Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 29 aprile 2013

Navighiamo a vista cogliendo segnali inquietanti sulle unioni omosex e sulla Liturgia

Il 24 aprile scorso, interrogato dai giornalisti, Padre Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, ha affrontato varie questioni tra cui l'attualità politica francese. Così riferisce Zenit:
Da noi interpellato per una sua valutazione dell’approvazione parlamentare definitiva da parte dell’Assemblea nazionale francese della rivoluzione antropologica in materia di famiglia, padre Lombardi ha risposto che “è buona cosa che un bambino sappia che ha un padre e una madre”: si deve “chiaramente evidenziare che il matrimonio tra un uomo e una donna è un’istituzione specifica e fondamentale nella storia dell’umanità. Ciò non toglie che si possano riconoscere in qualche modo altre forme di unione tra due persone”.... Per quanto riguarda eventuali reazioni papali, “è il Papa che deve parlare, lascio parlare lui”.
[...] Ancora padre Lombardi pensa che il Papa non abbia tra i suoi interessi più importanti la musica sacra. Dal che possono derivare conseguenze varie in ambito liturgico.
Affermazioni a dir poco inquietanti:
  • la prima evoca gli echi sinistri delle dichiarazioni di Piero Marini, peraltro da nessuno riprovate né in Vaticano (ma se persino Padre Lombardi può esprimersi in questi termini c'è poco da stare allegri!) né da parte dei vaticanisti più in auge. Si tratta di una cosa seria, assolutamente non sottovalutabile considerata la fonte da cui proviene che non può non essere in sintonia col Papa;
  • la seconda, mette a serio rischio non solo al risacralizzazione della Liturgia iniziata da Papa Benedetto, ma anche la piena cittadinanza del Rito usus antiquior e la sua prerogativa di bimillenario autentico culto a Dio e di perfetta aderenza a quanto il Signore ci ha consegnato.
Da alcune avvisaglie già note, compresa la disattenzione, per non parlare del pauperismo dissacratore, che appare congeniale al nuovo Papa in ambito liturgico, il problema è inquadrabile anche in un già registrato invito da parte del Papa stesso - riferito per ora e per quanto a noi noto soltanto ad un prelato - a non celebrare la Messa secondo il rito tridentino. Il fatto, inserito nel contesto che si va consolidando e nella dichiarazione di cui sopra, è grave e sembra seguire una tattica modernista, quella della prassi: senza abolire o modificare le leggi ecclesiastiche, praticamente si continua a rendere introvabile la Messa di sempre. È quello che in realtà capitò all'epoca della Riforma liturgica di Paolo VI. Sostanzialmente si tratterebbe di un passo indietro di fronte al Summorum, sempre più vanificato de facto se non de iure. Dunque ostacoli in vista non più solo a livello diocesano? Speriamo di essere smentiti. 

Ci sono notizie, che potrebbero apparire di segno opposto, ma che contengono non poche incognite conoscendo l'humus ambivalente nel quale si muove il vescovo promotore (uno di quelli che appaiono tradizionali, ma vanno a farsi evangelizzare in Galilea dall'iniziatore del cammino neocatecumenale: l'immagine a lato è ripresa da un'intervista che contiene la sua testimonianza al riguardo) nonché l'humus prettamente modernista della maggioranza dei vescovi e dei teologi che hanno voce in capitolo. Si tratta di un imminente convegno, Sacra Liturgia 2013, promosso a Roma per il prossimo giugno dal vescovo di Tolone, Mons. Rey, nel quale si parlerà di Nuova  Evangelizzazione fondata sulla dignità della liturgia, e della conseguente necessità di una buona formazione liturgica. Ben detto: resta l'incognita di chi ne prenderà le redini... Comunque le celebrazioni della Santa messa e dei Vespri saranno nella basilica di Sant'Apollinare e nelle due forme del rito romano. Anche qui è tutto da vedere; ma la navigazione a vista continua, con l'unica bussola certa del Concilio dal quale sembra essere scaturita la rifondazione, piuttosto che un aggiornamento, della Chiesa, senza che peraltro molte coordinate ormai identificate, completamente fuori squadra, vengano riconosciute o motivate in alcun modo: sono semplicemente imposte da una prassi-bulldozer. E noi? Resistere e pregare sembra ormai il nostro motto.

20 commenti:

g.t. ha detto...

