Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 7 marzo 2016

Il vescovo Athanasius Schneider su Evangelizzazione, Zika, Massoneria, Ortodossi, altro....

Riportiamo, nella nostra traduzione, il testo integrale dell'intervista rilasciata da Mons. Athanasius Schneider nel corso del suo recente viaggio in Inghilterra

Il vescovo Schneider durante la celebrazione presso la FSSP
Guardate l'anello del vescovo Schneider: l'Immacolata...
cliccate sulle immagini  per ingrandire
Daniel Blackman, One Peter Five 3 MARZO 2016 - Nel corso della sua visita di una settimana in Inghilterra, Athanasius Schneider, il ben noto e molto rispettato vescovo ausiliare di Astana, Kazakhstan, ha rilasciato un' intervista dai toni molto netti, nella quale ha affrontato molti argomenti. Il Vescovo Schneider ha affrontato con me, in esclusiva, questioni controverse, tra cui l'evangelizzazione degli ebrei e dei musulmani; il recente commento del Papa su virus Zika e contraccezione; la Massoneria all'interno della gerarchia ecclesiastica; le ragioni per cui non permette che la paura possa fargli smettere di insegnare tutte le verità della fede cattolica.
Il viaggio del vescovo Schneider, organizzato dal fondatore ed editore del giornale irlandese Catholic voice, Anthony Murphy, comprendeva diverse Sante Messe, ritiri del clero e colloqui presso il Santuario di S. Agostino a Ramsgate, presso i fiorenti santuari affidati all'Istituto di Cristo re Sommo Sacerdote a New Brighton e presso la Fraternità San Pietro a Warrington. Il vescovo ha anche fatto tappa presso l'Oratorio di Oxford. Il testo che segue è tratto dalla trascrizione dell'intervista.

Daniel Blackman : Lei è già venuto più volte in Inghilterra. Cosa le piace, venendo qui, e cos'è che distingue i cattolici che qui incontra? 

Vescovo Athanasius Schneider: È meraviglioso incontrare i giovani sacerdoti, ed i laici, compresi i giovani. È incoraggiante per me. Penso che essi continuano a trasmettere le nobili tradizioni dei cattolici inglesi note in tutto il mondo. Sono stati perseguitati, e hanno dato la loro vita per la fede cattolica. 
Quindi penso che la situazione attuale della Chiesa, con questa profonda crisi, viene assunta da buoni cattolici, laici e sacerdoti, specialmente qui in Inghilterra, come in quei tempi di martiri, confessori e anche sacerdoti, è incoraggiante notare quanti cattolici inglesi rimangano fedeli alla loro nobile eredità cattolica.

DB: mi può parlare della sua vita di preghiera? Quali sono le sue devozioni particolari?

AS: Fin dalla mia giovinezza ho avuto una profonda devozione alla Santa Eucaristia, specialmente all'adorazione eucaristica. La pratico ogni giorno, se posso. La ritengo essenziale per la vita di un prete cattolico. Naturalmente, c'è la Santa Messa di ogni giorno che è l'evento più grande, la preparo molto bene, e poi recito il Breviario. Ogni sacerdote, se possibile, dovrebbe sforzarsi di far l'adorazione ogni giorno. Rimanere in presenza di Nostro Signore eucaristico, avere questo dialogo intimo con lui è una necessità. Amo farlo. 

CONVERSIONE DEGLI EBREI

DB: Nella Chiesa c'è una lunga storia di ebrei convertiti alla fede - Alphonse Ratisbonne, S. Edith Stein, Eugenio Zolli, rabbino capo di Roma durante la seconda guerra mondiale, e più di recente l'ex rabbino ortodosso Jean-Marie Eli Satbon. Eppure un recente documento della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo afferma che non c'è più alcuna missione formale per convertire gli ebrei (par. 40-49). È vero? Si tratta di una correzione dell'insegnamento e della pratica precedente? [vedi, nel blog - e anche]

AS: È veramente erroneo. Ciò contraddice le parole di nostro Signore che ha detto, "Andate e ammaestrate tutte le nazioni" - non ha detto "tutte le genti tranne il popolo ebraico", ha detto tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Gesù ha detto: se non credete non avrete la vita. Ha detto questo anche agli ebrei, e continua a dirlo agli ebrei di oggi. Anche loro devono essere obbedienti all'alleanza con Dio che Gesù ha istituito. È per questo che gli Apostoli hanno predicato agli ebrei nella sinagoga.
Per 2000 anni la Chiesa ha sempre pregato per la conversione degli ebrei. È un atto di misericordia e di amore. La Chiesa invita e incoraggia gli ebrei a venire a Cristo. Molti ebrei si sono convertiti, alcuni di loro sono anche diventati santi. Alphonse Ratisbonne fondò una congregazione religiosa per evangelizzare il popolo ebraico. Questo vale sempre anche per me, e nessun documento della Chiesa può invalidarlo perché contraddirebbe le parole di Nostro Signore, smentirebbe gli apostoli, e tutte le parole permanenti e immutabili della Chiesa per oltre 2000 anni.

