Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 31 luglio 2017

1° agosto 2017. Continuiamo l'operazione 'Assalto al Cielo' col Card. Burke

Rimaniamo fedeli a questa esperienza forte di preghiera che ci vede uniti già da oltre un anno. E intensifichiamola, soprattutto in relazione alle recenti vicende che vedono il nostro Cardinale, impegnato a riaffermare con parresìa l'insegnamento costante della Chiesa. Ricordiamo che quest'anno ricorre il centenario delle apparizioni di Fatima e che il mese di agosto è dedicato al Cuore Immacolato di Maria.
Chi è interessato può consultare i precedenti a partire da qui.

Domani, martedì 1° agosto, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa alle h 7:00am a St. Paul, Minnesota, USA, e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera. 

Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. Gli oltre 93.000 Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.
Quando direte il vostro Rosario, ricordate di pregare per le intenzioni di tutti i Guerrieri del Rosario, così come loro pregano anche per le vostre.
« Il potere del Rosario è superiore ad ogni descrizione! » affermava l'Arcivescovo Fulton Sheen. Usate dunque questa preghiera potente per prendere d'assalto il Cielo e rivolgere a Dio e alla Benedetta Vergine Maria le seguenti intenzioni:

Succede a Biella: abortisti in cattedra in chiesa, cattolici scortati fuori dalla polizia, preti pro eutanasia, Comunione ai musulmani

Su quanto è successo nella chiesa di San Defendente a Ronco di Tosatto (Biella) Vita Nuova è già intervenuto con una articolo fortemente critico. Ora interviene nuovamente con questa intervista al dott. Giovanni Ceroni, presidente del Movimento per la Vita di Biella, che ha dovuto seguire da vicino gli avvenimenti.

Ci spiega cosa è successo nella chiesa di San Defendente a Ronco di Tosatto?

Nella Chiesa di San Defendente si è tenuta una conferenza politica in cui Emma Bonino, icona delle battaglie radicali italiane, ha spiegato la sua campagna politica “Ero Straniero”. Ho visto il video dell’incontro, mi sono tenuto in contatto con i protagonisti che hanno partecipato dentro e fuori dalla Chiesa. Alcuni pro-life sono stati scortati fuori dalla chiesa dalle tre forze dell’ordine presenti (Digos, Polizia e Carabinieri).
Il Parroco ha presentato Emma Bonino con parole di vera e propria ammirazione, ricordando come fosse stata ‘papabile’ per l’incarico di Presidente della Repubblica qualche anno fa.
C’è anche stato un intervento sull’immigrazione del direttore della Caritas diocesana e Regionale don Gianni Perini. La sua presenza nella parrocchia di Ronco di Cossato non è una novità , Era in prima fila durante gli interventi di Beppino Englaro quando costui dal presbiterio propagandava la necessità  di legalizzare l’eutanasia.

domenica 30 luglio 2017

Terzo passo sulla Nostra Aetate. La religione musulmana

Proseguiamo nella nostra analisi della Dichiarazione Nostra Aetate. Per completezza, inserisco i link ad analisi precedenti, sulla religione musulmana e sui monoteismi: qui - qui - qui.
Per la consultazione della due precedenti tappe e relative discussioni:
Introduzione - Le diverse religioni

La religione musulmana

3. La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra (*), che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno.

Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà.

*Cf. S. GREGORIO VII, Epist., III, 21, ad Anazir (Al-Nãþir), regem Mauritaniae, ed. E. CASPAR in MGH, Ep. sel. II, 1920, I, p. 288, 11-15; PL 148, 451A

venerdì 28 luglio 2017

Condanna eseguita

Signore, Dio degli eserciti, fa che ritorniamo,
fa splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Eutanasia, eugenetica, infanticidio, gender, trans-umanesimo: i nuovi pseudo-valori di un mondo alla rovescia. Custodiamo il seme. Passata la tempesta ce ne sarà bisogno. 
Grazie a Tralcio per il suo pensiero che riporto di seguito. Per una piccola vita che ci portiamo nel cuore e per non dimenticare che la vita non ci appartiene e va custodita.
Ѐ morto Charlie Gard.
Ѐ morto un bambino malato.
Ѐ morta la pietà.
Ѐ morta la cultura giuridica.
Ѐ morta la cultura occidentale.
Ѐ morta la cura medica.
Ѐ morta la cura pastorale, dato che certi pastori sono come morti.
Quanti morti, ma un'anima innocente oggi è in Cielo.
Charlie è vivo, tra gli angeli.
Charlie ha incontrato la Mamma celeste.
Charlie è nella casa del Padre.
Charlie è oggi quello che il mondo non ha voluto che fosse.
Il principe di questo mondo è omicida (e falsario) fin dal principio.
Chi lo serve, anche ecclesiasticamente, ha lui per signore.
Ma la vita è in un regno che non è di questo mondo.
Charlie è cittadino di quel regno, non più tra noi umanamente assoggetati agli zombies.
Charlie dialoga con l'Eterno, mentre chi dovrebbe annunciar l'Eterno dialoga con il mondo.

Venerdì 28 luglio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].

Sabato 29 luglio, a Rimini, si terrà una processione in riparazione del “gay-pride” che si svolgerà in quella città. Cliccate qui per maggiori dettagli. Invitiamo gli aderenti alla Lega di riparazione, e tutti gli amici di Chiesa e post-concilio, a unirsi alla processione, partecipandovi personalmente o, se impossibilitati, con la preghiera. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Per la nostra formazione, proseguiamo nella lettura di San Cirillo di Gerusalemme. Anche oggi il testo potrà essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

Spazzar via il Summorum Pontificum?

Traduzione da LifeSiteNews a cura di Chiesa e Postconcilio.

Rumors in vaticano:
Papa Francesco mira a porre fine al Summorum Pontificum


Fonti all'interno del Vaticano suggeriscono che Papa Francesco miri a porre fine al permesso universale dato da Papa Benedetto XVI ai sacerdoti di celebrare la Messa Tradizionale in latino, nota anche come Forma Straordinaria della Messa. Mentre tale azione [l'abolizione] potrebbe essere in sintonia con il Papa, egli ha ripetutamente espresso disprezzo per la Messa Tradizionale soprattutto nei confronti dei giovani, e finora non è stata aperta nessuna discussione a riguardo.

Fonti a Roma hanno detto a LifeSite la scorsa settimana che i prelati liberali all'interno della Congregazione per la Dottrina della Fede sono stati impegnati nella discussione di un piano attribuito al Papa per eliminare il famoso documento di papa Benedetto che ha concesso ai sacerdoti la libertà di celebrare la Messa nell'antico rito.

giovedì 27 luglio 2017

Processione e opposizioni

Riportiamo qui sotto un intervento di don Giorgio Bellei che non merita di essere subito sepolto dalla cronaca.

