Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 10 aprile 2017

don Elia. Perché guardare a Oriente

Per chi avesse dei dubbi in proposito, il nostro guardare alla Russia non nasce da un’idealizzazione romantica né da un personale gusto slavofilo. È pur vero che ci sentiamo doppiamente orfani (di Chiesa e di Nazione), ma non per questo ci sentiamo autorizzati a sceglierci a piacimento un’ideale o spirituale patria alternativa, anche perché – psicologicamente parlando – non sarebbe altro che una fuga illusoria. No. Ciò che guida il nostro orientamento è una duplice costatazione. Sul piano religioso, è il fatto che la Madonna abbia espressamente e ripetutamente chiesto la consacrazione di quel grande Paese al Suo Cuore Immacolato. Sul piano geopolitico, è il fatto che la Russia, insieme con la Cina, costituisca a livello politico, economico e militare un valido polo alternativo a quello euro-americano, responsabile di averci sprofondato in uno sfacelo che non risparmia più nulla e diventa sempre più pervasivo, non trovando più ostacoli neanche da parte della Chiesa Cattolica, i cui vertici, in buona parte, assecondano anzi la demoniaca opera di sovversione, quando non vi cooperino attivamente.

La macchina propagandistica occidentale, ovviamente, si è da anni scatenata senza ritegno in una campagna diffamatoria priva di scrupoli nei confronti del capo del Cremlino. È interessante sapere che un ufficiale del Pentagono sia stato intercettato mentre sbraitava con i suoi sottoposti in Siria per ottenere che i bombardieri americani fossero ben camuffati così da essere scambiati per aerei russi. È curioso che, dopo un presunto bombardamento con i gas, zelanti giornalisti armati di telecamere si siano trovati tempestivamente sul posto e abbiano ripreso le vittime senza riportarne danni, mentre degli operatori sanitari le maneggiavano allegramente senza guanti e, magari, senza neppure la mascherina. È incredibile che, dopo la presa di Aleppo, siano stati trovati militari occidentali nelle zone controllate dai “ribelli”. È quanto meno sospetto che la propaganda si faccia quanto mai aggressiva, proprio ora che Assad, grazie al sostegno russo, sta riprendendo il controllo del Paese e vincendo una guerra progettata, armata e guidata da israeliani, americani e sauditi.

Siamo peraltro ben consapevoli che riguardo alla Cina, d’altra parte, non ci sia proprio da star tranquilli. La tipica perfidia dei suoi dirigenti comunisti si coniuga a una saggezza millenaria che ha permesso ai cinesi di sfuggire ai tentativi di colonizzazione; lo stesso marxismo ha assunto una tinta propria, mentre l’attuale sviluppo in senso capitalistico (che ha del prodigioso), lungi dal minacciare l’egemonia della classe al potere, l’ha resa invincibile e potrebbe mettere in scacco il sistema economico basato sul dollaro (che, com’è ormai risaputo, è carta straccia). L’impero cinese rimane un enigma. Ciò che è certo è che detiene un terzo del debito pubblico degli Stati Uniti (che è una voragine senza fondo); in cambio di carta straccia sta comprando, uno dopo l’altro, i gioielli dell’industria europea; è ormai padrone, di fatto, di buona parte dell’Africa; ha forti legami con l’America Latina; ha invaso il mondo con i suoi emigranti e i suoi prodotti. La Russia è legata ad esso da accordi militari, economici ed energetici; oltre alle imponenti infrastrutture che stanno rendendo l’Asia continentale un immenso spazio comune, è stata creata una banca di sviluppo che l’affranca dai ricatti della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, mentre le transazioni finanziarie in yuan sono garantite da un sistema alternativo al SWIFT.

