Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 9 dicembre 2016

Il papa , l'informazione, le feci e materiali affini

Dal blog di Marco Tosatti.
Contentatevi di questo copia-incolla dal cellulare, insieme ai miei pensieri più affettuosi per ognuno di voi e la gratitudine e la gioia per la vostra vicinanza della quale non dubitavo e che molto mi sta confortando. Ovviamente non riesco a seguire ma ho approfittato di questo momento di tregua. Dovrò stare in osservazione qualche altro giorno e fare altri accertamenti. Questo servirá come test per vedere come reagisce il monitor a cui sono attaccata. Un abbraccione e Laudetur Jesus Christus! Non riesco proprio a dirvi di più.
Ora riesco a inserire il mio commento: il monitor ha reagito bene :). Dunque anch'io avevo letto questa frase nell'originale diversi giorni fa e, un po' per non star lì a sottolineare ogni virgola, un po' perché c'erano argomenti più pressanti, avevo sorvolato con un briciolo di imbarazzo. Ma ero più che sconcertata e dispiaciuta per l'evidente senso neppure tanto recondito della frase che, nella più benevola delle ipotesi è di cattivo gusto. Per questo ho approfittato della puntuale ed elegante sottolineatura di Tosatti.
Ancora un abbraccio a tutti e alla prossima.
Ringrazio E.P. perché si preoccupa, intanto, di aggiornare i commenti e sono sicura anche che troverà argomenti da proporvi.
Laudetur Jesus Christus!

Ho aspettato in paio di giorni a scrivere; in primo luogo perché c’era materia più pressante, nel mio minuscolo carnet di notizie, e poi perché provavo disagio. Provavo disagio per il Pontefice, anche se sono sicuro che aveva le migliori intenzioni del mondo; però si sa che fine spesso fanno le buone intenzioni.

Mi riferisco alla cacca. In molti anni che seguo e studio da apprendista le cose di Chiesa non avevo sentito un Pontefice parlare, o scrivere dell’argomento. Lo ha fatto Francesco nell’intervista al giornale cattolico belga “Tertio”.

Parlando dei pericoli e delle tentazioni dell’informazione, ha detto: “E poi, credo che i media devono essere molto limpidi, molto trasparenti, e non cadere – senza offesa, per favore – nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità. E siccome la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia, si può fare molto danno”. (Grassetto mio, N.D.R.).

In particolare con Giovanni Paolo II, si era sviluppato fra i vaticanisti (me incluso) il “primavoltismo”; si andava a caccia e si sottolineava che era la prima volta che un papa faceva questo, diceva quello, e così via. Evidentemente quello sport è un po’ andato in disuso; perché questa sarebbe stata una prima volta clamorosa, che il termine greco κόπρος, còpros, sterco, si affaccia sulle labbra del Papa, e non vedo una corsa a segnalarlo. Pronto a fare ammenda, se sbadato come sono non l’ho notato.

Forse perché proviamo un po’ di imbarazzo. Personalmente, non mi è piaciuto. Chi mi conosce sa che non sono molto prude. Confesso di aver praticato per molti anni la pessima abitudine di non pochi dell’ambiente giornalistico a essere piuttosto sboccati. Un vizio che non poche delle persone che hanno condiviso con me pezzi di vita, soprattutto donne, hanno cercato di attenuare, e da cui sto faticosamente tentando di liberarmi. E quanto alla vita privata da giovane venti e maree hanno sbattuto per benino questa barchetta.

Quindi non è certamente da rigido parruccone che manifesto il mio disagio. Certi termini sulle labbra del Pontefice mi danno un suono strano.

Quanto poi alla limpidezza e alla trasparenza, chi vuole scagli la prima pietra. Da due mesi ci sono quattro cardinali – e non pochi fedeli – che aspettano una risposta, che forse non verrà mai, di chiarezza su peccato mortale ed eucarestia. Abbiamo il confidente e suggeritore del Papa che ha ammesso di aver irriso i quattro cardinali da un account anonimo di Twitter, da lui creato (anonimo perché?) e cerca ora di farsi passare per un martire digitale…Insomma.

E ora coprofilia e coprofagia. Penso tutto il male possibile di questo mestiere, e dei giornalisti in generale, me per primo, ma se non troviamo misericordia dal Papa, da chi ce la dobbiamo attendere?