DB: questo documento viene dall'interno della Chiesa, un organo ufficiale del Vaticano, come è possibile? [vedi, nel blog]

AS: È ben triste. Questo documento non ha valore infallibile né intende esserlo, non è espressione autentica del Magistero. Nella storia della Chiesa si sono dati documenti pastorali che avevano natura temporanea e contenevano errori, e questo documento contiene degli errori. Ciò che non è infallibile può rivelarsi erroneo. Ribadisco che la Chiesa ha sempre insegnato unicamente le affermazioni pronunciate ex cathedra o espresse dal Magistero universale - ciò che il papa e i vescovi hanno insegnato a lungo nei secoli. Il documento citato contiene per contro una nuova dottrina, una opinione, una teoria.

DB: Le Conferenze episcopali di Inghilterra e Galles e di Germania hanno chiesto che la preghiera per gli ebrei del tradizionale rito del Venerdì Santo sia cambiata per allinearla con l'attuale pratica inter-religiosa con gli ebrei. Si tratta di una buona cosa? C'è qualcosa che non va nella preghiera corrente? [vedi, nel blog]

AS: Non so cosa vogliano, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà. È contro la carità e l'amore per gli ebrei. Se li amo, voglio che conoscano e amino Gesù e possano essere lavati dal preziosissimo sangue di Gesù, e che conoscano la Santissima Trinità. Perciò devo pregare per la loro conversione. Mi oppongo: i vescovi tedeschi e inglesi, non rappresentano la totalità dell'episcopato. Ci sono certamente - ne conosco - dei vescovi, che non sono d'accordo con questa posizione. Non credo che questa opinione sia corretta, è invasiva. È insinuata da una nomenclatura amministrativa che pretende di rappresentare tutti i vescovi di una nazione. Questo metodo di funzionamento delle Conferenze Episcopali è molto problematico di per sé, è contro la struttura divina della Chiesa. [vedi, nel blog: insidie della collegialità - e anche: Conciliarità, sinodalità. Come cambia la Chiesa?]

RAPPORTI CON I MUSULMANI

DB: Vive in un paese in cui il 70% della popolazione è musulmano. Qual è la sua esperienza di vivere in un paese a maggioranza musulmana? C'è cooperazione o conflitto? I musulmani si convertono al cattolicesimo?

AS: Grazie a Dio c'è pace e armonia, la gente è molto tollerante, e non c'è ostilità. Non c'è estremismo nella mentalità e nella cultura della gente e il governo sostiene attivamente il dialogo inter-religioso. Sono molto vigili per evitare gli estremismi, fino all'espulsione dal Paese.
Il governo organizza incontri per condividere i valori comuni della società, non c'è nulla di teologico in questi incontri, solo un contributo al miglioramento della vita sociale, che considero molto positivo. Ad esempio, l'ideologia del gender attualmente imposta su scala globale con metodi dittatoriali, grazie a Dio, non trova spazio perché i mussulmani hanno la stessa opinione sul tema. Siamo uniti nel condannare ogni progetto sul gender e nel prevenire ogni influenza negativa contro la famiglia.

DB: la Chiesa cattolica ha una missione nei confronti dei musulmani? 

AS: Sì, anche questa è la nostra missione, che siano redenti da Cristo e Lo conoscano, e così è nei confronti degli ebrei. Ma è ovviamente difficile evangelizzare i musulmani nei paesi islamici. È molto pericoloso. Ma almeno, in questi paesi, possiamo dare la nostra testimonianza e la nostra presenza. Ho esperienza di persone della comunità musulmana, che iniziano a cercare Cristo e a chiedersi quale sia la verità; così, nei miei contatti personali, sono stato testimone di conversioni. Dal momento che abbiamo libertà d'opinione e di azione, perché in Europa non siamo ancora in paesi a maggioranza islamica - sottolineo non ancora, perché le cose possono cambiare -, possiamo e dobbiamo usare metodi missionari nei confronti dei nostri vicini islamici, non il proselitismo, che non è moralmente corretto, ma l'evangelizzazione.

ISIS E IL PIANO DI SOVVERSIONE DELL'EUROPA

DB: l'Europa ha subito numerosi attacchi terroristici islamici - Parigi, serie preoccupazioni in Belgio, e anche in Medio Oriente, in parte dell'Africa, in Pakistan e altrove. Perché accade questo?

