Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 10 novembre 2014

Mons. Athanasius Schneider sulla crisi nella Chiesa

Ne avevamo parlato [qui] riproducendo alcuni stralci dell'intervista, rilasciata da Mons. Athanasius Schneider nel periodo in cui ha tenuto una serie di allocuzioni e conferenze in giro per l'Inghilterra, che erano stati pubblicati dal The Catholic Herald nella edizione del 30 Maggio 2014.
Ora ho rintracciato la versione integrale dell'intervista - in una trascrizione approvata dal vescovo - dal sito della Latin Mass Society of England and Wales [qui]. Il testo offre ulteriori elementi significativi, chiari ed inequivoci, di cui far tesoro, insieme alle recentissime dichiarazioni sul sinodo [qui].
Su questo blog abbiamo pubblicato l'intervento di Mons. Schneider in occasione del Convegno sul Concilio Vaticano II organizzato dai Francescani dell'Immacolata nel 2010 [qui] e una sua vibrante relazione sulle Cinque piaghe del corpo mistico e liturgico [qui]. Ogni volta che l'ho incontrato, ho trovato un punto di riferimento saldo e corroborante. Il Signore lo benedica lo custodisca e ce lo conservi.

Secondo la mia conoscenza ed esperienza, la profonda ferita nella crisi attuale della Chiesa è la ferita eucaristica; gli abusi del Santissimo Sacramento.
Molte persone ricevono la Santa Comunione in uno stato obiettivo di peccato mortale ... Questo si sta diffondendo nella Chiesa, soprattutto nel mondo occidentale. Molto raramente le persone vanno alla Santa Comunione con una preparazione sufficiente.
Alcune persone che si recano alla Santa Comunione vivono in situazioni morali irregolari, che non corrispondono al Vangelo. Senza essere sposati, vanno alla Santa Comunione. Potrebbero essere divorziato e vivere in un nuovo matrimonio, il matrimonio civile, e vanno comunque alla Santa Comunione. Penso che questa sia una situazione molto ma molto grave.

C'è anche la questione della ricezione oggettivamente irriverente della Santa Comunione. Il cosiddetto modo nuovo e moderno di ricevere la Santa Comunione direttamente in mano è molto grave perché espone Cristo a un enorme banalizzazione.

C'è il fatto grave della perdita dei frammenti eucaristici. Nessuno può negare questo. E i frammenti di ostia consacrata sono schiacciati dai piedi. Questo è orribile! Il nostro Dio, nelle nostre chiese, è calpestato sotto i piedi! Nessuno può negarlo. E questo avviene su larga scala. Questo, per una persona che ha  fede e ama Dio, deve essere un fenomeno molto grave.

Non possiamo continuare come se Gesù non esistesse come Dio; come se esistesse solo il pane. Questa moderna pratica della Comunione nella mano non ha nulla a che fare con la prassi della Chiesa antica. La pratica moderna di ricevere la comunione in mano contribuisce progressivamente alla perdita della fede cattolica nella presenza reale e nella transustanziazione.

Un sacerdote e un vescovo non può dire questa pratica è OK. Qui è in gioco ciò che c'è di più santo, più divino e concreto sulla Terra.

Lei è solo a sostenere questa posizione?


Mi spiace molto sentirmi come uno che grida nel deserto. La crisi eucaristica a causa dell'uso moderno della Comunione nella mano è così evidente. Questa non è un'esagerazione. È tempo che i vescovi alzino la voce per Gesù Eucaristia che non ha voce per difendersi. Questo è un attacco al Santissimo, un attacco alla fede eucaristica.

Certamente ci sono persone che ricevono la Santa Comunione nella mano con molta devozione e con fede, ma sono una minoranza. La vasta massa, però, sta perdendo la fede attraverso questo modo molto banale di prendere la Santa Comunione come un cibo comune, come un chip o una torta. Questo modo di ricevere il Santissimo qui sulla terra non è sacro, e col tempo distrugge la profonda consapevolezza e la fede cattolica nella presenza reale e nella transustanziazione.

La Chiesa sta andando nella direzione opposta a quella che lei propone?

Sembra che la maggior parte del clero e dei vescovi siano soddisfatti di questa pratica moderna della Comunione sulla mano e non si rendono conto dei pericoli reali connessi con tale pratica. Per me questo è incredibile. Come è possibile, quando Gesù è presente nelle piccole ostie? Un sacerdote e un vescovo dovrebbe dire: "Devo fare qualcosa, almeno per ridurre gradualmente questo. Tutto quello che posso fare, lo devo fare". Purtroppo, però, ci sono membri del clero che fanno propaganda dell'uso moderno della Comunione nella mano e, talvolta, vietano di ricevere la Comunione sulla lingua e in ginocchio. Ci sono anche i sacerdoti che discriminano coloro che si inginocchiano per la Santa Comunione. Questo è molto, molto triste.

