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martedì 20 dicembre 2016

Il Cardinale Burke sull' "atto formale di correzione" in caso di mancata risposta ai 'Dubia' ed altri chiarimenti a difesa dell'azione dei 4 Cardinali

Nella nostra traduzione, le ultime esternazioni del cardinale Raymond Leo Burke riprese da due recentissimi articoli apparsi su LifeSiteNews. Ѐ di ieri la dichiarazione del Cardinale sulla tempistica riguardante l'atto formale di correzione da lui preannunciato nel caso di mancata risposta del Papa ai Dubia.
Di seguito potete inoltre trovare, sempre nella nostra traduzione, il testo integrale dell'intervista rilasciata tre giorni fa con la quale, oltre a difendere l'iniziativa dei 4 Cardinali, risponde ad incalzanti domande che consentono importanti puntualizzazioni sull'attuale situazione ecclesiale.

(19 dicembre 2016) - In un'intervista esclusiva a LifeSiteNews, il cardinale Raymond Burke ha fornito un'indicazione sulla possibile tempistica della "correzione formale" di Papa Francesco nel caso in cui lo stesso non rispondesse ai cinque dubia, che chiedono chiarezza su Amoris Laetitia, presentatigli da quattro cardinali, tra cui il cardinale Burke.

"I dubia devono avere una risposta perché riguardano i fondamenti stessi della vita morale e l'insegnamento costante della Chiesa in materia di bene e di male, in ordine a realtà sacre come il matrimonio e la Santa Comunione ed altro"  ha detto il Card. Burke durante una intervista telefonica.
"Questi ultimi giorni, sono giorni di forte grazia che precedono la Solennità della Natività di Nostro Signore; poi avremo l'ottava della Solennità e le celebrazioni d'inizio del nuovo anno - cioè dell'intero mistero della nascita di Nostro Signore e della sua Epifania - quindi  ciò potrebbe aver luogo qualche giorno dopo".

Il cardinale, che è il patronus del Sovrano Ordine di Malta, ha detto che la forma della correzione potrebbe essere "molto semplice": "Dovrebbe essere esplicita (anche perché i dubbi, se risolti, non lascerebbero più spazio ad altre domande) e si potrebbe formulare mettendo a confronto le dichiarazioni confuse contenute in Amoris Laetitia, con l'insegnamento e la prassi costante della Chiesa, operando in tal modo la correzione di Amoris Laetitia".

L'esortazione ha causato una confusione molto diffusa nella Chiesa cattolica fin dalla sua diffusione nello scorso mese di aprile, in gran parte a causa della sua ambiguità su importanti questioni morali. Il che ha causato interpretazioni diverse del documento da parte di vescovi e conferenze episcopali, in certi casi in contrasto con la dottrina cattolica sul matrimonio, sulla sessualità, sulla coscienza, e sulla ricezione della Santa Comunione.
Ad esempio, i vescovi di Buenos Aires e il vescovo Robert McElroy di San Diego hanno interpretato il documento nel senso di consentire ai divorziati cattolici risposati civilmente e che vivono quindi in adulterio di ricevere in alcuni casi la Santa Comunione.
Il Papa stesso ha scritto ai vescovi di Buenos Aires [vedi anche] per lodare le loro linee guida, dicendo: "non ci sono altre interpretazioni"

Il cardinale Burke, insieme ai cardinali Walter Brandmüller, Carlo Caffarra, e Joachim Meisner, nel mese di settembre 2016 ha presentato  i dubia, cinque domande a cui si deve rispondere sì o no, alla ricerca di chiarezza da parte di Papa Francesco sul fatto che l'esortazione sia conforme o meno alla dottrina morale cattolica.
Poiché il Papa dopo due mesi non ha dato alcuna risposta, i cardinali hanno reso pubblici i dubia.
Dopo questo evento il cardinale Burke ha rivelato che potrebbe essere necessario un atto formale di correzione, nel caso in cui il Papa rifiutasse di fare chiarezza sul significato della sua esortazione.

Un tale atto di correzione formale pur essendo qualcosa di raro nella vita della Chiesa, non è senza precedenti.
Nel XIV secolo  Papa Giovanni XXII venne pubblicamente sfidato da cardinali, vescovi e teologi laici dopo aver negato la dottrina secondo la quale le anime dei giusti sono ammesse alla visione beatifica dopo la morte, insegnando invece che essa è rimandata fino alla risurrezione generale alla fine dei tempi. Infine Papa Giovanni ritrattò la sua posizione, in parte grazie al fatto che teologi dell'Università di Parigi avevano pubblicato una lettera congiunta, che professava totale obbedienza al papa, pur facendogli presente che il suo insegnamento contraddiceva la fede cattolica.
Burke ha definito  la procedura del correggere gli errori di un pontefice un "modo di salvaguardare il suo ufficio e il relativo esercizio.
Ed ha chiarito: "Tutto ciò nell' assoluto rispetto per l'ufficio del Successore di Pietro".

* * *

Testo integrale dell' intervista di Arroyo al card. Burke
Pubblicata da LifeSiteNews il 16 dicembre 2016


Raymond Arroyo: Bentornati a The World Over Live. Siamo qui con l’ex-prefetto della più alta Corte vaticana, quella della Segnatura Apostolica, uno dei più eminenti periti di diritto canonico al mondo. 
Egli è anche autore di un nuovo libro, Speranza per il mondo: ricapitolare tutte le cose in Cristo. Stasera il Cardinal Raymond Burke riflette sulle ripercussioni che egli e altri tre cardinali stanno subendo dopo aver indirizzato una lettera a Papa Francesco chiedendogli di fare chiarezza su certi punti dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia. Nello specifico, essi hanno chiesto se i cattolici divorziati senza annullamento e risposati civilmente possano essere ammessi alla Comunione. La lettera è stata inviata al Papa in un primo momento in privato, ma quando Burke e gli altri cardinali non hanno ricevuto risposta hanno reso la lettera pubblica, il che ha suscitato un’ondata di indignazione da parte dei sostenitori di Papa Francesco. Per esempio, un confidente del Papa, Padre Antonio Spadaro, ha definito la lettera dei quattro cardinali un “segno di mala fede”. L’Arcivescovo di Brisbane (Australia) Mark Coleridge, ha dichiarato nella rivista America che i quattro cardinali stanno cercando una “falsa chiarezza” dato che non riescono a percepire la realtà dei cattolici in relazioni irregolari. Per rispondere a queste accuse, ho parlato col Cardinal Burke nei primi giorni di questa settimana dal Santuario di Nostra Signora di Guadalupe di La Crosse, Wisconsin. Abbiamo parlato delle ragioni che lo hanno indotto a esprimere i dubia – come vengono definite ufficialmente le domande rivolte al papa – e di cosa siano pronti a fare lui e gli altri nel caso in cui Papa Francesco rifiutasse di prestare attenzione alle loro preoccupazioni. Segue la mia intervista esclusiva e candida col Cardinal Raymond Burke.

