Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 30 dicembre 2013

Don Guy Pagès. Evangelii Gaudium e l' Islam: Lettera aperta al papa

Ricevo direttamente dall'Autore - che ringrazio - e volentieri traduco e pubblico, con gran condivisione.
L'originale è pubblicato qui.
Si tratta del seguito alla Lettera precedente, pure da noi ripresa, rimasta senza risposta (del resto non si tratta né di Scalfari né di un ateo né di un miscredente!).

Combinazione proprio oggi, Sandro Magister pubblica un testo di approfondimento sullo stesso argomento di Samir Khalil Samir.

Santo Padre,

E' con rinnovato dolore, e con tutto il rispetto filiale che le devo, a nome di molte persone turbate dai suoi commenti sull'Islam, e ai sensi del canone 212 § 3 [1] , che le invio questa nuova Lettera, poiché non solo non ho ricevuto una risposta a quella che ho mandato sul suo messaggio ai musulmani per la fine del Ramadan , dapprima inviato in privato - e tre volte - e poi pubblicamente, ma perché nella sua Esortazione apostolica Evangelii Gaudium ha appena scritto che « il vero Islam e una corretta interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza ».  (n. 253). Tale dichiarazione  è certamente motivata dalla sua sollecitudine paterna per i nostri fratelli perseguitati nei paesi islamici, tuttavia, appare come una menzogna terrificante. Infatti, come possiamo affermare che « il vero Islam e la corretta interpretazione del Corano sono contro ogni violenza », poiché  :
  • « Solo Allah conosce l'interpretazione del Corano ». (Corano 3,7); 
  • Versi ritenuti "tolleranti" dell'immutabile Corano sono stati tutti abrogati dal "versetto della sciabola" (Corano 9.5,29); [che abroga tutti i versetti nei quali Allah incita i credenti a pazientare nei confronti dei miscredenti]
  • Se il «  vero Islam e la corretta interpretazione del Corano si oppongono a ogni violenza », allora Maometto non ha incarnato la vera interpretazione dell'Islam, e il suo comportamento non può essere normativo per i musulmani (Corano 33:21) ;
  • A differenza di Cristo, che ha affidato la Sua autorità a Pietro di cui lei è il legittimo successore, non c'è nell'Islam magistero che può dare a lei o a chiunque, con autorità infallibile, la definizione di ciò che è o non è « vero Islam e la corretta interpretazione del Corano » , da cui le continue guerre  intestine nel mondo musulmano in nome di un'interpretazione sempre più «autentica»;
  • Basta aprire un Corano, anche in una traduzione annacquata ad uso di lettori occidentali, per vedere che su 6235 versi del Corano, più della metà sono dedicati alla maledizione di tutti coloro che non sono musulmani, ed esprimono l'intento fatale di ucciderli o sottometterli;
  •  Gli eventi storici e l'attualità smentiscono a iosa, purtroppo, la sua affermazione;
  • Quale altra religione se non l'Islam poteva aver in mente Gesù quando Egli ha annunciato: « Viene un tempo in cui coloro che vi uccideranno penseranno di adorare Dio » (Gv 16,2)? Quale altra religione in realtà come l'Islam promuove come un dovere religioso, la jihad contro i cristiani? « uccidere gli idolatri [cristiani] dovunque li troviate. Prendeteli, assediateli e rimanete in agguato contro di essi». (Corano 9.4,5);
  • Ogni cristiano sa, solo perché è un cristiano, che chi cerca la salvezza nell'Islam è dannato: « Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi rifiuterà di credere sarà dannato» (Marco 16:16 ) ;  «Se noi stessi, se un angelo venuto dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema! Lo abbiamo già detto, e oggi lo ripeto: se qualcuno ti annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema! » (Gal 1,8-9; Mt 24.4,11,24; 1 Gv 2,22-24; 4,2-4) ... Ora, se l'Islam danna, non è che male e se «  nessun albero cattivo produce frutti buoni » (Mt 7,18), come potrebbe l'Islam portare i buoni frutti di pace che lei gli attribuisce?
Santo Padre, è sorprendente constatare che il suo discorso risponde esattamente alla richiesta, ai primi di giugno del 2013, di Mahmoud Abdel Gawad, consigliere diplomatico di Ahmed Al-Tayeb, grande imam della Moschea di Al-Azhar, che ha detto di attendersi da lei «  un intervento in cui [si dice] che l'Islam è una religione di pace, che i musulmani non cercano la guerra o la violenza », come condizione per la ripresa delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e l'istituzione rappresentante dell'islam sunnita, che è l'Università di Al-Azar ... E perché Ahmed Al-Tayeb vuole una simile affermazione? Perché lei espii la "colpa" del suo predecessore Benedetto XVI, che nel 2006  presso l'Università di Ratisbona ha osato mostrare la verità elementare che la violenza è incompatibile con la vera religione, in contrasto con la vera natura di Dio, attraverso la seguente questione posta dall'imperatore Manuele II Paleologo ad uno studioso musulmano: «  Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo. Non troverai che cose cattive e disumane, come il diritto di difendere per mezzo della spada la fede che predicava ».  (Le reazioni violente nel mondo islamico non hanno mancato di confermare ancora una volta la verità insegnata dalla Papa ...). Benedetto XVI ha poi aggravato il suo caso nel 2009 chiedendo la protezione delle minoranze cristiane dopo l'ennesimo terribile attentato contro una chiesa di Alessandria, il che aveva costituito gli occhi del destinatario della lettera, «  un'indebita interferenza occidentale ». Così, rispondendo al desiderio del grande imam ― e Islam significa «sottomissione» ― pagando il fio di «riparare» la «colpa» del suo venerato predecessore, non solo le sue parole sono interpretate come una condanna della sua testimonianza resa alla verità, ma lei non otterrà la clemenza che ci si aspetta per i cristiani che vivono in paesi divenuti musulmani, perché, come espresso lucidamente da un altro dei suoi predecessori, Papa Pio II nella sua Lettera al sultano turco Mehmet II «  La concordia non sarà dunque che nelle parole; nella sostanza c'è la guerra» [2]. Chi può in effetti venire dopo Cristo, se non l'Anticristo?