C'è anche un numero crescente di furti di ostie, a causa della distribuzione di comunione direttamente in mano. C'è una rete, un commercio, del furto delle Ostie Sante e questo è molto facilitato dalla Comunione sulla mano.

Perché dovrei, come sacerdote e vescovo, esporre Nostro Signore a tale pericolo, ad un tale rischio? Quando questi vescovi o sacerdoti [che approvano la Comunione nella mano] hanno qualche oggetto di valore, non l'esporrebbero mai al grave pericolo di smarrimento o furto. Essi proteggono la loro casa, ma non proteggono Gesù e gli permettono di essere rubato molto facilmente.

Per quanto riguarda il questionario sul tema della famiglia, le persone si aspettano grandi cambiamenti.

Su questo tema c'è un po' di propaganda, da parte dei mass media. Dobbiamo stare molto attenti. Ci sono i mass media ufficiali contro i cristiani in tutto il mondo. In quasi tutti i paesi il contenuto delle notizie è lo stesso, con l'eccezione forse dei paesi africani e asiatici o dell'Est Europa.

Solo su internet si possono diffondere le proprie idee. Grazie a Dio esiste Internet.

L'idea di cambiamenti sul matrimonio e sulle leggi morali nel corso del prossimo sinodo dei vescovi a Roma, in gran parte viene dai media anti-cristiani. E alcuni membri del clero e dei cattolici stanno collaborando con loro a diffondere le aspettative del mondo anticristiano di cambiare la legge di Dio sul matrimonio e sulla sessualità.

Si tratta di un attacco da parte del mondo anticristiano ed è molto tragico e triste che alcuni sacerdoti stiano collaborando con esso. Per discutere a favore di un cambiamento della legge di Dio, essi utilizzano una sorta di sofisma: il concetto di misericordia. Ma in realtà questa non è misericordia, è crudele. Non è misericordia, per esempio, se qualcuno ha una malattia, lasciarlo nella sua miserabile condizione. Questo è essere crudele.

Io non darei, per esempio, dello zucchero a un diabetico, questo sarebbe crudele da parte mia. Tenterei di far uscire la persona da questa situazione e darei un altro cibo. Forse all'inizio non piacerà, ma sarà meglio per loro.

Quelli del clero che vogliono ammettere i divorziati e i risposati alla Santa Comunione operano con un falso concetto di misericordia. È paragonabile ad un dottore che dà al paziente dello zucchero anche se sa che ciò lo ucciderà. Ma l’anima è più importante del corpo.
Se i vescovi ammettono i divorziati e i risposati alla Santa Comunione, allora li confermano nei loro errori davanti a Dio. Faranno persino tacere la voce della loro coscienza. Li spingeranno ancora di più nella loro situazione irregolare solo per il bene di questa vita temporale, dimenticandosi, però, che dopo questa vita c’è il giudizio di Dio.
Questo tema verrà discusso nel sinodo. È nell'ordine del giorno. Ma spero che la maggioranza dei vescovi abbia ancora abbastanza spirito e fede cattolica da respingere la proposta sopra menzionata e non accettarla.

Qual è la crisi a cui si riferisce?

C'è una crisi di più ampia portata rispetto alla ricezione del Santissimo Sacramento in sé per sé. Penso che questo problema del ricevere la Santa Comunione da parte dei risposati esploderà e rivelerà la vera crisi nella Chiesa. La crisi reale della Chiesa è l’antropocentrismo, e l'oblio del  Cristocentrismo. Infatti questo è il male più profondo, quando l’uomo o il clero si mettono al centro quando celebrano la liturgia e quando cambiano la verità rivelata da Dio, per esempio riguardo al sesto comandamento e alla sessualità umana.
La crisi si rivela anche nel modo in cui è trattato il Signore Eucaristico. L’Eucarestia è il cuore della Chiesa. Quando il cuore è debole, tutto il corpo è debole. Così quando la pratica che riguarda l’Eucarestia è debole, allora il cuore e la vita della Chiesa è debole. E quando le persone non hanno più una visione soprannaturale di Dio nell’Eucarestia allora inizieranno ad adorare l’uomo, e poi anche la dottrina cambierà secondo i desideri degli uomini.
Questa crisi è quando mettiamo noi stessi al centro, includendo i preti, e quando Dio è messo in un angolo e questo succede anche materialmente. Il Santissimo Sacramento a volte è posto in un armadio lontano dal centro e al centro è la sedia del prete. Siamo in questa situazione già da 40 o 50 anni e c’è il pericolo concreto che Dio, i suoi Comandamenti e le sue leggi saranno messe da parte e i desideri naturali degli uomini saranno messi al centro. C’è un legame causale tra la crisi Eucaristica e quella dottrinale.
Il nostro primo dovere come esseri umani è adorare Dio, non noi, ma Lui. Sfortunatamente, la pratica liturgica degli ultimi 40 anni è stata molto antropocentrica.
Partecipare alla liturgia è innanzitutto non fare cose ma pregare e adorare, amare Dio con tutta l’anima. Questa è vera partecipazione, essere uniti a Dio nella propria anima. La partecipazione esteriore non è essenziale.
La crisi è veramente questo: non abbiamo messo Cristo o Dio al centro. E Cristo è Dio incarnato. Il nostro problema oggi è che mettiamo da parte l’incarnazione. L’abbiamo eclissata. Se nel mio spirito Dio rimane solo come un’idea, questa è Gnosi. Nelle altre religioni ad esempio per gli ebrei, musulmani, Dio non è incarnato. Per loro, Dio è nel libro ma Lui non è concreto. Solo nel Cristianesimo, ed in effetti solamente nel seno della Chiesa Cattolica, abbiamo l’incarnazione pienamente realizzata e questo deve perciò essere messo in risalto in ogni momento della liturgia. Dio è qui e veramente presente. Perciò ogni dettaglio ha un senso.
Viviamo in una società non cristiana, in un nuovo paganesimo. Oggi la tentazione per il clero è di adattarsi al nuovo mondo, al nuovo paganesimo, di essere collaborazionisti. Siamo in una situazione simile a quella dei primi secoli della Chiesa, quando la maggioranza della società era pagana e il Cristianesimo era discriminato.