Sulla Cina – e soprattutto sui suoi attuali rapporti con il Vaticano – bisognerà tornare. Qui ci preme capire semplicemente da che parte tiri il vento nei destini del mondo (e nei piani divini che li governano). Visto come stanno le cose, le continue provocazioni occidentali alla Russia non possono che apparire totalmente irrazionali. Vladimir Putin, parlando ai giornalisti, ha chiaramente messo in guardia gli idioti che ci dirigono dal compiere atti irreparabili, ma sembra proprio che da noi ci sia chi voglia a tutti i costi la guerra; tanto loro (idioti, ma non del tutto) hanno rifugi sotterranei dotati di ogni comfort dove si può egregiamente sopravvivere per anni. Del resto una nuova guerra globale (come già le prime due) servirebbe alle menti che manovrano gli idioti per instaurare il nuovo ordine mondiale. Se è vero che la globalizzazione ha favorito soprattutto la Cina, mentre artificiali crisi finanziarie hanno indebolito l’economia occidentale, questo procedere apparentemente contraddittorio fa pensare a un potere occulto che, stando al di sopra degli uni e degli altri, si stia servendo di tutti all’unico scopo di raggiungere i suoi scopi, per poi sbarazzarsi di tutti quando non servano più.

Per questo risulta sempre più necessaria la consacrazione della Russia: per poter contrastare efficacemente quanti si sono messi a servizio delle potenze infernali per chiudere la partita, in definitiva, con il Nazareno liquidando il mondo che da Lui è nato, deve scendere in campo una potenza soprannaturale, ma è pur necessario che ci sia chi si metta a sua disposizione come attivo strumento. Se a questo fine si pensa che sia necessaria una previa conversione del popolo russo alla fede cattolica, credo che, almeno per ora, ci si possa mettere una pietra sopra. Per toglierci ogni fantasia idealizzante e ogni pretesa di stampo integralistico, ci basta ascoltare le omelie del patriarca Kirill. In una di esse, egli sottolinea con forza il fatto di essere stato intronizzato proprio nel giorno in cui si celebra san Marco di Efeso, cioè l’unico metropolita ortodosso che si rifiutò di firmare i decreti di unione al Concilio di Firenze. La coincidenza è interpretata da Kirill come un esplicito richiamo ad adempiere la sua missione di difensore dell’Ortodossia; egli ricorda che l’unione con la Chiesa latina, immersa in un contesto estremamente degradato e corrotto, non può essere dettata da motivi politici. Ora, se è vero – come è vero – che gli orientali, specie in occasioni particolarmente solenni, non rievocano il passato se non per mandare precisi messaggi, non ci è difficile intuire che cosa valgano realmente, per i Pastori della santa Russia, le farse degli incontri ecumenici e delle dichiarazioni congiunte, tanto enfatizzate a casa nostra.

Il ritorno della Russia all’unità cattolica dell’unica Chiesa di Cristo rimane comunque un obiettivo, ma non saranno certo quattro modernisti finocchi a raggiungerlo con le loro ridicole manfrine. La Chiesa russa è governata da uomini, i quali avvieranno un dialogo serio con i cattolici solo quando avranno di fronte altri uomini come interlocutori – uomini di Dio, intendo. Per questo dobbiamo chiedere alla Madonna di suscitarli e di condurli ad avere dei ruoli di responsabilità nella Chiesa Cattolica; dall’altra parte c’è già chi (sicuramente dietro suggerimento del suo Patriarca) ha messo se stesso e il proprio Paese sotto la protezione della Madre di Dio, per cui dobbiamo semplicemente pregare che si lascino effettivamente guidare da Lei. Quando Suo Figlio vorrà – e nel modo in cui vorrà – ritroveremo anche la piena comunione; per ora supplichiamoli di servirsi degli strumenti da Loro scelti per affrancarci dal potere nefasto della banda di depravati che sta rovinando anche i nostri bambini per farne dei sudditi incoscienti delle loro voglie perverse.

Non è il momento delle grandi manifestazioni pubbliche, che vengono comunque ignorate, ma espongono i sacerdoti promotori a provvedimenti disciplinari che possono facilmente trasformarsi in esclusione irreversibile. Il Signore non ci chiede di correre al massacro per farci mettere fuori gioco in modo irrimediabile; è Lui che salverà la Chiesa, non noi. Questo è il momento della preghiera, della penitenza e della riparazione. Bisogna sì alzare la voce perché in alto capiscano che non tutti sono con loro e che non potranno mai imbavagliare chiunque dissenta; ma non è questo che affretta l’intervento di Cristo, bensì i sacrifici nascosti di quanti si immolano silenziosamente per pura fede, speranza e carità, rimanendo aggrappati alla verità e ai mezzi della grazia per non essere risucchiati nel vortice e aiutare altri a venirne fuori.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

OT. Antonio Socci, oggi, chapeau !

http://www.antoniosocci.com/niente-piu-8-x-mille-distrugge-la-chiesa-cattolica-non-difende-cristiani-perseguitati-un-papa-definisce-gesu-diavolo-serpente-ne-appla/?