Santo Padre, Lei ci chiede di « accogliere con affetto gli  immigrati dell'Islam che arrivano nel nostro paese » (n. 253), ma l'obiettivo dell'Islam non è di sostituirsi al cristianesimo e stabilire la Sharia in tutto il mondo? E' Allah che lo dice: « Combatteteli fino a quando non ci sia più sovversione [3] e la religione appartenga solo ad Allah » (Corano 2.193). I suoi discepoli oggi non dicono altro, come il signor Alija Izetbegovic, capo di Stato della Bosnia-Erzegovina 1990-2000, il quale, nella sua « Dichiarazione islamica  » ha il merito della chiarezza:  «Non ci può essere né pace né la coesistenza tra la religione islamica e le istituzioni non-islamiche politiche e sociali . [...] La rinascita islamica non può iniziare senza una rivoluzione religiosa, ma non può continuare ed essere completata senza rivoluzione politica. Il nostro primo compito deve essere quello di conquistare non il potere, ma gli uomini. [...] Il sostegno che la popolazione musulmana in realtà porta al regime è direttamente proporzionale al carattere islamico di quest'ultimo. [...] Dobbiamo essere prima predicatori e poi soldati. [...] Il movimento islamico deve prendere il potere al momento in cui la situazione morale e  numerica sarà sufficiente da permettergli di rovesciare il governo non islamico. » ... Vogliamo davvero che si compia la profezia del presidente algerino, Houari Boumediene, che nell' aprile 1974, ha detto al Forum delle Nazioni Unite: « Un giorno milioni di uomini lasceranno l'emisfero sud per andare nell'emisfero settentrionale. E non andranno lì come amici. Perché andranno lì per conquistarlo. E lo conquisteranno con i loro figli. Il ventre delle nostre donne ci darà la vittoria. » [4]? Certo non si tratta di cessare l'accoglienza ai miseri né dal fare il possibile per salvarli, ma ad esclusione della naturalizzazione, secondo lo stesso infuocato consiglio del Comandante dei Fedeli, Hassan II, re del Marocco: « Non cercate di fare francesi con i musulmani, non ci riuscirete. Non farete che cattivi francesi e cattivi musulmani». [5] Giudizio che corrobora l'insegnamento degli Apostoli: «  Se qualcuno viene a voi senza portare questa dottrina [del Vangelo, che l'Islam si fa vanto di rifiutare], non riceveteli nelle vostre case e astenersi dal saluto». (2 Gv 1,10) «  Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Che rapporto c'è infatti tra la giustizia e l'empietà? Quale unione tra la luce e le tenebre? » (2 Cor 6,14)? ... Non ci appartiene scendere a compromessi con l'Islam. I nostri padri non hanno combattuto per secoli per respingere il male che è l'Islam e sviluppare fuori dalla portata della sua mortifera influenza la mirabile civiltà cristiana della quale il mondo intero gode oggi, perché noi apriamo oggi le nostre porte all'Islam! O l'Islam è forse cambiato nel frattempo? No, non può esserlo, perché « i costumi di Allah non cambiano » (Corano 33.62, 35.43, 48.23).

Sono altrettanto sorpreso e terribilmente imbarazzato per i nostri fratelli cristiani perché nella sua esortazione apostolica, lei si chiede che essi siano «  accolti e rispettati nei paesi di tradizione islamica », come se non fossero a buon titolo a casa propria! Non è infinitamente triste dare per scontata la conquista musulmana di questi paesi ex cristiani, e non valorizzare la tradizione cristiana, che sopravvive ancora oggi sotto il giogo costantemente rinnovato e insopportabile della dhimmitudine? E se gli « episodi di fondamentalismo violento che ci inquietano » sono in realtà da deplorare, non dobbiamo guardare lontano per trovarne la causa: «  Fate la guerra finché non pagano il tributo delle proprie mani e non sono sottomessi e umiliati  » (Corano 9.29). Inoltre, non è « l'affetto per i veri credenti dell'Islam » , che «  ci dovrebbe portare ad evitare generalizzazioni odiose », ma l'amore per i nostri nemici (Mt 5,44).  

Circa il fatto che i musulmani «  professano la fede di Abramo, adorano con noi il Dio uno e misericordioso, futuro giudice degli uomini nell'ultimo giorno» (n. 252) , bisogna ben precisare che non si tratta della stessa adorazione, tant'è vero che nessuno viene al Padre se non per mezzo di Gesù (Giovanni 14:6) e che, poiché i musulmani non prendono come via Gesù, la loro adorazione non va al Padre... Noi adoriamo ciò che conosciamo, essi adorano ciò che non conoscono (Gv 4,22), ed è perciò che, accettando di adorare colui che non conoscono essi adorano colui che si nasconde nelle tenebre, il Padre della menzogna (Giovanni 8:44) Il principe di questo mondo, abbastanza orgoglioso e folle per presentarsi ad essi come l'unico vero Dio (Mt 4:8-9) .

Se Evangelii Gaudium si indirizzasse ai musulmani per dire loro che «Gli scritti sacri dell'Islam custodiscono parte degli insegnamenti cristiani, [essendoci]Gesù Cristo e Maria come oggetto di profonda venerazione  » (n. 252), potremmo capire se intendesse servirsi di un'apparente similitudine  tra le nostre rispettive tradizioni come base comune di un possibile dialogo da auspicarsi. Ma dal fatto che lei si rivolge ai cristiani, un simile ravvicinamento suggerisce che c'è davvero qualcosa di cristiano nella "rivelazione" coranica ... mentre invece, ovviamente, non c'è niente di niente! I personaggi di "Issa" e "Maryam" non si identificano assolutamente con quelli di Gesù e di Maria, come testimoniano le incoerenze e  gli anacronismi del Corano, ma servono da specchietto per le allodole, da trappole, per legittimare l'Islam agli occhi dei cristiani [6] , e quindi portarli ad apostatare la loro fede, che è per l'Islam l'unico peccato imperdonabile per sempre (Corano 4.48), che riduce i cristiani a non essere che impurità ( Corano 9:28) in modo che eliminandoli l'Islam glorifica Allah (Corano 9:30).

