Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 18 novembre 2015

Mons. Luigi Negri: “Islam, unica religione che teorizza la violenza”

Il vescovo di Ferrara in un'intervista a Il Giornale interviene sui tragici fatti di Parigi
Testo integrale - Clicca per ingrandire
“Dio non è Allah, non predica morte”. Il titolo sulla prima pagina de Il Giornale sintetizza in maniera fin troppo eccessiva le parole del vescovo di Ferrara Luigi Negri, che in un’intervista pubblicata dal quotidiano di Alessandro Sallusti esprime le proprie riflessioni sui tragici fatti di Parigi. Una sintesi giornalistica che spinge alle estreme conseguenze un pensiero in cui, in ogni caso, le differenze tra Cristianesimo e Islam appaiono nette, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con la libertà di espressione e la legittimazione della violenza. E il giudizio complessivo del vescovo non fa alcuno sconto alla dottrina del Corano: “Alle religioni nelle quali la violenza è teorizzata e indicata come atto pratico – afferma Negri – ci si deve opporre con nettezza”.

Lo scopo dell’intervista sembra quello di rispondere a una domanda che anima i dibattiti almeno dall’11 settembre 2001: ovvero se la violenza del fondamentalismo sia intrinseca alla religione islamica o se non derivi da fatti storici e politici, con la religione a fungere da pretesto e strumento di propaganda. Il pensiero di Negri punta alla prima ipotesi, anche se alcuni distinguo sono opportuni: “Per la conoscenza che ho delle grandi religioni occidentali e asiatiche – afferma il vescovo -, la violenza non è nelle teorie ma è un fatto comportamentale. Più facilmente, come ha mostrato il ‘900, è l’ideologia condita da ateismo a produrre violenza. Fatta questa precisazione, l’unica religione che tematizza la violenza come direttiva teorica e pratica è l’Islam. Ma qui si apre un’altra riflessione. Nella sua essenza l’Islam è un’ideologia di origine teocratica, che rende quindi la religione strumento del regno”.

Proprio su questa violenza “come direttiva teorica” si potrebbe discutere a lungo, dato che anche il tristemente noto termine ‘Jihad’ può indicare, secondo gran parte dei teologi ‘moderati’ dell’Islam, semplici impegni civili come l’autodifesa o l’assistenza agli indigenti. Ma Negri non riconosce alla religione coranica gli stessi ‘alibi’ storici che portarono anche la cristianità a commettere atti di violenza: “I cristiani hanno potuto essere violenti – afferma il vescovo -, anche se non credo nelle dimensioni nelle quali spesso questo viene narrato, perché hanno assunto le modalità di espressione e di comportamento del loro tempo. Di suo, il cristianesimo non è violento”. Diverso il discorso per l’Islam, in cui la violenza “ha tutt’altra natura perché è intollerante verso chi non aderisce al credo musulmano. Noi cristiani siamo esortati dalla tradizione della Chiesa e dal magistero papale a non far prevalere i nostri istinti sulla dottrina”.

L’intervista si conclude con una parentesi sulla satira e sull’autoironia che, secondo Negri, sarebbe negata ai musulmani. Un argomento sul quale lo stesso vescovo ha ricevuto non poche critiche proprio lo stesso giorno dell’attentato di Parigi, quando il circolo Arci Bolognesi ha ritirato la locandina di un concerto punk dove compariva il prelato milanese con una bambola in mano. Quasi una ‘autocensura’ in questo caso, dal momento che Negri non intervenne pubblicamente per condannare l’immagine, ma non sono comunque mancati articoli e post in rete critici contro il vescovo, per non aver dimostrato esplicitamente la propria tolleranza all’iniziativa. “Se per ironia si intende la consapevolezza della differenza tra dottrina e modalità con cui viene riconosciuta, ben venga – conclude il vescovo -. Senza ironia la vita diventa insopportabile. Se invece significa disprezzo per i contenuti della fede, allora non ci sto. Nella cultura islamica non esiste la possibilità di ironizzare su certi eccessi dei credenti. Invece, nel mondo cattolico, l’autoironia dei cristiani è segno di adesione matura”. [Fonte]

23 commenti:

mic ha detto...