Spero di sbagliare, ma temo di percepire qualche disequilibrio.

36 commenti:

mic ha detto...

In emergenza niente immagine né formattazione né i miei commenti. Ma c'è quello che conta e potrete esaminare e discutere insieme.
Ma sper che il prossimo post riesca a volare più alto. ;)

Felice ha detto...

Più basso è difficile. E non certo per colpa dell'ottimo Magister....

mic ha detto...

PS. Leggo solo i messaggini e un mio amico che non sa della mia debacle mi ha mandato questo link. Ci sono entrata e il resto è qua su.
Uniti nel Signore e nella Sua e nostra Madre, alla prossima!
Grazie per e vostre preghiere. Come arrivano !

mic ha detto...

Dimenticavo: spero che sia uno di voi a pubblicare il prossimo articolo!
E adesso davvero passo e chiudo fino alla prossima appena possibile!

tralcio ha detto...

Cara Mic, leggo che lo spirito è quello di sempre... molto bene!

Un abbraccio

lister ha detto...

Ero all'Estero e neanch'io sapevo della tua "debacle": scusami.
Tanti cari auguri, mic.

Sacerdos quidam ha detto...

Forza, Mic, noi continuiamo a pregare (ed io anche a ricordarti nella S. Messa). La Madre di Dio ti starà vicina e ti proteggerà!

Josh ha detto...

mi collego solo adesso, periodo intenso.
letto della debacle, non sapevo niente!
Forza Maria!
unisco la mia preghiera
un abbraccio!

Felice ha detto...

Ti ricordo Mari, nella Messa e nel Rosario. Forza!!

tralcio ha detto...

Verrebbe subito da dire: chi sono io per giudicare (o peggio diagnosticare) qualche disequilibrio sentendo il sommo pontefice della Chiesa cattolica dissertare di coprofilia?

L'ha fatto a proposito del modo con il quale chi informa può comunicare le notizie brutte (che se son brutte, tali sono), lasciando intendere che il brutto venga condito, compiacendosi, di abbondanti escrementi allo scopo di "far puzzare" la verità...
Chissà perchè non è stata lamentata la presenza di troppo zucchero per addolcire la verità.

Non contento di aver dato del malato a chi racconta la verità, pensa che la gente sia malata del gusto di mangiare la "emme" che le sì dà in pasto... Per contro nessuna remora delle malattie di iperglicemia e dell'indoratura con le quali negli ultimi tempi si fa trangugiare cibo avariato.

Penso che non sia giusta paventare squilibrio, là dove c'è cristallina coerenza.
Infatti è ormai lapalissiano che l'impianto culturale dal quale si gettano ponti e si abbattono muri è il prodotto genuino di una coscienza soggettiva, dalla quale farsi vati della libertà propria e altrui, scevri da ogni pregiudizio proprio mentre si è imprigionati in se stessi.

La coscienza di chi è figlio del modernismo, credente ma dubitabondo convinto (primo paradosso), tuffato nel proprio divenire assoluto (secondo paradosso) certo che è vero che non vi siano verità da vantare (terzo paradosso) e via dicendo, con sprezzo del principio di non contraddizione.

E' l'io che vanta solo certezze soggettive, cantato come profeta da altri certi come lui delle stesse cose, limitati in una formazione che riduce l'anima alla psiche e lo spirito alla propria volontà di migliorare il mondo insieme ad altri amanti del medesimo progresso...
L'io che è in difficoltà con la verità oggettiva, preferendo trovare conforto nell'unità di sinceri quanto illusori (e disperati) tentativi umani di essere capaci di migliorare le cose...
L'io che non si inginocchia davanti alla Presenza Reale del Signore, ma lo fa di fronte alla potenza in atto del mondo... sostituendo "Sia lodato Gesù Cristo" con "buongiorno/buonasera".

Coprofilia e coprofagia? Non bisognerebbe snobbare questi prodotti fisiologicio dello scarto, ma piuttosto evitare che la cultura dello scarto finisca con scartare l'Unico in grado di non fare di noi dei vuoti a perdere. Solo che ragionando una cultura fuori strada, si respira nel cesso.

Non vedo alcun disequilibrio.
E' tutto in piena regola, come l'essere di una frana: potenza in atto.

mic ha detto...

Ho aggiornato l'incipit col mio commento di fondo.
Ancora un caro saluto in Corde Matris!