Lei trova « ammirevole vedere che giovani e vecchi, uomini e donne dell'Islam sono capaci di dedicare tempo ogni giorno alla preghiera e partecipare fedelmente ai loro riti religiosi. Allo stesso tempo, molti di loro hanno la profonda convinzione che la loro vita, nella sua interezza, viene da Dio ed è per lui. Essi riconoscono inoltre la necessità di rispondere a Dio attraverso un impegno morale e di agire con misericordia verso i poveri » (n. 252), ma, oltre al fatto che i poveri di cui lei parla devono necessariamente essere musulmani, questi elementi positivi di pietà e religiosità derivano dal solo desiderio naturale di bene che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo e che l'Islam utilizza per nascondere il suo scopo essenziale, che è quello di allontanare le anime dalla salvezza data soltanto in e attraverso Gesù (Giovanni 14:6) . Quindi, se le pratiche dell'Islam possono fornire supporto alla religiosità umana, dobbiamo anche considerare che racchiudono l'individuo in un pensiero ferocemente anticristico, che li danna (Mc 16,16). Come ha detto San Paolo: «  Non prendere, non gustare, non toccare ». Tutte cose destinate a scomparire con l'uso! Qui : sono infatti prescrizioni e insegnamenti di uomini! Queste cose hanno una parvenza di saggezza, con la loro affettata religiosità e umiltà e austerità riguardo al corpo, ma in realtà non hanno servono che per soddisfare la carne » . (Colossesi 2,21-23).

Santo Padre, accettando di svolgere il ruolo di garante (1,4 Ga) [7] che l'Islam si aspetta da voi e da tutti, pensa di aiutare davvero i musulmani a prendere coscienza che stanno per dannarsi, o pensa che sia irrilevante per la loro salvezza, essere musulmani? Lodando l'Islam, non teme di incoraggiare i musulmani a rimanere musulmani e quindi a dannarsi, ma ancora, ha pensato che distrugge anche le difese di coloro che rifiutano di perdere la loro salvezza eterna accogliendo l'Islam (2 Cor 6:14-18) e la loro riduzione in schiavitù per effetto della sharia? Infatti, se l'Islam è pacifico, portando buoni frutti, non è un falso profeta (Mt 7,18), e se non è un falso profeta è un vero profeta, e quindi quello che dice sul cristianesimo è vero: Gesù non è morto e risorto, credere nella Trinità è un abominio, e non vi è salvezza che nell'Islam ... Si può nello stesso tempo riunirsi in Cristo e lodare colui che dissipa la Sua eredità (Mt 12,30)?

«  Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci ». (Mt 7,15). Cosa può accadere al gregge il cui pastore tratta col lupo come con uno dei suoi agnelli? Sembra che in questo caso equivalga al fatto che lei cammina dietro il gregge, e non davanti, come lei ne evoca della possibilità in questa esortazione apostolica (n. 31), e lascia le pecore sole a trovare la loro strada ... È vero che le vere pecore del Signore non seguono la voce di un estraneo, ma al contrario lo fuggono (Gv 10,5) ...

In conclusione, considerando il duo desiderio di offrire alla Chiesa riforme profonde, permetta all'umile prete che sono, studioso dell'Islam da diversi anni, di suggerirle di rinnovare profondamente la squadra dei suoi consiglieri in tema di islamologia e di dialogo islamo-cristiano.

Santo Padre, rinnovando l'impegno della mia fedeltà alla Cattedra di Pietro, nella fede nel suo magistero infallibile, che non è impegnata al di fuori di ciò che riguarda la fede cattolica e la vita morale, con il desiderio di vedere tutti i cattolici scossi nella loro fede per effetto delle sue osservazioni sull'Islam, fare lo stesso, prego Nostra Signora delle Vittorie di ottenerle la forza mostrata da San Paolo ha mostrato di fronte ai falsi fratelli desiderosi di ridurre i cristiani in servitù. Ha rifiutato di riconoscere la bontà della loro dottrina «  anche solo per un momento, anche per deferenza, per salvare la verità del vangelo ». (Gal 2,4-5).
Don Guy Pagès
___________________________
[1] «  Secondo la conoscenza, competenza e prestigio di cui godono, essi hanno il diritto e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa e far sapere agli altri fedeli, ferma restando l'integrità della fede e dei costumi e il rispetto dovuto ai Pastori, e tenendo conto del bene comune e della dignità delle persone ». (Can. 212 § 3).

[2] Enea Silvio Piccolomini, lettera a Maometto II , Zone Books, 2002, p.48. «  Tra noi e voi è inimicizia e l'odio per sempre fino a quando si crede in Allah». (Corano 60.4)

[3] La «sottomissione» in linguaggio musulmano significa tutto ciò che non è musulmano.

[4] Potremmo anche citare molte altre affermazioni simili, come questa di Muammar Gheddafi, presidente della Libia: «  Senza spada, senza pistola, senza conquiste, i 50 milioni di musulmani in Europa la trasformeranno presto in continente musulmano!» ( Le Figaro , 19/12/2006)

[5] Intervista con Anne Sinclair TV 16 Maggio 1993.

[6] E anche musulmani.

[7]  Per lo psichiatra Racamier il perverso narcisistico è caratterizzato « dalla capacità di mettersi al riparo da conflitti interni [...] valorizzandosi a scapito di  un oggetto manipolato come utensile o come fantoccio » ( Cortège conceptuel , Apsygée, 1993, p.52). E di fatto l'Islam manipola il cristianesimo col fatto che Gesù sarebbe il profeta di Maometto (Corano 61,6)! Questo odio del cristianesimo si esprime ancora attraverso l'esplicita richiesta della Libia che la Chiesa cattolica lasci il suo territorio ...

44 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo vescovo di Roma si è adoperato e si adopera, in tutti i modi per annientare la fede cattolica; in pochi mesi ha fatto quello che non ha fatto finora, il postconcilio, in 50 anni.
A lui, sembra spetti il colpo di grazia.
Non sono sedevacantista ma ho seri problemi di coscienza con l'"una cum".
Preghiamo i Sacratissimi Cuori di Gesù e Maria per ciò che sta avvenendo sotto i nostri occhi quotidianamente.

Anonimo ha detto...

Parole sacrosante quelle di d.Guy, ma la new strategy, che è poi sempre la stessa, ridurre all'insignificanza il peso e il prestigio 'politico' della cc nel mondo; quanto a questa sciagurata europa, si compie il progetto di kalergi, otto d'asburgo e soci, fino a finire a soros, massicce immigrazioni islamiche, perdita artata e indotta di ogni traccia di identità religiosa, imposizioni di leggi nwo, silenzio-assenso in cambio di plausi e lodi sperticate, e la nave va....dove non si sa....il coraggio di dire certe cose o uno ce l'ha di suo, o non se lo può dare, diceva il buon don lisander e qui vedo tanti abbondi e nessun card.federigo.....mala tempora currunt.Anonymous.