AS: Beh, non so esattamente come si sia formato l'ISIS, ma comprendiamo facilmente che sarebbe impossibile all'ISIS disporre di tante armi se non fosse finanziato e sostenuto da qualche potere forte. Il commercio delle armi è di tale portata che non sarebbe possibile senza che un Stato potente fornisca, forse attraverso intermediari, i finanziamenti e le armi di cui ha bisogno.
Un altro punto che vorrei sottolineare è che la comunità internazionale - gli Stati Uniti, la NATO - è dotata di strumenti sufficienti per distruggere l'ISIS, avrebbe potuto farlo fin dall'inizio. Ha servizi segreti eccellenti che già conoscevano l'ascesa dell'ISIS, ma non hanno fatto niente. L'UE, la NATO, gli Stati Uniti, non hanno fatto nulla, eppure sapevano. Essi non hanno ostacolato l'ISIS. Essi hanno un potere immenso, e tuttavia hanno permesso la formazione del fenomeno terroristico ISIS. 

DB: Sa perché? 

AS: Non conosco le loro intenzioni, le intenzioni dei potenti di questo mondo, degli stati occidentali. Non so perché non l'hanno bloccato. Possiamo dire che l'hanno indirettamente sostenuto. Essi potrebbero avere obiettivi politici o l'intenzione di orchestrare l'invasione dell'Europa da parte di ingenti masse di musulmani, per provocare la destabilizzazione, fin nel cuore dell'Europa, non soltanto nel Medio Oriente. Una così grande presenza di persone di un'altra cultura, con una visione più radicale dell'Islam, nel corso del tempo provocherà conflitti e tensioni con la popolazione locale. E sarà causa di instabilità e confusione generale. Qualche potente forse vuole usare tale instabilità in un disegno più ampio.

I MASSONI NELLA CHIESA

DB: La Chiesa ha una lunga storia di secoli di denuncia della Massoneria. Tuttavia, il nuovo Codice di diritto canonico ha eliminato ogni riferimento alla massoneria, e non si vedono più documenti né prese di posizione da parte di leader della Chiesa su questo. Ciò può dare l'impressione che la Massoneria non sia più un pericolo. Le logge massoniche hanno persino accolto con favore Papa Francesco. 

AS: La Massoneria in sé è intrinsecamente incompatibile con il cristiano o con la fede cattolica, è intrinsecamente incompatibile perché la natura della Massoneria è anticristiana. Nega Cristo e nega le verità oggettive, promuove il relativismo, che è contrario alla verità, al Vangelo. Si favoriscono in tal modo gli errori dottrinali della filosofia massonica. Questo è in contrasto con la fede cristiana e cattolica.
La Massoneria ha anche un aspetto esoterico, che non è cristiano. Ha cerimonie e riti di carattere esoterico, cosa che i massoni ammettono apertamente, e queste cerimonie sono contrarie alla fede. I loro simboli e rituali mostrano che sono contro le verità divine contenute nel Vangelo. Queste cose dimostrano che la Massoneria è un'altra religione, ripeto: la Massoneria è un'altra religione, è una religione contro Cristo.
Anche quando i massoni fanno opere di bene, filantropia e via dicendo, questi aspetti pericolosi rimangono. La loro filantropia non è una giustificazione perché noi possiamo accettare la Massoneria, magari a causa del loro buon lavoro filantropico. Io non approverò mai le loro dottrine e i loro rituali, che sono contro le verità divine del vangelo. La Chiesa non potrà mai accettarli. La Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1983 sulla Massoneria è ancora valida. Secondo la Dichiarazione, diventare massone è un peccato mortale - nemmeno Papa Francesco ha cambiato questa norma. Questo insegnamento è ancora valido e ufficiale.

DB: Siti e pubblicazioni massoniche parlano regolarmente e favorevolmente di Papa Francesco. Come si spiega questa accoglienza favorevole di Papa Francesco?

AS : Beh, dovrebbero dircelo concretamente. Non si capisce cosa intendano con le loro dichiarazioni, non è chiaro quali siano le loro intenzioni.

DB: Nel 2013, sul volo di ritorno da Rio de Janeiro, Papa Francesco ha fatto riferimento ad una lobby massonica. Di recente, il cardinale Ravasi, sul quotidiano italiano Il Sole 24 Ore, ha richiamato ad un nuovo dialogo e a una condivisione di valori con la Massoneria. La Massoneria ha vinto all'interno della Chiesa?

