Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 13 marzo 2016

Quali chiavi di lettura per questo pontificato?

Anche oltr'Alpe non mancano i pompieri e i laudatores di questo pontificato. Riprendo dal sito francese Riposte Catholique, che li propone ai suoi lettori prendendone però le distanze, alcuni echi del discorso tenuto durante un recente incontro con un gruppo del cristianesimo sociale francese: Les poissons roses. Ne avevamo già parlato qui a proposito della infelice 'pericope' di Sara...

Vi diamo anche un assaggio delle chiose che, nel riportare quello stesso discorso, sono state inserite da L'Osservatore Romano, che sostanzialmente propone in altri termini lo stesso mantra del progressista francese che leggerete più avanti: «L’uomo d’intuito non viene schiacciato dal peso dell’istituzione, cosa che sconvolge tanto i puristi attaccati a un papato gerarchico o dogmatico ».
Cito Pierre-Yves Gomez (traduzione mia) i corsivi sono nell'originale:
Indubbiamente egli si ritiene custode di un umanesimo e di una tradizione abbastanza solidi da non aver bisogno di assestare colpi di maglio. L'urgenza è quella di incontrare le persone e questo può essere fatto solo a partire da ciò che esse sperimentano, ciò che esse vivono qui e ora non da ciò che dovrebbero vivere secondo le norme. Saggiando le aspettative che nascono dalla loro vita reale, non dalla vita prescritta dai codici. Quindi, questo Papa, che è estremamente fermo sui principi [?], è molto flessibile sui mezzi per farli comprendere. Egli conosce che il cammino verso l'altro è tracciato dalle domande sollevate dalla storia di ciascuno. L'attenzione che Francesco porta all'ascolto non è una posa gentile né una tecnica di comunicazione ben collaudata è il prodotto di una saggezza antica: c'è solo una risposta convincente ad una domanda sinceramente espressa. L'opposto dell'approccio degli «esperti» benpensanti, così poco sicuri delle loro risposte corrette che impongono quali dovrebbero essere le domande giuste.
Si delinea così sul filo di questo bellissimo incontro con il Papa Francesco una lezione sull'esercizio dell'autorità nel mondo di oggi: accettare di essere « periferici » agli occhi degli altri per costruire una comunità, essere autenticamente semplici per essere semplificativi e prendersi cura di ascoltare le domande della vita reale per suggerire risposte adeguate.
Il problema è che il papa attuale le risposte non le suggerisce o, quando ne fornisce qualcuna (poche virgole commestibili, ma per il resto tra le 'fisse' ormai note: dialogo ad oltranza, la dottrina alle ortiche, accoglienza indiscriminata, misericordia senza condizioni), non le prende dal depositum fidei, ma dalle sue personali visioni ideologiche o gesuiticamente gesuitanti e dunque ambigue.

Siamo all'approccio soggettivista e contingente, che può andar bene come punto di contatto, ma non ci si può fermare lì se si vuole che nell'incontro entri il vero Medico, Medicina, Maestro e Signore e ne scaturisca tutto ciò che di fecondo e costruttivo - in sostanza Sé stesso - Egli ci dona e ci consente di condividere.

E, a proposito di domande e risposte, estraggo ed estrapolo da un commento che si aggancia anche alle affermazioni di Pierre-Yves Gomez (supra), che non fanno altro che riportarci all'agghiacciante predicazione quaresimale alla Curia di Ariccia [vedi]:
  1. Una Chiesa cosi fatta di domande da essersi "fatta domanda": è la stessa Chiesa? 
  2. Anche perché che fine hanno fatto le risposte alle domande che sono quelle di sempre, ma che oggi si impongono con maggiore forza perché ci troviamo incamminati verso un trans-umanesimo disumano perché ha estromesso Dio?
  3. Che fine ha fatto il "si-si, no-no"... che tutto il resto viene dal demonio? Desaparecidos
«Che cosa cercate?» Chiese Gesù, suggerendo anche la risposta (Lui).
Invece ecco che cosa è stato predicato ad Ariccia: «invece di correre subito a cercare la risposta, fermarci per vivere bene le domande, le nude domande del Vangelo. Amare le domande, esse sono già rivelazione».
Dopo duemila anni di cristianesimo la risposta è incerta. Oggi infatti la Chiesa 2.0 propone l'ascolto di un Dio di domande: non più per interrogare il Signore, ma per lasciarci interrogare da Lui. Ma LA risposta? Cioè Lui, dov'è finita?