Recentemente si è pronunciato anche sulla crociate, contestando un articolo di don Pichetto
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-i-cristiani-che-si-vergognano-delle-crociatesono-succubi-del-laicismo-dominante-9141.htm

Ma non era la prima volta che aggiustava il tiro sulle crociate. Noi lo ricordavamo qui:
Mons. Negri: “Noi cristiani dobbiamo molto alle Crociate”
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/08/mons-negri-negri-noi-cristiani-dobbiamo.html

Anonimo ha detto...

La reazione del Grande Oriente...
http://www.grandeoriente.it/la-nuova-ferrara-%E2%80%A2-monsignor-negri-lei-vuole-farci-tornare-alle-crociate-replica-del-grande-oriente-allarcivescovo-di-ferrara/

Luisa ha detto...

La violenza È nei testi sacri musulmani, chi lo nega mente sapendo di mentire, per questo considero non credibili i musulmani cosidetti "moderati" che continuano a dire che l`islam è pace e amore SENZA agggiungere e accettare la realtà delle sure e altri testi della tradizone orale che incitano alla violenza e al crimine, SENZA dire che quei testi non devono più essere considerati validi oggi, il problema è che quei testi sono considerati parola diretta di Allah e come tali sacri e indiscutibili, nessuna interpretazione è autorizzata, se dunque emettessero delle riserve contraddirebbero Allah e sarebbero considerati apostati.
Se quella è la sola condizione per poter essere presi sul serio e credibili non dimentico la Taqiyya che autorizza un musulmano a mentire...

Anonimo ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/occidentali-si-preparino-unondata-sharia-e-islam-1195656.html

Anonimo ha detto...

Più che alle religioni che predica la violenza mi aspetto da un Vescovo che si opponga alle religioni false perchè contro Dio e wuindi menzognere anche riguardo l'uomo e le domande fondamentali a cui solo la vera Chiesa Cattolica può rispondere.
Che poi le religioni false siano anche violente, questa è una conseguenza.
E comunque una religione o è o non è: le versioni moderate non esistono e sono solo inganni, questo per TUTTE le religioni.
Segnalo su questo tema la risposta magistrale di A. Gnocchi ad un lettore sulla sua rubrica settimanale su Riscossa Cristiana.
Marco P

Silente ha detto...

Cito ancora una volta il bel libro di Bat Ye'or Il declino della Cristianità sotto l'islam, Lindau editore, che insisto a voler raccomandare a tutti per capire cosa è veramente l'islam e quale sia il tragico destino della dhimmitudine. A pagina 308, l'autrice cita uno storico islamico del XIV secolo, Ibn Khalun: "Per l'islamismo la guerra contro gli infedeli è un dovere sacro, poiché questa religione si rivolge a tutti gli uomini e poiché essi devono abbracciarla per amore o per forza".
Non esiste, e non può esistere, un "islam moderato". Al limite possono esserci "islamici tiepidi", laicizzati, ma rappresentano una "deviazione" dell'islam stesso. Chi auspica una solidarietà e una condanna del terrorismo da parte di un presunto "islam moderato" viene infatti smentito dai fatti (dall'islam, di vertice o di base, sono solo arrivati contorcimenti verbali e ambiguità). Chi crede alla fola dell' "islam moderato" o è un ingenuo o è in mala fede.

berni-exodus ha detto...

scusate l'O.T. :

""la Chiesa è la portinaia della casa del Signore, non è la padrona della Casa""

questo è ciò che ha detto Bergoglio all'udienza di oggi mercoledì 18 nov. -

io ho sempre saputo che la Chiesa Cattolica è la Casa del Signore, la casa di
preghiera, pertanto la sola padrona è la Chiesa. - Bergoglio l'ha fatta diventare la portinaia e non più la Padrona - non sapevo che NSGC avesse una portinaia.