Sua eminenza, moltissime grazie per essere con noi. Vorrei cominciare ricordando che i dubia da Lei formulati sono una serie di domande che Lei ha indirizzato al papa chiedendogli di chiarire, sostanzialmente, se l’Amoris Laetitia e il papa stesso permettano o no ai cattolici divorziati e risposati, attualmente in relazioni irregolari e sessualmente attivi, di ricevere la comunione. Rocco Buttiglione, un eminente laico di Roma, dice di sì. Anche il Cardinal Schönborn sembra suggerire la stessa cosa. Qual è, dunque, il problema?

Cardinal Burke: Il problema è che avere relazioni sessuali con una persona che non sia il proprio sposo o la propria sposa è un peccato grave, e vivere in tale stato pubblicamente implica il non poter ricevere il Sacramento della Comunione perché significa non vivere in conformità con la verità di Cristo. E non c’è modo di far sì che la Chiesa permetta a qualcuno di fare qualcosa che Cristo stesso ci ha proibito di fare.

Raymond Arroyo: Vorrei tornare sul secondo punto che Lei solleva in queste cinque domande che avete indirizzato al Santo Padre. Al loro interno voi menzionate la Veritatis Splendor, un documento promulgato da Giovanni Paolo II in cui quest’ultimo afferma che non è assolutamente possibile stabilire delle eccezioni alla proibizione di atti intrinsecamente cattivi. Eppure, nell’Amoris Laetitia, il papa dice: “La coscienza di un individuo può arrivare a comprendere con un certo grado di sicurezza morale che persino la sua relazione irregolare è quanto Dio stesso sta chiedendo nel quadro della concreta complessità dei limiti di ciascuno”. Cosa significa ciò per Lei e cosa Le sembra che voglia affermare?

Cardinal Burke: Beh, si tratta di un linguaggio molto confuso. L’unica cosa che potrebbe affermare in conformità con quanto la Chiesa ha sempre insegnato e praticato è che la coscienza informa se stessa rispettando gli insegnamenti di Cristo, tanto per quanto riguarda la sfera del matrimonio come quella dei sacramenti, e si conforma pertanto a tali insegnamenti. In questo caso – indipendentemente da quanto complessa possa essere una determinata situazione – la parte in causa, il credente in questione, o rettifica la situazione irregolare e immorale in cui si trova e diviene quindi degno di ricevere il Sacramento, o – finché non sia in grado di ricevere il Sacramento – non si presenterà per riceverlo. Non vi possono essere eccezioni perché è sempre e comunque sbagliato avere rapporti coniugali con una persona che non sia il proprio sposo o la propria sposa: pertanto, se lo si fa e si conduce questo tipo di vita in modo abituale, ci si trova semplicemente in una condizione in cui – con l’aiuto della Chiesa e della grazia di Dio – si deve rimettere in ordine la propria vita e cominciare ad essere in grado di avvicinarsi di nuovo a ricevere Cristo nel Sacramento.

Raymond Arroyo: Eppure, Sua Eminenza, tanti commenti, persino quello delle persone più vicine al papa, sembrano suggerire qualcosa di diverso: per esempio, Padre Antonio Spadaro, in una recente intervista, è sembrato affermare che non esiste una soluzione valida per tutte le situazioni per quanto riguarda l’adulterio, che è la coscienza ad entrare in gioco e che la Chiesa cerca di accompagnare queste persone e di camminare con loro persino mentre mantengono le loro unioni irregolari. Quel che egli ha voluto dire sembra essere – in realtà è, dato che è stato esplicito – che non ci sia realmente bisogno di un annullamento. Non c’è bisogno di annullare il primo matrimonio, e talvolta la seconda unione è proprio quello che Dio sta chiedendo al fedele. Cosa replica a questa linea di pensiero?

Cardinal Burke: Beh, si tratta semplicemente di una falsa nozione di quel che sia la coscienza. La coscienza non fa di ciascuno di noi il giudice individuale di quel che è giusto e di quel che è sbagliato. Esiste un ordine reale delle cose, e la nostra coscienza, quando siamo ben educati e quando essa è ben formata, riconosce questo ordine oggettivo e riconosce pertanto cosa è giusto e cosa è sbagliato e agisce di conseguenza. Affermare che io possa decidere che per me è giusto qualcosa che per gli altri è sempre e comunque sbagliato significa semplicemente avere un’idea erronea della coscienza e di quanto insegna la Chiesa. Una persona che si trova in una situazione del genere deve aspettarsi come aiuto da parte della Chiesa il rivelargli la verità sulla legge morale e l’aiutarlo a rispondere alla grazia che Nostro Signore ci dà sempre : mettere in pratica nella vita la verità.

Raymond Arroyo: Padre Antonio Spadaro, un collaboratore molto vicino al papa – infatti è lo scrittore fantasma di molti di questi documenti – è diventato veramente il paladino della difesa dell’Amoris Laetitia dalle critiche di quanti si azzardano a mettere in questione il pensiero che vi è espresso o la dottrina implicata da questi aggiustamenti pastorali. Spadaro ha affermato – lo cito –, e penso che si riferisca a Lei, che queste domande, i dubia che Lei ha presentato al Santo Padre, sono un tentativo di fomentare la tensione e di creare divisioni all’interno della Chiesa. Si tratta realmente di quel che state cercando di fare?

