Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 22 ottobre 2015

Il fallimento del pontificato di Francesco. Trovare un'altra via per la Chiesa:che Papa Pacelli ci aiuti!

Riprendiamo da Rorate Caeli il testo di un chierico molto informato, saggio ed influente che si firma Don Pio Pace. Non è la prima volta che attingiamo ai suoi scritti. Vi ricordo quello immediatamente precedente, anch'esso molto significativo, pure da noi tradotto [qui].

Ho visitato in questi ultimi giorni la tomba di Pio XII, nella cripta della Basilica Vaticana. I miei pensieri tornano spesso a Pio XII, il grande papa moralista, in questo mese di ottobre 2015, in cui si svolge questo strano Sinodo della Famiglia, durante il quale abbiamo parlato solo di coppie adultere e di coppie omosessuali. Durante il quale la dottrina de fide et moribus è stata messa in discussione, come se la Chiesa non l' avesse già definita.

Sarà l'opzione liberale a vincere? Ciò è ben lungi dall'essere certo: le prese di posizione a favore della dottrina tradizionale sono state numerose, e pesanti: una petizione con oltre 800.000 firme, un libro firmato da 11 cardinali, che segue quello dello scorso anno firmato da 5 Cardinali, insieme a quello della raccolta degli interventi di 11 cardinali e vescovi africani, così come incontri e convegni, come quello che si è svolto presso l'Angelicum, a Roma, il 30 settembre, presieduto dal Cardinale Caffarra, Arcivescovo di Bologna, e dal card. Burke, Cardinalis patronus dell'Ordine di Malta. E poi, c'è stata, durante il Sinodo, la lettera dei 13 cardinali, che ha sfidato rispettosamente, ma con fermezza, le modalità in cui l'assise era stata orientata. E inoltre, la magnifica unanime resistenza dei vescovi della Polonia.

Possiamo quindi concepire la riaffermazione della dottrina del Vangelo? Essa è già ferita: come previsto da me nel 2014 (vedi precedente articolo), un certo numero di canonisti (il cardinale Coccopalmerio, monsignor Pinto decano della Rota Romana, monsignor Maurice Monier, Uditore), hanno redatto un testo che in realtà amplia considerevolmemte le possibilità di dichiarazioni di nullità del matrimonio per quei matrimoni che "abbiano fallito". Da ora in poi esisterà una sorta di divorzio, come tra gli ortodossi orientali.

Rischiamo poco prevedendo che questa assemblea del Sinodo si concluderà più o meno come quella passata, osservando il disaccordo tra i Padri (tra 1/3 e i 2/3 dello scorso anno, tre i 2/3 e 1/3 quest'anno ?. ..) È possibile che il Papa - lo ha già ripetutamente indicato - aprirà un nuovo dibattito sui poteri alle conferenze episcopali, e lancerà un nuovo "Sinodo sulla sinodalità", un trituratore di vuoto ... In ogni caso, inizierà una difesa della dottrina tradizionale, che viene intesa come una messa in discussione di Papa Francesco. "Se un conclave si tenesse oggi, Francesco sarebbe fortunato a trovare dieci voti", ha detto al New Yorker uno dei miei amici della Curia. Senza dubbio, egli cercherà di riprendere il controllo con la famosa riforma della Curia, cioè con alcune nomine sorprendenti nei nuovi dicasteri. Ma ciò che sta prendendo consistentemente forma ora è il fallimento del pontificato.

Dopo il fallimento del pontificato di "restaurazione" di Benedetto XVI, che si è concluso con le dimissioni, stiamo andando verso il fallimento del pontificato di "apertura" di Francesco? La Chiesa postconciliare appare intrinsecamente ingovernabile.