Anonimo ha detto...

In un'europa islamizzata non starebbero al sicuro nemmeno quelli che oggi si prodigano per l'arrivo dei migranti.
E allora:cui prodest?

Gederson Falcometa ha detto...

[off-topic]

Cara Mic,

No lo so se lei e gli altri hanno letto l'omilia di Papa Francesco nel giorno del suo compleanno. In quella omilia il Papa diceva:

"“Qualcuno una volta ho sentito che diceva: ‘Ma questo brano del Vangelo sembra l’elenco telefonico!’ E no, è tutt’altra cosa: questo brano del Vangelo è pura storia e ha un argomento importante. E’ pura storia, perché Dio, come diceva San Leone Papa, Dio ha inviato il suo Figlio. E Gesù è consustanziale al Padre, Dio, ma anche consustanziale alla Madre, una donna. E questa è quella consustanzialità della Madre. Dio si è fatto storia. Dio ha voluto farsi storia. E’ con noi. Ha fatto il cammino con noi”.


Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/12/17/la_messa_mattutina_con_il_personale_di_santa_marta,_gli_auguri_al/it1-756283
del sito Radio Vaticana "

Gesù consustanziale alla Madonna? Hanno capito che cosa significa questo?

Ricordo che uno dei problemi dell'opera di Leonardo Boff è esattamente difendere che lui ha diffeso che la Madonna è una 4º persona divina. Francesco quando parla così in fondo sembra affirmare la stessa cosa. Nella versione in portoghese se dice che Gesù è consustanziale a tutti noi, questo è un assurdo. Sembra che abbiamo un Papa che non sà che e chi è Dio.

In questi giorni Scalfari ha fatto un editoriale dove afferma, già nel titolo, che Francesco ha abolito il peccato. Ancora P. Lombardi afferma che il Papa non ha abolito il peccato. Ma la logica sta a favore di Scalfari, perchè se qualcuno deve seguire la propria coscienza e quello che giudicano bene e male, non ha più peccato. Così qualcuno è libero per avere un'idea dell'assoluto e adorare quello che giudica il sommo bene come Dio. Questo è l'anima dell'incontro d'Assisi, dove quelli che seguono la loro coscienza se incontrano e fanno incontrare la loro divinità...

Francesco è un demagogo, il peggiore Papa che ha seduto nella Catedra di Pietro. Quello che me chiedo è:

Dove sono i Vescovi? Dove sono i Cardinale della Santa Chiesa?

Guardano quello che sta facendo Francesco e non fanno e parlano niente contro questo tutto. Sembra che gli ultimi vescovi erano infatti Dom Lefebvre e Dom Mayer, perchè tutti gli altri non fanno niente...

Luisa ha detto...

L`abbé Pagès, verosimilmente, non riceverà risposta nemmeno a questa sua lettera, l`attenzione e la benevolenza di papa Bergoglio sono per altri.
Don Pagès è considerato dalla gerarchia francese come "difficile" e "rigido"(!), gli hanno affidato la missione di evangelizzare via internet ma sono più che a disagio con lui, è un sacerdote cattolico, non possono dire il contrario, ma disturba l`angelismo e l`irenismo della commissione della CEF per i rapporti con l`islam, ha una conoscenza approfondita dell`islam, non inventa nulla, ma il suo dire va contro la vulgata religiosamente e politicamente corretta.

mic ha detto...

E Gesù è consustanziale al Padre, Dio, ma anche consustanziale alla Madre, una donna. E questa è quella consustanzialità della Madre.

Caro Gederson,
ne abbiamo parlato in una discussione.
In effetti il suo è un linguaggio inconsueto, che stupisce sempre.

Anch'io a prima vista ero rimasta interdetta, finché qualcuno, citando i Padri, non ha fatto notare che quel "consustanziale" alla Madre, è da riferirsi - e come tale va considerato - alla condivisione con la Madre della natura umana.

Di fatto, poiché in genere i credenti sono abituati al simbolo e alla "consustanzialità" al Padre riferita alla "natura divina", il termine alla fine corre il rischio di confondere.

Questo vescovo di roma, ogni volta che parla, ha bisogno di un interprete, non per la traduzione, ma proprio per l'ermeneutica.

Di fatto appare paradossale che colui che dovrebbe esser lì per chiarire e confermare, sembra stia facendo di tutto per confondere.

Anonimo ha detto...

Con Francesco ritornano le comunità di base:
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/brasile-brasil-brazil-comunita-comunidad-community-30921/

Micus

Anonimo ha detto...

Antigamente, o Papa era o Pai Comum, o Pai dos Fiéis.
Este Bergoglio é o Filho das Trevas.

Amicus ha detto...

"Anch'io a prima vista ero rimasta interdetta, finché qualcuno, citando i Padri, non ha fatto notare che quel "consustanziale" alla Madre, è da riferirsi - e come tale va considerato - alla condivisione con la Madre della natura umana."

Una cosa è, in senso filosofico, la sostanza, altra cosa è la natura. Il Verbo divino nella sua umanità ha ovviamente la stessa natura di Maria SS.ma sua Madre, ma non la stessa sostanza (che esprimerebbe la Sua perfetta identità ontologica con la Madonna, il che ovviamente è un'eresia.
Bergoglio? Beh, se i massoni del GOI si sono rallegrati fin da subito per la sua elezione, un motivo ci sarà.
Ma soprattutto, volete mettere l'approvazione entusiasta dei rabbini italiani per ‘Francesco’, con i loro commenti in prossima uscita sul numero di gennaio di ‘Pagine ebraiche’?....
http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francisco-francis-ebrei-judios-jews-30764/

Anonimo ha detto...

Purtroppo tanti cattolici fideli e semplic hanno scritto lettere di fede al Papa Francesco, senza risposte...

è una cosa dura e amarissima di trovare il Successore di S. Pietro come uomo senza cuore e bocca piena di parole mondane o sacreleghe...

ma con Bergoglio, è così

Romano

Gederson Falcometa ha detto...