Cardinal Burke: No. Al contrario, stiamo cercando di sanare una divisione che è già abbastanza fomentata, per utilizzare le sue parole. In ogni luogo in cui vado, molti fedeli laici, sacerdoti, vescovi [con] cui parlo si trovano in uno stato di estrema confusione su questo tema. I sacerdoti mi dicono che alcuni di loro in confessionale dicono una cosa ai fedeli, altri ne dicono un’altra. La divisione verrà dissipata solamente quando a queste questioni, che abbiamo sollevato in conformità col modo tradizionale di risolvere materie di gravissima importanza all’interno della Chiesa, verrà data una risposta adeguata. Ma allo stato attuale delle cose, se si continua così, la divisione potrà solo crescere, e ovviamente il frutto della divisione è l’errore. E stiamo parlando della salvezza delle anime, del fatto che vi siano persone indotte all’errore in temi che hanno a che vedere con la loro salvezza eterna. Quindi l’affermazione di Padre Spadaro è assolutamente sbagliata.

Raymond Arroyo: Spadaro ha anche detto che il papa non risponde a domande che gli vengono presentate in forma binaria. E voglio citare questo: “Risponde alle domande sincere rivoltegli dai pastori”. Si è sentito offeso da queste parole?

Cardinal Burke: Assolutamente sì. Moltissimo. Nel corso dei secoli – sono uno studioso di disciplina della Chiesa – i papi, nel loro ruolo di pastori della Chiesa universale, di guardiani dell’unità dei vescovi e dell’intero Corpo di Cristo, hanno sempre dovuto rispondere a domande di questo tipo. Insinuare che porre queste domande sia un segno di insincerità è profondamente offensivo. Le posso assicurare che per quanto mi riguarda – e posso dire la stessa cosa per quanto riguarda gli altri cardinali coinvolti –, non avrei mai sollevato la questione se non fossi stato mosso dalla più profonda e sincera sollecitudine per la Chiesa e per i singoli fedeli.

Raymond Arroyo: Sua Eminenza, molti sostenitori del papa, critici nei Suoi confronti, hanno detto che le risposte alle vostre domande sono già state date quando il papa ha approvato il piano di implementazione dell’Amoris Laetitia di quei vescovi di Buenos Aires, nel quale questi ultimi affermano che non c’è bisogno dell’annullamento e che quanti sono divorziati e risposati, accompagnati dai loro pastori, in certi casi possono farsi avanti e ricevere la Comunione. E il papa ha detto: “È proprio come deve essere”. Cosa c’è di sbagliato in questo? Il papa non ha già risposto alle vostre domande?

Cardinal Burke: Niente affatto. Ha dato la sua opinione personale in merito. Si può rispondere alle domande solamente secondo quanto la Chiesa ha sempre insegnato e praticato, come è stato per esempio illustrato nel libro pubblicato per il sinodo del 2014, Rimanere nella Verità di Cristo. E il fatto che il papa possa dire che quanto è scritto nell’Amoris Laetitia viene interpretato correttamente quando un singolo sacerdote permette a una persona che si trova in un’unione matrimoniale irregolare di ricevere il Sacramento senza che essa abbia una ferma intenzione di emendarsi, non risolve la questione. La questione è: cosa insegna la Chiesa? Non si tratta di una questione speculativa sul modo di affrontare questi temi, ma di rendere chiaro come Cristo, nella Sua Chiesa, affronta questa questione. Pertanto, finché non ci sarà risposta, rimarremo nella confusione.

Raymond Arroyo: Vorrei ricordare alla gente una cosa. Nella Familiaris Consortio, il grande documento di Giovanni Paolo II sulla famiglia, quest’ultimo scrive:
“La Chiesa, tuttavia, ribadisce la sua prassi, fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere alla comunione eucaristica i divorziati risposati. Sono essi a non poter esservi ammessi, dal momento che il loro stato e la loro condizione di vita contraddicono oggettivamente a quell’unione di amore tra Cristo e la Chiesa, significata e attuata dall'Eucaristia. C’è inoltre un altro peculiare motivo pastorale: se si ammettessero queste persone all’Eucaristia, i fedeli rimarrebbero indotti in errore e confusione circa la dottrina della Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio”.
È questo quel che la preoccupa realmente, Sua Eminenza, vale a dire il fatto che questo nuovo documento, l’Amoris Laetitia, sembra rovesciare tutto ciò?

Cardinal Burke: Beh, quel che Papa San Giovanni Paolo II esprime è esattamente quanto la Chiesa ha sempre insegnato e praticato. E la mia preoccupazione è che l’Amoris Laetitia sembri in un certo qual modo permettere un’interpretazione che introdurrebbe una pratica che contraddice la pratica costante della Chiesa. Questa è una fonte di grandissima preoccupazione per me. E a mio giudizio, quel che deve succedere è che i fedeli prendano coscienza del fatto che qualsiasi cosa possa essere stata scritta nell’Amoris Laetitia non può cambiare e non cambia quanto Papa San Giovanni Paolo II ha espresso nella Familiaris Consortio, perché quanto egli ha espresso lì era – o meglio, è – l’insegnamento costante e la pratica costante della Chiesa, e quindi Magistero.

Raymond Arroyo: Eppure il Cardinal Schönborn afferma che non si tratta di una rottura ma di un’evoluzione, di un cambiamento nell’insegnamento della Chiesa, di una sua maturazione. Accetta quest’analisi?

Cardinal Burke: No. Non può esistere la maturazione di un insegnamento che rappresenti una rottura da quell’insegnamento, un allontanamento da quell’insegnamento. Le osservazioni del Cardinal Schönborn a questo riguardo non hanno niente a che vedere con quello che viene definito sviluppo della dottrina: in altre parole, per mezzo della riflessione la Chiesa approfondisce la sua comprensione di un insegnamento e aiuta il fedele a metterlo in pratica. Questo caso rappresenta invece un atto di rottura totale con l’insegnamento della Chiesa, un allontanamento completo da quanto la Chiesa ha sempre insegnato e praticato. Non la si può definire una maturazione. La maturazione è qualcosa di organico all’interno del quale si può osservare che quanto la Chiesa ha sempre insegnato sul matrimonio viene ora espresso più pienamente.

Raymond Arroyo: Sua Eminenza, ha mai visto un momento della Chiesa come questo? Non ricordo alcun episodio in cui il papa abbia avuto a che fare con persone che abbiano sollevato questioni legittime sull’insegnamento, cercando di farlo rispettosamente. E poi c’è questa sorta di contraerea rappresentata dai mezzi di comunicazione, dalle reti sociali e dagli articoli giornalistici, che attacca chiunque voglia mettere in questione in qualsiasi modo quell’insegnamento. E voglio sottolineare una cosa che il Vescovo Schneider ha scritto in Kazakhstan. La mettiamo sullo schermo. Mi piacerebbe conoscere la sua opinione in proposito. In un’intervista, egli scrive o dice quanto segue:

“È in atto una strana forma di scisma. All’esterno, molti ecclesiastici salvaguardano l’unità formale col papa, a volte per la loro carriera o per una sorta di papolatria. Ma allo stesso tempo, dentro di sé, essi hanno rotto i loro legami con Cristo, Verità e vero capo della Chiesa”.