Da cui provengono i miei pensieri insistenti verso Pio XII. Ovviamente non voglio essere naif: un ritorno alla Chiesa di Papa Pacelli non è possibile. Ma si può concepire una riflessione su una riforma autentica sulla falsariga del suo pontificato angelico è ancora una volta concepibile. Io veramente credo che nella Chiesa sarà sempre più di attualità il seguente argomento: 1965/2015, 50 anni di post-Concilio, e noi siamo in un vicolo cieco.. Dobbiamo trovare qualcos'altro.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

56 commenti:

Josh ha detto...

icastico anche il finale

"1965/2015, 50 anni di post-Concilio, e noi siamo in un vicolo cieco."

ha un'assonanza curiosa con la struttura di questa diagnosi scritturale

Geremia 8, 20

"La stagione della messe è passata, l'estate è finita
e noi non siamo stati salvati."

lister ha detto...

"...pontificato di "restaurazione" di Benedetto XVI,..."

Restaurazione de che?!

Anonimo ha detto...


Finche' non si prendera' di petto il problema del Concilio, non se ne denunceranno gli errori, ad opera della parte sana della Gerarchia, si restera' sempre in un vicolo cieco.
Non per nulla Bergoglio e' il Papa che sta cercando di realizzare sino in fondo le "riforme" messe in cantiere dal Concilio, a cominciare da quella della "collegialita'" per finire all'ecmenismo che apre le porte a tutte le false religioni e all'invasione musulmana. Cio' dovrebbe far riflettere.

parvus

cattolica ha detto...

1965-2015 fallimento di 2 pontificati uno di restauro e l'altro di apertura.Post-concilio= vicolo cieco. Dobbiamo trovare un'altra strada?
L'uomo messo al posto di Dio ha fallito dunque?

Alessandro Mirabelli ha detto...

Pontificato di apertura di Papa Francesco? Direi piuttosto un episcopato romano sfasciata. Quanto poi al portavoce privato del vdr ho ideato questa proporzione
Emilio Fede : Silvio Berlusconi = Andrea Tornielli : Jorge Mario Bergoglio

er ha detto...

http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/531-sinodo-qualcosa-sui-cardinali-martinez-sistach-napier-e-marx.html

hr ha detto...

http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/22/tante-domande-e-poche-risposte-nel-testo-finale-del-sinodo___1-v-134153-rubriche_c163.htm

http://www.asianews.it/notizie-it/Sinodo:-una-bozza-di-cento-pagine-per-la-relazione-finale,-cercher%C3%A0-di-offrire-%E2%80%9Cdirezioni-pastorali-accettabili-da-tutti%E2%80%9D-35663.html

Alessandro Mirabelli ha detto...

Volevo scrivere: episcopato romano sfascista.

Nicola L. ha detto...

"La Chiesa postconciliare appare intrinsecamente ingovernabile". -----E' intrinsecamente ingovernabile perché 50 anni di riforme filo-moderniste in ogni settore, l'hanno resa semplicemente anarchica. A questo s'aggiunga la desistenza dell'autorità romana...

mic ha detto...

Per Alessandro,
Mi pare ovvio che per pontificato "di apertura", eufemisticamente, debba intendersi pontificato "rivoluzionario" così come si è rivelato e sempre più si sta rivelando.
Pontificato "di restaurazione": altro eufemismo per coglierne il tentativo di frenare se non evitare qualche eccessiva fuga in avanti, oltre che di risanamento di una delle piaghe più purulente, iniziato da Ratzinger ma con lui fino ad oggi terminato.

mic ha detto...

C'è una "Gianna" che scrive:
L'unica cosa da trovare...... è il lume della ragione. Ma come si fa a sostenere che un ritorno alla chiesa di papa Pacelli non è possibile? Chierici immersi nelle tenebre, dov'e la vs fede? Se siamo in un vicolo cieco è grazie al vs disastroso lavoro. Ma lo sapete che grazie ai mezzi che l'onnipotente vi ha dato nulla è a LUI impossibile?