Trovo somiglianze tra la presa di posizione di Mons. Lambiasi e quella di Mons. Camisasca a proposito delle processioni di riparazione per il "REmilia Pride" e il "Summer Pride".
Tutti e due riconoscono il diritto dei cattolici di riunirsi in preghiera e tutti e due affermano la non opportunità di farlo pubblicamente con una processione.
Il motivo? Quello di non contrapporsi per non dare l’impressione che gli omosessuali siano esclusi a priori dalla Chiesa.
A questo punto mi sorge una domanda: Ma i vescovi che credono certamente in Dio, hanno il coraggio di affermarlo pubblicamente? Se rispondiamo di sì allora perché ritengono inopportuna una processione pubblica di riparazione?

mercoledì 26 luglio 2017

Secondo passo della Nostra aetate

Inserisco il secondo testo per proseguire nell'analisi di Nostra Aetate. Ho fatto un rapido copia incolla dal cellulare per consentire la prosecuzione della discussione. Interverrò appena riuscirò ad essere operativa dalla mia postazione. Intanto un grosso grazie a Esistenzialmente Periferico!

Le diverse religioni

2. Dai tempi più antichi fino ad oggi presso i vari popoli si trova una certa sensibilità a quella forza arcana che è presente al corso delle cose e agli avvenimenti della vita umana, ed anzi talvolta vi riconosce la Divinità suprema o il Padre. Questa sensibilità e questa conoscenza compenetrano la vita in un intimo senso religioso.
Quanto alle religioni legate al progresso della cultura, esse si sforzano di rispondere alle stesse questioni con nozioni più raffinate e con un linguaggio più elaborato. Così, nell'induismo gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con la inesauribile fecondità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza. Nel buddismo, secondo le sue varie scuole, viene riconosciuta la radicale insufficienza di questo mondo mutevole e si insegna una via per la quale gli uomini, con cuore devoto e confidente, siano capaci di acquistare lo stato di liberazione perfetta o di pervenire allo stato di illuminazione suprema per mezzo dei propri sforzi o con l'aiuto venuto dall'alto. Ugualmente anche le altre religioni che si trovano nel mondo intero si sforzano di superare, in vari modi, l'inquietudine del cuore umano proponendo delle vie, cioè dottrine, precetti di vita e riti sacri.
La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.
Tuttavia essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è « via, verità e vita » (Gv 14,6), in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con se stesso tutte le cose (Cf. 2 Cor 5,18-19). Essa perciò esorta i suoi figli affinché, con prudenza e carità, per mezzo del dialogo e della collaborazione con i seguaci delle altre religioni, sempre rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali e socio-culturali che si trovano in essi.

martedì 25 luglio 2017

A cosa serve l'otto per mille?

Togliamogli il giocattolo (...e il fiasco)

 “Noi lanciamo la campagna ‘liberi di partire – liberi di restare’ con 30 milioni dall’otto per mille di aiuti concreti!” così tuona Mons. Galantino, il principale miracolato italiano dell’era Bergoglio. Una affermazione che dovrebbe porre la CEI su un livello morale superiore a quello di un’Europa che “continua a restare inerte di fronte al dramma dell’immigrazione nel Mediterraneo e alle difficoltà dell’Italia”. Ecco quindi l’idea geniale del ciarliero segretario della CEI: i soldi li offriamo noi, Chiesa povera per i poveri, Chiesa della misericordia, Chiesa di Papafrancesco… Come? Coi soldi dell’otto per mille. Ossia con i soldi degli Italiani che la Chiesa ottiene attraverso un ingegnoso automatismo dallo Stato italiano. Come direbbe Ricucci siamo tutti bravi ad aiutare i migranti coi soldi degli altri… ok, forse non ricordo bene la citazione, ma il senso era questo.

lunedì 24 luglio 2017

Avviso

Aggiornamento: il mio collegamento internet è bloccato almeno fino a venerdì. Continuate a scrivere. Curiosamente anche dal cellulare non sempre ho la rete. Ora infatti sono fuori zona... Un abbraccio a tutti. Appena possibile riprenderemo a pieno ritmo. (M.G.)

Per motivi puramente tecnici questa settimana non verranno pubblicate nuove pagine sul blog e ci vorranno tempi più lunghi per la moderazione dei commenti. Mic tornerà presto.

Preghiere di Riparazione per concerto blasfemo in provincia di Verona

Il 26 luglio, Marilyn Manson dovrebbe esibirsi nel Castello Scaligero di Villafranca di Verona. Il condizionale è d’obbligo perché parte della popolazione locale si è attivata per impedire il concerto. Più di 2,600 cittadini hanno firmato una petizione per chiedere la cancellazione del concerto. L’iniziativa è partita da un gruppo di cattolici, sostenuti dal vescovo di Verona Giuseppe Zenti. Oggi ci arriva questo avviso che volentieri pubblichiamo

Stiamo cercando di organizzare una rete di preghiera con rosario e Sante Messe offerte con questa importante intenzione: aiutare il vescovo di Verona che sta lottando per far annullare il concerto del capo satanista Marylin Manson, in realtà si tratterà di un vero e proprio rito satanico, con cui offenderanno il Nostro Signore Gesù Cristo, con atti sacrileghi, tra i quali il rogo della Bibbia in pubblico. Aiutiamo i fratelli delle Chiese locali che si stanno battendo contro questo inferno, previsto proprio per il 26 luglio, ricorrenza di Sant'Anna e Gioacchino (ai quali è dedicata la nostra parrocchia). Aiutiamoci a vicenda, lodando ed esaltando l'Unico Vero Signore, Re del Cielo e della terra, implorando la Sua Divina Misericordia, chiedendo l'intercessione degli Angeli e dei Santi, con a capo S.Michele Arcangelo. Coraggio, con la preghiera che il Signore vuole e ci chiede fervorosa, ce la faremo. Christus Vincit, Christus Regnat, Christus Imperat! Amen " - Grazie dell'attenzione, Rossella Campagnini, S.Croce di Casalecchio ( Bologna )

Il tempo superiore allo spazio Esame dell’eracliteismo latente di Papa Francesco

Il tempo superiore allo spazio 
Esame dell’eracliteismo latente di Papa Francesco
di Don Renuad de Sainte Marie, FSSPX
Pubblicato sul n. 600, giugno 2017, del Courrier de Rome

L’apparente pragmatismo dell’attuale pontificato contrasta con i numerosi articoli e analisi che si sforzano di scoprire i presupposti intellettuali che costituiscono la trama dei discorsi e dell’agire del Papa attuale. Il ruolo dell’analisi intellettuale non è solo di cogliere le grandi linee, ma anche di segnalare le conseguenze funeste che sono legate al pensiero che essa prende in esame.

