede, ma prima è uno schifo per tutti...
A Natale c'è la strage di innocenti, dimenticata, preferendo parlare dei Magi.
A Natale si può parlare di accoglienza e di una luce che brilla in cielo.
A Pasqua la luce brilla in una tomba...

Che cosa vuole annunciare la Chiesa?
Il Medico che guarisce i malati? O una bella fiaba, con le renne, slitte e musichette?
Quale l'origine delle sofferenze? Il peccato o che altro? E se è il peccato, chi lo commette? La Chiesa con l'uomo al centro, dovrebbe mettere al centro Dio che salva dal peccato, non l'uomo che pecca, adesso con la prospettiva di una Chiesa che lo giustifica...

29 commenti:

mic ha detto...

Indubbiamente Nazareth è la cornice principale della Sacra Famiglia presa come emblema.
E l'omelia termina con la continua ri-generazione della Chiesa "per prima nel cuore del Padre" e per questo può rigenerare.
Giova però sempre ricordare, perché ciò che viene troppe volte espunto alla fine si dimentica, che la vera rigenerazione avviene attraverso l'espiazione, che si attua nella suprema obbedienza che ottiene la Risurrezione: la vera rigenerazione. Certo tutto avviene nel cuore del Padre, e per opera dello Spirito Santo, ma non senza il Figlio...
Possiamo tirar fuori tante belle parole e immagini suggestive e consolanti; ma restiamo nel sentimento ee esse non formano chi ascolta senza i veri pilastri e il fondamento di tutto.

Dice Bergoglio: La Chiesa che “è famiglia” si pone con l’amore di un padre, responsabile custode “ che protegge senza sostituirsi, che corregge senza umiliare, che educa con l’esempio e la pazienza. A volte, semplicemente con il silenzio di un’attesa orante e aperta".
Sono parole molte belle e consolanti e vere. Ma manca qualcosa. Il padre oltre all'esempio e la pazienza, deve mettere in campo anche l'insegnamento e, quando serve, la correzione che certo non umilia ma richiede fermezza, quella del padre, appunto. La 'tenerezza' è riservata alla madre.
Il discorso è ancor più complesso. Ma questo è l'essenziale.

Rr ha detto...

Parole molto belle. Non sue.
Altrimenti non si comporterebbe come si comporta, NON da Padre.
Altri, che forse le hanno scritte o dette o pubblicate, da Padri si comportavano.
Rr

Gederson ha detto...

La Gaudium et spes N° 22 dice: «per il fatto stesso che il Verbo si è incarnato ha unito a Sé ogni uomo».

Questo insegnamento è l'anima del pontificato di Bergoglio, perché anche lei se ha unito ad ogni uomini dal momento che è stato eletto Papa. Indietro alla GS e la predica di misericordia di Bergoglio, sta la dottrina di Henri de Lubac della grazia dovuta alla natura.

Bergoglio continua ancora a essere il Vicario di Cristo, ma il Vicario di Cristo secondo la GS, non secondo la tradizione. La GS è il documento che considera ogni uomini naturalmente buoni: "la sola creatura che Dio ha voluto per se stessa (propter seipsam)" e se "tutte le cose che esistono su questa terra sono ordinate e finalizzate all’uomo come al loro centro e fine" questo include tanto il Papato, come la Chiesa e tutto ciò che se trova in lei, come l'Eucaristia. Evidentemente non siamo d'accordi con questi insegnamenti, ma qualcuni potrà dire che esiste una rottura tra Bergoglio e il Concilio?

Nel pontificato di Bergoglio ciò che appare non è un problema ermeneutico del Concilio, ma il problema della sua lettera...

Luisa ha detto...

"Perché se non sappiamo unire la compassione alla giustizia, finiamo per essere inutilmente severi e profondamente ingiusti."

Non è forse indifferente che Bergoglio abbia detto "unire la compassione alla giustizia" e non la giustizia alla compassione, che "cosa"sia per lui la compassione e verso chi esercitarla Bergoglio ce lo ha dato da vedere in vari modi, ma che cosa è per lui la giustizia?
Di quale giustizia parla?
Sappiamo le parole durissime che ha sovente avuto per chi segue la Legge del Signore, e a lei obbedisce, non ignoriamo la sua visione di un Signore che tutto perdona e nulla domanda in ritorno, il *va e non peccare più" è amputato della sua seconda parte, allora mi domando : di quale giustizia si parla, la Giustizia divina o quella degli uomini slegata dalla Verità?