AS : Ovviamente sappiamo che la Massoneria è uno dei poteri che ha più influenza a tutti i livelli della società umana. Ciò è chiaro e manifesto. In linea di principio, è abbastanza logica la tendenza di infiltrarsi nell'organizzazione del suo nemico da parte di chi è un supporto, un leader nell'influente organizzazione anticristiana. È quindi logico che nel corso dei secoli, i massoni abbiano tentato e probabilmente siano riusciti ad infiltrarsi nella Chiesa a vari livelli; per me, questo è chiaro.
È difficile identificare un massone e dimostrarne concretamente l'affiliazione. È difficile e pericoloso, perché si può accusare la persona sbagliata: ciò è dovuto al carattere segreto ed esoterico della massoneria. Il modo di parlare di un rappresentante della Chiesa, di un sacerdote, di un vescovo o di un cardinale può far supporre che egli abbia dei contatti con la massoneria. Udiamo spesso dei rappresentanti della Chiesa parlare come massoni e utilizzare termini e concetti tipicamente massonici ogni volta che aprono bocca. Potrebbe trattarsi di membri della massoneria, ma è necessario provarlo. Eppure è vero che molti parlano come massoni e ne hanno lo spirito; magari non si tratterà di membri formali della massoneria, ma alcuni vescovi e cardinali parlano chiaramente con uno spirito massonico. Sottolineo il fatto che ciò non significa che essi siano membri formali della massoneria.

LUCI E OMBRE DELL'INCONTRO CON IL PATRIARCA ORTODOSSO

DB: Papa Francesco ha appena incontrato il patriarca ortodosso della Russia. Cosa pensa dell'incontro? Realizzerà l'unità con Roma, o porterà a una Chiesa sinodale che permette la Santa Comunione ai divorziati risposati?

AS: In primo luogo, l'incontro è un motivo di gioia di per sé, il fatto stesso che abbia avuto luogo, perché gli ortodossi sono una chiesa forte con belle e autentiche tradizioni, le immagini, la devozione alla Madonna, gli angeli, liturgie belle ed autentiche, una Santa Messa ben celebrata, la penitenza, il digiuno, le tradizioni monastiche; ha conservato molti valori cattolici autentici. 
Credo che l'incontro sia stato politicamente condizionato, si è svolto in tutta fretta, è stato dettato soprattutto da motivazioni politiche. E non credo che questo incontro influirà nel senso che la Chiesa diventi più sinodale, o che ci siano facilitazioni per ricevere la Santa Comunione per le coppie di divorziati risposati, come consentito nella Chiesa ortodossa.
Condivido le forti dichiarazioni del papa e del patriarca sulla famiglia, contro l'ideologia del gender e contro la persecuzione dei cristiani, ma ciò che non condivido, è l'affermazione sugli Uniati: è un'ingiustizia, perché in passato gli Uniati volevano essere uniti al Papa, fin dal Concilio di Firenze nel 15° secolo. È un movimento positivo, che ha portato molti frutti - santi, martiri, non possiamo dire che fosse un errore.
Analogamente, la dichiarazione sul proselitismo è un'accusa contro la Chiesa cattolica. Io vivo in una regione ortodossa e la Chiesa non fa proselitismo. Questa dichiarazione è stata ingiusta. Quindi penso che la Santa Sede ha ceduto alla pressione del patriarca. Sembra che gli ortodossi abbiano dettato alcune cose da accettare, ed è contro la verità e contro la giustizia, un tale dialogo non è un vero e proprio dialogo ecumenico. Il dialogo deve essere fraterno e ugualitario a livello umano; tutti questi compromessi che minano la verità e la giustizia, non daranno i frutti di una vera unità.

LA CHIESA ATTACCATA DALL'INTERNO: VIRUS ZIKA, «DIVORZIO CATTOLICO», CONTRACCEZIONE...

DB: Papa Francesco ha concesso una nuova intervista sull'aereo al ritorno da Cuba. Ha fatto un commento sul virus Zika e sull'uso della contraccezione. Ha citato il caso delle religiose del Congo, e il discernimento. Padre Lombardi SJ ha chiarito il commento del Papa. I vescovi delle Filippine hanno pubblicamente chiesto una revisione dell'insegnamento della Chiesa in questo campo. È davvero un dibattito che la Chiesa deve affrontare, o si tratta di manovre da parte di persone che, dentro e fuori la Chiesa, vogliono che la dottrina sulla contraccezione sia cambiata?

AS: È parte di un piano, chiaramente, per cambiare le verità della Chiesa sulla morale, e anche in tema di contraccezione. Si tratta di un piano, di una grande pressione, e di un programma nel campo della contraccezione. Nella Chiesa del nostro tempo esiste il pericolo di una ammissione di fatto del divorzio e della ricezione della Santa Comunione: è una negazione della indissolubilità del matrimonio basata sulla prassi.

DB: Si riferisce al processo di nullità riformato?