Ho notato che tra ieri e oggi - è capitato anche a me che l'ho fatto sulla pagina Facebook del blog - su blog e reti sociali si sono rincorse immagini e filmati dell'incoronazione di Pio XII, il cui anniversario ricorreva ieri. Mi ha dato l'idea di un revival in qualche modo allusivo di un evento di 77 anni fa; ma sembra trascorsa un'era geologica, tanto forte e stridente è il cambiamento.

Penso che Pio XII, anche spoglio della maggior parte delle insegne allora ancora in auge (progressivamente deposte dai successori), avrebbe trasmesso ciò che rappresentava e che anche era: la luce e la stabilità di un'Autorità, che non ha niente a che vedere con l'autoritarismo, la più alta che possa esserci su questa terra. Per chi crede nel Soprannaturale, naturalmente. Ma che tuttavia il suo peso, nel bene come nel male, non può mancare di averlo comunque urbi et orbi, sia moralmente che politicamente. E non avremmo mai visto un Papa dato in pasto a folle idolatre o in modo scomposto. E non è questione di rigido conformismo. Si può essere anticonformisti senza perdere la dignità del ruolo. Basta pensare a Giovanni Paolo II.

Per tornare alla chiosa de L'Osservatore Romano: chi è quello davvero «schiacciato dal peso dell'Istituzione»? Colui che se l'assume e la impersona con tutta la sua vita e i suoi insegnamenti custodendo e confermando o colui che oltre a rifiutarne i simboli ne stravolge la sostanza?

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Nell'analisi di "radicati nella fede", ciò che ora, si prospetterebbe ad un Papa che fosse fedele a Cristo:" Tutto è cominciato con la scarnificazione della messa, svuotandola delle sue difese dogmatiche nelle parole e nei gesti.
E la rinascita inizierà con il ritorno alla vera e totale Messa cattolica.
I riformatori post-conciliari volevano un nuovo cristianesimo più libero, più umanamente accattivante, per far questo hanno privato la messa delle sue difese, e non hanno voluto difendere il Cristianesimo di Dio.
Forse Paolo VI non aveva previsto questa tragedia, forse si era illuso di fermare la semplificazione e l'ammodernamento al solo linguaggio, forse... ma il linguaggio è contenuto; e i vuoti di linguaggio sono vuoti di contenuto, che il mondo si premura di riempire come vuole.
Forse Paolo VI non aveva immaginato tanto, ma è certo che oggi un Papa non potrà più fermare la deriva, senza accettare il martirio. Sì, dovrà accettare il martirio, perché se tenterà veramente di porre rimedio, sarà attaccato dal mondo e da quel mondo che si è infiltrato nella casa di Dio. Ma se non accetterà il martirio, rischierà di non fare il Papa."

Anonimo ha detto...

oggi 13 marzo: nigro notanda lapillo....

Anonimo ha detto...

«Dio deve risolvere ciò che la Chiesa sta passando, perché il tipo è pericoloso».

Questo, pare, si va sussurrando nella curia vaticana, soprattutto nella Congregazione della Fede. Chi lo dice è stato un testimone interno, uno che comunque ha interesse a difendere papa Francesco: l'ex mons. Charamsa.

Vedi: http://www.gaynews.it/index.php/notizie/primo-piano/item/434-esclusiva-intervista-a-krzystof-charamsa-chiesa-ambigua-come-il-testo-sulle-unioni-civili-un-prodotto-cattolicoUna

Anonimo ha detto...

http://www.antoniosocci.com/lutero-affitto-tre-anni-bergoglio-alla-svolta/#more-4320

Alle ortiche il vecchio... ha detto...