Crede che questa sua visuale dipenda dalla sua esperienza in Unione Sovietica?

Sì, so cosa significa essere perseguitati, testimoniare di essere Cristiano. Siamo una minoranza. Siamo circondati da un mondo pagano molto crudele. La tentazione e la sfida di oggi può essere paragonata a quella dei primi secoli. Si chiedeva ai cristiani di accettare il mondo pagano e di dimostrarlo mettendo un grano di incenso in un fuoco innanzi alla statua dell’Imperatore o di un idolo pagano. Ma questa era idolatria e nessun buon Cristiano vi ha gettato grani d’incenso. Preferirono dare le proprie vite, persino i bambini, i laici che erano perseguitati diedero le loro vite. Sfortunatamente nei primi secoli c’erano membri del clero e persino vescovi che gettarono grani d’incenso innanzi alla statua dell’Imperatore o di un idolo pagano o che consegnarono i libri della Sacra Scrittura perché fossero bruciati. Tali cristiani e clerici collaborazionisti venivano chiamati a quei tempi “thurificati” o “traditores”.
Ora, ai nostri giorni la persecuzione è più sofisticata. Non si chiede ai cattolici o al clero di mettere incenso innanzi ad un idolo. Sarebbe un gesto solo materiale. Ora, il mondo neo-pagano vuole che si sostituiscano le nostre idee con le loro, come la dissoluzione del Sesto Comandamento di Dio, col pretesto della misericordia. Se alcuni membri del clero e i vescovi iniziano a collaborare con il mondo pagano di oggi in questa dissoluzione del Sesto Comandamento e nella revisione del modo in cui Dio creò l'uomo e la donna, allora essi sono traditori della fede, partecipano in definitiva ad un sacrificio pagano.

Intravede una spaccatura in seno alla Chiesa?

Sfortunatamente, per alcuni decenni alcuni membri del clero hanno accettato queste idee del mondo. Ora tuttavia essi le stanno seguendo pubblicamente. Se tali cose continuano, penso, ci sarà una spaccatura interna in seno alla Chiesa di coloro che sono fedeli alla fede del loro battesimo e all’integrità della fede cattolica. Ci sarà una scissione con coloro che stanno assumendo lo spirito di questo mondo e ci sarà una spaccatura evidente, credo. Si può immaginare che i Cattolici, quelli che restano fedeli alla verità cattolica immutabile possano, per un periodo, essere oggetto di persecuzione  o discriminazione anche a nome di chi ha potere nelle strutture esteriori della Chiesa. Ma le porte dell’inferno, cioè dell’eresia, non prevarranno contro la Chiesa e il Supremo Magistero certamente promulgherà un’inequivocabile sentenza dottrinale che respinge qualsiasi collaborazione con le idee neo-pagane di cambiare il Sesto Comandamento, il significato della sessualità e della famiglia. Allora alcuni "liberali" e molti collaboratori con lo spirito di questo mondo, molti moderni “thurificati e traditores” lasceranno la Chiesa. Poiché la verità Divina porterà senza dubbio la chiarificazione, ci renderà liberi e separerà in seno alla Chiesa i figli della Luce divina e i figli della pseudo-luce del mondo pagano e anti-cristiano. Posso supporre che tale separazione riguarderà ogni livello dei Cattolici: laici e senza membri di alto rango tra il clero. Quei membri del clero che oggi accettano lo spirito del mondo pagano sulle questioni morali e della famiglia si dichiarano Cattolici e persino fedeli al Papa. Essi dichiarano persino estremisti coloro che sono fedeli alla fede cattolica o coloro che promuovono la gloria di Cristo nella liturgia.

Ha sentore di essere stato definito estremista?

