Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 9 ottobre 2017

Ed era il 7 ottobre... 'Rosario al confine'.

Riprendo la cronaca che segue perché abbastanza circostanziata sull'evento annunciato qui e approfitto per inserire alcune immagini, più eloquenti di molte parole, che rincuorano e ci sono d'esempio. Le ho rimpicciolite per inserirne di più; ma potete cliccare su ognuna per vederle ingrandite. Ed era il 7 ottobre...

Enorme la partecipazione popolare al rosario recitato sabato lungo i confini della Polonia, in 320 chiese distribuite su 4000 “zone di preghiera”: più di un milione di persone coinvolte direttamente, in loco, e tantissime altre, impossibili da stimare, idealmente da tutto il mondo, che hanno recitato il rosario all’unisono. “Rosario al confine” il nome dato al gesto, celebrato nel giorno in cui la Chiesa festeggia la Madonna del Rosario, che prima aveva il nome di Nostra Signora della Vittoria, per ricordare la vittoria cristiana nella battaglia di Lepanto, il 7 ottobre 1571, quella che sconfisse il nemico ottomano e impedì che in Europa svettassero i minareti. L’allora papa San Pio V fu l’anima della coalizione cristiana che vinse a Lepanto, e fu lui a proclamare la festa.

Il gesto di ieri ha avuto l’appoggio della Conferenza episcopale polacca, e voleva infatti essere una preghiera per la nazione polacca – per questo la preghiera ai suoi confini - e per l’Europa, perché le protegga e conservi la fede cristiana, unica possibilità di pace. In questo senso, nel nostro tempo insanguinato dal terrorismo islamico e segnato dalla secolarizzazione, in cui le invocazioni di pace sono spesso uno strumento partigiano o una vaga aspirazione irenica, questa è stata una vera, grande, sincera preghiera per la pace: con la recita del rosario ne sono state indicate pubblicamente le radici.

Un gesto enorme, come mostrano le foto che circolano abbondanti in rete: folle ordinate in preghiera, ovunque, in riva al mare, in campagna, dentro e fuori le chiese. Colpisce in particolare vedere una lunga catena umana che prega stringendo un altrettanto lungo rosario in mano, con grandi grani. Sono immagini scattate anche dai tanti italiani che si sono recati sul posto, ieri, recitando il rosario insieme ai credenti polacchi, e hanno documentato tutto sui social. Giornali e tiggì hanno invece completamente ignorato l’evento: solo Antonio Socci ieri su Libero ha dedicato un articolo all’evento, in compagnia di Joanna Berendt e Megan Specia che ne hanno scritto oltreoceano, sul New York Times.
Oggi, a due giorni dall’evento, Repubblica dà conto dei fatti, a modo suo:
cronaca corretta, titolo tutto un programma “L’esorcismo di massa contro i migranti islamici”. Qualcuno spieghi a Repubblica, giornale così voglioso di mostrarsi dialogante con il papa, che la preghiera non è un rito esorcista.
Ma oramai certe notizie circolano solo in rete. Tv e carta stampata sono irrimediabilmente appiattiti a descrivere un mondo che non c’è, o meglio, si ostinano a rappresentare solo una parte del reale, sempre meno significativa e rappresentativa del mondo vero, salvo disperarsi quando poi i fatti non danno loro ragione o le vendite inesorabilmente vanno a picco. Basti pensare come a un anno dalla sua elezione, Trump continui a essere descritto quotidianamente come un pazzo scriteriato sull’orlo della rovina.

Fatti enormi come il rosario polacco di ieri sono agli antipodi del mondo globalizzato che ci è stato descritto come il migliore dei mondi possibili, dove tutti sono egualmente cittadini perché sostanzialmente privi di appartenenza identitaria, dove famiglia e patria sono declinate al plurale perché nessuno riconosce più la propria, e dove la fede si vorrebbe confinata a un sentimento intimistico o ad attivismo sociale.

La grande preghiera recitata fisicamente lungo i confini della Polonia esprime innanzitutto la naturale, spontanea necessità di mantenere le proprie radici e la propria storia, di sapere chi si è e da dove si viene. Una richiesta che non può essere ignorata o, peggio ancora, declassata a manifestazione populista e xenofoba.