Caro Sacerdote , non hai trovato nessun Padre della Chiesa da citare in coda all'omelìa di oggi se non " padre Enzo Bianchi della Comunita' di Bose " ( espressione tua ) e promuovere il suo ultimo libro in promozione ?
E sì che prima della Messa avevo pregato per te , ti avevo raccomandato alla Madonna !
Mi cascano le braccia ! Tutte le volte che ri-provo a venire a Messa lì , sperando che sia cambiato qualcosa , torno a casa con una nuova sofferenza .

P.S. Comodo il maglioncino e pantalone ( senza la palandrana ), senza tante formalita' ( siamo in famiglia ) , tutti in fila indiana per la comunione veloce , rigorosamente senza piattino ( si risparmia tempo e non si deve ripulire ) , il Tabernacolo decentrato ci evita tutte quelle genuflessioni fuorimoda,,,che vogliamo di piu' ? La vita e' bella ! Dio non e' un musone con la faccia sempre appesa !
Sia fatta la Sua volonta' - Sempre -

Anonimo ha detto...

Ed intanto oggi annuncia il premio alla maestra palestinese con un video dove nasconde di nuovo ogni simbolo religioso.... proprio non devono piacergli.

Anonimo ha detto...

È vero che la bussola quotidiana non ha pubblicato niente per i tre anni di pontificato?

Alfonso ha detto...

Sul contenuto non mi viene da fare alcun discorso se non "Video barbam et pallium; philosophum nondum video" . Qui si produce l'ennesima adulazione all'"uomo d'intuito" , al portatore di "una saggezza antica" , a chi sa "essere autenticamente" semplice , a chi sa ascoltare, a chi essendo in grado di capire le domande "sinceramente espresse" è anche capace di dare ad esse "risposte adeguate". Ritengo anch'io però che l'attenzione che Francesco porta all'ascolto non è una "posa gentile né una tecnica di comunicazione ben collaudata", perchè egli è e fa molto di più: la sua posa infatti è altamente artistica, agendo come quel tal famoso personaggio che, "approfittando del suo privilegiato rango, si produceva sulle scene per sfogare la propria vocazione artistica, precipitando così verso l'istrionismo, che alla fine finì per dominarlo completamente". Ho poi l'impressione che nei confronti dei " puristi attaccati a un papato gerarchico o dogmatico" , agli "esperti benpensanti" (forse da individuare nel piccolo resto, ma è poi veramente piccolo?) che non fanno atto di προσκύνησις, si intenda applicare quanto Papa Benedetto XVI temeva fosse in atto nei suoi confronti: "A volte si ha l'impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo, almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio." Ma l'odio li brucierà!

Elio ha detto...

Quando iniziò il concilio, la massoneria ecclesiastica era già ben radicata e i successi decantati nel concilio non furono che grandi danni e mortificazioni per la Chiesa, per i pastori e anche per il gregge. Io non parlerei di chiavi di lettura. Quale tzunami invece e perché ha ridotto la Chiesa in questo stato e da quali forze concertate è sorto se a distanza di anni il danno progredisce come un' erba infestante che ha radici ovunque e diventa un serio problema fargli fronte.

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo con Socci....anche se l'esortazione dovesse essere dottrinalmente perfetta, questo non basterebbe a fermare lo sfacelo visto finora
Antonino

Anonimo ha detto...

Notizie molto interessanti:

a maggio papa Bergoglio incontra il patriarca Bartolomeo a Istanbul;
a maggio o poco dopo inizia il concilio panortodosso;
a maggio la massoneria fa un raduno internazionale (non pubblicizzato) a Istanbul.

E' tutto un caso???

Luisa ha detto...

L`esortazione postsinodale sarà verosimilmente ortodossa ma mi è facile immaginare che conterrà spiragli che diventeranno sul terreno, nella pratica pastorale, brecce e poi porte aperte con tanto di tappeto rosso per accogliere quei lontani che una madre matrigna con la sua durezza di cuore ha allontanato.