Anonimo ha detto...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/04/10/da-lovanio-a-roma-leutanasia-dei-principi-non-negoziabili/

marius ha detto...

Caro don Elia,
che mi lascia perplesso non è la Sua analisi politica della situazione mondiale, che nella mia pur grande ignoranza in materia trovo anzi interessante stimolante e condivisibile.
Io però come semplice fedele preferisco limitarmi a "guardare ad Orientem" esclusivamente durante la S.Messa.
Avverto come fuorviante che ci si attenda sì la salvezza da Cristo, ma aggiungendovi e aspettandosi il supporto mondano di qualche forza politica seppur ispirata. Anche il solo fatto di giustapporre in una duplice constatazione il piano religioso al piano geopolitico mi urta, avvertendo il rischio che si incaselli l'insondabile piano divino in una forma che ai nostri occhi appare come la più plausibile, mentre, per quel che ne sappiamo noi, il Signore potrebbe agire in un modo suo proprio a noi del tutto sconosciuto e inconoscibile.

Mi domando: un simile modo di procedere, divulgato in modo massmediatico, autorevole e con gran seguito, non potrebbe contenere inconsapevolmente il germe e ingenerare una carenza di fede autentica, in quanto si ritiene di dover far capo all'alleanza con un supporto umano senza il quale il Signore non sarebbe in grado di condurre a buon porto il suo Disegno? È fideismo il mio? No.
Ho l'impressione che un simile atteggiamento porterebbe a tifare per delle posizioni politiche, togliendo nel contempo energia, convinzione e fuoco alla nostra fede, la quale invece ci richiede un impegno massimo ed esclusivo sia nella preghiera per la conversione al cattolicesimo di tutta l'umanità sia nell'azione sostenendo con le nostre facoltà intellettuali e relazionali quei segnali che, all'interno del Corpo Mistico di Cristo (p.es i 5 dubia), indirizzano verso il trionfo del Regno Sociale di Cristo, cominciando dal più che mai urgente recupero della retta dottrina all'interno della Chiesa militante infettata dai lapalissiani errori del CVII.
Questa è la nostra parte, è all'Onnipotente che compete il resto: i Suoi disegni non sono i nostri disegni.

Anonimo ha detto...

OT ma da prendere atto

https://gilbertogobbi1.wordpress.com/2014/01/10/3330/

Le differenze di sesso attestate dalle differenti connessioni dei neuroni cerebrali

irina ha detto...

Ringrazio, di cuore Don Elia per la panoramica d'insieme, nella quale si sobbarcato.
Per me indispensabile.
Ringrazio Marius per aver ricordato che,nei fatti,le forze di ognuno sono inevitabilmente selettive di uno ed un solo campo.

Bacco ha detto...

Se proprio si vorrà guardare ad Oriente, lo si dovrà fare dopo che Russia e Cina si siano convertite al Cattolicesimo.

Il Principe di questo Mondo non lo si combatte con le armi, con gli eserciti e con l'economia. La vera lotta contro Satana è quella che avviene nella vita quotidiana di ognuno di noi. E' solo rispettando i comandamenti che Nostro Signore Gesù Cristo ci affidato che si può sconfiggere il Male. Chi dunque si illude che la Russia e la Cina, nazioni che non seguono affatto la Verità, ma che, al contrario, la combattono tenacemente al prorio interno, possano anche solo ostacolare il male, sbaglia e anche molto.

E' bene sottolineare che la società russa versava in un profondo degrado morale ben prima della rivoluzione del 1917. Il divorzio e l'aborto erano realtà assolutamente comuni già nella Russia zarista. La causa? La Chiesa Ortodossa, che falsando l'insegnamento di Cristo sul matrimonio, permettendo il divorzio e le nuove nozze, ha gettato le società dell'Est europeo in un stato di profondo lassismo morale. La Chiesa Cattolica versa nello stato di crisi che conosciamo perchè viene infiltrata, corrotta ed attaccata da oltre due secoli. Al contrario, la Chiesa Ortodossa, in quanto scismatica ed eretica, è intrinsecamente malvagia, ed è tale da secoli e secoli.