Silenzio totale del Papa sulla vergognosa approvazione del parlamento francese.
Qualcuno lo ha "giustificato" dicendo che è troppo occupato.
Giustificazione decaduta! Negli stessi giorni, Francesco trovava il tempo per esprimere solidarietà ai disoccupati sardi...

Anonimo ha detto...

http://progettoruah.wordpress.com/2013/03/24/papa-francesco-pro-gay/

Anonimo ha detto...

http://www.articolotre.com/2013/03/arriva-la-smentita-da-papa-bergoglio-si-ai-matrimoni-gay-purche-siano-civili/152666

dai link ha detto...

Marcelo Marquez, teologo e promotore dei diritti LGBT, ricorda di aver mandato una lettera allo stesso Bergoglio e, dopo una lunga telefonata, “Mi disse che gli omosessuali devono avere diritti riconosciuti e che sosteneva le unioni civili, ma non il matrimonio fra persone dello stesso sesso.”

Anonimo ha detto...

Ho dato un'occhiata ai link proposti.
Riguardano la posizione del vescovo Bergoglio.

Prima o poi dovrà parlare come Papa!

bernardino ha detto...

Mic., Ma quante volte deve parlare Bergoglio? - attenzione, che si parla anche con i silenzi; Bergoglio con i silenzi ha gia' parlato anche troppo; e con i segni ha dato molti segnali, se qualcuno vuole capirli.
Benedetto, lo capivamo abbastanza bene ed era molto chiaro.
Infatti navighiamo proprio a vista e molti segnali sono anche troppo inquietanti. Aspettiamo ancora un po' e ne vedremo che ci mozzera' il fiato.
bernardino.

rosa ha detto...

io temoche non parlera' mai come papa, ma al massimo come Vescovo di Roma, quando- non se- arrivera' la propsota di legge al Parlamneto italiano. Ed anche allora solo se tiratoci dentro a forza, per es. dalla CEI o da qualche politio cattolico, se ancora ce ne sono.
Rosa

don Camillo ha detto...

Il Papa non abbia tra i suoi interessi più importanti la musica sacra. Dal che possono derivare conseguenze varie in ambito liturgico.

Non c'era da meravigliarsi! Chi aveva la sensibilità la preparazione, la competenza e la possibilità e principalmente il DOVERE (!) ha preferito scappare!

Purtroppo la Musica Sacra appositamente desacralizzata è la nota più dolente ed è stata la via di accesso di ogni abominazione.

Cosa resterebbe della litugia Neocat, se di colpo fosse proibito tutto il repertorio musicale di Kiko, proibita la chitarra suonata a zappa, proibiti cembali e battimani e danze? e fosse imposto canto gregoriano e polifonia, così come prevede il Koncilio? Così alle Messe carismatiche, così come nelle Messe comuni nelle parrocchie?

Da qui a 5 anni sarebbe rifiorita tutta la devozione e si sarebbe ricreato il senso del Sacro e del rispetto dovuto durante le Funzioni Religiose.

Beati gli stupidi, per noi solo bocconi amari condititi di lacrime!

Anonimo ha detto...

Intanto ieri ha sostituito il rituale schiaffetto ai cresimati con un tenero bacetto...
Ancora un altro gesto, piccolo ma significativo, nella medesima direzione...."siamo fratelli"...

Anonimo ha detto...

Non c'era da meravigliarsi! Chi aveva la sensibilità la preparazione, la competenza e la possibilità e principalmente il DOVERE (!) ha preferito scappare!

Ma insomma! Ma perché ti ostini a non tener presenti anche possibilità che non conosciamo, oltre a queste note?

Purtroppo il gesto in sé è ambiguo e ha diverse possibili letture:
1. la svalutazione collegiale del papato (ma aveva dato anche segnali più precisi sul primato petrino). Del resto ha detto anche esplicitamente che la chiamata era "per sempre" e la dimissione riguardava solo l'esercizio attivo (è una strana incongruenza, ma questo è)
2. una situazione di ingovernabilità tale da indurlo ad 'azzerare' tutto. Anche se abbiamo visto che, per lo meno da quanto si vede fino ad oggi, sembra abbia ottenuto l'effetto peggiore che si potesse immaginare
3. l'effettivo timore di non voler ripetere la situazione nefasta degli ultimi anni di non-governo di Giovanni Paolo II, in mancanza di collaboratori affidabili

Ma, nel dubbio, io non mi ostinerei ad accusare Papa Benedetto di fuga!