Il lungo articolo del Professor Turco (Courrier de Rome n° 593, novembre 2016) aveva permesso di stabilire, tra l’altro, la natura eraclitea del pensiero di Francesco. Notiamo che anche Giovanni Scalese (1) aveva segnalato la cosa, quando aveva rilevato nella serie di affermazioni papali riguardanti il tempo e lo spazio, il primato del divenire sull’essere.

domenica 23 luglio 2017

Piccolo assaggio dell'esame di 'Nostra aetate'

L'immagine è tendenziosa perché mostra
le conseguenze ultime - vedi qui - qui
Prima di iniziare il nostro annunciato lavoro ricordiamo che il problema del differente grado di assenso ai documenti conciliari, oltre che da mons. Brunero Gherardini [qui], nonché da Mons. Schneider [qui], è espresso con estrema chiarezza anche da un eccellente sacerdote di Curia [qui]: « Nei decreti e nelle dichiarazioni non si tratta dell’affermazione magisteriale di verità, bensì dell’agire pratico, cioè della pastorale come conseguenza della dottrina. Nella teologia manca un concetto per questo magistero pastorale […]. Non si può fare a meno di rimproverare a certi teologi "moderni" un atteggiamento conservatore, poiché essi non di rado guardano ai decreti e alle dichiarazioni del Vaticano II come a testi dogmatici, che definiscono "nuove" verità. Il Concilio stesso non voleva questo ».

Faccio una prova  partendo dalla Dichiarazione NOSTRA AETATE sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane. Trascrivo di seguito l'introduzione, con l'aggiunta di una breve chiosa e attendo i vostri commenti. In realtà la chiosa si è poi allargata ad una conclusione più problematica irta di interrogativi. Vedremo cosa ne esce fuori...

Puntualizzazioni sulle recenti affermazioni di Mons. Athanasius Schneider sul Concilio.

Aggiornamento: Il nostro concreto contributo alla discussione auspicata da mons. Schneider avverrà attraverso l'analisi argomentata di documenti conciliari e successiva sintesi finale in un articolo conclusivo sui punti salienti emersi sia dal testo che dai commenti. Non mancano analisi e studi sui 'punti controversi' ormai individuati; ma renderemo attuale il discorso lavorandoci su con il contributo di tutti.
Cominceremo dalla Dichiarazione conciliare "Nostra Aetate" sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane, uno dei testi chiave sull'ecumenismo professato dall'attuale Gerarchia. Il testo è semplice solo in apparenza, ed è uno di quelli fondamentali dello spirito del Concilio, dello spirito di apertura che lo ha caratterizzato. Recentemente anche il card. Burke ci ha tenuto a sottolineare che quella dichiarazione non è magistero. Peccato che, a partire anche dai predecessori di Bergoglio ne siano stati affermati e persino applicati i punti deviati e svianti...
Si tratta di esaminare i 5 articoli: art. 1 Introduzione. 2. Le diverse religioni. 3. La religione musulmana 4. La religione ebraica. 5. La fraternità universale. 
Vi invito ad inviare i commenti dopo l'imminente pubblicazione della relativa pagina che riporterà lo schema in corso di preparazione da parte di Paolo Pasqualucci.

Riproduco la riflessione del mio incipit, che introduce lo scritto di Mons. Schneider in ordine all'interpretazione del Vaticano II e la sua connessione con l'attuale crisi della Chiesa [qui], integrata con quella di Paolo Pasqualucci perché penso sia bene puntualizzare e poi proseguire ripartendo da qui.

Esemplare lo scritto di mons Schneider, ripreso nella nostra traduzione da Rorate Caeli.  Esso, sui punti controversi1, rispecchia e conferma la nostra posizione sul Concilio e sue applicazioni ed è una presa d'atto ufficiale e autorevole, necessaria per guardare in faccia la realtà. Come più volte ribadito, si tratta di un passaggio ineludibile per uscire dalla temperie attuale mettendo in essere i correttivi necessari. I 'punti controversi' il vescovo li ha chiaramente ed essenzialmente individuati ed espressi. (ad es. collegialità; libertà religiosa; dialogo ecumenico e interreligioso; atteggiamento verso il mondo).

sabato 22 luglio 2017

L'interpretazione del Vaticano II e la sua connessione con l'attuale crisi della Chiesa

Esemplare lo scritto di mons Schneider, che riprendiamo nella nostra traduzione da Rorate Caeli.
Esso, sui punti controversi, rispecchia e conferma la nostra posizione sul Concilio e sue applicazioni ed è una presa d'atto ufficiale e autorevole, necessaria per guardare in faccia la realtà. Come più volte ribadito, si tratta di un passaggio ineludibile per uscire dalla temperie attuale mettendo in essere i correttivi necessari. I 'punti controversi' il vescovo li ha chiaramente ed essenzialmente individuati ed espressi. Osservo tuttavia che il problema, più che nella cattiva applicazione - e del resto è ciò che l'ha consentita - risiede in quello 'spirito del concilio' (il gegen-geist : contro-spirito, come lo chiama Mons. Gherardini[1]) che, insieme alle ambiguità ed alle innovazioni arbitrarie, permea l'intera assise. Esso viene da lontano e vi è confluito; ed è questo che ha fatto sì che gli applicatori del concilio procedessero e procedano nei termini che ci hanno portati a questo punto e che, se non si inverte la rotta, rischiano di condurci verso un 'oltre' non più tollerabile e umanamente difficilmente neutralizzabile più il tempo passa e lo iato aumenta. Lo stesso paragone con la crisi Ariana è calzante ma non completamente adeguato. La differenza, non da poco, sta in un autentico 'sentire cum ecclesia' (quella sana) della comunità dell'epoca; mentre, oggi, al contrario, esso va sempre più diluendosi a causa della prassi deformante e della dottrina sempre più adulterata o assoggettata a seri tagli e lacune senza che alcuno vi possa porre rimedio perché solo un Papa può ripareggiare la verità. Del resto mons. Schneider ne è ben consapevole, visto che egli stesso perorava la formulazione di un nuovo Sillabo [vedi]. (M.G.)

L'interpretazione del Vaticano II
e la sua connessione con l'attuale crisi della Chiesa


L'attuale situazione di crisi senza precedenti della Chiesa è paragonabile con la crisi generale nel 4° secolo, quando l'arianesimo aveva contaminato la stragrande maggioranza dell'episcopato, assumendo una posizione dominante nella vita della Chiesa. Dobbiamo cercare di affrontare questa attuale situazione da un lato con realismo e, dall'altro, con uno spirito soprannaturale - con un profondo amore per la Chiesa, nostra madre, che soffre la Passione di Cristo a causa di questa tremenda e generale confusione dottrinale, liturgica e pastorale.

Kirill a Valaam: ‘Il male non può dominare per sempre; il bene alla fine vince’

Il Patriarca ortodosso di Mosca in visita, insieme al Presidente Putin, al monastero sul Lago Ladoga, che era in rovina sotto l’atesimo sovietico negli anni ’60, mentre oggi “rifiorisce con vigore inatteso”. Interessantissimo il richiamo al simbolismo del luogo e al suo significato anche per l'oggi. Ne prediamo atto per i segnali di indubbia rinascita, senza voler per questo fare l'apologia dell'Oriente slavo e alimentare, solo perché viviamo una crisi senza precedenti, incongrue spinte ad aderire a ciò che comunque non è interamente 'nostro' e mostra segnali 'contro corrente' rispetto all'Occidente disfattista.