Ci troviamo davvero all’interno di uno scisma? Ha mai visto campagne politiche di questa portata?

Cardinal Burke: Beh, sicuramente non sono mai stato testimone di nulla del genere nella mia vita. Nella storia della Chiesa si sono presentate situazioni che hanno delle analogie con quella presente, ma posso percepire che è penetrato nella Chiesa uno spirito mondano che potrebbe dividere i suoi membri in due campi: i progressisti e i conservatori. Questi ultimi, tra cui ci siamo noi, vengono definiti fondamentalisti per il mero fatto di voler difendere l’insegnamento costante della Chiesa. Questo spirito mondano si riflette in un gran numero di slogan ed etichette che vengono appioppate a qualcuno quando lo si vuol far fuori. Ma noi siamo tutti Cattolici Romani. Siamo tutti chiamati a seguire Cristo Che viene nella Sua Chiesa attraverso l’insegnamento costante della Chiesa… Questa politicizzazione della Chiesa, che viene alquanto amplificata da tutte queste forme di intervento mediatico – è molto pericolosa e sta facendo una gran quantità di danni al bene comune di tutti all’interno della Chiesa.

Raymond Arroyo: Nel tempo che ci rimane, voglio affrontare un altro tema. Quando il Santo Padre ha rilasciato un’intervista in cui insinuava che quanti sono ‘rigidi’ – questo è il termine che egli usa – sarebbero in qualche modo imprigionati nella loro rigidità sulla dottrina e su altre questioni perché soffrono di compulsioni o problemi psichici, sono rimasto allibito, sconvolto a dire la verità. Come reagisce Lei a queste parole, e cosa farà Lei, insieme ai suoi colleghi cardinali, se non riceverete da parte del Santo Padre una reazione positiva o delle risposte su questo punto da chiarire?

Cardinal Burke: Beh, innanzitutto la nostra presentazione delle cinque domande è stata fatta con grande serenità e con sommo rispetto. Non si tratta di una reazione di persone che soffrono di disturbi emotivi. Il fatto che sentiamo una profonda sollecitudine per la verità della dottrina della fede e per la sua integrità non è un segno di infermità. Cosa faremo? Dobbiamo continuare a servire la verità con carità, a maggior ragione quanti di noi sono cardinali, poiché siamo i principali consiglieri del Santo Padre e abbiamo l’obbligo assai solenne di difendere la Chiesa da questo tipo di attacchi alle sue fondamenta. Voglio dire che non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando dell’insegnamento sul matrimonio e sul suo frutto, la famiglia: attaccare questo insegnamento significa destabilizzare l’intera Chiesa e la società in generale. Pertanto, la responsabilità è immensa e sicuramente noi – io posso parlare solo per me, ma lo posso garantire anche per quanto riguarda i miei colleghi cardinali – abbiamo l’intenzione di servire quella verità costi quel che costi. Per quanto mi riguarda, non farò mai parte di uno scisma. Sono un cattolico romano e la difesa della fede cattolica romana non può essere la causa della mia separazione dalla Chiesa. Pertanto ho semplicemente l’intenzione di continuare a difendere la fede per amore di Nostro Signore e del Suo corpo mistico, i miei fratelli e le mie sorelle nella Chiesa, e credo che gli altri cardinali condividano le mie intenzioni.

Raymond Arroyo: Oltre a voi quattro vi sono altre persone che vi supportano? Voglio dire, Sono sicuro che riceverete lettere e telefonate da persone che vi appoggiano, e Lei ha anche dichiarato che avete l’intenzione di emanare una correzione formale qualora fosse necessario. È un progetto che sta ancora in piedi?

Cardinal Burke: Certo. Si tratta dello strumento standard della Chiesa per affrontare una situazione del genere. E sì, ci sono altri cardinali che condividono le nostre posizioni. Non voglio entrare in tema di numeri. Si deve ricordare che qui l’unico criterio valido è la verità. Ci sono stati casi esemplari: si pensi ad Enrico VIII e al suo desiderio di risposarsi prima che il suo primo matrimonio fosse dichiarato nullo; in quel frangente tutti i vescovi dell’Inghilterra tranne San Giovanni Fisher hanno sostenuto l’errore, ma solo San Giovanni Fisher è diventato santo perché ha difeso la verità. E tutti noi cardinali e vescovi della Chiesa abbiamo la responsabilità di difendere la verità; non fa alcuna differenza se sembriamo numerosi o se sembriamo troppo pochi: è la verità di Cristo che deve essere insegnata.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

38 commenti:

  1. Alessandr Mirabelli20 dicembre, 2016 22:08

    Notevole. Ineccepibile. Chiarissimo. Coraggioso.

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  2. Alessandro Mirabelli20 dicembre, 2016 22:12

    Il portavoce privato del papa e' intervenuto su vatican insider con un commento su Burke che è, tutto sommato, abbastanza asettico. Si vede che però è un pochino carente riguardo la questione di Giovanni XXII.

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  3. Ottima intervista del Cardinale Burke, sembra veramente deciso ad andare sino in fondo, e preghiamo perché lo faccia.

    Intanto però io proporrei anche altri 'dubia', in parallelo a quelli presentati dai quattro Cardinali, che richiedano dunque anch'essi come risposta un semplice SI' o un NO, senza possibilità di arzigogoli in chiaroscuro.
    Ad esempio, alcuni così come mi vengono in ora mente:

    - "La Chiesa Cattolica Romana è l'unica vera Chiesa di Cristo, a differenza delle altre 'chiese' sedicenti cristiane ma separate da essa?"

    -" La Chiesa Cattolica ha avuto il comando da parte di Nostro Signore Gesù Cristo di fare discepoli tra tutte le nazioni, perché abbandonino le loro false religioni che li tengono sotto il dominio di Satana, e ricevano il Battesimo per la salvezza eterna?"