Nessuno si illuda dunque di poter ostacolare il Male con altro male!

Anonimo ha detto...

Una possibile risposta l'ha riproposta oggi MiL, riprendendo un articolo di Campari & De Maistre:

Per Ousset il dramma del cattolicesimo del XX secolo è stato l’aver separato il pensiero dall’azione e la dottrina dal metodo. Troppe volte anche oggi si fa un gran parlare ma poi molti preferiscono non sporcarsi le mani, pensando che prima o poi la Provvidenza sistemerà tutto. Ora, se è vero che senza l’intervento divino l’uomo non può sconfiggere la Rivoluzione, è altrettanto indispensabile darsi da fare: “I soldati combatteranno in nome di Dio e Dio donerà loro la vittoria”, diceva Santa Giovanna d’Arco, citata opportunamente da Ousset, il quale ricorda pure come l’ortodossia cattolica abbia sempre insegnato che «bisogna pregare come se la nostra azione fosse inutile, ma agire come se la nostra preghiera fosse altrettanto inutile». Ci vuole dunque un sano equilibro che eviti sia il fideismo che si rifugia unicamente nella preghiera, sia l’attivismo senza alcuno sguardo soprannaturale. Ousset parla ai laici di azione, ma non smette di ricordare l’importanza decisiva dei ritiri, della Santa Messa e degli esercizi spirituali.

Come sintetizza efficacemente Vignelli, l’intellettuale francese aveva ben presente la necessità di «formare nuove élites e classi dirigenti, influenzare le istituzioni, controllare il potere, gareggiare con i mass-media». Questa è la missione specifica dei laici cattolici, che devono essere sempre più consapevoli del loro ruolo e della necessità di una legittima autonomia dalle gerarchie ecclesiastiche, oggi sempre più schierate a favore della modernità (e se questo era vero negli anni Sessanta-Settanta, attualmente lo è all’ennesima potenza).

Per Ousset «si trattava innanzitutto di formare militanti cristiani convinti, coerenti e credibili, uniti da legami di amicizia, da un’identica dottrina e da un comune metodo di azione, allenati al senso critico e al rigore morale, abituati a osservare, analizzare, progettare, ma anche a decidere e ad agire. Essi dovevano diventare una élite seria, diffusa e influente, capace di trattare con le persone e con gli ambienti sociali più diversi, capace di agire nella vita civile usando i più efficaci strumenti d’informazione, propaganda e persuasione, caratterizzati da un contatto personale, azione in gruppi ristretti, massima libertà di iniziativa».
Per raggiungere l’obiettivo Ousset raccomandava di dar vita ad un’associazione di associazioni, di «formare una rete di cellule, circoli e gruppi, capace di penetrare negli ambienti più influenti della società civile per informarli, risanarli e coordinarli in una globale azione contro-rivoluzionaria».


--
Fabrizio Giudici

marius ha detto...

E' bene sottolineare che la società russa versava in un profondo degrado morale ben prima della rivoluzione del 1917. Il divorzio e l'aborto erano realtà assolutamente comuni già nella Russia zarista. La causa? La Chiesa Ortodossa, che falsando l'insegnamento di Cristo sul matrimonio, permettendo il divorzio e le nuove nozze, ha gettato le società dell'Est europeo in un stato di profondo lassismo morale. La Chiesa Cattolica versa nello stato di crisi che conosciamo perchè viene infiltrata, corrotta ed attaccata da oltre due secoli. Al contrario, la Chiesa Ortodossa, in quanto scismatica ed eretica, è intrinsecamente malvagia, ed è tale da secoli e secoli.

Appunto!!!
È necessaria la conversione al Cattolicesimo (ovviamente non a quello eretizzante vaticansecondista, non dogmatico ma pastorale, quindi destinato a fare il suo tempo).
Ma attenzione: conversione dall'eresia e ricomporre lo scisma non significa assolutamente ritrovare la piena comunione, quasi che ora la cosiddetta comunione sia purtroppo solo parziale.
Pane al pane, vino al vino.