Cara Mic,

Grazie per la risposta. Veramente è difficile di capire Francesco e io non sono sicuro che queste parole hanno per lui lo stesso significato dato per il Concilio di Calcedonia.

Se non mi ricordo male, Pio XII (parla della questione nella Sempternus Rex) nella Humani Generis condanna come falso il metodo che vuole spiegare il chiaro per l'oscuro.

Ho letto adesso il post dove qualcuno ha citato i Padri presentando come una fonte il Denzinguer. Niente contro la citazione del Denzinguer fatta per il lettore (che é perfetta), ma osservo che questo importante lavoro ha subito una riforma in 63 e me sembra che dopo ha subito altri riforme. Sembra che Hünnerman ha fatto l'introduzione della nuova modalità magisteriale e ha fatto una lista di decisione magisteriale che cambiarano con il Concilio. Nel testo che io ho letto sul questo, l'autore ha presentato lato a lato le decisioni del Syllabus e del CVII, questo me sembra importante...

Un saluto dal Brasile

Anonimo ha detto...

Scusate per il commeto fuori argomento ma vi segnalo un tema interessante che è stasto svolto in questo post: http://traditioliturgica.blogspot.it/2013/12/le-versioni-bibliche-sono-davvero.html
Grazie per la vostra attenzione!

Anonimo ha detto...

Temo anch'io che questa lettera non avrà risposta, è troppo lunga e complicata! Marianna

Anonimo ha detto...

Bergoglio ha abolito il peccato:
http://malvinodue.blogspot.it/2013/12/di-fatto-ha-abolito-il-peccato.html?m=1

Micus

mic ha detto...

Certo, Marianna, per chi non si pone problemi o non ha interesse a capire e approfondire è molto complicata...

rosa ha detto...

la lettera e' lunga, ma NON complicata, perche' e' lineare nela sua esposizione: cita il testo dell' Evangelii Gaudium, quindi lo confronta con brani pertinenti del Corano e con passi del Vangelo o Epistole paoline, ed infine ne trae le conclusioni ragionate. Tesi, antitesi, sintesi.
Scrivendo ufficialmente al Papa, e' corretto argomentare con solide " pezze d' appoggio" ed usando un linguaggio da studioso cattolico, altrimenti si rischia di essere " "liquidati" come il "povero" Scalfari, che non capisce, non conosce, s' inventa, e' sordo... Tra un po' scriveranno che e' rimababito. Al che ci si chiede: a che pro parlare con uno cosi' ?

R osa

rosa ha detto...

OT: segnalo magister sulla nomina. ad interim del Segretario della CEI.
Rosa

vighi ha detto...

Condivido tutto della lettera scritta al Papa, è quello che tante volte mi dico pure io però…. Ehh si c’è un però che mi sono chiesta tante volte e di cui non ho ancora trovato risposta. Ebbene, ok i mussulmani sono violenti, la loro religione è molto rigida con gli infedeli ( ma anche con i loro stessi praticanti ) in particolare modo odiano i cristiani e tutto quello che ci si può attaccare di brutto ma la soluzione qual è ? come approcciarsi a loro ? ergiamo un muro o facciamo guerre come in passato ? fino ad ora tutto quello che si è tentano è stato inutile, non credo che loro cambieranno mai la loro religione, il loro modo di viverla quindi …??? Che si fa, chi ha la soluzione giusta ? come porgere in modo giusto l’altra guancia, perché questo Cristo ci chiede ? questo discorso vale un po’ per tutto quello che riguarda l’ecumenismo, non si può più affrontare come in passato, ognuno a casa sua arroccati nel nostro mondo e se qualcuno ci pesta i piedi guerre; il mondo è globalizzato casa mia ormai può essere in qualunque posto e il confronto con altre culture e religioni è all’ordine del giorno. Non si possono più ergere muri ma torno a dire, quindi cosa si deve fare per non perdere la nostra fede ma allo stesso tempo dialogare con queste culture ? Spesso parto in quarta, soprattutto quando sento di nostri fratelli cattolici massacrati in medio oriente e critico fortemente certi atteggiamenti dei nostri pastori, poi però mi dico che si fa presto a giudicare che non è facile trovare il modo giusto di agire; soprattutto per chi sta al comando, ha la responsabilità di milioni di fedeli e deve rendere conto al mondo delle proprie azioni credo sia davvero difficile trovare la strada giusta. Questo certo non implica che si deve scendere a compromessi sulle nostre verità di fede, però non trovo nemmeno così sconvolgente che il Papa parli bene dei mussulmani e cerchi un qualche dialogo con loro ( a volte ehh non sempre ). Ecco forse quello che mi aspetto di più, ma da parte di tutti i nostri pastori non solo dal Papa, è stare più vicino ai nostri fratelli cattolici che soffrono e sono perseguitati , alzare la voce contro queste barbarie. Vorrei fossero ricordati nelle preghiere e nei discorsi ogni volta che qualche pastore parla per qualsiasi motivo e in qualsiasi posto e momento, invece purtroppo questo non succede. Un saluto Vighi

Silente ha detto...

Parliamo di minuzie, così, tanto per non deprimerci ulteriormente.
Ma voi non sentite un po' di pena per Padre Lombardi, questo serioso, pensoso Capo Ufficio Stampa, come si usava dire una volta (oggi è Press Relations)? Certo, sarà ben retribuito. Certo, riceverà omaggi e inviti da ogni dove. Certo, sarà ricercato da giornalisti e redazioni intere. Magari, come il suo ispanico predecessore, scriverà un libro di memorie.
Però, poverino, è costretto a inseguire ogni dichiarazione, intervista, esternazione per quanto bizzarra, irrituale e pittoresca del suo Amministratore Delegato, e poi smentire, correggere, limare, precisare, puntualizzare, riaffermare, in un difficile esercizio di equilibrismo dialettico. Costretto a dimenticarsi che una regola della comunicazione è quella che: "una smentita è una notizia data una seconda volta". O, per dirla con saggezza veneta: "xe pegio el tacon del buso".
Ma veramente non sentite pena e compassione per costui?

mic ha detto...