Felice ha detto...

Condivido. Non capisco come si possa parlare di confusione. Le cose sono chiarissi. Papa Francesco, sul matrimonio, insegna dottrine difformi da quelle insegnate da Cristo. È come se dicesse: "un giorno Gesù vi ha detto... ma io vi dico....". Non vedo proprio dove stia la confusione. Mi sembra tutto talmente lampante!

Anonimo ha detto...

Carissima Maria, è un piacere avere sue notizie, le confermo vicinanza e preghiere con un grande abbraccio.
PS: su quanto dichiarato alla rivista belga dal "Nostro" per una volta faccio il fioretto di non dire nulla.
Miles

Aloisius ha detto...

Questa nuova perla di linguaggio della strada della 'Chiesa in uscita', fa il paio con quella di alcuni giorni fa, quando nel corso di un'intervista televisiva in occasione della chiusura del Giubileo, alla domanda
"...Lei cosa fa più fatica a sopportare: gli insulti dei Suoi detrattori o la finta ammirazione degli adulatori?" ha risposto che preferisce i detrattori,

"....Perché adulare un altro è usare una persona per uno scopo, nascosto o che si veda, ma per ottenere qualcosa per se stesso. Anche, è indegno. Noi, a Buenos Aires, nell’argot porteño nostro, gli adulatori li chiamiamo “lecca calze” [leccapiedi], e la figura è proprio di quello che lecca le calze dell’altro. E’ brutto masticare le calze dell’altro, perché … è un nome ben fatto…"

http://www.tv2000.it/blog/2016/11/20/papa-intervista-a-tv2000-e-inblu-radio-per-chiusura-giubileo-della-misericordia-in-onda-stasera-alle-ore-21/

Anche in questo caso, si puo' sicuramente condividere la 'condanna' dell'adulazione lecchina, ma il modo di parlare, come osservano Tosatti e Maria, non è da Santo Padre.
Stona e imbarazza perché ogni parola del papa dovrebbe trasudare Gesù e Maria, dovrebbe essere sempre adeguata al fatto che lui è il Vicario di Cristo.

Il papa non può e non deve parlare da 'uomo della strada'.
Sono modi di parlare, infatti, molto, molto sprezzanti, cheml'uomo comune simpuo' anche permettere, la un papa no.
Non condanna il peccato ma i peccatori: gli adulatori, i giornalisti coprofili, i cattolici tradizionalisti e devoti, i cardinali che chiedono chiarimenti animati da spirto cattivo....Categorie di persone etichettate.

È incline a tollerare il peccato, caratteristica del suo magistero, ma è sprezzante con le persone che, da peccatori, commettono categorie di peccati che lui non gradisce.

Credo che, contrariamente a quanto afferma, lui disprezza, ma preferisce, chi lo asseconda e lo adula.
Invece disprezza sempre, ma combatte, chi non lo adula, oppure osa criticarlo.
Misericordia per tutti, ma quando apre bocca ne ha per tutti.
In pratica, dice il contrario di quello che fa.

A Maria, un grande e affettuoso abbraccio fraterno....(e sincero, prometto che non mastico calze!)

Anonimo ha detto...

Anch’io in questi giorni sono stato all’estero, sicché apprendo solo ora della Mic, alla quale rivolgo un affettuoso saluto e augurio, assicurandole che la ricordo con fervore nelle mie povere preghiere a Gesù e Maria.

Fuori d’argomento. Appunto in questi giorni, ho incontrato un amico che non vedevo da parecchi anni, e che per motivi di studio e di lavoro è in continui rapporti colla curia romana, e ha anche occasione, qualche volta, di vedere il Santo Padre. Questo mio amico non è cattolico, e valùta positivamente l’operato e il magistero di Francesco I. Abbiamo discusso a lungo, e riferisco qui quella che è, credo (o spero), solo la sua impressione, ma l’impressione comunque d’una persona discretamente informata: il mio amico dunque è convinto che il Santo Padre voglia andare avanti fino a un punto di rottura colla dottrina della Chiesa (lui diceva, addirittura, fino al punto d’ammettere il divorzio in certi casi); secondo lui, starebbe cercando degli argomenti e delle ragioni (teologiche, storiche, ecc.) per questa posizione. M’ha dato delle notizie piuttosto precise, che non riporto qui perché non vorrei che potessero far identificare la persona con cui ho parlato. Gli ho detto che nella Chiesa certe posizioni sono inammissibili, anzi, per esser precisi, si dovrebbe parlare d’eresia; di fronte a questo scenario tragico e paradossale, il mio amico ha fatto una specie d’alzata di spalle, come per dire: “Io non sono cattolico, vedetevela voi”. Ho provato una profonda angoscia.