Non così formalmente. Direi che tali membri del clero non sono in maggioranza ma hanno acquisito molta influenza nella Chiesa. Sono riusciti ad occupare ruoli chiave nel governo della Chiesa. Tuttavia questo non rappresenta un potere agli occhi di Dio. I veri potenti sono i piccoli che conservano la fede in seno alla Chiesa.
Questi piccoli nella Chiesa sono stati abbandonati e trascurati. Essi anno preservato la purezza della loro fede e rappresentano il vero potere della chiesa agli occhi di Dio e non quelli che hanno cariche di amministrazione. Grazie a Dio, il numero di questi piccoli è in aumento.
Ad esempio, ho discusso con alcuni giovani studenti di Oxford e sono stato impressionato da questi studenti, ero così felide di vedere la loro purezza di fede, le loro convinzioni e il loro chiaro spirito cattolico. Tali esempi e gruppi stanno crescendo nella Chiesa e questo è opera dello Spirito Santo. Questo rinnoverà la Chiesa. Dunque sono fiducioso e ottimista riguardo alla crisi nella Chiesa. Lo Spirito Santo vincerà questa crisi con il suo piccolo esercito.
Non sono preoccupato per il futuro. La Chiesa è la Chiesa di Cristo e Lui è il vero Capo della Chiesa, il Papa è soltanto il Vicario di Cristo. L’anima della Chiesa è lo Spirito Santo e Lui è potente. Tuttavia ora noi stiamo facendo esperienza di una profonda crisi nella Chiesa come è accaduto a più riprese in duemila anni.

La situazione peggiorerà prima di migliorare?

È mia impressione che la situazione peggiorerà. A volte le cose arrivare fino in fondo e allora vedrete il collasso di questo sistema clericale antropocentrico, sistema clericale, che abusa del potere amministrativo della Chiesa, abusa della liturgia, abusa dei concetti di Dio, abusa della fede e della devozione dei piccoli in seno alla Chiesa.
Poi vedremo l’ascesa di una Chiesa rinnovata. Questo si sta già preparando. Poi questo edificio clericale liberale crollerà perché non ha né radici né frutti.

Alcuni dicono che si preoccupa di cose non importanti. Che n'è dei poveri?

Ciò è sbagliato. Il primo comandamento che Cristo ci ha dato era di adorare Dio solo. La liturgia non è una riunione tra amici. È il nostro primo compito adorare e glorificare Dio nella liturgia e anche nel nostro modo di vivere. Da un vero amore e da una vera adorazione di Dio si sviluppa l’amore per il povero e per il prossimo. È una conseguenza. I santi in duemila anni di storia della Chiesa, tutti i santi che erano così devoti e pii, erano tutti estremamente misericordiosi con i poveri dei quali si prendevano cura.
In questi due comandamenti sono contenuti  tutti gli altri. Ma il primo comandamento è amare e adorare Dio e ciò è realizzato in modo supremo nella sacra liturgia. Quando si trascura il primo comandamento, allora non si sta facendo la volontà di Dio ma ci si compiace di sé. La felicità è realizzare la volontà di Dio, non la nostra.

Quanto ci vorrà prima che la Chiesa venga rinnovata?

Non sono un profeta. Si può solo fare ipotesi. Ma, se si guarda alla storia della Chiesa, la crisi più profonda fu nel quarto secolo:  si trattava dell’Arianesimo. Fu una crisi terribile, tutto l’episcopato, o quasi, collaborò con l’eresia. Solo alcuni vescovi rimasero fedeli, si potevano contare sulle dita di una mano. Questa crisi durò circa 60 anni.
Successivamente la terribile crisi del cosiddetto secolo buio, il decimo secolo, quando il papato fu occupato da alcune famiglie romane molto malvagie ed immorali. Occuparono la sede papale con i loro figli corrotti e questa fu una crisi terribile.
Il successivo periodo di danni fu il cosiddetto esilio di Avignone molto dannoso per la Chiesa, che ha causato il grande scisma d'Occidente. Tutte queste crisi durarono circa 70-80 anni e furono molto gravi per la Chiesa.
Ora siamo, direi, nella quarta grande crisi, in una tremenda confusione riguardo alla dottrina e alla liturgia. Siamo in questa crisi già da 50 anni. Forse Dio sarà misericordioso con noi tra 20 o 30 anni? Eppure noi abbiamo tutta la bellezza delle verità divine, del divino amore e della grazia nella Chiesa. Nessuno può togliercele, nessun sinodo, nessun vescovo, neppure un Papa può portarci via il tesoro di bellezza della fede Cattolica, di Gesù Eucaristico, dei Sacramenti. La dottrina immutabile, i principi liturgici immutabili, la santità di vita costituiscono il vero potere della Chiesa.

Il nostro tempo è visto come un'era molto liberale nella Chiesa…

Dobbiamo pregare Dio che guidi la Sua Chiesa fuori da questa crisi e che doni alla Sua Chiesa apostoli coraggiosi e santi. Abbiamo bisogno di difensori della verità e difensori di Gesù Eucaristia. Quando un vescovo difende il gregge e difende Gesù nell’Eucaristia, allora questo vescovo sta difendendo i piccoli nella Chiesa, non i potenti.