Quello che è inaccettabile, Vighi, è tutto quanto è scritto nella lettera e anche altro.
Non è accettabile, ad esempio, che ponga sullo stesso piano i due fondamentalismi. Leggiti i punti sull'Islam della EG. È desolante.
Il fatto che non si debbano ripetere le crociate non implica che ci si calino le braghe in tutti i sensi.
Se le nostre leghi la nostra cultura e non ultima la nostra Fede continueranno a decadere, le nuove generazioni dovranno affrontare problemi inediti e difficilmente governabili.
Se il pastore supremo è il primo a non concepire l'evangelizzazione come conversione a Cristo, ma come l'annuncio di una fede edulcorata per una convivenza civile basata su valori umanitaristi, la crisi ha raggiunto davvero livelli di guardia.

Anonimo ha detto...

Sull'islam ecco come risponde Padre Samir Khalil Samir gesuita e islamologo, consigliere sull'argomento di Papa Benedetto XVI, alle affermazioni di Bergoglio nella "Evangelii gaudium". Dal Blog di Magister http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350689

Anonimo ha detto...

A grandi linee credo che il punto sia quello indicato dall'Anonimo delle 13:56. Però piuttosto che di poco coraggio parlerei di scelta deliberata. Il mondo islamico però non è univoco; tuttavia le potenze occidentali per le loro convenienze strategiche in medio oriente sono strette alleate e socie in affari della parte più radicale di quel mondo. Quella che ha di fatto eliminato i cristiani nelle aree dove le suddette Potenze si sono insediate come "liberatrici". Ciò era già avvenuto nella ex Jugoslavia. E, cosa amarissima, questa scientifica eliminazione dei nostri fratelli è avvenuta nell'indifferenza pilatesca e confinante con la complicità dei vertici centrali della Chiesa Cattolica. Gli stessi altissimi vertici prontissimi a far sentire la voce e ad adoperarsi attivamente per ogni causa politicamente corretta che piace al mondo. Questa è una cosa tragica e senza scuse di sorta.
Miles

Luisa ha detto...

Riflessione di Francesco Colafemmina:

"IL CRISTO “POVERO” E “PROFUGO"

http://www.fidesetforma.com/2013/12/30/il-cristo-povero-e-profugo/

Silente ha detto...

Carissima Mic, sul "fatto che non si debbano ripetere le crociate" sono molto perplesso. Le Crociate sono state uno splendido, luminoso esempio di Chiesa militante, e hanno dato libertà cristiana alla Terrasanta per molti decenni. Negare la santità delle Crociate è negare Lepanto e Vienna, la Vandea e le Insorgenze, la Crociata messicana e quella spagnola.
Ma, sono convintissimo, non era questo il tuo pensiero.

Anonimo ha detto...

PS: Rosa: salvo errori le parole del Papa sia nell'editoriale dell'altro giorno che in quello di qualche mese fa non sono mai state smentite. Nero su bianco sul primo quotidiano italiano contro nessuna smentita.
In altri casi le pubbliche smentite/precisazioni se non erro sono arrivate.
Miles

mic ha detto...

Caro Silente,
Non intendevo affatto negare la validità delle crociate. Dicevo semplicemente che non è pensabile mettersi a fare le crociate oggi.

Luisa ha detto...

E qui il generale d`armata Bergoglio che "va avanti come un rullo compressore decidendo tutto da sé":

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/12/30/nella-cei-il-papa-fa-tutto-da-se-col-permesso-dei-fedeli-di-cassano-alljonio/

L`artificio retorico di chiedere il permesso avrebbe potuto evitarlo, non penso che i sacerdoti e i fedeli siano dei beoti pronti a bere ogni sua parola, o forse sì.

Luisa ha detto...

Qui si può caricare la lettera di papa Bergoglio alla Diocesi di Cassano all’Jonio :

http://www.chiesacattolica.it/chiesa_cattolica_italiana/news_e_mediacenter/00053040_Segretario_Generale___arriva_Mons._Galantino.html

vighi ha detto...

Mic la crisi ha si raggiunto livelli di guardia e molto alti, non riusciamo più a comunicare e a passare la nostra fede alle generazioni future, ma direi anche a noi uomini e donne del presente, non sappiamo più cosa e come fare. Non riusciamo più a far accettare nessuna verità che non riguardi l’uomo e lo metta al centro di tutto. Spesso scrivete che bisogna tornare al passato, tornare alla liturgia in latino, alle preghiere di sempre, alle verità di sempre ma non sono tanto sicura che basti questo. Domenica nell’omelia il parroco della mia parrochia ha detto che per vivere una famiglia unita si deve tornare alla preghiera comune in famiglia, una volta finita la giornata di lavoro i padri prima di cena recitavano il rosario, si chiedeva oggi chi lo fa ancora, probabilmente la risposta è nessuno!!! Va bene non recitiamo il rosario ha detto ma troviamo alternative a ciò, più congeniali ai tempi ma qualche cosa bisogna trovare per riportare la preghiera nelle famiglie. Ecco è quel qualche cosa che non sappiamo trovare. Credo che anche i nostri pastori siamo confusi e non sappiano esattamente dove far andare questa barca di Cristo, navigano a vista dando una botta a destra e una a sinistra con la speranza di far tenere diritta la rotta ma non so se i risultati siano quelli sperati. C’è solo da sperare che il Signore abbia compassione di noi poveri fedeli confusi, metta le sue sante mani sul nostro capo e faccia in qualche modo vedere la via da seguire ai nostri pastori. Vighi

rosa ha detto...

Miles, commentavo quello che ha detto Lombardi ieri o oggi a proposito dell' articolo di Scalfari: non certo una smentita, ma un chiarire, un spiegare, uno sminuire...insomma tutto un gesuitismo
Rosa

Linus ha detto...

In primo luogo penso che ogni cristiano cattolico che si rispetti non debba avere nessuna paura di testimoniare sempre e comunque la Verità e la fede in Cristo. In secondo luogo, per dialogare bisogna assolutamente porre delle condizioni: se non si rispetta la libertà religiosa, se ci sono Paesi dove non si possono costruire chiese e dove non puoi nemmeno fare vedere una Bibbia che sei arrestato, di cosa vogliamo parlare? Se ci sono Paesi in cui ai cristiani sono preclusi certi mestieri di cosa vogliamo discutere? Prima il rispetto, poi il dialogo, poi vediamo cosa ci unisce e cosa ci divide, poi confrontiamo le nostre culture.

Anonimo ha detto...