Anonimo ha detto...

Io eviterei di sparare certi giudizi sulla chiesa ortodossa. Ci saranno preti santi e preti indecenti come da noi. Non crederete mica che i preti prima del concilio fossero tutti santi e nessuno fosse pedofilo no? La divisione con gli ortodossi è una polemica politica, certo loro sbagliano, ma io inviterei ad assistere ad una Messa in Russia e fare il confronto con gli show che si vedono da noi

Anonimo ha detto...

C'è del buono in questo articolo, specialmente nella parte iniziale, dove c'è un'analisi lucida e senza pregiudizi della situazione geopolitica; ma le conclusioni lasciano alquanto perplessi, per gli stessi motivi chiaramente esposti da Marius.
Temo che la salvezza possa arrivare sì dall'Est, ma solo dopo che nostro Signore l'avrà usato come martello della sua giustizia contro di noi. Allora userà misericordia verso di loro e verso di noi.
TEOFILATTO

Gederson Falcometa ha detto...

Caro D. Elia,

Sono d'accordo con quanto lui ha scritto lui. Credo che se inganna quelli che pensano che la conversione dalla Russia sarà fatta solo mediante il miracolo promesso della Madonna. Nel messagio di Fatima la Madonna ha detto cose e ha fatto dei sinale che mostrano che il messagio viene da Dio. Però, questo non è stato sufficiente per convincere le nostra autorità a credere nella Madonna e ancora oggi non è stata fatta la consacrazione della Russia e non conosciamo l'intero segreto di Fatima. Una conversione è più che la credenza in uno miracolo, questo nella verità c'e il fine di confermare la vera fede. In questo senso che se avvrà il bisogno del Papa fare la consacrazione.

Niente è impossibile a Dio ma se accade una guerra tra USA e alleati contro la Russia e questa perde, alla Russia sarà imposta lo stesso che gli USA ha imposto agli altri paesi che ha sconfitto: il liberalismo. Questo diventerà ancora più difficile la sua conversione al cattolicesimo una volta che qui nell'occidente nessuno paesi vuole se convertire alla fede cattolica, nemmeno la Chiesa conciliare vuole la conversione dei paesi alla fede cattolica. Purtroppo essendo scismatici e eretici almeno l'incontro della Chiesa Ortodossa Russa con la religione dell'uomo che se è fatto Dio è un po diverso di quello accaduto al Concilio. Questo se può leggere nel discorso del Patriarca Kiril pubblicato nel blog Una Fides:

Il Patriarca ortodosso Kirill: la Chiesa deve combattere un 'eresia globale' senza precedenti che rivendica il diritto di peccare
http://unafides33.blogspot.com.br/2017/03/kirill-denuncia-e-condanna-uneresia.html

Guardare a oriente, non significa necessariamente lasciare di guardare l'occidente, la nostra patria e la Chiesa. Inoltre a questo S. Paolo raccomandava la preghiera per l'Imperatori e l'autorità che eranno ancora pagani al suo tempo, quindi, non vedo problema pregare per la Russia e per la sua conversione.

Per fine, il presidente Putin ricentemente è stato accusato da Jacob Rothschild di essere "‘Traitor To The New World Order’". Cosa significativa questa accusa.

mic ha detto...

S. Eutizio,
qui le critiche sono fatte per dire la propria e per approfondire. La 'stizza dei cacasenno' non la vedo da nessuna parte. E' un'espressione stizzita di chi non ama ascoltare le ragioni degli altri.
Sarebbe stato in linea col nostro intento se avesse fornito le sue ragioni alle critiche invece di apostrofare... Quando si ha tutto chiaro (e capita a tutti a seconda delle circostanze) può essere perché si hanno dei limiti e le obiezioni (quelle sensate e motivate) aiutano a comprendere meglio senza rimanere in superficie.

mic ha detto...

Mi spiace che il post di S. Eutizio sia scomparso insieme ad un messaggio a cui rispondeva, che ho cancellato perché era arrogante e alla fine conteneva un insulto per un commentatore.
Il mio rimane perché quel che ho detto serve a chi trincia giudizi senza argomentare.