AS: Sì, il processo riformato di nullità del matrimonio, a mio avviso, contiene anche un rischio di banalizzazione e superficialità nel processo stesso; esso contiene in sé, nelle nuove regole, una minaccia di attacco contro la sacralità e l'indissolubilità del matrimonio. Trattare di una cosa santa in maniera superficiale e frettolosa, in modo banale, è irresponsabile. In teoria, oggi, le nuove norme sono in contrasto con la prassi perenne della Chiesa, perché nel processo c'è sempre stata la presunzione di validità del matrimonio, si è sempre data per scontata, al fine di difendere la santità del matrimonio. Per contro, le nuove norme presumono l'invalidità del matrimonio fin dall'inizio. Si tratta di un pericoloso cambiamento di mentalità.
È un attacco da parte dello spirito di questo mondo, ed è la stessa cosa con la contraccezione. Le verità della Chiesa sono immutabili e tali rimarranno. Papa Paolo VI nell'Humanae vitae e Papa Giovanni Paolo II nella Veritatis splendor e nella Familiaris Consortio hanno insegnato che la contraccezione di per sé è sempre intrinsecamente un male. Non ci sono circostanze o eccezioni che giustificano un atto intrinsecamente cattivo. I Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II lo hanno confermato.

"NON HO PAURA"

DB: Lei si esprime in modo esplicito su molte questioni importanti, dando ai fedeli un insegnamento chiaro e veramente cattolico. Non teme gli attacchi che potrà ricevere? Le sembra di essere pronto a diventare un bersaglio - i vescovi possono essere spostati, gli attacchi dei media vengono lanciati, le reputazioni distrutte.

AS: Non ho timori o dubbi su eventuali trasferimenti o attacchi perché il senso della mia vita e ogni mia ambizione, consistono nelle verità di Cristo e nell'essere fedele a Dio, e nell'essere riconosciuto da Dio, non dai vescovi, dai media, e nemmeno dal Papa: con la mia coscienza e con i miei voti nel battesimo e nella consacrazione episcopale, ho promesso a Cristo di custodire la verità pura e integra, e persino di essere pronto a dare la vita per essa. Questo è il mio desiderio e il mio obiettivo, non mi interessa ciò che dice la gente. È assurdo temere l'opinione umana perché domani cambia. Devo temere solo ciò che Dio pensa. Le persone passano in fretta, il pensiero di Dio rimane, mi preoccupo innanzitutto di essere gradito a Dio.
Sono un vescovo ausiliare di una diocesi, sono felice, e quando il Papa mi trasferirà, accetterò e obbedirò, e in ogni luogo porterò con me il desiderio di difendere la verità.

DB: la carità è la più grande delle virtù. Qual è l'atto di carità, spirituale e corporale, più necessario da praticare per i cristiani di oggi?

AS: In primo luogo, nella gerarchia dei valori, ciò che è più importante è ciò che è eterno e immortale: l'anima, i valori eterni e la vita eterna. Ecco perché gli atti di carità diretti a trasmettere la vita eterna al mio prossimo e a trasmettere le verità eterne, per aiutarlo a salvare la sua anima, questi sono gli atti più necessari. Ovviamente esiste poi il dovere immediato di aiutare una persona in difficoltà, che ha fame e così via, aiutare è un atto naturale, deve essere fatto. Ma come cattolici non pensiamo unicamente a fornire cibo e vestiario, dobbiamo anche dare la luce della fede, non bisogna dimenticarlo. Ama Dio prima di tutto, e ama il tuo prossimo come te stesso.
Dio ci chiede di amarlo con tutta la nostra mente, le nostre forze e il nostro cuore; questo Egli ha riservato per sé. Gesù ci ha insegnato ad amare gli altri come noi stessi, e ad amare gli altri come Lui ci ha amati. Quindi dobbiamo amare con l'amore di Cristo. Egli è venuto per salvare le nostre anime, non prima o solo i nostri corpi, e per donarci la Sua verità divina. Ha versato il suo sangue per la salvezza delle nostre anime. Quindi dobbiamo amarci gli uni gli altri come Cristo ci ama. Il nostro primo compito è quello di amare Dio, e preferire Dio e la sua verità nella nostra vita temporale, pronti ad essere martiri per Cristo e ad amare gli altri come noi stessi e come Cristo ci ha amati - sacrificandoci per il bene degli altri.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

24 commenti:

Anonimo ha detto...

quasi l'ultima voce di un vescovo cattolico....


Romano

Anonimo ha detto...

Niente di straordinario, avrebbe commentato la mia bisnonna, una normale cristiana cattolica di altri tempi. Che credeva fermamente in tutto quello che invece oggi, a circa 100 anni di distanza, è divenuto così straordinario che chi ancora lo difende è già avviato sulla strada del martirio.
A me viene solo da chiedermi: ma noi, noi, NOI siamo pronti a percorrere questa strada? Perchè non manca molto, anche se non durerà per molto . . . . . .

tralcio ha detto...