Anonimo ha detto...

tutte e 3 vanno bene al Signore ?
se è permesso avere un'opinione, io non sono affatto d'accordo con ciò...
ma, forse significa che noi (confusi e/o traviati) possiamo fare il comodo nostro, tanto poi è Lui che torna come il Padrone di casa all'improvviso a dare a ciascuno il giusto compenso nel bene e nel male ? allora sì!

Anonimo ha detto...

Tralcio, d'accordo anche io con le sue tre ipotesi.
Le mie speranze sulla b, che il cuore continua imperterrito a nutrire (in un angolino recondito, più per "dovere" che altro), si assottigliano sempre più, anzi, diciamocelo, non sono nepoure realistiche. Qualcuno l'anno scorso tentava di convincermi che questo era il Papa della persecuzione (ah ma aspetta che esca sul gender e poi vedrai che il Mondo lo lincia), mentre ora mi sembra solo il vescovo di Roma più ambiguo della storia.
Purtroppo la c, francamente, sembra la più probabile, perché è in linea con la strategia che si perpetra da due anno e mezzo suonati.
Io veramente mi chiedo cosa stia pensando Benedetto. Cosa conti di fare. O di far fare. Ma mi sa che è vero che è prigioniero, e per modo di dire.
Chiediamo l'intercessione anche di san Francesco (va' e ripara la mia casa)...
humilitas

PS: sì, Rr, ricordi benissimo e associ correttamente alla solita cricca; aggiungo: dal de Foucauld-pensiero, libera nos, Domine
PPS: spero anche io, Luisa, che sia possibile che il gesto schifoso, autenticamente diabolico, del monsignore polacco, che spero scomunichino rapidamente, possa rivelarsi controproducente; ma con l'aria che tira, c'è aspettarsi anche il contrario. Che Iddio protegga la Sua Santa Chiesa...

mic ha detto...

tutte e 3 vanno bene al Signore ?
se è permesso avere un'opinione, io non sono affatto d'accordo con ciò...


Ma davvero lei è qui solo per recriminare. O non afferra il senso di ciò che viene detto.
Rilegga bene e si soffermi sul senso della frase completa...

bernardino ha detto...

4 ottobre si inizia e la possibilità rimane la A) in quanto, secondo me, il vdr è stato messo li da quelli dell'accordo del san gallo per fare quello che vogliono loro e esso è vincolato mani e piedi al gruppo che l'ha fatto eleggere vdr; intanto per me B.XVI dovrebbe ancora spiegarci qualcosa che potrebbe ribaltare tutto - vorrei ancora capire quella frase ""SEMPRE E' UN VERO PER SEMPRE"" dunque perchè ha abdicato? ha davvero ragione Socci? il vero Papa è ancora Lui? cosa c'è dietro le Sue dimissioni? minacce e paure, o minacce ancora più grosse come ricatto di uno scisma? e Benedetto non ha potuto reggere?
Dunque ecco ora il sinodo e la parte A).

Anonimo ha detto...

del monsignore polacco, che spero scomunichino rapidamente....

humilitas il monsignore sarà verosimilmente ridotto allo stato laicale, non è prevista la scomunica per casi del genere.

Angelo

Anonimo ha detto...

Venendo infine alla questione del rapporto tra sinodalità ed esercizio del ministero del vescovo di Roma, Papa Francesco ne ha sottolineato la grande importanza e ha assicurato che già da ora è al centro della riflessione del gruppo degli otto porporati (Il Consiglio della corona). È necessario, a suo avviso, ricercare una «strada nuova» sulla quale la sinodalità possa esprimere «la sua propria singolarità unita al ministero petrino». Per il Pontefice si tratta di «una sfida grande», nella quale un ruolo decisivo spetta proprio alla segreteria del Sinodo dei vescovi.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/06/tramonto-della-teologia-ma-soprattutto.html

bernardino ha detto...

Voi che ne pensate? ci sono altre possibilità oltre la A - la B o la C?
Altroché, Bergoglio vdr ha un chiodo fisso, prima o poi riesce a formare quella grande chiesa tra pseudo/cattolici ormai protestantizzati con valdesi, anglicani e protestanti vari; forse a quel punto ha riformato un vero bel gruppone, visto che oggi dopo tutte le riforme del vat.II, le chiese ed i seminari sono ormai svuotati: Basta aprire bene gli occhi e guardare, dove vedete più la fede in Cristo? o nella Vera Dottrina Cattolica ed Apostolica, e l'applicazione di essa da parte del clero attuale, e con questi pseudo/pastori?