Cesare Baronio ha detto...

Mi chiedo anche se questo improvviso ricorso alla coprofagia ed alla coprofilia, non sia curiosamente coerente con i tentativi della stampa di regime di liquidare gli scandali luciferini e pedofili della Clinton e del suo staff come "fake news". Un assist mica male da parte di Bergoglio alla sua candidata alla Presidenza. O mi sbaglio?

E.P. ha detto...

Nessuno ancora ha mangiato la foglia? Scusate, ma cos'altro vi ci vuole per rimettere in funzione il cervello?

Il grande "regalo" che ci ha fatto il papa gesuita (doveva essere un ossìmoro, stando a sant'Ignazio di Loyola) è averci abituati alla mentalità secondo cui «anche un Papa può tipicamente dire cazzate» (quanti papi ci vorranno per estirpare questo virus?).

Ed è salito al soglio precisamente dopo il Papa che guadagnava più citazioni e tifoserie nei blog e su facebook.

La riconoscete? È la nota tecnica del "fil di ferro": non potendolo spezzare con la sola forza, lo pieghi sempre sullo stesso punto, una volta troppo in là, una volta troppo in qua. All'improvviso, quando meno te lo aspetti, cede.

E quel punto è l'errore di confondere l'ufficio del Papa con la persona del Papa.

Epiphanio ha detto...

Mi sembra aver capito dopo alcuni giorni che la signora Maria è ricoverata. In tale caso le assicuriamo le nostre vicinanze nella preghiera.
A proposito della figura "retorica" della coprofagia e della coprofilia mi ricordo dello spettacolo teatrale di quattro anni in Italia fa "Sul concetto di volto del Figlio di Dio" in cui si imbrattava di feci l'immagine del Volto di Nostro Signore. Il tutto era considerato "arte". L'uso di queste espressioni artistiche da parte del Papa della Chiesa Cattolica non fanno pensare assolutamente niente di buono. Penso che la signora Rr (Rosa?) saprà spiegare molto meglio dal punto di vista psicologico l'uso di queste figure nel discorso. Dunque, che queste cose manifestino un disequilibrio è da provare. Ora che lo stesso manifesti una coerenza cristallina è molto probabile, e sono d'accordo con Tralcio.

Anonimo ha detto...

da
@ Ot, in parte

Articolo su 'Il Foglio' di oggi, di Matzutzi. Il Vaticano ha emanato il manuale per i criteri di ammissioni ai seminari. Il punto 199 del manuale esclude dall'ammissione chi e' omosessuale e anche chi ha tendenze omosessuali anche se non e' praticante e chi, una volta entrato, mostri di averle o comunque si riveli omosessuale. Il linguaggio usato e' sempre 'morbido' (si dice: "non puo' accettare"). Comunque l'articolo sembra istituire un netto divieto.
Su questo punto importante si riafferma dunque la dottrina di sempre della Chiesa. Chi sa che non abbiano influito le proteste su AL, che durano da mesi, culminate con il documento dottrinale dei quattro benemeriti cardinali? A. P.

Anonimo ha detto...

E intanto altre preoccupazioni si profilano per i cattolici : la dottrina secondo Gesu' Cristo o secondo ..... ?
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-omosessualita-la-schizofrenia-della-chiesa-18324.htm

Mazzarino ha detto...

Prima di tutto a Maria sinceri auguri di pronta guarigione.
Ai registi tedesco/sudamericani cotti del vescovo marionetta di Roma: ma come? Dopo la ciofeca della Laudato Si che eleva la c..ca a strumento di salvezza ora, come offesa, gli fate dare dei coprofili ai giornalisti e dei coprofagi a tutti noi ?! Perbacco, pazienza per le eresie.. ma almeno un pò di "umana" coerenza col magistero! Temo però che abbia ragione qualcuno di cui sopra. Il papato è stato ormai scientificamente e definitivamente distrutto da un finto papa che, giorno dopo giorno, si comporta e parla da non papa. Alla faccia di chi ha creduto e crede che facendo finta di rispettare Bergoglio si potesse salvare il papato.