Mosca (AsiaNews) - “Con il completo restauro del monastero del SS. Salvatore della Trasfigurazione di Valaam, abbiamo una dimostrazione che il bene alla fine vince sul male”: lo ha dichiarato il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill (Gundjaev) durante l’omelia per la festa della comunità. Come ogni anno, il Patriarca visita l’isola monastica sull’immenso lago Ladoga, a nord di San Pietroburgo, nel giorno della festa dei fondatori Sergij e German di Valaam (11 luglio). Quest’anno, per celebrare il pieno ritorno del monastero alla sua missione, alla funzione ha preso parte anche il presidente Vladimir Putin.

venerdì 21 luglio 2017

L'ultima storia di 'Santa Marta'

Un aneddoto quantomeno preoccupante trasmesso da un lettore sacerdote (18/7/2017).
La storia risale a qualche giorno fa. Non è un fatto isolato, ma un episodio che si incastra con molti altri, e che svela un aspetto piuttosto inquietante della personalità del Papa, in tutti i casi molto distante dalla cordialità presentata dai media.
Peraltro, lo stesso sacerdote mi confida: «Un amico argentino, che conosceva bene il Vescovo Bergoglio, mi dice che sa essere molto duro con i deboli».
L’affidabilità della fonte (di cui non desidero svelare l’identità, ma che è una personalità nota) è al di sopra di ogni sospetto.
Un gruppo di giovani preti, tutti appartenenti alle stessa diocesi, e che sono stati appena ordinati, ha fatto un pellegrinaggio a Roma. Non sono tradizionalisti, ma giovani preti del giorno d’oggi, camicia bianca col colletto, classici, pii, normali, assai felici del dono di Cristo che hanno appena ricevuto. Naturalmente, hanno chiesto e ottenuto di desinare a Santa Marta e di essere presentati al Papa, e anche di concelebrare con lui l’indomani.
Arrivano dunque a Santa Marta all’ora stabilita, e si mettono nel posto che viene loro indicato. Un segretario li segnala al Papa che sta arrivando verso di loro. Il Papa: «Di dove siete?». E loro, tutti fieri: «Della diocesi di X». E lui, con l’espressione delle cattive giornate: «Ah, a X, ci sono ancora molti preti. Significa che là c’è un problema, un problema di discernimento». E prosegue il suo cammino.
I giovani preti, sbalorditi, si guardano tra loro, si consultano, ed escono senza mangiare. E, l’indomani, hanno fatto a meno della concelebrazione di Santa Marta.
[Fonte : Benoit et moi by MiL.]

Venerdì 21 luglio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].

Sabato 29 luglio, a Rimini, si terrà una processione in riparazione del “gay-pride” che si svolgerà in quella città. Cliccate qui per maggiori dettagli. Invitiamo gli aderenti alla Lega di riparazione, e tutti gli amici di Chiesa e post-concilio, a unirsi alla processione, partecipandovi personalmente o, se impossibilitati, con la preghiera. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Per la nostra formazione, proponiamo una lettura di San Cirillo di Gerusalemme. Anche oggi il testo potrà essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

giovedì 20 luglio 2017

Card. Müller: Papa Benedetto "deluso" sul suo congedo dalla Dottrina della Fede

Nella nostra traduzione da OnePeterFive.

Oggi, 19 luglio, è apparsa una nuova intervista al cardinale Gerhard Müller, ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. È un'intervista rilasciata all'inizio di luglio alla nota agenzia di stampa laica tedesca DPA; ciò significa che la stessa intervista viene ora ripresa da un nutrito numero di canali di comunicazione. Ne citiamo alcuni estratti dal quotidiano tedesco Die Welt e dal commento apparso sullo stesso giornale.

Anche se molte delle cronache mediatiche hanno sottolineato quella parte della nuova intervista in cui il cardinale Müller si difende - in particolare per quanto riguarda le accuse di negligenza nel trattare i casi di abusi sessuali sia quando era vescovo di Ratisbona che successivamente in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) - metteremo in evidenza altri e rilevanti aspetti di questa intervista più completa.

Ratisbona, Gotti Tedeschi: "Scandali per avvertire, li conosco. Occorre capire rinuncia Ratzinger"

Gotti Tedeschi intervistato da Marta Moriconi su IntelligoNews.
Sull'accaduto riporto l'osservazione di un lettore: "Leggi il titolo del Corriere e ti senti male: '547 bambini abusati; e George Ratzinger sapeva'. Poi leggi e si tratta di violenze fisiche, non sessuali per la stragrande maggioranza. Poi vai avanti e leggi che si tratta per lo più di schiaffi (brutta cosa ma a scuola usava la bacchetta anche nella classe di mia sorella, 1972). Continui e leggi che nel periodo delle (presunte) violenze sessuali George Ratzinger non c'era. Allora, nonostante la vergogna che comunque la vicenda comporta (sempre sia dimostrata, perché qui siamo ancora all'inchiesta) il titolo è una bufala, in pratica.". Il problema è che molti si fermano alla lettura del titolo e credono di essere informati. Il male è fatto, volutamente fatto.

Un nuovo scandalo ha investito in queste ore la Chiesa. E' infatti venuta alla luce la vicenda di 547 bambini che, tra il 1945 e l'inizio degli anni '90, avrebbero subito violenze nel coro del Duomo di Ratisbona, il più antico coro di voci bianche del mondo e che fu anche diretto per trent'anni dal fratello del papa emerito Benedetto XVI, Georg Ratzinger. A fornire i numeri delle presunte violenze, l'avvocato Ulrich Weber, incaricato dalla Chiesa di far luce sul presunto scandalo. Secondo quanto rilevato dal legale in quel lungo periodo, bambini e ragazzi subirono violenze corporali e 67 violenze sessuali, in alcuni casi entrambe. L'indagine avrebbe permesso di identificare 49 responsabili, anche se difficilmente ci saranno processi perché i reati sono prescritti. Molti ritengono questo scandalo costruito ad arte per colpire il Papa emerito Benedetto XVI, una figura scomoda e combattuta. Intelligonews ha sentito il parere autorevole dell'economista cattolico, già direttore dello Ior Ettore Gotti Tedeschi.