Ma davvero Bergoglio non sà più quello che dice? ma davvero quello che dice è pura ipocrisia oppure è davvero fuori di mente? ogni giorno dice e si contraddice, parla e non sà più il valore delle parole che pronuncia - confusione + confusione + confusione - e come fà la gente cattolica a capire?

Japhet ha detto...

http://lastella.altervista.org/intervista-ad-assad-sugli-attentati-di-parigi-censurata-dai-media-europei/

Anonimo ha detto...

A proposito di crociate, riporto stralci di un'intervista di Fabrice Hadjadj, 'Riscopriamo una dimensione ormai dimenticata del cristianesimo, ridotto oggi a consigli gentili di morale civica, cosa abbiamo noi da opporre all'Islam? I nostri valori possono al massimo riunire un esercito di consumatori. La vera sfida è quella di una fede che sa affermare un vero martire, contro la diabolica parodia del martire attentatore suicida. La guerra è qui, nel coraggio di avere una speranza così forte che renda capaci di dare la vita'. Da scolpire nel marmo, altro che Marsigliese.... Lupus et Agnus.

Luisa ha detto...

Per chi legge il francese:

http://www.lefigaro.fr/vox/politique/2015/11/17/31001-20151117ARTFIG00158-goldnadel-trente-ans-de-complaisance-envers-la-radicalite-islamiste.php

rr ha detto...

Per Luisa,
meglio tardi che mai, Goldnagel, anche se sicuramente lui ne parlava da tempo da tempo per altri motivi chiaramente intuibili.

Per Silente: se uno studiasse ancora a scuola sui testi che avevo io alle elementari, medie e liceo, non ci sarebbe bisogno di alcun altro testo, della Fallaci, di Bet Ye'or, ecc., per sapere chi e che cosa sono l'Islam ed i mussulmani.
Islam= sottomissione. Che si vuole di più ? Chi è che sottomette un altro ? Chi ne è il padrone, e quello sottomesso è il servo (schiavo, meglio ancora, visti i tempi in cui è nato l'Islam). Ora non c'è nessun'altra religione o tradizione religiosa che imposta il rapporto divinità-fedele in questi termini, non sicuramente nella tradizione indoeuropea. E questo anche prima del Cristianesimo, per il quale DIo ha tanto amato il mondo da donargli e sacrificare per lui il suo Figlio prediletto.
Un rapporto d'amore può diventare violento se è un amore perverso, cioè non è vero amore. MA un rapporto padrone-servo è implicitamente, essenzialmente, ontologicamente, sempre violento, perchè nessuno si sottomette volentieri, se non per amore. Anche se non tutti i rapporti padrone-servo sono violenti, è solo perchè quel padrone è particolarmente buono, e quel servo prticolarmente servizievole. Altrimenti, prima o poi, scatterà la frusta, la spada, la gabbia.
Noi Cristiani, per essere salvi, dobbiamo amare nostro Dio con tutti noi stessi, non sottommetterci a lui. Infatti noi ci inginocchiamo davanti al Santissimo, non ci prostriamo col culo per aria !
Forse sono troppo semplicista, ma mi sembra che o uno ignora i detti e gli atti dell'Islam dal 633 AD, (l'Egira) ad oggi, o è in mala fede, per una serie di inconfessabili interessi.
RR

Rr ha detto...