Anonimo ha detto...


@ IL papato e il papa, come persona concreta, il rispetto dovuto al Papa in quanto tale

Giustamente e' stato ricordato che il papato come istituzione e' cosa diversa dal Papa persona concreta che lo eserciti, che puo' esser buona o cattiva a seconda dei casi, trattandosi di un uomo, fallibile come noi. I Papi mediocri o anche pessimi non fanno venir meno l'istituzione, possono solo far venir meno se stessi, se costretti ad andarsene, come al tempo del Grande Scisma, o, proprio in nome dell'ufficio che espletano, emendarsi pubblicamente dai propri errori ristabilendo la vera dottrina, come si sta di fatto chiedendo al presente e regnante, in forma rispettosa, da parte di teologi, intellettuali, semplici fedeli e dei quattro ormai famosi cardinali.
Forma rispettosa che dovrebbe comunque esser mantenuta sempre, quando si parla anche criticamente del Papa, anche se Papa Bergoglio (eletto validamente sino a prova contraria - se c'e', questa prova, la si produca) si esprime (purtroppo) spesso in modo goffo, spiccio e popolaresco, oltre che scioccante sui contenuti, ben lontano dallo stile tradizionale del linguaggio dei Papi, anche non "tecnico".
Espressioni come "vescovo marionetta di Roma", sarebbero da evitare. In ogni caso, non giovano alla causa della "buona battaglia" per il ristabilimento della fede. A. P.

Mazzarino ha detto...

Direi che "vescovo marionetta di Roma" è quasi simpatico rispetto a "pugno in faccia","cuore indurito","coprofilo","coprofago". Fingere di essere ossequiosi a colui che parla in questo modo, proprio perchè è "papa" gioverebbe dunque alla buona battaglia ??!! E' esattamente ciè che vuole lui. Comunque obbedisco volentieri, ritiro il marionetta ed opto per un più preciso Vescovo Obamian Pannellian Clintoniano di Roma. Sperando che giovi alla buona battaglia

Anonimo ha detto...

l'istruzione sulle persone omosessuali e il sacerdozio emanata da Benedetto e ripresa da Francesco purtroppo è un documento che getta solo fumo negli occhi.Se non volevano gli omosessuali bastava dire " gli omosessuali, anche se non praticanti, non devono essere ordinati". Punto.Il di più viene dal diavolo. Invece si sono impegolati in quelle spiegazioni " omosessuali con tendenze fortemente radicate" " omosessualità adolescenziale e passeggera "...perchè ? a mio parere in realtà hanno lasciato una porta aperta alle ordinazioni di persone omosessuali. Il loro ragionamento è stato " gli eterosessuali incapaci di castità e che corrono dietro ad ogni gonna non possono essere ordinati, lo stesso per gli omosessuali. Ma questo non si può dire, non si può porre sullo stesso piano eterosessualità e omosessualità" così hanno tirato fuori quelle spiegazioni ..Il risultato? dal 2005 omosessuali continuano ad essere ordinati
antonino

Anonimo ha detto...

@ Mazzarino : "Il papato è stato ormai scientificamente e definitivamente distrutto da un finto papa che, giorno dopo giorno, si comporta e parla da non papa" : caro Mazzarino, concordo pienamente con lei; quanto all'uso di termini rispettosi verso il VdR mi vien quasi da ridere, ripensando a tutti gli epiteti che lui ha usato verso di noi amanti della VERA religione cattolica (non della sua, falsata e capovolta),; c'è chi ne ha fatto una bella antologia, e c'è da inorridire a leggerli. Quindi di cosa stiamo parlando ? il rispetto DEVE essere reciproco, chi lo pretende dia per primo l'esempio, qualunque sia il suo grado gerarchico (e più in alto si va più educati si deve essere, oltre che umili e rispettosi)

Un Cattolico Apostolico Romano ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...


Postilla di A. P.