Grazie Rosa, speravo mi fosse sfuggita una smentita di quei due articoli che invece, tragicamente, non c'è stata.
Purtroppo quindi dobbiamo prendere atto che il pensiero del Papa è esattamente quello riportato da Scalfari. Come se nulla fosse.
Miles

viandante ha detto...

Cara Vighi, a ragione dici che non sappiamo trovare ciò che possa tenere unite le famiglie nella fede. Una volta effettivamente c'era il rosario...
Ma scusami se ti dico chiaramente che il rosario c'è ancora!
È la nostra volontà che manca: cerchiamo qualcosa che ci possa andare bene, ma il cosa lo vogliamo decidere noi. Invece no, il rosario è anche questo gesto di umiltà che ci è richiesto. Lo so, può non essere facile, ma diffidiamo delle scorciatoie.
E tra l'altro, una volta rotto il ghiaccio, scusa l'espressione, tutto procederà con maggior serenità. Lo dico per esperienza.

mic ha detto...

Cara Vighi,
Secondo me non occorrono messaggi speciali o metodi più o meno accattivanti, ma verità e semplicità sono comprensibili dagli uomini di ogni tempo.
Mi sembra oggi indispensabile e non più trascurabile esprimere forte e chiaro cosa si intende per peccato, per perdono, per misericordia, per conversione richiamando che se la grazia interviene sempre, la misericordia di Dio non può essere a buon prezzo essendo costata il sangue di Cristo. È questo che il mondo non accetta ma che la chiesa, perfino dal sui trono più alto, ha smesso di ribadire.
La preghiera personale, familiare, comunitaria non è che conseguenza
e quindi non fa altro che rispecchiare e nutrire un sentire non più diffuso ma che può sempre riaccendersi.
Sostanzialmente si tratta di spostare il focus dell'attenzione dall'uomo a Dio e far gravitare tutto intorno alla relazione personale e comunitaria che va innescata e nutrita come unica cosa necessaria di una vita che abbia senso e cioè, oltre a scopo direzione e ragion d'essere, anche la sua pienezza, che solo Cristo Signore può dare, attraverso la sua Incarnazione (condivisione totale della nostra sorte innestandovi la divinità), la sua Morte espiatrice al nostro posto (che ci ha redenti e liberati dalla schiavitù del peccato d'origine), e la sua Risurrezione (che rigenera chi lo accoglie nella Sua Chiesa).

Ti sembra che siano queste le ricchezze inalienabili della nostra fede che vengono diffuse e ribadite oggi?
È questo il vero punctum dolens della situazione.
Perché queste verità salvifuche, le uniche che lo sono davvero, prima di essere annunciate vanno accolte e vissute a partire dal culto che diventa vita e viceversa...
Ma se persino il culto, oltre alla predicazione di colui che è lì come pastore supremo, le rispecchia più, occorre molta più preghiera, penitenza e testimonianza da dive si è.
I risultati non dipendono da noi.

mic ha detto...

In fondo, nel concreto un credente può trovare sempre il modo personale per coinvolgere la famiglia, specie se ci sono bambini piccoli. E il rosario è la preghiera più semplice oltre che potente. Basta cominciare con una decina...
Oppure dalle semplici tre tradizionali preghiere Pater Ave Gloria che contengono mondi di spiritualità di spessore infinito; che più le frequenti, non meccanicamente, e più ti si aprono.

mic ha detto...

Del resto la Chiesa le ha consegnate per secoli. Riscopriamone il valore immenso al di là dell'abitudine e della banalizzazione.
Cercherò di farci un articolo. Non lo credo scontato né irrilevante.

M.R. ha detto...

Su radio spada

http://radiospada.org/2013/12/se-il-cattolicesimo-e-pop-la-star-e-francesco-parola-di-pietrangelo-buttafuoco/

Anonimo ha detto...

Silente il vaticanista Allen in un articolo ha scritto che lombardi da quando è papa Francesco non soffre più di una fastidiosa tosse nervosa che aveva sotto Benedetto cosa che hanno notato anche gli altri vaticanisti. Quindi sembra che non gli pesi rettificare il papa, anzi ..

Silente ha detto...

Caro Anonimo delle 15:03. Tutto è possibile. Tuttavia sono convinto che Padre Lombardi si metta le mani nei capelli (così, per dire...) ogni qual volta il suo datore di lavoro esterna - e lo fa spesso, oh, quanto spesso - nel suo pittoresco e picaresco linguaggio pop italo-ispanico-conciliare, che ci fa rimpiangere Bersani e il suo "siam mica qui a pettinar bambole", anche se piace alle masse e agli Scalfari. La scomparsa della tosse nervosa sarà dovuta allo stress (che non sempre è negativo sulla salute: esiste anche l' "eu-stress"...) dovuto alla sua continua, imbarazzata, impervia necessità dover spiegare, ricucire, arrotondare, precisare. La platea dei vaticanisti, pur scettica, abbozza e si adegua, ignorando lo stridore delle unghie sul vetro.
Secondo me rimpiange il periodo del predecessore, che lo nominò, quando la sua funzione era una tranquilla sine cura, se comparata al superlavoro a cui oggi è costretto.

Certo, considerando lo zio Riccardo Lombardi, infaticabile predicatore anticomunista pre-conciliare, soprannominato, negli anni quaranta-cinquanta "il microfono di Dio" e l'altro zio Gabrio Lombardi, giurista e indomito combattente contro il divorzio, costui ha un grande avvenire alle sue spalle...

vighi ha detto...