    - " Gli Ebrei tuttora increduli possono rinnegare Nostro Signore Gesù Cristo, loro Dio e Messia, senza commettere un gravissimo peccato ed essere di conseguenza esclusi dalla vita eterna?"

    Ma ci sarebbero ovviamente parecchi altri 'dubia' da presentare, riguardo alle novità conciliari anche in altri ambiti (liturgico, ad esempio) comprese le loro attuazioni pastorali e disciplinari dei vari Papi 'conciliari'.

    Fermo restando che si tratta, naturalmente, di dubia retorici...

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  4. Questo è un lungo cammino. Capisco che la maggior parte dei cattolici sia con il Papa,è la mentalità più diffusa; è la norma corretta, in un mondo dove non solo i rapporti sessuali tra persone adulte sono normali come un tramezzino al bar ma, ora abbiamo anche tutto il ventaglio apprezzatissimo del contro-natura, mentre pedofilia ed incesto avanzano con baldanza dalla culla via a salire. Quindi ora la mentalità vincente, avanzata, al passo con i tempi è questa. Cambiarla si deve, se non altro per ragioni di salute (delle quali sempre si tace) ma, sarà difficile.Se la Chiesa invece riuscirà a raddrizzar la rotta, il mondo intero ne trarrà beneficio.Solo la Verità libererà tutti dai ceppi del peccato. Nel contempo bisogna essere propositivi nell'impiego del proprio tempo. Il sesso non può diventare una bolla speculativa.Si faccia dell'altro, si pensi a altro. Alla fine poi viene a noia, non se ne può più. Buone letture, lunghe passeggiate, lo studio di una lingua, di uno strumento. Ma in cima a tutto questo, indicazioni precise da parte della Chiesa: orientare la persona sulla strada da seguire, di qui sì, di là no, ogni volta che arriva ad un bivio confusa, avendo già sbagliato strada. Più la Chiesa sarà precisa nell'indicare la strada a tutti, più tutti saranno contenti di loro stessi.Anche spiegare che la Chiesa insegna, per far star meglio l'uomo, come alcuni spendono i soldi per i massaggi orientali, qui gratis viene indicata la strada per sentirsi a posto con se stessi, senza rivoltarsi dall'altra parte quando la mattina ci si guarda allo specchio.Qui c'è molto di più e il di più è pienamente olistico e superiore ad esso. Essere in pace con se stessi è condizione impagabile. Di questo e di tanto ancora sono certissima. La Chiesa non è invidiosa delle fornicatine di tizia con caio, sinceramente non ne sarebbe neanche interessata, se non sapesse che quelle fornicatine hanno conseguenze. Hanno conseguenze prima che pratiche, sulla coscienza dei fornicatori. Questo è il punto che non si considera. Un estremo è il delitto passionale, il più delle volte, credo, alle sue spalle c'è la menzogna, è questa che fa perdere la testa non tanto la passione in sè. La menzogna che si dice a se stessi, all'altro e/o altri/e. E per cancellare la menzogna detta e/o agita, si cancella chi può dir e dimostrare la verità. Quindi siccome fornicando, prima, durante e dopo, si parla anche, è facile che ci si situi su un terreno scivoloso, non vero, di non verità. E' da questa non verità che nascono i drammi. La Chiesa di questo tratta della verità piccola e della Verità Grande. La Chiesa vuole salvaguardare le pecore che le sono state affidate dal Signore. Lui ci ha dato il corpo che ci ha dato, e ci ha dato indicazioni precise al riguardo, indicazioni che sono applicabili essendo Lui a conoscenza delle nostre tare, anzi è venuto proprio per guarirci, quindi le sue indicazioni non sono impossibili da seguire con il Suo aiuto. Per gli erotomani si consiglia, prima di andare in Chiesa, di passare da un sessuologo.

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  5. Raymond Arroyo: Vorrei ricordare alla gente una cosa. Nella Familiaris Consortio, il grande documento di Giovanni Paolo II sulla famiglia, quest’ultimo scrive:

    Mic, sei sicura che la formattazione qui sia corretta, cioè che si tratti di una domanda dell'intervistatore e non della continuazione del testo di Burke?

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  6. @Marius
    Basta che controlli l'originale. Arroyo introduce, cita giovanni Paolo II e poi completa la domanda.

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  7. @ Mic
    Grazie, Mic, basta che sei sicura tu, era solo una sensazione...

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  8. A volte penso che la Chiesa sia salita sul carro della globalizzazione per non restare a terra. Con tutte le incognite del caso: può essere snaturata, può scomparire, potrebbe nel tempo tornare se stessa. Possibile? Sul momento appare solo la decadenza e l'incapacità di guida. Mah!

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  9. Il problema di questi dubia concernenti AL è che, a prescindere dalla risposta che essi otterranno, rendono difficile aggiungervene altri, pur legittimi, in un momento successivo. Giustamente Sacerdos quidam ne elenca alcuni, cui se ne possono aggiungere molti altri (dottrina della Grazia, limbo, dottrina della sostituzione, finalità della Messa, sacerdozio, celibato, storicità dei miracoli, storicità dei Vangeli, laicità dello Stato, communicatio in sacris a riti acattolici e pagani ecc.).
    Se si affronta solo la questione relativa ad AL, e poi si torna alla carica con un'altra serie di dubia, si dà l'impressione di voler cercare un pretesto per attaccar briga con Bergoglio. Viceversa, un elenco più vasto di dubia dimostrerebbe che la deriva dottrinale della neo-chiesa è ben più grave di quel che si dice. Ma riesce difficile pensare che i quattro Porporati considerino altrettanto importanti questi aspetti della dottrina, almeno a sentire le loro affermazioni.

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  10. Siamo consapevoli che i Dubia non riguardano solo l'AL. Ma in questo 'nodo' si incontrano già i problemi dati dai nuovi paradigmi di conio conciliarista (l'evoluzione dei dogmi e dunque lo storicismo e la collegialità che corrode l'unità). E i nostri Pastori li conoscono, su questo non c'è dubbio....
    Intanto questo è un passo importante che già pone dei limiti invalicabili che sono estensibili anche al resto che si discosti dall'insegnamento costante della Chiesa.