A proposito della Francia, vorrei qui riportare il pensiero di Zemmour ("Le suicide francais"). I primi Mussulmani arrivati in Francia alal fine del '50- primi anni '60 erano Harkir, che erano stati al servizio dell'Esercito francese ed avevano combattuto per la Francia, sempre. Erano molto poco religiosi e molto scolarizzati, laici. Poi c'erano altri Magrebini, ma anch'essi provenienti da fasce di popolazione e da famiglie francesizzate. Di solito venivano dalle città (Algeri, Tunisi, Oran, ecc.). Poi, su pressione dei grandi industriali soprattutto automobilistici, avendo sempre più bisogno di mano d'opera a basso costo, non più rintracciabile in Italia o Spagna, dato il miglioramento delle condizioni economiche in questi paesi, e perchè gli operai francesi si sindacalizzavano sempre più, sono state aperte le frontiere ad altri Nordafricani provenienti sempre più dall'interno, dove gli usi e costumi erano molto arretrati e dove il "grip" della religione era molto più forte. Questi nuovi arrivati si trovavano sempre più spaesati nella Francia sempre più moderna e laica e "soixant'huitarde", e si chiudevano sempre più nelle loro tradizioni e nel loro Islam. La crisi economica degli anni successivi ed una società sempre più complessa, sfaccettata e frantumata, hanno accelerato il processo di "communutaurisme", all'assimilazione prima, integrazione poi, è succeduto il Multikulti, voluto, sponsorizzato, proclamato dalla Gauche socialista, caviar ed appunto sessantottina, non dal vecchio PCF : ogni cultura, ogni tradizione, ogni civiltà si equivalgono, quindi tu tieniti pure la tua (anche se è tribale) che io mi tengo la mia, da XXI secolo. Le banlieus si sono svuotate della classe operaia e piccoloborghese francese, italofrancese, polaccofrancese, spagnolofrancese, portoghesefrancese, grecofrancese, russofrancese, ebreofrancese, e si sano riempite di Maghebini che, anziani o donne, non sanno neanche leggere o scrivere, che non riescono a seguire i loro figli a scuola. In una scuola poi che non insegna più "la langue et la civilisation francaise", ma...boh, non si sa più. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Consiglio vivamente di leggere il libro di Zemmour. Anche per capire la progressiva laicizzazione e secolarizzazione della Francia cattolica ed il progressivo sionismo e revanscismo degli Ebrei francesi (Zemmour è ebreo, almeno di nascita)..

RR

RAOUL DE GERRX ha detto...

Rien à redire — hélas ! — au lugubre tableau que fait Rosa de la situation française. C'est ainsi.

Le "Suicide français", de Zemmour, est un excellent bouquin. On pourrait toutefois discuter de son titre : est-ce que la France s'est suicidée (pour quelles raisons l'aurait-elle fait ?), ou est-ce qu'ON l'a "suicidée" ? Je pense, moi, qu'ON l'a "suicidée". ON a d'ailleurs commencé de le faire il y a longtemps… Un meurtre à l'arsenic… Pourquoi ? Mais tout simplement parce qu'il fallait détruire la fille aînée de l'Église et son influence en Europe et dans le monde. Avant de s'attaquer aux cadets de la famille (Espagne, Portugal). Mais qui est ON, vous demandez-vous peut-être ? Allons ! Vous ne savez pas qui est ON ? Eh bien ! relisez les Évangiles ! C'est fou ce qu'on comprend de choses quand on relit l'histoire à la lumière des Évangiles…

RAOUL DE GERRX ha detto...

Excellent commentaire du "goy" Alain Soral sur l'origine et la finalité de l'"état islamique" :

http://www.egaliteetreconciliation.fr/Qu-est-ce-que-l-Etat-islamique-36187.html

Rr ha detto...

Un'ultima postilla.
La gioventu musulmana francese e non solo si è radicalizzata anche a causa del conflitto israeliano-palestinese. Quello è una piaga ulcerosa e gangrenosa che sta avvelenando tutto.
Rr

Luisa ha detto...

Per chi legge il francese consiglio anche la lettura del blog di Ivan Rioufol:


http://blog.lefigaro.fr/rioufol/

Anonimo ha detto...

Testimonianza diretta di Madre Agnès-Mariam de la Croix sulla situazione attuale in Siria dopo quattro anni di guerra. Conferenza da ascoltare assolutamente, lontana dalla desinformazione che subiamo (Parigi 6 marzo 2015) (ossia chi aiuta i terroristi contro i Cristiani)
http://bernardus-media.gloria.tv/qv/mediafile-w9ZS1u1CkoC-1.mp4?upstream=bonifacius-media.gloria.tv%2fj&sum=H0p-ZtRtl2S46GqEwhNZpA&due=1447934400

Rr ha detto...