Non è possibile tornare alla Chiesa di Papa Pacelli mentre speriamo sia possibile uscire presto da quella di Bergoglio. La Chiesa non è di un Papa.... Ovvio che l'Autore sapeva bene cosa intendesse: non certo la Chiesa del Papa Pacelli, ma La Chiesa Una Santa santamente custodita dal Papa Angelico.
I tempi sono diversi, le sfide sono diverse, non si torna mai indietro. Sappiamo bene tutti che è la Grazia e l'opera del Signore che può tutto. E non sono proprio "i mezzi che lui ci ha dato", insieme all'uso come Lui comanda, per cui stiamo resistendo?
E che c'entra quel "dov'è la vostra fede"? Possibile che non si riesca a estrarre il succo dei discorsi che si fanno invece di fermarsi alle virgole?
Ecco. Se avessi censurato mi sarei guadagnata gli ennesimi strali di "Gianna" ma avrei risparmiato tempo ed energie per questo chiarimento. Ma spero che a qualcuno possa servire.
E quando siete censurati non smettete di chiedervi il perché...

mic ha detto...

In ogni caso, in questa sede un fervorino ai chierici, la cui formazione sappiamo quanto sia deficitaria e anche deformante non lascia forse il tempo che trova?

Preghiamo l'Immacolata Madre del Signore e nostra per tutti i Sacerdoti fedeli e per quelli che non lo sono perché possano ritrovare la Via e la Chiesa torni a risplendere come Luce fra le Nazioni e come 'buon' lievito nella pasta: il Figlio che non cessa di realizzare la volontà del Padre per opera dello Spirito Santo. E i Suoi con Lui.
E che per noi tutti sia custodita la nostra perseveranza, che ci fa 'rimanere' tra i Suoi.

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe fare come fanno quel giornalone che ormai incensa Bergoglio tutti i santi giorni con uno o due articoli zeppi di elogi sperticati.I post di chi trova ingiustificata e molto spesso ridicola questa beatificazione mediatica o non vengono pubblicati oppure più semplicemente si eliminano radicalmente bannando l'utente molesto. bobo

Silente ha detto...

Leggo da parvus delle 19:18: "Finché non si prenderà di petto il problema del Concilio, non se ne denunceranno gli errori, ad opera della parte sana della Gerarchia, si resterà sempre in un vicolo cieco."
Ha ragione. Il punto è proprio questo: il concilio, i suoi conclamati errori, le sue ambiguità, le sue omissioni.
I "conservatori" accusano lo "spirito del post-concilio" di aver forzato e mal interpretato il concilio stesso. E' un'accusa sbagliata. In realtà, se si leggono bene gli atti conciliari, come ad esempio ha fatto Amerio, si scopre che tutti gli errori post conciliari trovano giustificazione nell'assise conciliare. Non solo c'è continuità tra il concilio e il post-concilio, ma addirittura necessaria consequenzialità. Date certe premesse, certe aberrazioni attuali sono obbligate.
Dico di più, anche a costo di scandalizzare qualcuno: non credo proprio che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI siano stati "restauratori": semmai semplicemente conservatori, ma conservatori nei riguardi degli errori conciliari. Salva l'inappuntabilità personale di questi due Pontefici, questi hanno semplicemente "consolidato" questi errori nella Chiesa. La definizione di Benedetto di "riforma nella continuità" è un generoso espediente dialettico, ma assai discutibile alla luce della logica e del principio di non contraddizione. E sono convinto che anche lo stesso Pontefice ne fosse consapevole, alla luce della sua raffinata cultura teologica (sia pure di formazione modernista).
Una convinta battaglia anti-modernista non può solo, e doverosamente, combattere le aberrazioni che sembrano sommergere oggi - il Sinodo ne è un esempio - la Chiesa, ma deve anche comprenderne e combatterne la cause remote. Tra queste, il concilio è la principale.

Anonimo ha detto...