Chi sono io? A chi appartengo? Sono queste le domande che stanno emergendo in modo eclatante nel mondo occidentale sempre più vecchio, infecondo e soprattutto disorientato. I polacchi – e tanti italiani con loro - hanno risposto esprimendo la loro appartenenza alla fede cattolica, con un gesto antico e semplice: la recita del rosario, nel giorno che celebra la vittoria della cristianità. In un modo cioè che fa storcere il naso al clima politicamente corretto che si respira; ma non farsi interrogare da un fatto del genere sarebbe l’errore peggiore.





23 commenti:

Anonimo ha detto...

E verrebbe da dire: ogni popolo ha il clero che si merita.

Flora ha detto...

Oggi 9 ottobre ricorre l'anniversario della morte del Venerabile Pio XII,un vero Pastore della Santa Chiesa. Chiediamogli di intercedere per noi, per tutta la Chiesa e i consacrati e anche per l'Italia, sua Patria. Che dal Cielo unisca le sue sante preghiere a quelle che dall'Italia si eleveranno nella ricorrenza del 13 ottobre, centenario di Fatima. Egli che ci ha donato il Dogma mariano dell'Assunzione e che vide in Vaticano il miracolo del sole, interceda per tutti noi.

lister ha detto...

Ma, quello che solitamente veste di bianco, ha rilasciato un commento?
Al Rosario recitato in Piazza San Pietro, in riparazione alla sua follia filoprotestante, no. Ed ora?

Anonimo ha detto...

Davvero notevole e commovente, direi incredibile vista l'attuale linea della Chiesa Cattolica. Quindi c'è da tenere conto anche di questo che viene dall'autorevole, stimato e mai smentito portavoce di Bergoglio Card. Scalfari :
https://www.facebook.com/197268327060719/photos/a.210315405756011.46173.197268327060719/1476036222517250/?type=3&theater
Miles

Anonimo ha detto...

Dunque, ragazzi, al TG2000 appena concluso hanno dato la notizia. Ovviamente l'hanno stravolta: la preghiera era solo per "la pace", e nessuna menzione di Lepanto. A sostenere questa versione, l'intervista al portavoce della CE polacca, che avrebbe addirittura smentito che il popolo si è riunito contro l'invasione di migranti. Peccato che si è sentita la voce dell'intervistatore e non quella del prelato. Successiva domanda: qual'è la posizione dei vescovi polacchi sui migranti? E anche in questo caso l'audio della risposta mancava. Successivamente la conduttrice si è scusata per l'inconveniente tecnico, ma il servizio non è stato ripetuto.

Socci, Tosatti et al., se potete approfondite e fateci sapere, perché son proprio curioso di capire se è veramente stato un banale problema tecnico con il microfono (pare che ultimamente in Città del Vaticano non siano molto fortunati con i microfoni).

Anonimo ha detto...

Miracolo:

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/polonia-marcia-e-rosario

Anonimo ha detto...

L'intervista di Scalfari è interamente riportata dal Sismografo, a riprova della sua "approvazione"...

Anonimo ha detto...

Una catena umana, dalle spiagge di Danzica ai boschi al confine con la Repubblica Ceca. Oltre un milione di polacchi si è dato appuntamento, sabato scorso, per pregare contemporaneamente lungo tutti i confini della nazione. Una preghiera per la salvezza del mondo e della Polonia. Ma non solo. Nel giorno della festa della Madonna del Rosario e dell’anniversario della battaglia di Lepanto – quella in cui la Lega Santa guidata da don Giovanni D’Austria sconfisse, nel 1571, la la flotta navale dei turchi musulmani – molti dei partecipanti all’iniziativa, come riporta il New York Times, hanno detto di essersi riuniti per pregare contro la “secolarizzazione del Paese e l’islamizzazione dell’Europa”.
(Da Occhi della guerra)

mic ha detto...