E' vero, Raoul, si è cominciato per "suicidare" la Francia dal '700 in poi, per passare quindi ai figli cadetti ed infine alla Madre stessa, la Chiesa. Purtroppo oggi proprio coloro che più dovrebbero difenderla( è anche la loro datrice di lavoro) la stanno barattando con ogni schifezza ci sia su questa terra.
"On": impersonale, ma dietro si cela il Principe delle tenebre ed i suoi minions di questo mondo.
Rr

Anonimo ha detto...

Fedeli hanno bisogno di chiarezza e non pressapochismo
https://www.youtube.com/watch?v=XPdQnHZkHAs

flora ha detto...

In questi giorni un umile, anziano fraticello sta celebrando ogni mattina, nella basilica di Loreto, proprio all'interno della Santa Casa, la messa votiva del tempo di guerra. Con dense parole accompagna questa liturgia che tanti sacerdoti e pastori, in questi giorni di parole vane e inutili, potrebbero invece, con maggior profitto spirituale di tutta la Chiesa, celebrare, rivolgendo occhi, cuore e mente a Colui che è il Principe delle Pace, anziché genuflettersi al mondo e a coloro che oggi, molto chiaramente, dimostrano di essere i nostri carnefici.

Luisa ha detto...

Non sono la maggioranza, che continua a cantare il ritornello del "pas d`amalgame", o " "l`islam n`est pas ça" e che riesce perfino a negare che fra i migranti entrano anche islamisti, ma si fanno sentire voci, anche autorevoli, che mettono UN NOME sul nemico da combattere, salafisti, wahabiti, fratelli musulmani, che non temono di far notare l`incoerenza di un governo che fa di daesh il nemico pur vendendo armi e firmando contratti con chi finanzia l`islam radicale, costruisce e finanzia moschee e imams fondamentalisti, come l`Arabia Saudita, il Katar ecc, che non hanno paura di dire che " il verme è nel frutto" e che i musulmani non possono fare l`economia di un`autocritica che ammette che il problema si trova all`interno della loro religione, non viene dall`esterno.
Fra questi commentatori che non hanno la lingua di legno, troviamo anche musulmani, vi segnalo:

http://lesalonbeige.blogs.com/my_weblog/2015/11/les-musulmans-doivent-faire-leur-autocritique.html

T. ha detto...

Questo e' importante :

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-giubileo-appello-a-papa-francescodeve-essere-un-chiaro-invito-alla-conversione-14448.htm

http://sinodo2015.lanuovabq.it/mons-chaput-minimizzare-il-peccato-nel-nome-della-misericordia-e-disonesto/

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-perche-il-jihadcolpisce-anche-i-nostri-missionari-14446.htm

Anonimo ha detto...

Ammiro la buona volontà di chi fa nuovi appelli al Papa, che sia così deficitario di doti intellettive, tali da non sapere che Dio, oltre ad essere Misericordioso è giusto Giudice? Non mi risulta che gli appelli precedenti siano stati recepiti con gioia da Francesco, tranne che per essere fatti oggetto di rilanci di altre prossime aperture e, essendo una sua fissa di affratellarci libertariamente ed egualitariamente tutti, a scapito dell'unica Verità, perché dovrebbe ascoltare questo ennesimo appello che è agli antipodi del suo pensiero, ormai dichiarato in parole e atti? Chi continua a scrivergli appelli, non ha ancora compreso con quale stratega abbia a che fare e che solo un intervento divino, potrà donarci un Santo Pastore. Se non altro, questi appelli inascoltati, contribuiscono a svelare con più chiarezza e a destare da simil ipnosi, chi continua ad osannarlo, oltre a mostrare il piano inclinato su cui vuol far deragliare chi si ostina a innalzare l'io anziché il vero Dio cattolico.