Alla fine dell'intervista c'è la risposta decisiva, quella che smaschera:

"In primo luogo, nella gerarchia dei valori, ciò che è più importante è ciò che è eterno e immortale: l'anima, i valori eterni e la vita eterna. Ecco perché gli atti di carità diretti a trasmettere la vita eterna al mio prossimo e a trasmettere le verità eterne, per aiutarlo a salvare la sua anima, questi sono gli atti più necessari".

Pensiamoci bene durante la Santa Messa di domani, in cui ascolteremo un brano tratto dal capitolo 5 di San Giovanni.

Il peccato ci paralizza. Siamo malati.

Betesda (Betzata) è la casa della misericordia.
La "piscina" di Betesda (Betzata) è il confessionale.
L'acqua risanatrice è Cristo.
I cinque portici della struttura presso la porta delle pecore sono le cinque piaghe di Cristo.
Il sacerdote è l'angelo che "muove l'acqua".

La prospettiva con la quale bisogna guardare alle cose deve essere quella di Gesù: Lui per il peccato è finito sulla croce.
Il peccato è una cosa gravissima. E noi siamo peccatori.
Guai a banalizzare la gravità del peccato che ammorba noi e il mondo.

E c'è un legame, misterioso, tra il peccato che uccide l'anima e il male fisico.
Non è un meccanismo causa-effetto, che porterebbe a giudicare i malati (e Gesù lo dice a chi gli chiede se il cieco è malato per causa dei peccati suoi o dei genitori). E' un mistero. MA IL LEGAME C'E'.
Infatti Gesù, a un paralitico che risana dopo 38 anni (!), dice "Ecco sei guarito (nel fisico): non peccare più perché non ti accada qualcosa di peggio".

Peggio di 38 anni di paralisi? Peggio!
Il peccato è la paralisi. E può dare la morte eterna.

Per confessarsi bene ci vogliono:
-un rientro in sé stessi, per essere consapevoli dell'inganno di Satana e della follia di scusarci e giustificarci, fino ad autoassolverci o accusare altri.
-conoscenza di avere peccato
-dolore dei propri peccati
-umiltà
-proposito reale e fattibile per contrastare la tentazione
-accusa esplicita e dettagliata (senza nascondere nulla) del proprio peccato
-la vergogna, se c'è, è già una penitenza
-poi c'è la messa in pratica del proposito
-poi c'è l'ascolto umile dei consigli del confessore, senza orgoglio o permalosità
-poi c'è una sincera volontà di uscirne o almeno di lottare

E' vero, sarebbe necessario una Chiesa "in uscita": in uscita dall'Egitto della schiavitù del peccato. In uscita verso la Terra Promessa del Regno di Dio.
Una Chiesa che aiuti gli uomini ad essere liberi dal peccato, fedele a Gesù che per questo ha scelto la croce. A cosa servono allora tanto dolore, le amarezze, le malattie? A sentire il bruciore lancinante delle opere del Maligno.

Per rientrare in noi stessi bisogna uscire dal peccato. Non è psicologia se c'è proposito. Non è sentimentalismo se c'è lotta. La Chiesa non esce tanto per andare per strada... come tanti altri che in strada fanno anche molti peccati.

La filantropia dei massoni non c'entra nulla... L'amore di Dio è ben altro!

Dice infatti di Gesù il Vescovo Schneider:
"Egli è venuto per salvare le nostre anime, non prima o solo i nostri corpi, e per donarci la Sua verità divina. Ha versato il suo sangue per la salvezza delle nostre anime. Quindi dobbiamo amarci gli uni gli altri come Cristo ci ama".

Anonimo ha detto...

Schneider ci lascerà nel 2017, ricordalo mic!

mic ha detto...

Cos'è una profezia alla Romeo, che disse un anno prima dell'abdicazione che l'anno successivo Benedetto XVI non ci sarebbe stato più?
Saranno il Signore e l'Immacolata (mi ha commossa l'immagine dell'anello) a proteggere il nostro vescovo!

No comments only prayers ha detto...

Se anche l'@oss_romano si chiede "perché le donne non predicano a Messa?" siamo proprio oltre ogni frutta!!!

Abrogata da can.767§1 ogni norma anteriore ke abbia ammesso fedeli non ordinati a pronunciare omelia durante Messa
http://www.iltimone.org/34414,News.html

Anonimo ha detto...

Caro anonimo di 7 marzo 2016 20:09,

è peccato mortale dare profezie false...


Osservatore

Anonimo ha detto...

E' almeno dal 1974 che assisto ad omelie pronunciate in chiesa da donne.

Luisa ha detto...

Ci tengo a ringraziare mic per la traduzione del colloquio con mons. Schneider, penso che siamo tutti consapevoli del lavoro di Maria e riconoscenti, c`è una bella solidarietà transversale fra diversi blog che propongono informazioni e interviste in lingue straniere, Béatrice in Francia, Maria in Italia, investono tempo e energia per proporceli dopo averli tradotti, dunque grazie!