Temo che quello che da alcuni è ritenuto un fallimento per altri sia un successo: la dissoluzione della Chiesa Cattolica e la deliberata separazione al suo interno da parte del Pontefice tra buoni e cattivi (quelli rimasti fedeli alla Chiesa di sempre). In questi giorni si è poi visto benissimo dentro alla Chiesa e da parte dei potentissimi e laicissimi media uniti in un sol fronte, l'attacco fulmineo e forsennato portato a chi ha osato dissentire nell'ambito del Sinodo dalla linea prestabilita, prontamente emarginato ed etichettato nei termini più negativi possibili. Ho poi notato che nei mezzi di comunicazione cattolici ufficiali e semiufficiali ciò che del Sinodo viene comunicato al pubblico è di stampo rigorosamente progressista come se fosse l'unica linea lì presente e univoca. O forse è davvero così.
Confesso di osservare con sempre maggiore distacco e con sempre minore interesse ciò che sta accadendo al quel pasticcio che è questa nuova chiesa che sembra voluta dalla stragrande maggioranza dei laici e dei sacerdoti. Roba loro insomma.
Miles

mic ha detto...

Una convinta battaglia anti-modernista non può solo, e doverosamente, combattere le aberrazioni che sembrano sommergere oggi - il Sinodo ne è un esempio - la Chiesa, ma deve anche comprenderne e combatterne la cause remote. Tra queste, il concilio è la principale.

E' da tempo che lo diciamo. Ma ora oltre alla battaglia, che di per sé va portata avanti a prescindere, è anche arrivato il momento di verificare fino a che punto abbiamo a che fare con conservatori del concilio o con veri fedeli.
Ma forse, realisticamente, questa verifica sarà possibile solo alla fine del clima peronista che ha invaso il Vaticano.

Rafael B. ha detto...

Eccellente riflessione!

Rr ha detto...

Certo, non possiamo tornare alla televisione in bianco e nero e con le valvole negli apparecchi al posto dei transistor, ne' ai telefoni enormi da tavolo o parete capaci di sfasciare il cranio di un malcapitato che ci cadesse sopra, o alle automobili "euro0" grandi e grosse ed inquinantissime, ne' alle mamme a casa ed i babbi tutti al lavoro, perché allora, ai tempi di Pecelli, anni '50 intendo, il lavoro c'era per tutti.
Ma: la TV cominciamo in molti a guardarla sempre meno, perché sempre meno ci convince, i telefonini li usiamo più come minjcomputer che per comunicare, e per comunicare usiamo la piazza virtuale di FB, le auto non le usiamo più e siamo tornati alla bicicletta, come nel'40. Molte donne cominciano ad apprezzare il lavoro " a" casa, se non "di" casa. E molte altre si chiedono: ma chi ce l'ha fatto fare? E cominciano a dirlo alle figlie. Purtroppo molti padri non lavorano, lavorano meno di prima.
Cosa voglio dire? Che un ritorno sic et simpliciter agli anni '50, uguali e precisi, non e possibile, ma un " ritorno al futuro", cioè pensare che forse, non so quanto a breve, siamo tutti divisi, i progressisti ad oltranza, i duri e puri, gli amanti delle "magnifiche sorti e progressive" giu' a scatafascio per il burrone che si sono scavati, e gli altri, fermi, aggrappati alla Roccia, che poi lentamente ricostruiranno la Casa e la Chiesa, ecco, io credo possa proprio succedere. Di
Del resto non sarebbe la prima volta. Il Sacro Romano Impero e l' Impero Bizantino erano diversi in molte cose da Roma, ma l' idea di
Roma,, quell' idea cantata da Virgilio, l' avevano mantwnuta, e soprattutto quell' idea ce l' aveva la Chiesa, la vera erede. Ci hanno
messo altri 1600 anni per distruggerla, ma ancora non ci sono riusciti, i nuovi barbari, ne' ci riusciranno. Il papa di quella Chiesa superstite sara' un nuovo Pio XII.
Rr
Rrse non di casa

hr ha detto...

Ieri avevo segnalato lo strano comportamento dei giornali italiani, oggi vedo che altri la pensano come me:
Cascioli su
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-sinodo-e-teorici-della-cospirazione-14186.htm
Ferrarasu
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/22/la-grande-balla-del-complotto-contro-il-papa___1-v-134151-rubriche_c406.htm

er ha detto...