Processione di Riparazione per il 'gay-pride' a Rimini

Aggiornamento: Mons. Negri benedice la processione:
Vi sono accanto con affetto e gratitudine. La vostra testimonianza della verità diviene servizio al bene comune del popolo. Vi benedico.” + Luigi Negri, Arcivescovo Emerito di Ferrara e Comacchio Ferrara, 27 luglio 2017

clicca sull'immagine per ingrandire
Dal punto di vista pratico ci eravamo lasciati lo scorso 3 giugno a Reggio-Emilia, con una Processione che ha certamente lasciato un segno indelebile nella città emiliana. Diremo di più: non solo a Reggio risuona ancora il tintinnio di quel turibolo ondeggiante fra le vie delle città, per mondare e riparare, per pregare ed elevare la giusta lode riparatoria a Dio, ma anche in diverse altre città che, sulla sequela di quanto accaduto lì, si sono rimboccate le maniche per organizzare eventi analoghi. Fra queste spiccano certamente Pavia, Varese, Milano e varie altre città del sud Italia. Il Comitato "Beata Giovanna Scopelli", come sappiamo, nasce a Reggio-Emilia sopra le spoglie dell'omonima Beata, vergine e carmelitana reggiana. La struttura del Comitato, specialmente dopo la Processione di pubblica riparazione al gay pride, non poteva garantire una copertura di portata nazionale, ed è per questo che altri comitati - se vogliamo di portata minore ma animati da grande fede e perseveranza - sono andati via via costituendosi singolarmente, pur non mancando mai l'appoggio del riferimento reggiano.
Tuttavia questo non ha mai implicato la "fine" del nostro Comitato il quale, lasciando la decisione agli oltre 2000 membri facenti parte di esso, ha mantenuto la sua costituzione garantendo l'impegno laddove possibile.

Ecco perché siamo lieti di annunciare a tutti voi, a poco più di un mese trascorso dall'appuntamento in terra reggiana, una nuova Processione di pubblica riparazione allo scandaloso "Summer Pride" di Rimini, previsto per sabato 29 luglio.

mercoledì 19 luglio 2017

Emma Bonino, parlerà in chiesa sull'immigrazione

Lo aveva già anticipato qui Danilo Quinto. Emma Bonino parlerà nella chiesa dedicata a San Defendente, a Ronco di Cossato, vicino a Biella, il prossimo 26 luglio, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2017, per presentare la campagna “ERO STRANIERO – L’umanità che fa bene”. Una campagna alla quale ha dato la sua adesione anche papa Bergoglio. Parteciperà Walter Massa, coordinatore nazionale della commissione immigrazione dell’ARCI e modererà il parroco, don Marco Marchiori. A questo si riferiscono i nostri amici del Movimento Liturgico Benedettiano di Ferrara che ci propongono l'unita iniziativa, in riparazione.

Carissimi,
Emma Bonino, portabandiera delle peggiori efferatezze che il nostro cattolico sentire cum Ecclesia possa annoverare (ad esempio e fra l’altro l’assassinio non mai rinnegato di migliaia di bimbi con una pompa da bicicletta), parlerà dell’immigrazione in una Chiesa del biellese venerdì 26 luglio p.v. su incarico della chiesa locale.
Proponiamo di recitare quotidianamente una Corona del S. Rosario alla Regina di tutte le Vittorie (“vincitrice di tutte le battaglie di Dio”, Pio XII) perché ci protegga da questa iniziativa, che non va certamente nella direzione del bene: se di una cosa non abbiamo bisogno ai tempi nostri, è di cattivi maestri. Se non sarà possibile evitare questo evento, le nostre preghiere serviranno almeno di riparazione. 
Passiamo parola e preghiamo il S. Rosario!
In J et M
Il Movimento Liturgico Benedettiano di Ferrara

P.S.: Qualcuno dei nostri cari amici suggerisce di riconsacrare  la Chiesa dopo che la Bonino vi abbia tenuto la sua predica!

Il Superiore generale dei gesuiti venera Budda...

C'è forse qualcosa da aggiungere?

martedì 18 luglio 2017

Custode della nostra coscienza storica, il Liceo Classico è nemico del mercato

Intanto parliamone. Un altro fronte (formazione e cultura) su cui "resistere"... Gli studi classici danno una struttura, una forma mentis, una coscienza critica, una capacità di lettura del mondo e di approccio ad ogni ulteriore approfondimento che altri studi non danno o danno in maniera diversa. Riformarli ulteriormente significa snaturare uno strumento prezioso per le generazioni che verranno. Anche se già fortemente depauperato, resta tra gli ultimi baluardi della nostra civiltà.
Nonostante l'autore appartenga ad un versante ideologico polare rispetto al nostro, non possiamo non condividerne le preoccupazioni nel caso specifico.

Ciclicamente torna il tema della riforma. Che significherebbe togliere tempo a greco e latino per darlo a materie "più utili". Una tendenza a cui bisogna opporsi.
Mi ha assai colpito, debbo ammetterlo, leggere bene in vista sulla prima pagina piemontese del quotidiano La Stampa l'annuncio di un particolare convegno a Torino. Tema degno di nota, non v'è dubbio. "Ma il Liceo Classico deve restare com'è o deve essere rivisitato?": questo l'annuncio sul quotidiano sabaudo.

lunedì 17 luglio 2017

Caro Papa ti scrivo... Lettere di un teologo al Papa

Riprendiamo dal Blog di Aldo Maria Valli, da un articolo da lui recentemente pubblicato, il contenuto di tre Lettere che un teologo italiano ha inviato di recente a papa Francesco, assieme a un’attestazione di stima e di affetto filiale. Ottimo compendio delle puntualizzazioni relative alle maggiori inquietudini suscitate da detti e fatti del Papa regnante.

[...] I tre messaggi sono stati inviati a Santa Marta, residenza del papa, tra la fine di giugno e l’inizio di questo mese di luglio. Ha fatto da tramite un religioso amico del teologo, un uomo di Chiesa che Francesco apprezza e che ha la possibilità di incontrare spesso il pontefice, a cadenza fissa, parlando con lui di tutto in modo aperto.
Sono in grado qui di riportare i contenuti delle tre lettere inviate al papa. Proponendoli ai lettori del mio blog non li sposo totalmente (per esempio, ho più di una perplessità circa ciò che il mittente sostiene a proposito di uso legittimo della forza). Non di meno giudico il contributo del teologo di grande importanza sia sotto il profilo delle questioni affrontate, perché aiuta il dibattito su questo pontificato a uscire da una certa indeterminatezza, sia sotto il profilo della strategia, perché fa capire che, pur in presenza di sensibilità diverse, c’è sempre la possibilità di collaborare con sincerità per il bene della Chiesa, a salvaguardia della fede e soprattutto per la gloria di Dio.

domenica 16 luglio 2017

La grazia di essere rivestiti dello scapolare carmelitano

Condividiamo questa testimonianza di un carissimo lettore per onorare la Madre del Signore e nostra e, a edificazione di tutti, per interiorizzare le stupende verità di fede che essa ci ricorda.