Il 9 ottobre del 1958 moriva Papa Pacelli
Nel link che segue potete trovare l'Omelia di Papa Benedetto XVI, 9 0ttobre 2008: Cappella Papale, Santa Messa in Occasione del 50° della morte del servo di Dio Papa Pio XII

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/search?q=cappella+papale+Pio+XII

Anonimo ha detto...

Questo post s'intitola "Ed era il 7 ottobre...Rosario al confine"

Leggere questo titolo mi ha dato TANTO piacere!
E' da dopo il Concilio che stressano con questi "preti di confine" che invece sono quanto di più schierato ed opportunista e integrato con i poteri forti ci sia mai stato.

FINALMENTE UN "ROSARIO SUL CONFINE". Chi prega il Rosario oggi è davvero di confine: ancora un'Ave Maria e qualche vescovo ti butterebbe fuori dalla Chiesa...qualcuno dice "in uscita". Pregare il Rosario è una GRAZIA!

CHE GGGGIOIA!!! TANTA GIOIA!

Pregherò il 13 ottobre come pregai con loro in spirito di unità di Fede!
Grazie Mic

Anonimo ha detto...

https://www.lifesitenews.com/news/us-cardinals-meet-with-dissident-theologians-to-implement-amoris-laeti

Aloisius ha detto...

Bello, che il Signore benedica tutti i polacchi partecipanti e che Santissima Vergine Maria li protegga sotto il Suo manto.
Quanto a noi, preghiamo per riuscire almeno a imitarli in parte, anche se polverizzati sotto molteplici campanili.
Ma dice bene Fabrizio Giudici.

Angheran70 ha detto...

Non c'è nessun riscontro che il Rosario polacco sia stato voluto contro "il nichilismo islamista" da parte delle autorità ecclesiastiche. Il copia/incolla che ne è derivato è frutto della solita grancassa cristianista capitanata dai soliti "avanguardisti" della guerra santa conto terzi. Liberi di aderirvi per carità , ma se queste sono le premesse non credo che gli appelli a replicare la cosa possano trovare l'adesione del mondo cattolico.

Anonimo ha detto...

Combattuto tanto , lottato tanto , per difendere NSGC per finire a fare ponti d'oro a quelli che Lo vogliono sbattere fuori con il contributo di chi dovrebbe gridare al lupo , al lupo , e lascia che il lupo sbrani le pecore residue .

Salmo 50 (51)

Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.

Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.

Anonimo ha detto...

Bisogna fare "apostolato individuale"

Bruno Cornacchiola (1913-2001) è stato un grande mistico del XX secolo. Ecco cosa scrisse dopo una visione avuta il 24 febbraio 1968: “Satana regna oramai in tutti i posti più alti di comando […]. Satana entrerà nei posti guida della Chiesa. […]. Le tentazioni saranno terribili, il mondo vivrà in una confusione tale che gli eletti stessi sosteranno nel dubbio! Non c’è scampo […] tutti vivranno momenti terribili di guerra, distruzione e di caos politico, religioso e culturale. Quanti errori e quante eresie serpeggiano in ogni nazione, in ogni convento. […]. Quello che occorre è l’apostolato individuale non l’apostolato monopolizzato. […]. Bisogna che si lavori tra le anime nell’apostolato individuale: chi conosce e sa fare, senza alcuna previa autorizzazione, deve lavorare”.
http://cordialiter.blogspot.it/2017/10/bisogna-fare-apostolato-individuale.html


Questo e' quello che penso anche io e che gia' faccio (nel mio piccolo).

mic ha detto...

Non c'è nessun riscontro che il Rosario polacco sia stato voluto contro "il nichilismo islamista"

Chissà perchè, allora, si chiama "Rosario sul confine"!
Da chi è necessario difendere i confini (e non solo) oggi?

Anonimo ha detto...

Non c'è nessun riscontro che il Rosario polacco sia stato voluto contro "il nichilismo islamista" da parte delle autorità ecclesiastiche.