Oggi c'è parecchio da leggere
http://sinodo2015.lanuovabq.it/la-relatio-finale-conterra-tutte-le-domande-ma-non-tutte-le-risposte-annunciato-un-nuovo-dicastero/
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-quel-buonismo-pastorale-che-cancella-il-peccato-14180.htm
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-cardinale-marx-parla-come-lutero-14187.htm

Monsignor Krzysztof Charamsa, il teologo e officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede che alla vigilia del Sinodo dichiarò la sua omosessualità, è stato sospeso dal sacerdozio dal vescovo della diocesi polacca di Pelplin, mons. Ryszard Kasyna.
http://www.iltimone.org/33785,News.html

http://www.asianews.it/notizie-it/Parroco-di-Sharm-el-Sheikh-al-Sinodo:-Matrimoni-misti,-una-minaccia-sottovalutata-35637.html

berni-exodus ha detto...

@ Silente delle 22,13:
Caro amico, c'è troppa gente che continua a dire che il disastro non è stato il concilio Vat.II, che si tornasse allo spirito del concilio le cose sarebbero diverse; io torno a ripetere che tutte le riforme che ha fatto in 50 anni il post/concilio è solo il risultato delle riforme esposte dal concilio; il post-concilio stà applicando alla lettera la libertà religiosa, la collegialità, l'ecumenismo, eliminato la S.Messa latino-gregoriana (quella vera e obbligato quella falsa NO) ha quasi annientato Sacramenti, Comandamenti - insomma tutto ciò che era la Chiesa Una Santa Cattolica e Apostolica.
Dunque ritorno al filo del discorso il disastro dobbiamo metterlo in evidenza E' IL CONCILIO VAT. II - ultimo atto delle derivazioni del concilio è Bergoglio con i suoi sinodi, i suoi atti (tra i quali i più inqualificabili i motu proprio e instrumentum laboris e la decentralizzazione ai vescovi e parroci = annientamento e distruzione totale della Chiesa bimillenaria e la formazione della cosidetta chiesa 2.0 chiesa mondializzata, che tutto accorpa e che nulla ha che vedere con la Chiesa Romana di Cristo - basta vedere chiese protestanti e anglicana).
Dunque è vero, il marcio stà nel concilio - il post. è solo la messa a punto dello stesso; e se non si trovano gli uomini giusti Cardinali e vescovi che rimettono mano agli errori, andremo avanti sine die nel disastro che si aggraverà sempre di più fino a farla finita.
Abbiamo il dovere di dare battaglia senza tregua agli uomini che stanno dentro la Chiesa, ma non sono gli uomini di Chiesa, con l'aiuto di Cristo Signore.
Cerchiamo di seguire sempre di più i sacerdoti che predicano questo, e ce ne sono ormai anche molti se più o meno nascosti. Cerchiamo di non desistere come hanno fatto sempre i santi.
Cerchiamo di capire che tanti, troppi sacerdoti non si espongono perchè la gerarchia liberal/progressista non perdona e ti mette all'indice (guardate cosa fà Bergoglio quando qualcuno non è daccordo con le sue idee ed i suoi voleri).

Anonimo ha detto...

il nocciolo della questione al sinodo demolitore della Dottrina bimillenaria mediante superbuonismi pastorali è qui:

"Quelli che son più buoni di Nostro Signore. Sinodo e sentimentalismo"

su radiospada.org

T. ha detto...

http://www.tempi.it/blog/memo-per-i-padri-sinodali-il-xxi-secolo-non-sara-occidentale#.VingVBDhCi4

mic ha detto...

Anonimo 9:23
Dalla sua segnalazione sembra che quel "nocciolo della questione", cui peraltro abbiamo dedicato una marea di spazio in articoli e commenti, sia finalmente apparso sul sito che segnala.

Anonimo ha detto...

Mi permetto di segnalare questo nuovo formidabile articolo non del tutto fuori argomento:

http://www.maurizioblondet.it/cattolici-la-nostra-e-la-religione-del-coraggio/

Miles

Angheran70 ha detto...