Oggi ho ricevuto la grazia di essere vestito dello scapolare carmelitano.
Scacci ogni dubbio chi temesse il potenziale scaramantico e l'uso improprio (a mò di amuleto) di questo oggetto di devozione: si tratta di una vestizione innanzitutto interiore e spirituale, frutto dell'amore filiale rivolto alla Beata Vergine Maria attraverso una libera e totale consacrazione (per molti rinnovandone altre già fatte) a Lei.
La devozione non nasce, come vorrebbero certi innovatori, da ignoranza, fanatismo o superstizione, perché invece sgorga dall'essenza e l'autenticità della fede cristiana, che riconosce il ruolo della Madre di Dio, rivolgendosi a Lei per imitarla nell'aderire a Gesù.
Chi ama la Madre del Cielo e si dichiara "sua proprietà", partecipa del suo essere umile ancella del Signore, lasciandosene soccorrere come avvocata in questa valle di lacrime, cioè in un tempo di prova che ci vede esuli figli di Eva in un mondo soggetto alla signoria del principe del mondo, malgrado la gran voglia di "dialogo" e di "apertura" per esso.
Il vangelo ascoltato oggi durante la Santa Messa dice che il seme sparso da Dio se cade sulla strada non può portare frutto e la "strada" è proprio il luogo dei dispersi nel mondo, il luogo dei vagabondi senza nido, senza casa, senza una mèta e senza la coscienza di essere figli...

16 luglio Madonna del Carmelo

O Maria, Madre e decoro del Carmelo, a te consacro oggi la mia vita, quale piccolo tributo di gratitudine per le grazie che attraverso la tua intercessione ho ricevuto da Dio. 
Tu guardi con particolare benevolenza coloro che devotamente portano il tuo Scapolare: ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, d'illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente, e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità, perché possa ogni giorno crescere nell'amore di Dio e nella devozione verso di te. 
Lo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo materno e la tua protezione nella lotta quotidiana, sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a te, evitando il peccato e imitando le tue virtù. 
Desidero offrire a Dio, per le tue mani, tutto il bene che mi riuscirà di compiere con la tua grazia; la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati e una più sicura fedeltà al Signore. 
O Madre amabilissima, il tuo amore mi ottenga che un giorno sia concesso a me di mutare il tuo Scapolare con l'eterna veste nuziale e di abitare con te e con i Santi del Carmelo nel regno beato del Figlio tuo che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.

sabato 15 luglio 2017

Parole di saluto di Benedetto XVI per la Messa da requiem per il Cardinale Joachim Meisner nella cattedrale di Colonia

Riprendo nella nostra tempestiva traduzione dall'originale tedesco su kath.net il testo integrale del saluto di Benedetto XVI letto da mons. Georg Gänswein. Importante sia per l'immagine drammatica della barca di Pietro vicina a capovolgersi, che per le sentite parole sull'adorazione eucaristica così trascurata dall'ala liberal della Chiesa compreso il suo successore.
Errata corrige: rileggere interamente il punto punto 1, che si riferisce al Sacramento della Penitenza.

Testo integrale delle parole di saluto di Benedetto XVI in occasione della Messa da requiem per il Cardinale Joachim Meisner nella cattedrale di Colonia, letto dall'Arcivescovo Georg Gänswein

In questo momento in cui la Chiesa di Colonia e i suoi fedeli danno l'addio al Cardinale Joachim Meisner, il mio cuore e i miei pensieri sono con voi tutti e sono felice di  inviarvi, su richiesta del cardinale Woelki, alcune parole commemorative.
Quando, mercoledì scorso, ho appreso da una telefonata della morte del card. Meisner, in un primo momento non potevo crederci. Il giorno prima avevamo parlato al telefono. La sua voce era piena di gratitudine perché era ormai arrivato in vacanza, dopo che la domenica precedente aveva partecipato, a Vilnius, alla beatificazione del vescovo Teofilius Matulionis.  Lo ha sempre caratterizzato l'amore per le Chiese dei paesi vicini dell'est europeo, che hanno subìto la persecuzione comunista e la gratitudine per la fortezza con cui hanno sopportato, all'epoca, tali prove. E quindi non è affatto una coincidenza il fatto che l'ultima visita della sua vita sia stata dedicata a un testimone della fede in quelle terre..
Ciò che mi ha colpito particolarmente nei recenti colloqui con il defunto cardinale sono state la serenità, la gioia interiore e la fiducia che aveva raggiunto. Sappiamo che per lui, appassionato curatore di anime, risultava difficile lasciare il suo ufficio e proprio in un momento in cui la Chiesa ha bisogno di pastori che sappiano resistere alla dittatura dello spirito del tempo e vivere e pensare con decisione in conformità con la fede.
Ma mi ha commosso  ancora di più il fatto che in quest'ultimo periodo della sua vita abbia imparato a prendere le cose più serenamente  e che vivesse sempre più nella profonda consapevolezza che il Signore non abbandona mai la sua Chiesa, anche se a volte la barca si è riempita [d'acqua] fino quasi a capovolgersi.

Scuola parentale 'San Pancrazio' - 2017

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Gli errori del falso ecumenismo

Del vero e falso ecumenismo abbiamo parlato a più riprese [vedi]. Leggo ora un testo di chiarezza cristallina che tocca molti punti essenziali e merita di essere condiviso.

Perché l'ecumenismo è un errore
di Mons. Marcel Lefèbvre

Nella confusione di idee delle quali attualmente certi cristiani sembrano piacevolmente compiacersi, è insita una tendenza particolarmente dannosa per la fede e tanto più pericolosa in quanto si presenta sotto le apparenze della carità: l’ecumenismo. Il termine, apparso nel 1927 all’epoca di un Congresso tenutosi a Losanna, avrebbe dovuto già di per sé stesso mettere in guardia i cattolici se avessero badato alla definizione che ne dànno tutti i dizionari: «Ecumenismo: movimento favorevole alla riunione di tutte le Chiese cristiane in una sola». Non si possono fondere princìpi contraddittori, è ovvio; non si possono riunire, in modo da farne un tutto unico, la verità e l’errore. A meno di adottare gli errori e di rigettare tutta o in parte la verità. L’ecumenismo si condanna da solo.

Il sostantivo ha conosciuto una tale voga dopo l’ultimo Concilio, da entrare anche nel linguaggio profano. Si parla di ecumenismo universitario, di ecumenismo informatico o chissà che altro, per esprimere un gusto o un partito preso di diversificazione, di eclettismo. Nel linguaggio religioso, si è ultimamente esteso perfino alle religioni non cristiane […].

venerdì 14 luglio 2017

Venerdì 14 luglio. La preghiera di riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].

Rimaniamo fedeli al nostro impegno per la preghiera di riparazione, perché gli oltraggi al Sacro Cuore di Gesù sono quotidiani e condotti a ogni livello. Altrettanto insistente e continua deve essere la nostra preghiera. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Per la nostra formazione, proponiamo una lettura di San Giovanni Crisostomo. Anche oggi il testo potrà essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

Ancora una volta l'ha sparata grossa

Aggiornamento: Ne ha sparate e ne spara di grosse e clamorose anche sul versante internazionale. 
Riprendo l'immagine a sinistra, e relativa notizia, dal sito Blondet & Friends [qui]. Cliccarvi sopra per leggere la notizia, riguardante un delirante messaggio rivolto alla Mekel: un 'governo unico mondiale' per salvare l'umanità!