Non si tratta di "fingere rispetto" nei confronti di colui che stiamo criticando ma di osservare una regola del discutere e controbattere che debba valere nei confronti di ognuno, non solo del Papa. Una regola dettata dalla ragione e dal buon senso. E anche, mi pare, conforme al Vangelo (Mt 5, 22). Gli epiteti ingiuriosi non sono concetti, servono solo a sfogarsi. Inoltre, e chiudo, non bisognerebbe mai dimenticare che qui sul blog noi siamo gentilmente ospitati da Mic. L'uso da parte nostra di un linguaggio non comme il faut potrebbe crearle dei problemi. Cosa che nessuno di noi sicuramente si augura. A. P.

E.P. ha detto...

Se ho capito bene, il sedicente figlio e fratello di Dio Cattolico Apostolico Romano è convinto che l'ufficio di Papa non possa essere assegnabile ad un uomo iniquo, per cui già l'elezione di Pietro - perennemente intimorito dai Fratelli Maggiori e addirittura rinnegatore per tre volte - fu sbagliata (per cui il summenzionato Figlio e Fratello di Dio dovrebbe prendersela non col sottoscritto, ma col Figlio di Dio che personalmente operò la scelta).

Autoassegnarsi etichette così altisonanti per poi riversare nello spazio commenti le proprie inquietudini trasformandole in proclami apocalittici, è un problema che dovrebbe riguardare più uno psichiatra che la moderazione di un blog.

Il sottoscritto si era limitato a suggerire uno spunto di riflessione (su come si spezza il fil di ferro, e su cosa ci aspetta col successore di Bergoglio - qualsiasi esso sia), dimenticando che per certi assidui frequentatori di questo blog il rispondere non richiede il leggere, tanto meno il comprendere, e gli argomenti altrui vanno considerati non nel merito, non nel metodo, ma solo come pezza d'appoggio per scaraventar loro addosso qualche facile millenarismo in versione hard discount, e magari anche la pubblicità a un sito web zeppo di errori.

Anonimo ha detto...

segnalo l'uscita di un libro, pare molto critico, di Aldo Maria Valli su
Bergoglio :

http://www.pensalibero.it/266-aldo-maria-valli-la-misericordia-mediatica-papa-francesco/

penso che sia interessante leggerlo, perchè ora le critiche e le perplessità cominciano a venire fuori anche dai cosiddetti moderati

Discepolo

Anonimo ha detto...

@Esistenzialmente Periferico. Non sono sicuro di avere centrato bene la polemica con Un Cattolico A. R., ma mi sembra che il paragone di san Pietro con un possibile papa eretico o errante non possa sostenersi affatto. Mi spiego. San Pietro, quando rinnegò 3 volte Cristo era stato solo profetizzato "pietra" della Chiesa. Il Salvatore aveva detto: "Edificherò la mia Chiesa" e non "Ho edificato". Infatti gli apostoli dovevano ancora ricevere la missione all'Ascensione del Signore e lo Spirito Santo a Pentecoste; in specifico Pietro doveva ancora ricevere il mandato di pascere pecore e agnelli dopo la Pasqua. Infine la disputa e la correzione ricevuta da san Paolo non furono motivate da ignoranza o errore dottrinale di Pietro, né da una mancanza di fede, ma da una mancanza di coraggio, come più tardi ammise con umiltà. Dalla Pentecoste in poi mai e poi mai san Pietro errò nella fede o nel magistero: questa è l'enorme differenza che non tollera per principio che un vero papa sia fallibile nel magistero e che un vero cristiano sia fallibile nella fede, anche solo personale.

Rr ha detto...

Il Vescovo di Roma, come si è lui stesso definito quell'infausta serata, si mostra in parole, opere ed omissioni, prono ad ogni volere del cosiddetto New World Order. Gli esempi aono numerosi, non è necessario ricordarli. Se non ne è manovrato, dimostra quanto meno un comune sentire con i Potenti del Mondo.
Non si esprime quasi mai attraverso i consieti canali ufficiali della Chiesa, quelli che tutti i suoi predecessori nell'episcopato romano, incluso gli ultimi, hanno usato, ma preferisce esprimersi a braccio o in interviste. Oltre ad un Italiano e Spagnolo approssimativi, ama usare aneddoti "da strada", o quasi, o espressioni gergali, stile che sarebbe criticabile in un Arciprete, figuriamoci in un Vescovo di Roma.
Per esperienza personale so che tutte le volte che ho usato toni e commenti, diciamo un po' da subburra, i primi a rimanerci male sono stati i pazienti. Che in generale, salvo rarissime eccezioni, si aspettano da un medico un comportamento ed un linguaggio non da scaricatore di porto. Da un semplice medico, figuriamoci da un Vescovo di Roma.
Spero di essere stata suffientemente rispettosa, e di non aver dato altri problemi a Mic.