Anonimo ha detto...

domanda: è corretto definire Gesù "Parola ultima del Padre". Non sarebbe piuttosto corretto dire "Parola prima e unica"? D'altronde, è dal Logos divino che gli uomini hanno per partecipazione il dono dei logoi (così almeno diceva Origene, ripreso però dai Padri successivi)...
Patrologus

Anonimo ha detto...

La "A" descrive bene la situazione e dove vogliono andare a parare. Resta da vedere se lo faranno di colpo oppure gradualmente. Questo perchè il gruppo dei normalisti, consapevoli o inconsapevoli, è il più numeroso sia tra i fedeli che, credo, tra i sacerdoti. Una sovversione eclatante e innegabile trasformerebbe buona parte dei normalisti (non quelli di convenienza) in oppositori e ciò causerebbe problemi. E' come per la teoria del gender in campo laico: devono imporla gradualmente negando che lo stiano facendo. Stessa matrice stessa tecnica. Quanto alle figure della devozione molto amate, la Famiglia di Nazareth, San Giuseppe, ho notato anche in altre circostanze (Padre Pio e il Giubileo della Misericordia per esempio) che vengono usate dal "il gruppo di lavoro" che prepara le mosse di Bergoglio per avvalorare le proprie posizioni.
Miles

hr ha detto...

http://www.corriere.it/cronache/15_ottobre_04/ruini-se-vanno-avanti-unioni-civili-proteste-non-mancheranno-c72265ae-6a6f-11e5-b2f1-e50684c95593.shtml
Ruini: «Se vanno avanti sulle unioni civili le proteste non mancheranno»
«Le differenze con Francesco? Io vicino a Giovanni Paolo II e Benedetto. Per le parole di monsignor Charasma provo più pena che sorpresa»


E' sempre utile conoscere come la pensano gli altri:
su Il Sole 24ore:
(Mons. Bruno Forte) La famiglia in crisi nel villaggio globale
Bianchi:Provocazione che non aiuta il Sinodo

Luisa ha detto...

Il vescovo di Roma è troppo egocentrato, cioè su quel che lui vuole e intende come riforma della Chiesa per lasciarsi rinchiudere in una o l`altra ipotesi, può starci, un pò, molto, in tutte le tre ipotesi, molto nella prima: lui dice che sta facendo non la sua volontà ma quella di coloro che l`hanno messo lì, se è vero che ci fornisce abbastanza indizi per pensare che condivide le loro idee è anche vero che in autentico autocrate e stratega ascolterà forse tutti ma deciderà solo è dunque possibile che, seconda ipotesi, possa scontentare chi si aspetta da lui plateali rivoluzioni e escogiti una soluzione abbastanza ambigua aperta sul terreno ad ogni tipo di interpretazione e applicazione( CVII docet), pensando così di potere salvare capre e cavoli.
Agirà come ha agito con il Motu Proprio sulla nullità del matrimonio, agirà di testa sua, e lo farà ancor più facilmente visto che l`ultima oarola gli appartiene.

Luisa ha detto...

Ieri dicevo che lo show mediatico messo in scena, e preparato con cura, da Charamsa rischiava di non produrre l`effetto scontato ma il suo contrario, osservo oggi che non mancano le reazioni che vanno nello stesso senso.

Se vi interessa qui potete leggere la traduzione in francese di quel cha ha detto in un video attraverso un gruppo militante lgbt, compreso il manifesto in dieci punti!

http://yvesdaoudal.hautetfort.com/archive/2015/10/03/l-offensive-5694386.html#article-comments

er ha detto...

dice Mauro Cozzoli, Ordinario di Teologia Morale nella Pontificia Università Laretanense

Sconcerta l’intervista con cui il prete polacco Krzystof Charamsa ha esibito la propria omosessualità, con intento dichiaratamente provocatorio: "Dico alla Chiesa chi sono. Lo faccio per me, per la mia comunità, per la Chiesa". Non difetta certo di presunzione la dichiarazione, con cui contrappone un suo magistero al magistero della Chiesa, facendolo valere come la verità all’altezza dei tempi. Dichiara di volere con la sua storia "scuotere la coscienza della Chiesa", farle sapere che essa "non sta raccogliendo la sfida dei tempi". Egli sa bene di cavalcare, con questi annunci, l’onda mediatica paladina della liberalizzazione dell’amore, ridotto a sentimento e orientamento soggettivo.