Durante l’Angelus di domenica, Bergoglio si è lasciato andare a una vera e propria teologia dell’immigrazionismo. Non se ne può più! Rischia di fare danni ancor peggiori di quelli che ci sovrastano... Leggo su La Stampa 
«Alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia», sostiene all’Angelus Francesco citando la celebre canzone di Mina (con Alberto Lupo) «Parole, parole» per mettere in guardia dalle «parole che si porta via il vento» e per distinguere le opere di misericordia da una solidarietà solo affermata con le parole. «Dio è nei rifugiati che tutti vogliono cacciare via. Il mio prossimo ha anche nazionalità e religioni diverse», evidenzia Francesco. [...] Infatti il Signore potrà dirci: «Ti ricordi quella volta, sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell’uomo mezzo morto ero io. Quel migrante che volevano cacciare via ero io. Quel nonno abbandonato ero io. Quel malato che nessuno va a trovare in ospedale ero io».

Gli ultimi giorni di Costantinopoli - Luigi Pecchioli

Narrano le storie che i dotti teologi bizantini amassero discettare del sesso degli angeli. Tale attitudine non cessò, sembra, neppure durante l’assedio di Costantinopoli da parte di Maometto II, che pose fine al millenario impero romano d’Oriente nel 1453. Poi entrò il nemico, celebrò il suo trionfo, consumò le sue vendette e la superba Bisanzio cambiò pelle, ed è ora Istanbul, culla del mondo turco e antica capitale ottomana.

Nulla di insolito, dopotutto: già Tito Livio commentò così la fine e la distruzione di Sagunto, storica alleata dei Romani accerchiata da Annibale: dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur, mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata. Sono gli ultimi giorni di Costantinopoli, la situazione è grave, ma non seria, come direbbe Ennio Flaiano. L’Italia sta per esalare gli ultimi respiri, già rantola, ma tutto prosegue come prima: il governo regala 17 miliardi al sistema bancario, Renzi fa il finto gradasso con le istituzioni europee, Minniti e Gentiloni non sanno che fare dinanzi all’invasione africana. Con acuta intelligenza, anzi, un professorone liberal come Luca Ricolfi nega che si tratti di invasione: siamo noi stessi che li portiamo a riva e li accogliamo sul territorio nazionale, di che cosa stiamo parlando?

giovedì 13 luglio 2017

Una risposta a "La Scure di Elia" - Cristiano Lugli

Il contributo di Cristiano Lugli al nostro serio e appassionato dibattito sui temi caldi ricorrenti: il risveglio delle iniziative di riparazione e il comportamento dei confronti dei due Riti: Vetus e Novus. Lo accogliamo con gratitudine nella certezza di alimentare un approfondimento costruttivo.

Si è potuto leggere, ormai quindici giorni fa, un articolo pubblicato sul blog "La scure di Elia" dal titolo "omosessualismo e tradizione", all'interno del quale si è parlato anche delle processioni di pubblica riparazione susseguitesi in diverse città per tutto il mese di Giugno, e con qualche evento simile organizzato anche nei primi giorni di Luglio. Nel suddetto articolo, sono state analizzate alcune presunte criticità di questi atti liturgici, le quali evidentemente non sono state molto apprezzate dalla maggior parte dei lettori. Ecco forse perché, a distanza di due settimane, è comparso un nuovo articolo sull'omonimo blog dal titolo "apologia pro via sua". Ambedue gli articoli, rientrando certamente nel dibattito e in un criterio di legittimità di presentare un punto di vista, sono stati ripresi anche dal sito Chiesa e Post Concilio. [Il primo dei due articoli non è stato ripreso dal blog; ho inserito il link al secondo perché può essere interessante la discussione che ne è scaturita, che ha avuto il suo seguito qui]

La protestantizzazione della Chiesa cattolica

Ripropongo questo testo che merita la dovuta attenzione.

Non c’è nessun tempo in cui la Chiesa non si sia opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati, e talvolta con la massima severità. Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando (Giovanni XXIII, Discorso di apertura del Concilio Vaticano II, 11 ottobre 1962).

La medicina della misericordia va usata solo con l’errante o anche con l’errore? A tale quesito, apparentemente peregrino, la retta ragione non consente di dare se non questa risposta: solo con l’errante (qualora dia segni di disponibilità al ravvedimento e fino a che l’ostinazione non obblighi alla sanzione) e con il preciso scopo di ricondurlo al riconoscimento della verità. L’idea che si possa curare l’errore con la misericordia, invece, è semplicemente assurda: l’uomo ragionevole ha infatti l’obbligo di coscienza non solo di individuarlo, ma anche di confutarlo e di combatterlo. L’errore è un male in sé e, come una malattia, va debellato prontamente perché non si propaghi, infettando le menti e corrompendo la vita morale. A maggior ragione questo ineludibile dovere grava sui Pastori della Chiesa, che devono rispondere a Dio non solo dell’anima propria, ma anche di quelle altrui.

mercoledì 12 luglio 2017

Il leone di Münster e l'eutanasia di stato nazista.

Il nazionalsocialismo tedesco programmò e praticò quello che in codice venne definita Operazione T4. Una vera e propria eutanasia di Stato che avrebbe causato circa 70 mila morti, in gran parte disabili fisici e mentali, ma anche mutilati, persone con la sindrome di Down o affette da malattie degenerative.

La voce più autorevole che si levò contro questa vergogna fu quella del vescovo cattolico di Münster, Clemens August Graf von Galen, che in una sua predica, datata 3 agosto 1941, disse queste parole su cui in queste ore è importante meditare:
«(…) Da qualche tempo ci giunge notizia che, in case di cura e istituti per disabili mentali, i pazienti già da lungo tempo malati e che forse sembrano incurabili vengono soppressi coercitivamente, per ordine di Berlino. Regolarmente, dopo breve tempo i parenti ricevono comunicazione che il malato è deceduto, che il cadavere è stato cremato e che è possibile farsi recapitare le ceneri. In generale domina il sospetto, vicinissimo alla certezza, che questi numerosi decessi inattesi di malati di mente non avvengano in modo naturale, ma vengano causati di proposito secondo il principio per cui si pensa di poter sopprimere le cosiddette vite indegne di essere vissute, cioè uccidere esseri umani innocenti quando si pensi che la loro vita non sia più di valore per il Popolo e lo Stato. È un insegnamento spaventoso, che legittima l’omicidio di innocenti, e che fondamentalmente ammette l’uccisione forzata dei non più abili al lavoro, degli storpi, dei malati incurabili, degli anziani (…).»
«Come ho saputo da fonti affidabili, ora anche nelle case di cura e negli istituti della Provincia di Vestfalia vengono redatte delle liste [di eliminazione NdT] (…).

martedì 11 luglio 2017

Ecco ancora 'i due Papi'

Con l'ultimo concistoro e la creazione dei nuovi cinque cardinali, il plenum dei 120 cardinali elettori è permanentemente garantito?
E di nuovo con l'avallo del Papa emerito?