Amabilissimo nostro Signore Gesù Cristo , ha detto...

Preghiera a Gesù Bambino dell’Aracoeli

incoronato dal Capitolo Vaticano il 2 maggio 1897

Amabilissimo nostro Signore Gesù Cristo, che fatto per noi Bambino, voleste nascere in una grotta per liberarci dalle tenebre del peccato, per attirarci a Voi, ed accenderci del vostro santo amore, vi adoriamo per nostro Creatore e Redentore; vi riconosciamo e vogliamo per nostro Re e Signore, e per tributo vi offriamo tutti gli affetti del nostro povero cuore.
Caro Gesù, Signore e Dio nostro degnatevi di accettare quest’offerta, e affinché sia degna del vostro gradimento, perdonateci le nostre colpe, illuminateci, infiammateci di quel fuoco santo, che siete venuto a portare nel mondo per accenderlo, nei nostri cuori.
Divenga per tal modo l’anima nostra un sacrifizio perpetuo in vostro onore; fate che essa cerchi sempre la vostra maggior gloria qui in terra, affinché venga un giorno a godere delle vostre infinite bellezze in Cielo. Così sia.

Cento giorni d’indulgenza applicabili anche alle anime del Purgatorio (Leone XIII, 18 gennaio 1894)

https://vimeo.com/195011454

E.P. ha detto...

Rispondo qui al commento delle 16:35.

Premetto anzitutto una cosa che dovrebbe essere ovvia: di fronte al crescente fiume di danni che provoca un tragico errore del successore di Pietro la posizione più cristiana e virile è quella dei quattro cardinali che pacatamente, dettagliatamente, prima in privato e poi mesi dopo in pubblico, difendono la verità che la Chiesa insegna ininterrottamente da duemila anni. Se c'è stato bisogno di correggere il Papa - e in particolare un Papa che, non essendo san Pietro, rifiuta le correzioni - è la prova più evidente che viviamo tempi di grave crisi.

Riguardo alle "polemiche".

La grave crisi che sta attraversando la Chiesa esige da parte nostra non solo preghiere e buone opere, ma anche il chiamare le cose col loro vero nome a costo di sembrare "polemici", perché oggi (sottolineo: "oggi") sono troppi gli occhi e troppe le orecchie ad esser foderati di spesse fette di proverbiale prosciutto, e che perciò confondono la verità col galateo delle buone maniere.

La polemica, l'ironia, perfino il sarcasmo, proprio perché fastidiosi hanno più probabiltà di arrivare alle orecchie degli improsciuttati interlocutori. Non è necessaria chissà che perspicacia per capire che oggi i pastori del gregge non stanno pascendo le pecorelle come da divino incarico.

Riguardo ai pastori.

Ciò di cui sono stati protagonisti gli Apostoli è da aspettarsi inevitabilmente anche nei loro successori, e non solo nel bene. Infatti il Vangelo non è una banale cronaca. Se Pietro ha rinnegato, significa che ogni Pietro può sempre rinnegare. Se in un momento difficile lungo la via gli Apostoli perdevano tempo su chi di loro fosse il più grande, significa che ognuno dei loro successori potrebbe sempre fare altrettanto. Se il Signore ha dovuto dire a Pietro “e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli”, significa che ogni successore di Pietro deve sentirsi seriamente interrogato da quelle parole (Bergoglio incluso). E lo stesso Simon Pietro, già "primo Papa", fu pubblicamente rimproverato da Paolo (per un atteggiamento che di fatto "insegnava": se Paolo non si fosse opposto, la Chiesa sarebbe divisa tra giudaizzanti e cristiani di serie B... molto più che oggi): un episodio su cui non risulta che nessuno abbia mai avuto da ridire, poiché evidentemente la verità vale più del galateo del sémo tutti frateli, chebbello chebbello chebbello.

Oggi purtroppo non è più così.

Riguardo agli "errori nel magistero".