Bergoglio sin da quel buonasera di tre anni fa si appoggia sul popolo per far passare la sua rivoluzione, si è presentato come un vescovo normale, quello di Roma, amico degli ultimi, ha stretto una specie di alleanza, o crede di esserci riuscito, con il popolo contro la gerarchia della Cjiesa, i sacerdoti, i confessori, la Curia , tutti colpevoli di essere duri di cuore, rigidi doganieri senza misericordia, con l`ausilio dei suoi turiferari, della stampa di regime e di quella atea che da sempre lotta contro la Chiesa, si è costruito l`immagine del "papa della misericordia" che vuole una chiesa in uscita, come se la Chiesa prima di lui non conoscesse la Misericordia e restasse rinchiusa fra le sue quattro mura.

Bergoglio vuole sganciare la pastorale dalla Dottrina, vuole liberarsi da una Tradizione bimillenaria, deve farlo per compiere quella famosa rivoluzione per la quale un suo amico cardinale prevedeva ci volessero quattro anni, ha fatto leva sul popolo ma mi sembra, e pure lui dovrebbe rendersene cointo, che il popolo non è ancora tutto zombificato, con i neuroni a livello zero.

Anonimo ha detto...

fa riflettere la frase di Gesù " Per la perversità dei loro cuori Dio manderà una potenza d'inganno". Dio governa e ci permette questo sfacelo per dei motivi che sono anche evidentissimi

Anonimo ha detto...

Non credo che il buon Francisco dopo tre anni di pontificato abbia molto da festeggiare .Attualmente, infatti, si trova nelle stesse condizioni degli eserciti che nei secoli hanno invaso la Russia . Si arriva ad un certo punto che non si può più avanzare ed è difficilissimo tornare indietro perchè il nemico è ovunque.Cosa farà il nostro apprendista stregone?Incendierà le navi come alcuni pasdaran gli consigliano ed andrà avanti ?Staremo a vedere.....bobo

Anonimo ha detto...

http://doncurzionitoglia.net/2013/03/14/268/

Anonimo ha detto...

La NBQ aspetta di leggere l'esortazione apostolica per chiarirsi le idee, ma avrà dei problemi, perchè come dice Luisa sarà formalmente ortodossa lasciando però le porte aperte (anzi spalancate).

Anonimo ha detto...

Formalmente ortodossa con le porte spalancate ?La faranno scrivere al mago Zurlì.bobo

Luisa ha detto...

Ho notato anch`io che la Bussola non ha evocato il terzo anniversario dell`elezione di Bergoglio, normalmente è Introvigne l`addetto ai lavori incaricato di interpretare gli interventi di Bergoglio, lo ha fatto il 12 marzo per un`udienza papale, il 13 avrà avuto un impedimento.

Luisa ha detto...

Qui l`analisi di Accattoli, il suo contenuto non mi stupisce, egli è convinto che
il "papa più sociale e più innovatore degli ultimi cento anni" ci darà un’esortazione apostolica con delle "novità nette come lo sono state con la riforma dei processi di riconoscimento della nullità varata lo scorso settembre".
Continua dicendo che

"dopo la riforma giuridica avremo dunque quella pastorale, che dovrebbe avere queste caratteristiche: meno preoccupazione per la disciplina canonica, maggiore impegno nell’accompagnamento delle coppie irregolari, ruolo dominante dei vescovi nelle decisioni sui casi difficili (compresa la riammissione ai sacramenti dei divorziati risposati, che resterà comunque riservata a casi particolari).

Questo mutamento delle priorità segna tutto il rinnovamento della vita interna alla comunità della Chiesa che il Papa sta conducendo e che chiama «conversione pastorale» e «riforma della Chiesa in uscita missionaria».


http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/03/12/papa-piu-innovatore-ultimi-cento-anni-54dcd31a-e87a-11e5-9492-dcf601b6eea6.shtml

Anonimo ha detto...

liturgicalnotes.blogspot.it. All change, all change!A hermeneutic of repetitively ruinous rupture.

Luisa ha detto...

Segnalo un articolo a mio avviso da incorniciare, e non lo dico con il cuor leggero:



https://bergoglionate.wordpress.com/2016/03/12/tre-anni-di-bergoglionate/