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  11. Il papa non risponde ai quattro cardinali. Ma sono pochi quelli che lo giustificano
    E sono sempre di più, invece, i cardinali e vescovi che si schierano a sostegno degli autori delle cinque domande di chiarimento sulle ambiguità di "Amoris laetitia". Eccoli a uno a uno
    di Sandro Magister

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  12. # IL punto essenziale.

    A me sembra che il punto essenziale non sia qui se i 4 cardinali benemeriti abbiano detto tutto quello che dovevano dire, con i loro 5 Dubia, e se hanno fatto e fanno bene a non sottoporre gli errori penetrati nei testi del Concilio ad una serie congrua di Dubia. Premesso che i cinque Dubia colgono perfettamente e in modo sintetico questioni essenziali, che inchiodano il Pontefice alle sue responsabilita', il punto essenziale della vicenda e' rappresentato non tanto dalla mancata risposta del Papa, che si suppone continuera' a latitare, quanto dall'avvicinarsi sempre piu' della c.d. "correzione fraterna" nei confronti del Papa stesso, una vera e propria censura ed implicita messa sotto accusa del Papa, anche se fatta con tutto il rispetto formale possibile!
    Un evento drammatico ed assolutamente rivoluzionario nella storia della Chiesa, che puo' avere conseguenze epocali ed anzi si spera le abbia, nel senso giusto, si intende; nel senso cioe' di provocare finalmente un inizio di ritorno della Gerarchia all'insegnamento della retta dottrina, oscuratasi a partire dal Concilio. Quest'evento si sta avvicinando sempre piu'.
    Dall'intervista "candida" cioe' "franca" del Card. Burke, dal suo aperto e chiaro parlare, che sembra grazie a Dio proprio quello di chi procede ormai diritto allo scopo senza curarsi delle conseguenze pratiche per la sua persona, nello spirito di un san Paolo, con lo sguardo fisso alla meta della restaurazione della Verita' insegnata da Cristo, per la salvezza delle anime; da questa intervista, si ha l'impressione che dopo l'Epifania, perdurando il silenzio del Papa - e sarebbero ormai quasi 4 mesi dalla conseguna a lui della lettera - e comunque entro gennaio, l'evento terribile (finalmente) accadrebbe. PP

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  13. Io non so dirvi con esattezza se il cardinal Burke abbia fatto bene o male a sollevare pubblicamente la questione dei "dubia" ma vedo chiaramente che Introvigne sta combattendo la cattiva battaglia, in nome di una ideologica difesa del Papa ad ogni costo, chiamando a raccolta il peggio del peggio del ruffianesimo cattolecchista e incamerando i consensi del peggio del peggio del progressismo cattolico, con post come questo (e non è l'unico).
    Massimo Introvigne con Andrea Tornielli.
    13 ore fa ·
    "Il cardinale Burke ci dice che adesso ci sono le vacanze di Natale, poi quelle di Capodanno, per lo scismetto del quartierino i suoi fan sono pregati di aspettare dopo l'Epifania. Ma che cosa succederà dopo l'Epifania? Il cardinale proporrà la sua "correzione pubblica" del Papa, Papa Francesco probabilmente non gli risponderà neppure, il 99,9% dei fedeli mondiali continuerà a non sapere neppure chi sia il cardinale Burke, i fanatici da tastiera di Facebook continueranno a impazzare su Facebook e sui loro blog, e io forse completerò il mio studio sociologico e teratologico di questo strano ma interessante bestiario".
    (Piero Mainardi su Fb)

    Perchè Introvigne prende di mira solo il card. Burke?

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  14. Dottoressa Guarini,

    Lei dice : E i nostri Pastori li conoscono ( l'evoluzione dei dogmi e dunque lo storicismo e la collegialità che corrode l'unità ), su questo non c'è dubbio.....

    Questa certezza l'avrà Lei che, magari, li conosce di persona.

    La AL è una conseguenza dell'evoluzione dei dogmi e dunque dello storicismo e il comune mortale non può capire il perché si debba studiare il sintomo e non la malattia.

    Questi quattro presuli che Lei chiama " Pastori ", che conoscevano, ( Lei ne è certa ),la malattia , l'hanno di fatto ignorata finora.

    Bisognerebbe, o no ? chieder loro una spiegazione prima di appoggiarli in questa loro "operazione" ?

    Che "Pastori" sono stati finora?

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  15. Introvigne, mostra quanto la coscienza della persona risenta, nel suo giudicare, dei suoi stessi pensieri, parole, opere ed omissioni.

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  16. Non ci sono parole !21 dicembre, 2016 12:27

    Si resta attoniti !
    Che pena ..leggere di " cosiddetti cattolici " che deridono dei consacrati !!!

    Come se la Chiesa Cattolica non fosse gia' variamente lacerata e tanti consacrati fedeli al Magistero gia' tanto bistrattati !
    Non ci sono parole !
    Recitiamo per loro un'Ave Maria !

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  17. Questa certezza l'avrà Lei che, magari, li conosce di persona.
    La AL è una conseguenza dell'evoluzione dei dogmi e dunque dello storicismo e il comune mortale non può capire il perché si debba studiare il sintomo e non la malattia.


    Sì, di fatto è una mia certezza, non solo perché li conosco di persona e quel che pensano, ma anche perché conosco quel che hanno detto, ad esempio:
    - il card. Burke sulla libertà religiosa e sulla Nostra aetate (che non considera Magistero)
    - mons. Schneider sulla necessità di un nuovo Sillabo per poter leggere i documenti conciliari con autentica "continuità", che loro di certo non equivocano in alcun modo.

    Per non parlare della Liturgia.

    Se ha la pazienza di consultare il motore di ricerca interno, troverà una infinità di documenti al riguardo...

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  18. http://ilsismografo.blogspot.it/2016/12/vaticano-burke-cardinale-in-uscita-o.html

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  19. Vedo che i tirapiedi e i kapo' de El Papa lo Jefe ci stanno dando dentro in quanto a zelo repressivo e persecutorio. Non mi stupisco però è discretamente vomitevole che dei tizi che hanno fatto del "dialogo", della "misericordia" e dell'"apertura" bla bla bla una bandiera strombazzata ovunque quando si tratta di dialogare e aprirsi iniziano a menare mazzate con con i loro bastoni da kapo' a suon di "dagli al pazzo e al criminale!". Me ne farò una ragione ma non voglio stare in una religione dove ci sono ceffi simili.
    Miles

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  20. Io penso che non vi saranno risposte SI o NO, anche dopo la eventuale ammonizione canonica ma risposte più fumose ed indefinite, secondo lo stile della casa.
    Non credo soprattutto che ci saranno risposte SI o NO volte a confermare la dottrina tradizionale.
    Per questo non credo si ponga il problema di successivi "Dubia" una volta chiariti questi, perché questi non lo saranno o lo saranno in direzione sbagliata. Il confronto si sposterà perciò su un piano differente e di portata aggravata.