Il Magistero è infallibile (e richiede l'incondizionato assenso della fede) solo entro certe precise condizioni, ed evito qui di aprire la lunghissima parentesi sul distinguere tra Magistero straordinario e Magistero ordinario, su quale assenso o ossequio meritano, ecc., che dovrebbero essere argomenti ben noti a chiunque intervenga in discussioni come queste.

Ciò che mi preme sottolineare - e lo ripeterò fino alla nausea - è che sulle pagine commenti di questo blog (e altrettanto nella vita reale) si nota sempre di più una massa di ignoranti che fanno "corto circuito" e di fatto si pongono al di fuori della Chiesa (il loro metodo è tipicamente questo: "Bergoglio ha detto una fesseria? allora non è Papa e non lo è mai stato... ha detto cento fesserie? allora l'unico Cattolico Apostolico Romano Certificato e Garantito sono solo io, e il resto del mondo - compreso questo blog - si sbaglia di grosso").

Anonimo ha detto...

@Esistenzialmente Periferico. Anzitutto la ringrazio per avere preso in considerazione le mie poche parole dietro le quali si celano insospettate, travagliate e complesse questioni che lei non è affatto riuscito a dipanare, rischiando di finire in quella massa che voleva sprezzantemente condannare. Troppo facile dire che Pietro ha rinnegato e perciò Pietro può sempre rinnegare. Solo un disonesto o un ignorante potrebbe credere che il Pietro precedente la Passione, Risurrezione, Ascensione e Pentecoste fosse già investito da quel ministero di grazia e da quello speciale carisma di infallibilità che lo distingue e lo eleva al di sopra di ogni altra pecora di Cristo. Ma lei certamente lo ha involontariamente dimenticato, come ha certamente dimenticato che ogni singolo fedele battezzato può riconoscere la voce del Buon Pastore esercitando l'infallibilità "in credendo". Di più: ha dimenticato che nella Chiesa si entra col Battesimo (per il quale all'inizio del rito - quello antico - si chiede la fede), ma se ne esce quando consapevolmente e non solo materialmente si cessa di credere anche in una sola verità di fede. Continuiamo pure così: lamentandoci continuamente della grave crisi, dei crescenti fiumi di danni e intanto esercitiamoci a distinguere analiticamente ogni forma di magistero e di esternazione, filtrando i moscerini e digerendo legioni di cammelli nel disperato tentativo di correggere e giustificare l'insostenibile. Di questo passo si arriverà a relativizzare la Trinità Santissima e molto altro. Allora che faranno i periferici e gli esistenziali? A quale istanza suprema si appelleranno? Dove ricupereranno il senso del ridicolo che hanno svenduto affannandosi a predicare ai quattro venti che il Papa, i Vescovi e la Chiesa possono sbagliare, anzi fino a ieri hanno sempre sbagliato? I problemi sono soltanto di chi non vuole scegliere e aspetta che il cielo si apra a dare una soluzione. Ma anche il non scegliere è purtroppo una scelta. Sì il cielo si aprirà, ma allora sarà troppo tardi perché i criteri erano già stati dati e scritti dai precedenti pontefici, come i buoni intenditori sanno molto bene, ma non sono stati applicati da chi di dovere.

Anonimo ha detto...

Esistenzialmente Periferico è troppo "filo-bergogliano" per cui si trova anche lui, come tanti altri, convinti di Bergoglio Pontefice, in uno stato confusionale che non troverà rimedio fino a che non faranno una scelta definitiva da che parte stare.

E.P. ha detto...

Gli insulti anonimi e sgangherati, oltre a qualificare il mittente piuttosto che il destinatario, provocano solo risate.

L'autore del commento delle 17:18, peraltro, se fosse stato nei panni dell'apostolo Paolo, avrebbe direttamente gridato: "Simon Pietro è un antipapa massone comunista e islamico!"

Un conto è riconoscere gli errori e descriverli con chiarezza - che vale già come mezza correzione -, altra storia è rifiutare sic et simpliciter ogni argomento. Se una teoria suona riconoscibilmente vera solo dallo zero virgola zero zero zero zero zero zero zero uno dei cattolici, significa che il problema è anche nella testa di questi ultimi (oltre che nella teoria in questione).

Come ho già detto in altri thread, certa gente accorre su questi blog solo per sfogare i propri disagi mediante frasette pateticamente apocalittiche, dalle quali si aspettano plauso, onori e gloria - che puntualmente non arrivano mai.