scusate il ritardo ma oggi ero al lavoro e non ho potuto leggere nulla. Si è vero Viandiante il rosario è sempre con noi ed è una preghiera bellissima che più si recita più ci si affeziona. Ma il problema è proprio qui si recita poco, io stessa lo devo ammettere se non sono spinta da qualcuno o qualche cosa fatico a prendere l'iniziativa di recitarlo. Spesso lo faccio in macchina accompagnata dalla radio e poi mi sento veramente bene e mi do della sciocca per non averlo fatto prima; ma poi si ritorna nella quotidianità ed ecco che la preghiera del rosario si perde per strada. Ecco la difficoltà di molti di noi in questi tempi così veloci che fagocitano tutto, il fermarsi e considerare il tempo dedicato a Dio non una perdita di tempo e cosa di altri tempi. Si è convinti di tutte quelle verità di fede che dici tu Mic, non è che non si conoscono, ma la tentazione è sempre quella... è si va behh però ho tante cose da fare e tanti problemi e non posso anche star dietro a tutto quello che la Chiesa chiede. E poi c'è un'altra cosa che sono convinta pone tanti problemi di coscienza in molti di noi, me compresa, che ci fa sentire non dei buoni credenti, ci fa sentire in colpa per quello che pensiamo e a volte anche allontanarci dalla Chiesa. Riguarda certi precetti della Chiesa come gli anticoncezionali, il suo rapportarsi con gli omosessuali, i rapporti al di fuori del matrimonio, che mi trovano in disaccordo e che credo si dovrebbero invece affrontare in modo più vicino al tempo che si vive oggi e alla naturale evoluzione che il vivere dell’uomo ha subito. So che entro in un campo minato parlando di queste cose ma è quello che ho nel cuore e che a volte mi fa soffrire. Comunque la fede nel Signore non manca mai e si lotta ogni giorno per renderci degni di accostarci a Lui. Approfitto per fare gli auguri di un 2014 pieno di serenità e tanto amore a tutti gli amici del blog. Saluti Vighi

Zag ha detto...

@vighi
Se mi è lecito parlarti chiaro e fraternamente, da quello che scrivi sembra che vivi la fede come una sorta di pacificazione interiore contro lo stress quotidiano. La vita invece è una lotta tra il Bene e il Male, e tu secondo me stai perdendo la bussola. Già il fatto che stai mettendo in dubbio la bontà di certi insegnamenti (e non precetti, come se dei preti li abbiano imposti alla massa), come se è il Vangelo che deve adattarsi alla nuova vita e non viceversa, è sintomatico del conflitto interiore che vivi. Ma se vivi questo conflitto è perché Dio ti vuole portare dalla sua parte. Non essere titubante, scegliti un buon confessore e imposta un serio cammino di conversione. Soprattutto, forma la tua coscienza con sane letture per non ragionare come i pagani. Vuoi essere una pagana o una cristiana? Avere rapporti prematrimoniali oggi è alla moda, ma dal punto di vista cristiano si chiama fornicazione, e non lo chiamo io in questo modo, ma San Paolo. Preferisci seguire le mode o San Paolo? Brami il Paradiso o vivi il carpe diem? Scegli tu, ma non farti la legge morale che ti piace. O meglio, puoi fartela pure, ma poi non lamentarti se non senti la pace interiore.

vighi ha detto...

caro Zac non vivo la mia fede come pacificazione interiore dallo stress, per quello ci sono altri strumenti, se poi intendi che la fede può aiutare ad una pacificazione interiore in generale certo che la vivo anche così e non credo ci sia nulla di male, la forza per vivere ogni giorno nel migliore dei modi e con uno scopo la traggo certamente da lì, mi indica cosa fare per vivere cristianamente ogni singolo istante. Questo non vuol dire che non mi pongo domande e a volte certi insegnamenti ( hai ragione chiamarli precetti è relativo… ) siano duri da accettare e da condividere fino in fondo, la ragione l’abbiamo e qualche volta ci pone di fronte a dilemmi che non cerchiamo ma vengono spontaneamente. Questa è la lotta tra bene e male che dici tu e che cerchiamo di vincere nella speranza che ci porti verso il bene. Poi riguardo alla legge morale personale non è ciò a cui ambisco, ma certamente a volte domande su come interpretare il vangelo riguardo a situazioni che nel corso dei secoli nella società sono cambiate me le pongo eccome e per questo non mi sento per nulla pagana, ma una cattolica che cerca la via per vivere il più possibile come il Signore ci insegna nel nostro tempo. Grazie per l’attenzione saluti Vighi

Zag ha detto...

Vighi, ti poni la domanda sbagliata: non chiederti come interpretare il Vangelo alla luce della situazione attuale, ma come interpretare la situazione attuale alla luce del Vangelo. Non è la stessa cosa, credimi. La fede cristiana è più semplice di quanto si creda: con la grazia del Battesimo e l'effusione dello Spirito Santo, attraverso una retta formazione della coscienza, sappiamo cosa è bene e cosa è male, cosa è gradito a Dio e cosa non lo è. Non solo lo sappiamo, ma sappiamo anche il motivo, perché non siamo creduloni e fede/ragione vanno a braccetto. A quel punto, nemmeno Paolo dice che sia facile non peccare, ma almeno sappiamo quali peccati abbiamo da farci perdonare nel sacramento della Confessione. Il discorso dubbioso che tu fai sulla validità della legge morale sessuale nei nostri tempi è fuorviante perché l'uomo è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre. Cambiano le mode, ma non l'essenza umana. Cristo è venuto a semplificare la vita, ma soprattutto a salvare, redimere, cioè a non lasciarci nel nostro fango e farci diventare figli adottivi di Dio. Lui è il nostro modello, a lui dobbiamo tendere e lui dobbiamo imitare. Riguardo la fornicazione, chiamala sempre così ti prego, lascia stare le mode, rileggiti cosa disse la Madonna a Fatima a quei tre bimbetti ignari del significato di quelle parole: "I peccati che mandano più anime all'inferno sono i peccati impuri". Saluti e auguri.

viandante ha detto...

Cara Vighi,
mi sembra che Zag ti abbia già risposto in modo molto esauriente. Se mi è concesso vorrei sottolineare che la tua ricerca di un "modo di vivere più cristiano" é sicuramente encomiabile.
Devi però sapere che da sola non ce la farai mai! L'unico modo per santificarsi é affidarsi al Signore ed alla sua grazia che ti elargisce tramite i sacramenti. Senza di quelli mi sa che non sarà facile.
Quindi riassumendo in poche righe il concetto generale: confessione per togliere ogni peccato mortale che é la morte della vita soprannaturale e accostarsi regolarmente alla comunione e riaccostarsi regolarmente alla confessione per alimentare e crescere nella vita di grazia. Nella confessione poi, scegli un buon sacerdote che ti sappia ben consigliare.
Comunque è Dio che ti santifica, ma te gli devi permettere di lavorare su di te e per permetterglielo devi volerlo.
La vita di grazia ti permette poi di cogliere meglio anche la bellezza della dottrina cattolica e di certi precetti che a volte sembrano difficili da capire.