Perciò non le importa essere impopolare?

Non ha importanza essere popolare o impopolare. La preoccupazione principale di ogni uomo di chiesa è essere popolare agli occhi di Dio e non agli occhi di oggi o dei potenti. Gesù ha dato un avvertimento: Guai a voi quando tutti diranno bene di voi.

La popolarità è falsa. Gesù e gli apostoli rifiutarono la popolarità. I grandi santi della Chiesa, come S. Tommaso Moro e John Fisher, rifiutarono la popolarità e sono dei grandi eroi. E coloro che oggi si preoccupano della popolarità attraverso i mass media e l’opinione pubblica, non saranno ricordati nella storia. Saranno ricordati come vigliacchi e non come eroi della Fede.

I media hanno grandi aspettative su Papa Francesco…

Grazie a Dio, Papa Francesco non si è espresso nel modo in cui i mass media si aspettano da lui. Fino ad ora, nelle sue omelie ufficiali, ha espresso cose molto belle della dottrina cattolica. Spero che continuerà a insegnare con chiarezza la dottrina cattolica.

E sulla Comunicatio in Sacris con gli anglicani e gli altri?

Ciò non è possibile, sono fedi differenti. La santa comunione non è un mezzo per raggiungere l'unità: è l'ultima tappa, non la prima. Sarebbe una profanazione del Santissimo. Naturalmente dobbiamo essere uno: abbiamo differenze di fede, alcune sostanziali. L'eucaristia è un segno della più profonda unità. La Comunicatio in Sacris con i non cattolici sarebbe una menzogna, sarebbe contrario ad ogni logica.
L’Ecumenismo è necessario per essere in contatto con i fratelli separati per amarli. In mezzo alla sfida del nuovo paganesimo, noi possiamo e dobbiamo collaborare con seri non cattolici per difendere la verità divina rivelata e la legge naturale creata da Dio.
Sarebbe meglio non avere una tale struttura quando lo Stato governa la vita della Chiesa, come per esempio, per la nomina del clero o dei vescovi. Una tale pratica di una chiesa di stato sarebbe dannosa per la chiesa stessa. In Inghilterra ad esempio, lo stato governa la Chiesa d'Inghilterra
Questa influenza dello Stato può corrompere spiritualmente e teologicamente la Chiesa: così è meglio essere una chiesa di stato.

E sulle donne nella Chiesa?

Le donne sono chiamate il sesso debole dato che sono fisicamente più deboli; tuttsvis esse sono spiritualmente più forti e più coraggiose degli uomini. Ci vuole coraggio per dare alla luce un figlio, così Dio ha dato alla donna un coraggio che l'uomo non ha.
Naturalmente ci sono stati molti uomini coraggiosi in tempo di persecuzione. Ancora oggi Dio ama scegliere i più deboli per confondere i potenti; per esempio le donne eucaristiche delle quali io ho parlato nel mio libro Dominus est lavoravano nelle loro famiglie e desideravano aiutare i sacerdoti perseguitati in un modo veramente eccezionale. Esse non avrebbero mai osato toccare le Ostie Sante con le loro dita. Esse si sarebbero anche rifiutate di proclamare le letture durante la Messa.
Mia madre per esempio, che vive in Germania e ha ottantadue anni, quando per la prima volta venne in occidente, rimase scioccata e scandalizzata nel vedere donne in presbiterio, durante la Santa Messa. Il vero potere della donna cristiana e cattolica e il potere di essere il cuore della famiglia, della chiesa domestica e di avere il privilegio di essere la prima a nutrire il suo bambino e anche ad essere la prima a nutrire spiritualmente la sua anima, insegnandogli le prime preghiere e le prime verità della fede cattolica. La più bella e prestigiosa tra le professioni di una donna, è quella di essere madre e soprattutto una madre cattolica.
_______________________________
[Traduzione di Chiesa e post-concilio]

30 commenti:

Anonimo ha detto...

questo dovrebbe essere papa!!!!

Mazzarino ha detto...

Chissà alla morte di BXVI potrebbe accadere.

Annarè ha detto...

Vescovo di grande umiltà e grande amore per il buon Dio e la Chiesa, sarebbe un ottimo Papa, ma ci meritiamo un ottimo Papa?

Anonimo ha detto...

Scordatevelo....avete letto del nuovo acquisto del francis'team? Pablo D'Ors, prete(?) sui generis, scrittore erotico, mistico, comico,nominato da PF in non si sa bene quale ruolo per il dialogo culturale ecc.ecc.facciamo il gioco delle torri : chi buttiamo giù?Se non fosse tragico ci sarebbe tanto da ridere con questi clown.

mic ha detto...