Luisa ha detto...

No comments riporta l`ultima trovata dell`OR nel suo supplemento femminile-femminista, ancora un esempio della finestra di Overton?

Oramai anche la lettura dell`OR non è più la garanzia di trovarvi articoli ortodossi, dottrinalmente ineccepibili, è diventato una scena aperta e propositiva di tante derive, insomma un OR in uscita come deve esserlo la chiesa 2.0.

mic ha detto...

Cara Luisa,
sono io che ti sono grata del tuo riscontro. Incoraggia e sostiene.
Ti abbraccio.
Questa volta, poi, leggere le espressioni chiare nette limpide del nostro vescovo è particolarmente consolante....

Annarè ha detto...

Leggere Mons Schneider è come respirare un po' di ossigeno. Se la Provvidenza ce lo mandasse qui in Italia, magari come Papa.

Anonimo ha detto...

Oramai anche la lettura dell`OR non è più la garanzia di trovarvi articoli ortodossi, dottrinalmente ineccepibili.
Non lo è più da dopo il Vat.II.
Don Francesco Putti, il fondatore di "Sì, sì, no, no" vinse un processo (UNICO UOMO AL MONDO) contro l'O.R. Con il soldi del risarcimento ha comprato la casa dove vivono le Discepole del Cenacolo ed ha messo su la tipografia, con la quale si stampa ancora oggi detto quindicinale.

marius ha detto...

"possiamo e dobbiamo usare metodi missionari nei confronti dei nostri vicini islamici, non il proselitismo, che non è moralmente corretto, ma l'evangelizzazione."

A parte l'accezione negativa che fa ricordare i testimoni di geova, che differenza c'è tra proselitismo ed evangelizzazione?
Perché NON MORALMENTE CORRETTO?

Ieri in parrocchia ho ancora udito una reiterazione della sparata papale secondo cui "il proselitismo è una solenne sciocchezza", perché l'evangelizzazione deve avvenire per attrazione grazie al buon esempio, non con le parole e con la dottrina (detto genericamente, non riferendosi all'Islam).

Cosa che trovo solo PARZIALMENTE giusta, perché è vero che si parla anche attraverso i gesti e i comportamenti, ma secondo me il non-verbale non esclude a priori il verbale.

Chissà come la intende mons. Schneider?
Forse in riferimento alla situazione islamica per ragioni di grave opportunità per aver salva la vita la posizione qui espressa sarebbe comprensibile e preferibile.
Comunque mi rimane inspiegabile quel "NON MORALMENTE CORRETTO".

RR ha detto...

Anche a me ha lasciato un po' stupita, a meno che della parola "proselitismo" si conosca e si usi solo l' accezione negativa, che però è recente. Almeno credo.
Se qualcuno ne sa di più, prego informarci. Grazie
RR

mic ha detto...

Il termine "proselitismo" è legato ad una coloritura conciliarista di "imposizione".
Senonché si è arrivati a confondere il proselitismo (impositivo) con la predicazione e l'annuncio (che è promozione e non imposizione), arrivando a quello che ritengo un fraintendimento esiziale, cioè a sostituire predicazione e annuncio con la semplice testimonianza. Come se tutti potessero comprendere e accogliere dal semplice "mostrare" e non dall'annunciare e dimostrare anche razionalmente.
Dò per scontato che il vescovo Schneider non faccia questa confusione. Del resto afferma la missionarietà anche nei confronti di ebrei e musulmani.

Alberto Fernetti ha detto...

Grande Mons. Schneider!
Parla forte, chiaro e giusto su un sacco di punti scottanti: ebrei, massoneria, gender, contraccezione, matrimonio...
(Temo che lo faranno fuori, metaforicamente)
Secondo me il punto più importante è che ribadisce che pronunciamenti di Autorità ecclesiastiche contrari a quanto sempre creduto ed insegnato non hanno alcun valore di Magistero. Anche Burke lo ha detto.
Invece Pozzingher continua a giocare sporco per accalappiare i FSSPX con la "pastoralità", foglia di fico con cui dal malefico CV2 in poi cercano di farci ingozzare l'apostasia.
Non praevalebunt!

mic ha detto...

Mons. Pozzo non accalappia nessuno. Ha predicato esercizi per i sacerdoti Summorum che non si discostano affatto dalle verità eterne. Ne ho la traccia e degli appunti che vengono da uno dei sacerdoti presenti.

mic ha detto...

...in riferimento anche agli argomenti discussi nel sinodo.

mic ha detto...

E, quanto alla FSSPX credo che abbiano pesato non poco sulla Curia le relazioni favorevoli di "visitatori" come Schneider e Brandmüller.