Silente ha detto:

"Dico di più, anche a costo di scandalizzare qualcuno: non credo proprio che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI siano stati "restauratori": semmai semplicemente conservatori, ma conservatori nei riguardi degli errori conciliari".


Cose mai dimostrate , tesi a progetto , funzionali a conventicole politiche , piuttosto che ad aspetti teologici.
Poi mettere sullo stesso piano le linee guida dei due pontificati è un'altra operazione forzata (pur riconoscendo limiti e pregi di entrambi). Es. tipico Assisi '86 , uno la voleva , l'altro no. Scomunica ai lefebvriani , uno l'ha messa , l'altro l'ha revocata ecc.
D'altra parte spesso si tratta di coloro che mettono sullo stesso piano Bergoglio e Ratzinger, quindi perchè stupirsi? Oltre il vagheggiamento dei bei tempi andati , il nulla.

mic ha detto...

D'altra parte spesso si tratta di coloro che mettono sullo stesso piano Bergoglio e Ratzinger, quindi perchè stupirsi? Oltre il vagheggiamento dei bei tempi andati , il nulla.

Angheran,
dimostri essere uno di coloro che non tengono conto di cose dette 10.000 volte.
Bergoglio e Ratzinger vengono messi sullo stesso piano quando si vuol guardare, in soldoni, l'efficacia delle aperture moderniste, dal primo ormai apertamente promosse, dal secondo permesse con uno stile soft attraverso la connivenza con certe aperture da un lato e la desistenza da certi correttivi dall'altro...

Il nostro problema, oggi, a voler guardare in faccia la realtà, è che ci troviamo nella stessa situazione della Chiesa anglicana: una chiesa dicotomica high church e low church, ma nessuna delle due è più la Catholica, se non in quella parte di minoranza consapevole della High Church che non si accontenta degli scempi liturgici che, leggendo Davies siamo in grado di accomunare alla riforma anglicana (Cambiare la Messa per cambiare la fede). E, naturalmente, resta sempre indispensabile la soluzione dei nodi grazie ai quali è stato e continua ad essere possibile tutto questo.

Anonimo ha detto...


@ Angheran - Gli aspetti teologici

Lei dimentica che GPII e' stato un corifeo della "liberta' religiosa" propugnata dal Concilio e conseguentemente di aperture ecumeniche spinte al massimo (non dimentichiamo lo scandalo di Assisi e il bacio del Corano, oltre ad altre dichiarazioni incredibili pro-islam). Dal punto di vista della retta dottrina, la liberta' religiosa propagandata dal Concilio e' inaccettabile e difatti fu sempre respinta in passato dai Papi. Inoltre, per continuare sullo "aspetto teologico", GPII ha sostenuto piu' volte quel concetto di "unione del Figlio di Dio con l'incarnazione in ogni uomo", togliendovi anche l'avverbio "in certo modo" di cui al testo conciliare (Gaudium et spes 22.2). Quest'unione e' chiaramente incompatibile con il dogma dell'Incarnazione. In passato ce ne sarebbe stato abbastanza per intentargli un processo per eresia. Invece l'abbiamo oggi sugli altari!
Su Ratzinger si e parlato a schiovere su questo blog. Basta qui ricordare che anche lui, nonostante abbia frenato (inizialmente) su certi aspetti, fatto pulizia e aperto alla Messa OV, si e' comunque uniformato all'ecumenismo galoppane e dominante. Particolarmente gravi mi sembrano le sue concessioni al giudaismo attuale, su di un piano che possiamo sicuramente definire "telogico". parvus

Rr ha detto...

...ci troviamo nella stessa situazione della Chiesa anglicana...

che sta morendo, sempre più chiese sono chiuse, vendute o trasformate in moschee, i fedeli non ne possono più delle continue fughe in avanti (pastori donne, poi "vescovi" donne, benedizioni alle coppie omo, pastori e vescovi accusati apertamente di essere non solo omo, ma anche pederasti, appoggio senza se e senza ma all'immigrazione selvaggia da paesi musulmani...).