Annarè, che pizza con questo non ci meritiamo.
Non voglio eludere le tante responsabilità personali (mie per prima) e collettive; ma pur non meritando non credo che il Signore non tenga conto del nostro grande bisogno e del nostro grido. La Chiesa è viva nei Suoi piccoli!

Anonimo ha detto...

Leggo questa risposta: "Grazie a Dio, Papa Francesco non si è espresso nel modo in cui i mass media si aspettano da lui. Fino ad ora, nelle sue omelie ufficiali, ha espresso cose molto belle della dottrina cattolica. Spero che continuerà a insegnare con chiarezza la dottrina cattolica."
Non so se Mons. Schneider dice questo per convincirsi o se lo pensa effettivamente. Ma è un errore.

bernardino ha detto...

@ anonimo 14,10 -

A me non piace il gioco delle torri, ma piace ricordare che anche Luigi XVI con tutto il suo grande potere - Lui che aveva in mano un impero, era il RE, alla fine non era più nessuno e fù ghigliottinato.
La fine dei dittatori - da Stalin ad Hitler, da Mussolini a ecc. ecc.
Chi pecca contro Dio e contro il cielo deve sapere che c'è un solo Giudice ""DIO"" e non ci sono rimedi davanti a Dio, solo l'inferno con le sue fiamme ardenti che sono simili alla ghigliottina.
Molti devono riflettere, perchè il Giudizio Universale non si salta. Davanti a Dio si pagano tutti i conti, o si và nell'eterna gloria. Quindi qui sulla terra non facciamo i gradassi, i prepotenti, perchè alla fine Dio C'è., ed i potentati finiscono e si lasciano qui sulla terra. Lassù c'è quell'Onnipotente che dice ""IO GIUDICO, PERCHE' IO HO CREATO TUTTO"".

Turiferario ha detto...

Ci meritavamo che Cristo si incarnasse e morisse per salvarci?

mic ha detto...

Circa il commento di mons. Schneider sul papa, incorre un po' nell'abusato sistema di dare la colpa di tutto ai mass media (che in parte ce l'hanno) e con questo elude una critica diretta che penso preferisca evitare finché non vi sarà costretto.

Del resto quel che ha detto sul sinodo con gli ulteriori successivi elementi dimostra la sua parresìa e chiarezza.

Vedremo tutti i nostri pastori alla prova con gli ulteriori elementi che non mancheranno.

Comunque sto elaborando una riflessione, che credo pubblicherò domani, sul fatto che finora le critiche si sono limitate al sinodo, anche se esso è il 'luogo' in cui sono confluiti molti 'nodi', che consentono di riaffermare il primato della Verità e della dottrina... Ma ci vuole un intervento a 360°, anche da parte di Burke et alii, non solo sul sinodo...

RAOUL DE GERRX ha detto...

“Secondo la mia conoscenza ed esperienza, la profonda ferita nella crisi attuale della Chiesa è la ferita eucaristica ; gli abusi del Santissimo Sacramento” (Mons. A. Schneider).

Mons. Lefebvre avait fait, à mon humble avis, un diagnostic plus exact : la grande blessure, c’est la révolution liturgique de Montini-Bugnini, qui a détruit, dans le peuple fidèle, le sens du sacré, mieux, le sens du divin, de la révérence et de l’hommage que tout homme, que toute société, doit à Dieu (au Christ) et que la liturgie de toujours exprime si bien.

La révolution liturgique étant un produit avarié de Vatican II, Mons. Lefebvre avait tout de suite compris que, pour guérir le mal, il fallait remonter à l’origine de ce mal : en un mot, “renoncer à Vatican II et à ses œuvres”.

Or il me paraît clair que le diable ne veut pas qu’on touche à Vatican II. Si peut que soit. Ce concile, qui est son concile, est intouchable.

Et Mons. Schneider, hélas, n’y touche pas. (Pas plus que le cardinal Burke, du reste.)

Je crains que Mons. Schneider, qui a de bonnes intentions et ne manque pas d’une certaine lucidité, n’ait pas pris toute la mesure de la profondeur et de l’extension de ce mal, qui a contaminé non seulement la liturgie mais toute la doctrine catholique et qui, ce faisant, a détruit l’Église. Et je crains aussi que, pour cette raison, les remèdes qu’il propose restent sans effet. Du reste, il est “bi-ritualiste”…

Je n’en dis pas plus, mais tout de même, tout de même…

Quand je lis aussi une phrase comme celle-ci : “Grazie a Dio, Papa Francesco non si è espresso nel modo in cui i mass media si aspettano da lui. Fino ad ora, nelle sue omelie ufficiali, ha espresso cose molto belle della dottrina cattolica. Spero che continuerà a insegnare con chiarezza la dottrina cattolica”, j’ai l’impression de rêver… Pas vous ?

Anonimo ha detto...

Per Mic (15:22)

va nella buona direzione:

http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2014/11/francesco-e-lo-scisma-brevi.html

Anonimo ha detto...