Sorprende che un ministro ordinato della Chiesa, che ben ne conosce la teologia, la tradizione e il magistero, riduca a scoop mediatico un problema abbastanza complesso e degno di intelligente attenzione come quello dell’orientamento e della relazione omosessuale. Attenzione niente affatto assente nella Chiesa, specialmente nella ricerca teologica e nella mediazione pastorale, delle quali è espressione autorevole il confronto sinodale in atto. Nei cui confronti la conclamata intervista di don Charamsa dimostra una colpevole ignoranza e una voluta e asserita interferenza.

Ciò che stupisce nell’intervista non è la dichiarazione di omosessualità del soggetto, ma il carattere rivendicativo della stessa, elevata a bandiera della causa omosessuale. In fondo, non è un problema un prete omosessuale. Vi sono, conosco anzi, dei preti omosessuali che non hanno bisogno (come tanti omosessuali peraltro) di esibire la propria omosessualità, perché serenamente riconciliati con essa. Preti che vivono con libertà la propria verginità. Questo per dire appunto che il problema non è l’omosessualità.

Il problema è il tradimento del proprio impegno a vivere in castità perfetta, e a farsi paladino della relazione omosessuale, esibendo un proprio compagno come bandiera dell’amore gay, che la Chiesa deve riconoscere. Chiamandola a sconfessare l’ordo amoris iscritto nel libro della natura e della vita e in quello della Parola di Dio, che la Chiesa annuncia da sempre. Una bella pretesa da parte di un figlio della Chiesa e per di più di un teologo, vale a dire di un cultore del logos di Dio e del suo disegno di amore. Disegno con una sua grammatica e una sua semantica, che non è ad libitum dei sentimenti e degli orientamenti soggettivi.

Il sacerdote cattolico Charamsa avrebbe fatto meglio a riconoscere l’incapacità a mantenere l’impegno di castità perfetta assunto prima dell’Ordinazione. Ammetta, in altre parole, l’indisponibilità a vivere il proprio celibato. E non pretenda dalla Chiesa un sacerdozio a misura delle proprie aspettative. La Chiesa latina vuole, a ragion veduta, che i suoi preti siano celibi. Succede che alcuni, nonostante l’impegno liberamente assunto, si rendono poi conto di non riuscire a mantenerlo, rinunciando al proprio ministero. È ciò che avrebbe dovuto fare anche lui, evitando tutto il clamore mediatico intenzionalmente dato al suo abbandono e incolpando se stesso e non la Chiesa di non poter continuare a svolgere il ministero di prete.

Philippilus ha detto...

A chi pensa padre Lombardi, quando denuncia che
« una manifestazione così clamorosa » è « irresponsabile » ?

Perchè francamente, tra la dichiarazione di un prete caduto nel vizio, e l'azione volontaria del sovrano pontefice sulla stessa linea, cè un'azione ben più clamorosa e irresponsabile dell'altra.

Chiaramente si è arrivati alla terza fase della rivoluzione nella Chiesa:
Prima fase: san Paul VI, la liturgia, la morale et la dottrina erano salve in apparenza.
Seconda fase: San Giovanni Paolo II, la dottrina (Assisi), la morale resta inattaccata
Terza fase: San Francesco.

E dopo ???

Felice ha detto...

La situazione è disperata ma non seria. Vedendo su you tube i video del coming out di Charamsa e quello del commento fatto da Matteo Salvini, il vero teologo sembra l'ultimo! Questi preti, questi vescovi, questi Papi, hanno inventato una religione nuova, diversa da quella cristiana, e la situazione che Charamsa ha fatto emergere non è che una inevitabile conseguenza di questo cambiamento radicale. Ha ragione Mic quando dice che le radici del male attuale della Chiesa stanno nelle ambiguità presenti nei documenti del CV2. Finché non si porrà rimedio a queste storture, non sarà possibile evitare esiti come questo.

Silvano M. ha detto...

Le conclusioni sono già preparate da tempo, dal questionario, ma ancora da prima prima

Anonimo ha detto...

Credo sia inutile preoccuparsi troppo o tentare di prevedere nel bene e nel male che cosa deciderà il Papa alla fine dei lavori del Sinodo.
L'attesa e la curiosità sono comprensibili certo, ma è bene sapere fin d’ora che gli effetti che deriveranno da quelle decisioni coinvolgeranno la vita di pochissime persone.
Per tutti quelli che seguono il Magistero di sempre, non cambierà nulla nel senso che continueranno a metterlo in pratica nel migliore dei modi possibile secondo coscienza e questo a prescindere dalle eventuali novità. Per gli altri, per chi già segue un Magistero personalizzato o non ha mai dato gran peso agli insegnamenti della Chiesa, accadrà la stessa cosa, continueranno a vivacchiare o a ignorare senza nessun patema d’animo. Salvo le solite eccezioni, naturalmente.