Esiste anche il video dell'incontro [vedi]
Francamente è una situazione paradossale e a "fare il Papa non pare essere bergoglio!

14 luglio. Presentazione libro su San Bonaventura

San Bonaventura da Bagnoregio e san Tommaso d'Aquino danno inizio alla serie di statue che ornano il Colonnato del Bernini. Posti rispettivamente alla destra e alla sinistra della Basilica di San Pietro, quali santi più vicini alla facciata, evidenziano il loro ruolo quali dottori della Chiesa.
Con la consapevolezza di tale importanza la festa di san Bonaventura sabato 15 luglio sarà celebrata con particolare solennità per l'ottavo Centenario della sua nascita (1217-2017).
Chiesa cattedrale, ore 18,00 Celebrazione dei Primi Vespri della solennità di san Bonaventura.
La locandina a lato riporta il programma della presentazione del libro di Barbara Faes presso l'Auditorium comunale di Bagnoregio.

San Benedetto, padre dell’Europa

San Benedetto è il padre dell’Europa. Quando l’Impero romano è crollato, consumato dalla vecchiaia e dai vizi, e i barbari si sono lanciati sulle sue provincie, quell’uomo, che è stato chiamato “l’ultimo dei grandi Romani” (secondo l’espressione di Tertulliano), unendo allo stesso tempo la romanità e il Vangelo, ha attinto a queste due fonti aiuto e forza per unire efficacemente i popoli d'Europa sotto il vessillo e l’autorità di Cristo... Infatti dal mar Baltico al mar mediterraneo, dall’oceano Atlantico alle pianure della Polonia, legioni di monaci benedettini si sono diffusi, rendendo mansuete le nazioni ribelli e selvagge con la croce, i libri e l’aratro.
Ora et Labora”: questa massima dei benedettini non contiene forse, nella sua brevità maestosa, ciò che è la legge principale dell’umanità e della sua regola di vita?... Pregare, è un precetto divino, come pure lavorare: dobbiamo adempiere l’uno e l’altro per la gloria di Dio e il perfezionamento dello spirito e del corpo... Ora [l’indomani della seconda guerra mondiale], l’Europa geme sotto le calamità e le miserie che ha subite... In mezzo a questa tempesta che fa cadere l’Europa nel disastro e nella sventura, non è inopportuno né inutile ricordare che forze interiori potenti, una lunga storia di grande civiltà... si erano stabilite in Europa come su un fondamento di grande solidità.
[...] Dilectus demum Deo et hominibus Benedictus: «cuius memoria in benedictione est » (cfr. Eccli. 45, 1) benedicat laboranti Ecclesiae, cuius fuit pugnator fortissimus; benedicat humano generi, cuius est decus inocciduum; Europae, cuius est altor et parens; Italiae, cuius est gemma; universis hic adstantibus benedicat; effuso amore Benedictinis sodalibus, gloriosae suboli suae, benedicat, ut ipsius celsa virtutis species relucescat: «Et ipso beato Confessore Benedicto intercedente, sit in eis fides recta, imitabilis forma, castissima sobrietas, hospitalis caritas, spiritualis prudentia, alta sapientia, mens humilis, vita sublimis. Amen » (The Canterbury benedictional ed. by Reginald Maxwell Woolley, London, 1917, p. 89). 
(Pio XII, papa dal 1939 al 1958 - Omelia a San Paolo-Fuori-le-Mura, 18 settembre 1947)

Si può partecipare alla Messa Novus Ordo?

Su segnalazione di un lettore, ai fini di approfondire il discorso sulla partecipazione al Novus Ordo. riporto di seguito la nostra traduzione di un articolo di don Philippe Toulza pubblicato, nell'ambito della FSSPX, da Fideliter/giugno 2017. Lo riprendo integralmente per poi poter formulare le relative considerazioni e dare l'ennesimo contributo sulla spinosa questione che trova già alcune risposte nei contenuti di questo precedente articolo. [Intanto potete consultare, quiqui - qui - qui -qui, alcuni contributi sul biritualismo]. Mi rendo conto che non è agevole rimandarvi a citazioni plurime che affrontano o ribadiscono diversi aspetti del problema: Esse peraltro rispecchiano anche l'evolversi della mia esperienza, ma dovrò formulare una nuova ben articolata sintesi. (M.G.)

Non possiamo celebrare la messa di Paolo VI, né parteciparvi. Questa è l'opinione dei sacerdoti della Fraternità San Pio X , di altre comunità, e di molti fedeli. 
Questa affermazione sembra dura. Molti la rifiutano. Essi, oltre a difendere il Novus Ordo Missae, ci dicono: « Le vostre critiche sulla nuova Messa sono eccessive. Celebrarla o parteciparvi, non è proibito ». Le obiezioni sono le seguenti :

lunedì 10 luglio 2017

Il cardinale Meisner, Fatima, il rosario. E quella venerazione per Mindszenty

Ottimo articolo e bellissimo ricordo del card. Joachim Meisner di Aldo Maria Valli.

Il 5 luglio oltre a Joaquín Navarro-Valls ci ha lasciati un altro Gioacchino: il cardinale Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia. Un grande pastore che ha sempre difeso la fede e la Chiesa, fino alla decisione, presa con i confratelli Carlo Caffarra, Walter Brandmüller e Raymond Burke, di manifestare al papa i suoi «dubia» a proposito di «Amoris laetitia».
La morte l’ha colto nel sonno, con il breviario in mano, mentre pregava per prepararsi alla messa del mattino successivo e dopo una telefonata con il cardinale Gerhard Müller, pochi giorni prima allontanato da papa Francesco dall’incarico di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.
Per capire meglio il cardinale Meisner e tracciare un suo profilo è utile l’articolo «Cardinal Meisner’s Witness Concerning Fatima and the Dubia», scritto da Maike Hickson per il sito «onepeterfive», nel quale, fra l’altro, si rivela quanto riferito da un amico del cardinale, Michael Hesemann, storico della Chiesa tedesca.

Quo vadis, Bergoglio?

Gli ultimi giorni a Roma sono stati giorni di alta tensione. Nell’aria si percepisce come la sensazione che Bergoglio senta che il suo pontificato abbia i giorni contati, e senta il bisogno di accelerare il processo di “riforma” voluta da lui e da quelli che hanno fatto una decisa campagna per la sua elezione nell’ultimo Conclave, al punto che – come ha confessato lui stesso – la detta “riforma” sarebbe irreversibile e tale da lasciare le mani legate al suo successore. Una riforma che per molti aspetti appare confusa e informe, come confuso e indefinito è il suo attore principale. Così che un alto prelato della Curia - e non è certo l'unico! - è arrivato a chiedersi, seriamente, se l’ex Primate argentino non soffra di una certa confusione mentale cronica - per usare un’espressione piuttosto mitigata ...