Mic,

La crisi fondamentale non è soltato in riguardo al Santissmo Sacramento ma riguarda il divorzio dei sacramenti tutti dal Sacramento di Penitenza...

La Penitenza è possibile soltanto con la vera Fede, non con la fede modenistica, quindi, volgiono una chiesa senza Essa..

Alessandro Mirabelli ha detto...

Argomentazioni profondissime che meriterebbero di essere ulteriormente sviluppate. Affermazioni degne di una tesi di dottorato. Mi consola sapere che mons. Schneider e' quasi mio coetaneo. E impariamo a memoria questa affermazione: il Papa e' solo il Vicario di Cristo. E poi ricordiamoci della crisi ariana quando solo pochissimi vescovi non furono contaminati dalla eresia. Se la Chiesa ha continuato ad esistere dopo di allora, perché non sperare ora? Temporalmente più di metà della crisi eucaristica e' passata. La fine del tunnel non dovrebbe essere lontana.

Pietro C. ha detto...

Un primo intervento serio dovrebbe essere quello di abolire i cosiddetti ministri straordinari dell'Eucarestia e mantenerli solo in casi realmente urgenti.
Vedere cattedrali con ministre distributrici e clero nullafacente in presibiterio è umiliante, se non altro perché le cose sacre devono essere toccate da mani consacrate, non da chiunque. Il fatto che si permetta questo suggerisce in maniera direi violenta la desacralizzazione del Sacramento, quindi il suo essere semplicemente pane e nulla più.
Tuttavia, ad essere concreti, questa abolizione non ci sarà e, anzi, si spingerà l'accelleratore fintanto che la macchina non avrà più carburante...

Alessandro Mirabelli ha detto...

Sapete se mons. Schneider ha scritto oltre a Dominus est anche qualche altra opera?

Alessandro Mirabelli ha detto...

Ridimensionare i ministri straordinari e le ministre, ok. Però anche riportare il ss. Sacramento sull'altare maggiore e toglierlo dalla cappelle laterale. Vi racconto ora cosa succede nella parrocchia di S. Antonio a Novi Ligure, diocesi di Tortona, tenuta dai Giuseppini del Marello, quattro preti indiani d'India. Quando mi trovo costretto per ragioni familiari ad andare li', nelle Messe festive (dove ad inginocchiarci saremo si e no il 5% dei presenti) al momento della Comunione (si comunicano si e no 50 persone) oltre al celebrante interviene nella distribuzione anche il sacrista (proprio così, il sacrista ma non so se sia anche ministro straordinario) che indossa sempre una pettorina (a mio' di cuoco,della mensa) sopra i suoi abiti civili. Inutile scrivere al vecchio vescovo intanto non ha mai risposto.

Anonimo ha detto...

'Corpus Christi la Santa Comunione e il rinnovamento della chiesa' 2013 LEV ed.

tralcio ha detto...

Repetita iuvant e grazie a Mons. Schneider.

C'è una crisi di più ampia portata rispetto alla ricezione del Santissimo Sacramento in sé per sé...

La crisi reale della Chiesa è l’antropocentrismo, e l'oblio del Cristocentrismo.

Infatti questo è il male più profondo, quando l’uomo o il clero si mettono al centro quando celebrano la liturgia e quando cambiano la verità rivelata da Dio...

La crisi si rivela anche nel modo in cui è trattato il Signore Eucaristico. L’Eucarestia è il cuore della Chiesa. Quando il cuore è debole, tutto il corpo è debole. Così quando la pratica che riguarda l’Eucarestia è debole, allora il cuore e la vita della Chiesa è debole.
E quando le persone non hanno più una visione soprannaturale di Dio nell’Eucarestia allora inizieranno ad adorare l’uomo, e poi anche la dottrina cambierà secondo i desideri degli uomini.

Questa crisi è quando mettiamo noi stessi al centro, includendo i preti, e quando Dio è messo in un angolo e questo succede anche materialmente...

C’è un legame causale tra la crisi Eucaristica e quella dottrinale. Il nostro primo dovere come esseri umani è adorare Dio, non noi, ma Lui. Sfortunatamente, la pratica liturgica degli ultimi 40 anni è stata molto antropocentrica.

Partecipare alla liturgia è innanzitutto non fare cose, ma pregare e adorare, amare Dio con tutta l’anima. Questa è vera partecipazione, essere uniti a Dio nella propria anima...

La crisi è veramente questo: non abbiamo messo Cristo o Dio al centro. E Cristo è Dio incarnato. Il nostro problema oggi è che mettiamo da parte l’incarnazione. L’abbiamo eclissata.

Se nel mio spirito Dio rimane solo come un’idea, questa è Gnosi.

Nelle altre religioni ad esempio per gli ebrei, musulmani, Dio non è incarnato. Per loro, Dio è nel libro ma Lui non è concreto. Solo nel Cristianesimo, ed in effetti solamente nel seno della Chiesa Cattolica, abbiamo l’incarnazione pienamente realizzata e questo deve perciò essere messo in risalto in ogni momento della liturgia.