Anonimo ha detto...


Risolleva sempre lo spirito leggere le interviste che ogni tanto rilascia mons. Schneider.
Due sole osservazioni, peraltro minori;

1. In effetti, non si comprende bene la contrapposizione "proselitismo-evangelizzazione", soprattutto in relazione alla condanna del primo. Evangelizzare, non significa forse convertire e quindi far proseliti? Nel cap. 26 degli Atti, nella difesa di san Paolo di fronte al procuratore romano Festo e al re ebraico Agrippa, dopo aver annunciato la verita' della Resurrezione dai morti, cosa che aveva provocato da parte di Festo l'accusa di "vaneggiare", L'Apostolo disse: "Non sono pazzo, eccellentissimo Festo [...] Il Re conosce bene queste cose e gliene parlo con franchezza, perche' son persuaso che egli non ne ignora nessuna; niente infatti di tutto questo e' avvenuto in segreto. 'Credi tu ai Profeti, o re Agrippa?...Io so che tu ci credi". Agrippa rispose a Paolo: "Manca poco che tu mi persuada a farmi cristiano". "Che manchi poco o molto, soggiunse Paolo, piaccia a Dio che non solanto tu, ma anche tutti quelli che oggi mi ascoltano, diventino tali, quale sono io, ad eccezione di queste catene [era detenuto in attesa di processo, a Roma]" (At, 26, 24 ss.). Non cercava sempre S. Paolo di far proseliti, anche da detenuto?

2. Circa l'ISIS mi sembra eccessivo attribuire un "enorme potere" a Stati Uniti e Nato, come se potessero spazzarlo via in quattro e quattr'otto. Potrebbero certamente spazzarlo via, ma sarebbe un'operazione costosa, con perdite sensibili. Che non sia cosi' facile eliminarlo, lo dimostra la lentezza dei progressi di Assad in Siria, nonostante il determinante e pesante appoggio russo, i cui dettagli non ci sono noti. Gli eserciti occidentali sono tutti "di mestiere", limitati nei quadri (addirittura scheletrici quelli della Nato e in particolare dell'Italia), non possono permettersi sanguinose campagne. Anche l'Isis, per quanto numerosa la sua base, non puo' permettersi troppe perdite. Ma l'eliminazione dei suoi combattenti, abbarbicati alle aree urbane e abili negli attacchi "kamikaze", e' necessariamente lenta e faticosa. A. R.

Luís Luiz ha detto...

Se il modernismo è la più grave eresia, l'eresia delle eresie, la sintesi di tutte le eresie, e se Benedetto XVI è modernista, è uomo pericolosissimo per la Fede, che va evitato assolutamente. Qui non c'è mezzo-termine. E se Mgr. Athanasius Schneider è sempre stato un fedele difensore del papa Ratzinger, anche lui va evitato. La logica esiste, nonostante Bergoglio.

Rr ha detto...

A. R.,
l'ISIS e' stato voluto, fondato, finanziato, dagli USA. Ormai lo sanno anche i sassi. Se Monsignor Schneider non lo dice chiaro e tondo, e' per non innescare un vespaio di polemiche tra lui, gli USA ed il Vaticano. Ma lo fa capire chiaramente tra le righe.
Oormai anche politici, politologi, ex generali americani lo dicono. Basta farsi un giro sul web.
Certo, poi c'è il Qatar, l' ArabiaSaudita, Israele e da ultimo la Turchia.
Ma gli USA non lo distruggono(l' ONU non ha esercito, notoriamente) perché non possono diatruggere quel che hen creato. Può darsi che il prossimo Presidente USA, se non è la Clinton, lo faccia, ma per ora non è fattibile.
Ecco perché Assad non ha ancora ripreso il controllo del suo territorio.
Rr

Anonimo ha detto...


Rr
Non l'ha ripreso ancora il controllo del territorio perche' era ridotto al lumicino e sarebbe probabilmente gia' morto a quest'ora se non fossero intervenuti i russi. Lo Stato Maggiore israeliano, in una dichiarazione pubblica, disse ad un certo punto che l'esercito di Assad appariva in disintegrazione, anche per l'assottigliarsi del reclutamento, avendo perso vaste zone di territorio.
"Distruggere", che parolone. Gli USA sono riusciti a distruggere i talebani? Sembra di no. quelli non li hanno "voluti, fondati, finanziati" loro, come dice lei a proposito della supposta origine americana dell'ISIS. E anche l'ISIS, non e' il risultato alla fine della incapacita' americana di "distruggere" l'Irak? Cioe' di eliminare del tutto l'elemento antioccidentale? Nell'Isis non sono confluiti tanti elementi dell'ex regime irakeno, almeno all'inizio? L'analisi dovrebbe essere piu' realistica, a mio avviso, da parte di tutti A. R.