Anonimo ha detto...

Angelo, certo, il Charamsa verrà ridotto allo stato laicale per la sua condotta.
Io invocavo la scomunica per le affermazioni francamente eretiche che ha espresso... Che dovrebbe essere comminata a lui e aun sacco di altri chenseminano scandali tremendi nei fedeli, proclamando teologie omofile contro ogni magistero e dottrina.
humilitas

Rr ha detto...

Anonimo 13.31:
e il mondo continuerà ad andare a rotoli, mentre tonnellate d'acqua o incendi vastissimi o terremoti e maremoti continueranno ad abbattersi sulla Terra, senza che nessuno abbia il coraggio di fare e proclamare 2+2=4.
Cioè la colllra divina si abbatte su coloro che non Lo seguono.
RR

Anonimo ha detto...

Robertus ha detto:
Non sostengo nè appoggio nè incoraggio il Charamsa, ma proprio no.
Però metto il link di youtube così si sente le sue esatte parole e ci si fa un'idea precisa delle sue opinioni...io questo qui lo avrei voluto vedere al tempo della testimonianza della fede che fece la Polonia sotto il comunismo....

https://www.youtube.com/watch?v=IAlHlSw4XqQ

Rispettosamente

Anonimo ha detto...

L'unica mia speranza è che (fatto salvo da quanto riferito dai tg che il monsignore ha parlato ed il vescovo romano approvato oggi) un cardinal e al sinodo dica basta: questa non è la chiesa cattolica. Sarebbe veramente ora, non spero più nulla dai due che siedono a Roma uno che piccona l'altro che tace, Gesù parlava chiaro tanto da essere Crocifisso per ciò, non taceva e non era ambiguo e disse" Sodoma e Gomorra saranno giudicate ma trovate meno colpevoli di questa generazione(direi la nostra)".

viandante ha detto...

Non sarà molto cattolico, ma io sono contento che il sinodo sia iniziato, ma non attendo che il momento in cui sia finito!

Vada come vada, sono nauseato da questa gerarchia che continua a parlare solo di omosessualità, comunione ai divorziati, libertinaggio praticamente liberalizzato, accoglienza piena e incondizionata nei confronti di tutti, senza avere le idee in chiaro.

Oramai dobbiamo affidarci alla Provvidenza: il magistero, latente da decenni, sembra ora quasi totalmente eclissato. Per nostra Grazia nesuno ci può derubare delle Sacre Scritture, della Tradizione e della corona del Rosario.
Personalmente mi accontento poi di poter contare sulla presenza nei miei dintorni di qualche bravo sacerdote per gli "affari ordinari" riguardanti la fede. Per il resto la mia salvezza dipende in primo luogo dalla mia risposta all'amore gratuito del Signore.
Per le "cose straordinarie" inutile perdere tempo con troppe parole: preghiere, sacrifici e digiuni sono molto più efficaci. Se poi uno ne ha le capacità può mettere a disposizione i suoi talenti per il bene degli altri. Ma senza pretendere di vedere arrivare la stagione della mietitura...

A tempo debito un santo pastore tornerà e gli eletti lo sapranno riconoscere. Agli altri forse non é mai veramente interessato, anche se ne hanno già sentito parlare e magari lo conoscevano. Quindi nemmeno lo attenderanno.
Ma basta parlare solo di strategie su come aggirare pastoralmente la dottrina: le cose sono chiare per chi vuol umilmente capire!

Anonimo ha detto...

Robertus ha detto...
concordo con Viandante. Però io nei miei dintorni sacerdoti bravi non ne ho..ci pensavo proprio stamattina, tutti fulminati con le nuove baggianate senza disdegnare le baggianate del 68 che son vecchie ma sempre fascinose...beato te!

Annarè ha detto...

Possibilità D (la più auspicabile per chi crede nei miracoli): arriva un fulmine di portata unica nella storia che cade sul Sinodo e in un nano secondo ci liberiamo di tanti cattivissimi pastori.

Anonimo ha detto...

Ancora sul tema delle tre possibilità, da Rorate:
http://rorate-caeli.blogspot.com/2015/10/squaring-circle-synods-most-likely.html#more
humilitas