    E' illuminante lo stile che adottano i difensori del regime: l'attacco alla persona, la sua delegittimazione, la sua irrisione. Questo significa mancanza totale di argomenti.
    Marco P

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  21. ...La Chiesa non è invidiosa delle fornicatine di tizia con caio, sinceramente non ne sarebbe neanche interessata, se non sapesse che quelle fornicatine hanno conseguenze. Hanno conseguenze prima che pratiche, sulla coscienza dei fornicatori. Questo è il punto che non si considera. Un estremo è il delitto passionale, il più delle volte, credo, alle sue spalle c'è la menzogna, è questa che fa perdere la testa non tanto la passione in sè. La menzogna che si dice a se stessi, all'altro e/o altri/e. E per cancellare la menzogna detta e/o agita, si cancella chi può dir e dimostrare la verità. Quindi siccome fornicando, prima, durante e dopo, si parla anche, è facile che ci si situi su un terreno scivoloso, non vero, di non verità. E' da questa non verità che nascono i drammi. La Chiesa di questo tratta della verità piccola e della Verità Grande...

    Introvigne mostra quanto la coscienza della persona risenta, nel suo giudicare, dei suoi stessi pensieri, parole, opere ed omissioni.

    Irina, ancora una volta, ha argomentato benissimo: prima la pars teorica, poi l'exemplum ab praxi.
    Irina, non sapevo che tu "loica fossi".
    Brava !

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  22. Purtroppo, Rr, quello che dici non è vero. Anche l'attrice porno che esibe al mondo le sue miserie sessuali, senza nessuna menzogna, pecca moltissimo. Le fornicatine sono in se e per se peccati gravi, mortali. Questa è una delle più grandi tragedie della Chiesa oggi, la perdita del senso mistico e spirituale della castità, tra le cose più belle, nobili e profonde di tutta la dottrina cattolica.
    Glenn

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  23. anonimo 12,08... che pastori sono stati fino a ora? Lei preferisce un silenzio infinito? Io no, partendo dal Vangelo ,... che se anche avessero peccato col silenzio sono perdonati con il difendere il Vangelo. EW il perdono che conta viene solo da Dio. Non il perfetto fariseo fu perdonato ma il pubblicano pentito.

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  24. Oggi si invoca quale bene supremo, l'unità della Chiesa ossia l'ossequio totale a quanto dica il Pontefice regnante, pur detto senza alcuna pretesa di magistero.
    Tuttavia ci si dimentica cosa veniva scatenato da mille fronti ad ogni pronunciamento di Ratzinger, Papa regnante, pur nella totale indifferenza dei media.
    Nessuno che si avveda di questo?

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  25. Non mi è chiaro un punto. Cosa significa :" l Card. Burke pone un limite di tempo al Papa per rispondere, e avvisa: "O risponde *dopo* l'Epifania o si dovrà procedere con l'atto formale di correzione, **dopo** l'Epifania".
    Per caso nell'originale inglese era scritto "ENTRO L'EPIFANIA"? Così come sta scritto nel testo italiano non mi sembra né che abbia molto senso, né che ci sia una indicazione precisa.

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  26. Esatto Anonimo 21 dicembre 2016 18:42. E come non ricordare come venivano accolti con entusiasmo adorante i proclami del card. Martini come quello sulla Chiesa (di Benedetto XVI) in ritardo di 200 anni senza che nessuno degli attuali giannizzeri della repressione avesse niente da ridire.
    Miles

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  27. http://www.lafedequotidiana.it/esclusivo-vittorio-messori-al-papa-importa-poco-della-dottrina/

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  28. @ Glenn

    sono stata io a scrivere quel commento un po' più su.Se lo legge si renderà conto che sono partita dalla situazione attuale che mette in non cale tutto quello di cui discutiamo ogni giorno qui.Ho cercato alcuni dei motivi che anche quelli che volutamente non si interessano di questi argomenti religiosi, cioè che riguardano la nostra Fede, avrebbero potuto leggere senza sentirsi estranei. Quindi se lei scorre il mio commento vedrà che ho citato appena il problema della salute, tema di universale comprensione, soffermandomi invece sulla coscienza, la menzogna e la verità;anche queste sono tematiche che possono comprendere tutti e che per noi sono parte fondante la salute e salvezza della nostra anima.Ma devo confessarle che di solito non mi addentro quasi mai in un linguaggio profondo e serio,primo perchè non ne sono all'altezza, secondo preferisco approfondire con parole che arrivino a tutti. Da giovane a Parigi andai a vedere un varietà, dove si cantava e ballava con costumi quasi da bagno. Mi annoiai, come mi annoiai quell'unica volta che entrai in una discoteca. Ma per tornare alle ballerine ne ebbi una gran pena, i loro visi dicevano l'esatto contrario di quello che i canti, la musica, i lustrini, le luci dicevano.Una pena infinita. Quando vado in montagna all'uscita del casello ci sono le ragazze nigeriane, anche qui grande pena, non solo per il mestiere ma, anche perchè c'è qualcuno che le schiavizza, magari è proprio nella macchina accanto. Solo da pochissimi anni ho capito che alcune delle signore sedute da sole nel grande Caffè del centro, aspettano il cliente.Per non parlare delle professioniste serie, sposate, che organizzano serate tra coppie. Per nessuna di queste categorie posso fare alcunchè, posso però, quando scrivo, trovare argomenti e motivi che possono essere intesi da chi legge chiunque lui o lei sia. Spesso una sola parola basta, è un seme che un'anima accoglie e altri cureranno finchè lo stelo uscirà alla luce. A sua disposizione per ulteriori chiarificazioni.

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  29. Il motivo di presentare altri dubia riguardanti tutte le verità messe in questione dai neomodernisti al potere negli ultimi cinquant'anni non risiede nel fatto che essi possano ricevere una risposta.
    Sappiamo bene infatti che questa risposta non verrà, così come non verrà per i cinque dubia presentati dai quattro Cardinali (rispondere ufficialmente in un senso o nell'altro farebbe finire il giochetto bergogliano diretto a scardinare la Santa Chiesa Cattolica mediante la destabilizzazione permanente).