Ma non è stato voluto dalle autorità ecclesiastiche. Quelle l'hanno certamente appoggiato, ma l'iniziativa è dei laici. Pertanto le intenzioni di preghiera saranno state varie. Comunque:

During his sermon in the Saturday morning Mass broadcast on Radio Maryja, Krakow's Archbishop Marek Jedraszewski said people should pray for "Europe to remain Europe." "Let's pray for other nations of Europe and the world to understand that we need to return to the Christian roots of European culture if we want Europe to remain Europe," Archbishop Jedraszewski said.

L'Europa che rimane Europa, il ritorno alle radici cristiane, la ricorrenza di Lepanto... la preghiera è chiaramente anche contro l'islamizzazione.

Rr ha detto...

Mic,
forse per Angheran i Polacchi erano li contro i Tedeschi ed i Sovietici. Infatti han scelto il 1’ settembre...

Anonimo ha detto...

I fedeli polacchi che hanno pregato ai confini non lo hanno fatto contro forze umane ma contro le potenze delle tenebre, che si impossessano anche delle forze umane talvolta e, a quanto sembra, in particolare oggi. Ogni preghiera è anche contro e non solo a favore: contro il male per il bene, contro Satana e per Dio. Una preghiera asettica, sdolcinatamente confortevole e politicamente corretta, non è una preghiera. Quando si chiede a Dio qualcosa gli si chiede anche di impedire il contrario, se è nella Sua volontà. Se gli si chiede di darci la forza per il bene, gli si chiede anche di darci la forza contro il male. La preghiera è anche cosa dolorosa perché è un combattimento. Chi prega sa che con la preghiera è possibile salvare delle anime dalla perdizione. Chi prega sa che i sui effetti nel Corpo Mistico della Chiesa sono noti solo a Dio e sovrastano ampiamente i bilanci di Avvenire.
Pensare che una preghiera di popolo credente possa contraddire qualche interesse terreno vuol dire farne cosa politica e non spirituale, proprio come accostare tra loro sciopero della fame e digiuno cristiano.

Anonimo ha detto...

Jacek Kotula called worries that the Rosary at the Borders was xenophobic or anti-Muslim “nonsense.” “It’s complete nonsense. There wasn’t a single anti-Islamic act! We wanted to apologize and do penance with our rosaries for the great blasphemies and insults committed against the Immaculate Heart of Mary. We prayed to Mary for the salvation of Poland and the world.”

Jacek Kotula ha definito le preoccupazioni che il Rosario ai Confini fosse xenofobico o anti-musulmani "sciocchezze". "È una completa sciocchezza. Non c'è stato un singolo atto anti-islamico! Volevamo chiedere perdono e fare penitenza con i nostri rosari per le grandi blasfemie e gli insulti commessi contro l'Immacolato Cuore di Maria. Abbiamo pregato Maria per la salvezza della Polonia e del mondo.

https://www.lifesitenews.com/news/poles-describe-their-experience-of-the-rosary-to-the-borders

Anonimo ha detto...

"L’ira del mondo oggi non si alza dinanzi alla parola della Chiesa, sta quieta anche dinanzi all’idea che uno si definisca cattolico, o dinanzi alla figura del Papa dipinto come autorità morale. Anzi c’è un ossequio formale, addirittura sincero. L’odio si scatena – a mala pena contenuto, ma presto tracimerà – dinanzi a cattolici che si pongono per tali, cattolici che si muovono nella semplicità della Tradizione” (Servo di Dio Don Luigi Giussani)
(http://lanuovabq.it/it/perche-il-potere-infama-i-polacchi-aiutato-da-certi-cattolici)

Anonimo ha detto...

L'intero apparato vaticano, media di regime inclusi, hanno ignorato o espresso giudizi durissimi sulla preghiera dei polacchi ai loro confini.
Esattamente come il Corriere, Repubblica, BBC, The Times, Guardian ecc. ecc.
Una conferma, l'ennesima, che il Vaticano è attualmente sulle stesso posizioni dei potentati massonici che governano il pianeta.
Una conferma, l'ennesima, che l'attuale corso trionfante in Vaticano non è più cattolico.

Anonimo ha detto...

http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/730-il-grande-rosario-polacco-e-le-sue-interpretazioni-catto-fluide.html