Un tempo, quando vedevo le foto dell' "Arcivescovo" di Canterbury e di qualche altro alto prelato della Chiesa anglicana, sorridevo e mi dicevo :- Mio Dio, che pagliacci !-. Oggi, purtroppo, di pagliacci ne vedo tanti anche nella Chiesa cattolica, e comincio a rimpiangere i popi ed i patriarchi ortodossi...
Rr
PS: la vera differenza tra GPII e BXVI da un alto e il VdR dall'altro ? che loro sono europei e colti e coltivati, lui un porteno poco colto e coltivato. MA se ai tempi del CVII non si fossero dati da fare, soprattutto sull'ecumenismo, oggi non avremmo Bergoglio.

Luisa ha detto...

"Ma il sinodo dei media ha già vinto su quello reale
Non importa come finirà davvero. L'opinione pubblica mondiale ha già formulato il suo verdetto. Con l'aiuto di tanti uomini di Chiesa"


http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351164

Dove vogliono arrivare è stato chiaro sin dall`inizio a tal punto che chi si domandava a che cosa serviva questo Sinodo, visto che tutto era già deciso, non aveva tutti i torti, Kasper non aveva forse detto che se non si cambiava tanto valeva non fare il Sinodo?
Strumentalizzando qui Giovanni Paolo II, là san Tommaso, ci servono la loro soluzione, alla domanda :

"In «Familiaris consortio» la unica via indicata per l'accesso ai sacramenti era quella del vivere come «fratello e sorella», cioè di astenersi dai rapporti sessuali in caso di seconda unione. Questo aspetto è da ritenersi superato nella vostra proposta?"

Risponde Schönborn:
 
"Nel nostro testo non è accennato né detto. Non riteniamo che sia l'unica via. «Familiaris consortio» parla dell'esigenza di un discernimento. Forse l'accenno nuovo del nostro documento è quello al «foro interno», che peraltro appartiene alla tradizione classica. Nel secondo dei tre documenti che il circolo di lingua tedesca ha redatto discutendo le tre parti dell'«Instrumentum laboris» del Sinodo abbiamo citato i testi di san Tommaso che sono il nucleo del passaggio dalla «ratio» speculativa dottrinale alla «ratio» pratica tramite l'esercizio della virtù della prudenza: quanto più si scende nel particolare, tanto più è necessario il discernimento prudenziale."

http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-44154/

http://ilsismografo.blogspot.ch/2015/10/vaticano-dal-sinodo-piu-flessibilita.html

Silente ha detto...

Ad Angheran ha già efficacemente risposto Mic. Non ho nulla da aggiungere, se non due precisazioni storiche riferite alle sue affermazioni:
1) forse Benedetto non apprezzava (ma non abbiamo né prove, né controprove) gli incontri e soprattutto le celebrazioni di Assisi, ma promosse e partecipò agli incontri e alle blasfeme celebrazioni di Assisi dell'ottobre 2011. Perché?
2) è vero che Benedetto rimise la scomunica (peraltro probabilmente illegittima)irrogata ai Vescovi della Fraternità, ma non fece nulla per impedire l'improvviso, inaspettato, feroce diktat-ricatto della curia che, all'ultimo minuto, bloccò l'accordo, quasi già sottoscritto, tra la FSSPX e il Vaticano.

Aggiungo: Benedetto promulgò il Summorum Pontificum, e la Universae Eclesiae che, salvo alcuni velenosi particolari, sono da considerarsi atti positivi, anche se "ri-concessero" un Rito che mai avrebbe potuto essere abrogato e proibito. Gliene siamo grati. Ma non fece nulla per vincere la resistenza, sorda, disobbediente, arrogante dei Vescovi all'applicazione della Summorum. Debolezza? Mitezza?, Incapacità di governo? Difficile, se non forse (dico forse...) ingiusto, giudicare.