    Semplicemente, sarebbe un modo di rendere più evidenti per molti, sia sacerdoti che semplici fedeli, i motivi fondamentali della crisi nella Chiesa dei quali sanno poco o nulla.

    Ed una mancata risposta di Papa Bergoglio anche in questi ambiti metterebbe in risalto la posizione indifendibile dei neo e postmodernisti in generale, su tutte le innovazioni catastrofiche del Vaticano II e del postconcilio.

    Ci preserverebbe inoltre dalla possibile successiva elezione di un altro Papa 'neomodernista moderato' che, pur smorzando l'impeto del bergoglismo, conserverebbe però intatti i focolai infettivi della Rivoluzione presenti nel Vaticano II.

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  30. "........... una mancata risposta di Papa Bergoglio anche in questi ambiti metterebbe in risalto la posizione indifendibile dei neo e postmodernisti in generale, su tutte le innovazioni catastrofiche del Vaticano II e del postconcilio.

    Ci preserverebbe inoltre dalla possibile successiva elezione di un altro Papa 'neomodernista moderato' che, pur smorzando l'impeto del bergoglismo, conserverebbe però intatti i focolai infettivi della Rivoluzione presenti nel Vaticano II. "

    Al di là dell'opportunità di altri dubia, il punto é: c'é una consapevolezza di questo ? Si vuole davvero un altro GPII, un altro Benedetto VI ? Un altro neomodernista moderato ? Perché se così fosse .................................... ...........................

    Anna

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  31. Caro Sacerdos quidam,

    condivido il Suo commento in toto. E dirò di più: è tipico del procédé rivoluzionario affermare 100 per ottenere 50. C'è il rischio concreto che, dinanzi allo sproposito di ammettere ai Sacramenti i pubblici peccatori si voglia poi "mediare" cercando un accomodamento, che si riveli comunque contrario alla dottrina ed alla prassi della Chiesa. L'abbiamo visto in molte occasioni: gli eccessi dell'ecumenismo con i sacrifici di polli ad Assisi portano alla mediazione dei moderati, che pure accettano si possa pregare insieme agl'idolatri o agli eretici, rinunciando ad affermare che la salvezza è solo nella Chiesa Cattolica. Gli eccessi dei progressisti in ambito liturgico portano comunque alla mediazione dei moderati, che celebrano il Novus Horror con un certo decoro, ma non vogliono la Messa tridentina. Così, nel non denunciare tutti gli errori dello pseudo-magistero bergogliano rischiano di portare alla mediazione di correggere almeno temporaneamente gli eccessi di AL, senza correggere il falso ecumenismo, la legittimazione della laicità dello Stato, le dottrine eterodosse del Concilio.

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  32. https://www.lifesitenews.com/news/cardinal-burke-if-a-pope-would-formally-profess-heresy-he-would-cease-by-th?utm_content=buffer8c252&utm_medium=social&utm_source=restoringculture%2Bfacebook&utm_campaign=buffer

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  33. Pascendi Dominici Grecis,San Pio X, 8 settembre 1907,Edizioni Cantagalli, 2007,p.46.

    "...E a non indugiare più Ci spinge anzitutto il fatto che i seminatori di errori ormai non si trovano più solo tra i nemici dichiarati,ma-fatto che causa grandissima pena e moltissimo timore- si celano nel seno della Chiesa,e sono tanto più pericolosi quanto più sono nascosti. Alludiamo, Venerabili Fratelli, a molti laici e, cosa ancor più deplorevole, a non pochi sacerdoti, i quali mostrano amore per la Chiesa, ma mancando di una solida preparazione nei campi della filosofia e della teologia, ed essendo stati penetrati delle velenose dottrine dei nemici della Chiesa, si propongono senza alcun ritegno come riformatori della Chiesa medesima e,riunitisi in gruppi compatti,attaccano quanto c'è di più santo nell'opera di Cristo, senza risparmiare neppure la persona del Redentore, che, con ardimento sacrilego, riducono alla condizione di puro e semplice uomo..."

    1)Siamo nel 1907, 110 anni fa,ora la penetrazione si è fatta quasi sostituzione all'interno della Chiesa.
    2)Per arrivare il Papa San Pio X a fare la denuncia Pascendi, come lui stesso scrive, significa che le fondamenta stesse erano attaccate.
    3)Il Papa attuale lo si ritrova ben ritratto ne"non pochi sacerdoti" via a seguire.
    4)Questo ed altro mi confermano nella ipotesi che accanto al Giuramento Antimodernista ci sia stato, nel segreto, un giuramento modernista.
    5)Tutto quello che è venuto dopo è frutto,a mio parere,di questi due(di cui uno ipotetico ma, non troppo) giuramenti, della battaglia tra di loro, delle mediazioni tra di loro, delle rispettive vittorie e sconfitte.
    6)Questa battaglia si è svolta anche nell'anima di uno stesso uomo, vedi, per esempio, l'Emerito BXVI.
    7)Il CVII ha sancito la vittoria, gonfiata dallo spirito del modo, del giuramento nascosto,ma il lievito, del Giuramento davanti a Dio Uno e Trino, ha continuato e continua a fermentare nel silenzio dei cuori.

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  34. Non si tratta solo di chiarire, ma di modificare radicalmente le linee pastorali che contrastano nettamente con la dottrina cattolica. A mio parere non ci sarà nessuna volontà di revisione, ma una costrizione a sottomettersi il che sarebbe ancora più deleterio perchè provocherebbe una scissione.

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  35. https://www.lifesitenews.com/news/cardinal-burke-if-a-pope-would-formally-profess-heresy-he-would-cease-by-th

    --
    Fabrizio Giudici

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  36. Burke stressed that he is "not saying that Pope Francis is in heresy.I have never said that," he told CWR. "Neither have I stated that he is close to being in heresy."
    What a brave defender of the Faith!
    Simplicissimus

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  37. Se mi date un paio d'ore, dopo pranzo e detta Nona vi mando la traduzione dell'intervento di S.Em. il Card Burke.

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  38. Grazie Baronio, intanto ho pubblicato l'aggiornamento. Sarà gradito e utile il testo integrale!

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