Dio è qui e veramente presente. Perciò ogni dettaglio ha un senso.

Viviamo in una società non cristiana, in un nuovo paganesimo.

Oggi la tentazione per il clero è di adattarsi al nuovo mondo, al nuovo paganesimo, di essere collaborazionisti.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Tralcio, tralcio ... la situazione e' come hai descritto tu, ahimè. Ma c'è un punto dove la tua descrizione pecca per difetto. Il clero e' da tempo che si è adattato al mondo. Basta vedere come si vestono. Ed ora anche certe congregazioni di suore. Sono irriconoscibili nel loro modo di vestire. Vai sul sito delle suore del cenacolo e guarda le foto. Rimarrai choccato. E siamo in Italia.

Anonimo ha detto...

L’Eucarestia è il cuore della Chiesa.

ECCLESIA DE EUCHARISTIA

Dato a Roma, presso San Pietro, il 17 aprile, Giovedì Santo, dell'anno 2003, venticinquesimo del mio Pontificato, Anno del Rosario.

IOANNES PAULUS II

http://www.vatican.va/holy_father/special_features/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_20030417_ecclesia_eucharistia_it.html

Anonimo ha detto...

Sport e dottrina. Nella squadra del cardinale Ravasi c’è chi vuole le donne sacerdote
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/11/10/sport-e-dottrina-nella-squadra-del-cardinale-ravasi-ce-chi-vuole-le-donne-sacerdote/

Pietro C. ha detto...

Il dolce oblio del mondo cattolico...

http://traditioliturgica.blogspot.it/2014/11/il-dolce-oblio.html

Grazie per la lettura!

Rr ha detto...

Alessandro,
Lo stesso avviene nella mi parrocchia di Milano: il celebrante, la suora ed il sagrestano, che manco indossa unapettorina, ma sembra sempre appena tornato dall' altoforno. Questo indipendentemente dal numero dei fedeli. Io mi rifiuto di prendere la Comunione da lui o dalla suora ed aspetto di riceverla, in bocca, dal celebrante, facendo una piccola genuflessione prima e dopo.
Rr

Anonimo ha detto...

Eh, cara compatriota Rr, siamo messi male dappertutto.
Quello che non ho mai capito è per quale cavolo di motivo le suore (apparentemnente tutte: o solo quelle che conosco io?) sono considerate di per sé ministri straordinari, cosa che canonicamente dubito sia accettabile. Ma mica ci voleva un mandato da rinnovarsi e tutto quanto...? Ah già ma noi siamo a Milano, quindi in una periferia esistenziale ed ecclesiastica...
Mah.
Io vado dal sacerdote e basta, ci mancherebbe altro. Faccio un profondo inchino prima, che mi pare una risposta adeguata al segno di debita riverenza prescritto dalle minimaliste e un disgraziatelle (a esser gentili) norme CEI del 1989, quando la distribuzione/ricezione more protestantium varcò purtroppo anche i portali delle nostre chiese.
Io mi inginocchierei ben volentieri, ma credo che quello dietro inciamperebbe...
Faccio già abbastanza casino, nella mia parrocchia, son quella che si inginocchia sempre, che rompe, che dice che metà di quello che succede in chiesa è un abuso liturgico, che fa strani inchini che nessuno capisce, che si ostina a battersi il petto recitando udite udite misteriose formule in latino, ci manca solo che mi calpestino durante la Comunione! O forse dovrei lasciarmi calpestare, sarebbe un buon modo di riparare a quando calpestano i frammenti delle Ostie sante (c'è chi si dà una sfregatina alle mani, dopo essersi cacciato irriverentemente il Signore in bocca).
humilitas

Anonimo ha detto...

siamo in una situazione di scisma di fatto.. (la comunione ai divorziati alcuni sacerdoti la danno per scontata e ne parlano nell'omelia della domenica).. bisognerà vedere cosa accadrà quanto questo (ed il resto, prevedo)avrà concreta applicazione, impossibile tenere insieme Tutto ed il suo contrario.
Due uomini vestiti di bianco, mai successo in 2000 anni..

Rr ha detto...

OT: ultimo articolodiColafemmina al fulmicotone !
Rr

Anonimo ha detto...

Grazie Rr, Colafemmina poderoso.
Intanto, giusto per mandare di traverso il caffelatte:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-effetto-sinodo-luxuria-alla-tv-dei-vescovi-10909.htm
humilitas

Annarè ha detto...

Mic, hai ragione se Dio ci dovesse dare le cose buone solo se le meritiamo campa cavallo... certo è che da 50 anni siamo andati peggiorando riguardo ai Papi inflitti pertanto ogni tanto mi scoraggio.

Rr ha detto...

Luxuria, per il momento, non va a TV 2000.
POVERINO!!!

Anonimo ha detto...

ancora 20 o 30 anni? e chi ce la fa a resistere?