E, poi, del resto a che serve?

Anonimo ha detto...

Sempre per don Camillo

Per il resto Papa Benedetto ci aveva provato, ma purtroppo con troppa mitezza esortando e non governando, e i risultati sono quelli che sono.
Questo, invece, governa con la prassi e lancia messaggi taglienti che non si sa che effetto potranno avere, se non spesso distorto ad uso e consumo del potere egemone.

don Camillo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
don Camillo ha detto...

F1 della collegialità se ne serve, e per facciata e per far tranquillizzare un po' tutti, ma poi fa quel che vuole; B16 ne era succube solo nella misura in cui non toccava le pagliacciate di Bertone, in quel caso alzava gli scudi in difesa della sua creatura peggio di un despota.

Detto questo, ogni Papa fa quel che vuole ma non può ostacolare le scelte del suo successore con strutture definitorie, definitive. Oggi siamo incastrati in questo sistema konciliare, domani chi lo sa.

Per tornare alla questione principale, io parlavo della famosa riforma della Musica Sacra, B16 aveva dichiarato che avrebbe provveduto ma in realtà a sì provveduto ma peggiorando con la promozione di Palombella alla Sistina.

Per tutto il resto, F1 ha dichiarato già che era a favore di un riconoscimento giuridico... ma da cardinale poteva permettersi il lusso di sforare, ora tocca vedere se avrà il coraggio da papa... e detto tra noi sappiamo bene che potrebbe avere tale coraggio.... anche se così dovrebbe dire addio a qualsiasi avvicinamento a Mosca.

Anonimo ha detto...

Ancora belle parole stamattina....
Vergognarsi è una virtù...
Sempre assente il pentimento, il dolore...il cambiar strada...
Mi induce ad un automatismo: pecco...tanto poi mi confesso...(ma invalidamente, senza dolore!)

http://it.radiovaticana.va/news/2013/04/29/papa_francesco:_vergognarsi_dei_propri_peccati_è_virtù_dellumile_ch/it1-687303

Japhet ha detto...

Si tratta dello "shock della semplificazione", che talvolta si trova agli antipodi della'autentica e veritiera chiarificazione.

Rossella ha detto...

Le dichiarazioni sulle "unioni" gay sono a dir poco allarmanti!!! O devo pensare che padre Lombardi non conosca il Magistero?
ah papa Benedetto...che hai fatto...

Anonimo ha detto...

Vergognarsi è una virtù...
Sempre assente il pentimento, il dolore...il cambiar strada...


La nostra vergogna per il peccato è innanzitutto "davanti a Dio"; davanti agli uomini vergognarsi è umano, ma è indice anche, credo, di orgoglio...

E comunque la 'vergogna' per il peccato è subito sanata dal pentimento, dal dolore, dal perdono e dalla grazia che rigenera...

rocco e il cane ha detto...

"Purtroppo la Musica Sacra appositamente desacralizzata è la nota più dolente ed è stata la via di accesso di ogni abominazione."

sono d'accordo con don Camillo. andate a rivedere l'ambiguita dei testi conciliari in materia di musica sacra....di una sottigliezza incredibile. il risultato e' la quasi completa sparizione della liturgia cantata. un profano puo' paragonare il gregoriano alla musica , ma il gregoriano non e' musica. ma questo pare che i padriconciliari vaticansecondini se lo fossero scordato...pare

Amicus ha detto...

"...senza che peraltro molte coordinate ormai identificate, completamente fuori squadra, vengano riconosciute o motivate in alcun modo...".
Fuori squadra? No: perfettamente in squadra. E compasso.

Anonimo ha detto...

Caro Amicus,
al punto in cui sono le cose, credo che dolo la mano di Dio possa invertire una rotta rovinosa su tutti i fronti.
Noi abbiamo solo l'anelito del nostro cuore e la preghiera, perchè di fronte ad un potere cosí forte e ormai pervasivo qualunque impegno va a frantumarsi.
Resta ancora la fede, la consapevolezza e la condivisione che mostri la verità per quanto possibile. Non so, umanamente, quale soluzione o azione concreta possa esserci oltre a continuare a resistere e, ripeto, a condividere e pregare.