Ovviamente, non tutto negli atti dei Pontefici conciliari e post-conciliari (Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e soprattutto Benedetto XVI) è sbagliato o condannabile. Lasciamo questa convinzione ai sedevacantisti. Vi sono anche alcuni aspetti positivi. Ma su tutti loro pesa l'ombra sinistra del concilio e la sua eredità. E il bilancio complessivo, anche e persino per Benedetto, è in rosso.

Veniamo al peggio: stamane, nella solita omelia di S. Marta, vero magistero "parallelo", ma che purtroppo svela le sue vere intenzioni, Bergoglio ha dichiarato letteralmente: "I tempi sono cambiati e anche noi cristiani dobbiamo cambiare".
La gravità di una simile affermazione è auto-evidente. Siamo al puro storicismo, alla subordinazione di una Verità eterna e immutabile, perché di origine divina, allo "spirito dei tempi". In subordine, un perentorio e autoritario messaggio al sinodo. Anche questa affermazione, peraltro, è in piena sintonia e necessaria continuità con la "resa al mondo" del concilio.
Prepariamoci al peggio. Il gravissimo problema è che noi cattolici, al di fuori della Chiesa, non abbiamo e non possiamo avere alcun "piano B". Siamo nel pieno di un Mysterium iniquitatis, una cappa plumbea che vela l'orizzonte e il cielo. Speriamo in Dio e nell'azione dei, ormai non più pochi, resistenti.

Luisa ha detto...

Wuerl, Schönborn, Montenegro, Semeraro, e altri che dimentico, inenarrabile Tornielli che, iperattivo, tende il suo microfono a quei prelati dei quali già conosce la posizione "aperturista" e che, grazie alle sue domande orientate, possono esprimere tutta la loro ammirazione per Bergoglio, un vero dono di Dio per la Chiesa, dire il loro entusiasmo sulla trasparenza del Sinodo, quanto e come tutti son andati d`accordo, martellare la menzogna sulla dottrina che non sarà modificata, e dire il loro sdegno per le manovre dei cosidetti "nemici di Bergoglio", fra i quali nemmeno fra righe li incita a nominare chi ha firmato la lettera dei 13.
Quanto spazio è stato dato dalla stampa di regime ai cardinali che non sono su posizioni aperturiste e che difendonio la Dottrina, la Parola del Signore?
A parte accusarli di essere dei cospiratori, dei "nemici di Francesco", magari anche di essere all`origine dello "scoop" sul tumore benigno, a parte per farne un ritratto cupo e pieno di ombre, quanto spazio hanno avuto quei prelati per esprimere la loro fede?

Anonimo ha detto...

....... a parte per farne un ritratto cupo e pieno di ombre, quanto spazio hanno avuto quei prelati per esprimere la loro fede?....

Si è vero il ritratto è cupo e pieno di ombre poiché malgrado ogni sforzo per darne una degna rappresentazione ciò che è per natura tenebra, sotterfugio, cospirazione, complotto, malgrado ogni sforzo dicevo che il risultato non cambia:
come una spolverata di vaniglia su una pozza di fango.
Quei prelati in effetti non esprimono la FEDE ma come dice Luisa esprimono la LORO fede.Loro personalissima fede, anzi esprimono se stessi e niet.

Silente ha detto...

Come ha già fatto Miles alle 9:49, mi permetto anch'io di segnalare e caldeggiare a tutti questo articolo di Maurizio Blondet:
http://www.maurizioblondet.it/cattolici-la-nostra-e-la-religione-del-coraggio/
Concordo con Miles: formidabile.

Josh ha detto...

Siamo alla caricatura. Cito....

"In «Familiaris consortio» la unica via indicata per l'accesso ai sacramenti (n.d.r. per i divorziati che si fossero trovati pure in nuova unione) era quella del vivere come «fratello e sorella», cioè di astenersi dai rapporti sessuali in caso di seconda unione. Questo aspetto è da ritenersi superato nella vostra proposta?"

Risponde Schönborn:

"Nel nostro testo non è accennato né detto. Non riteniamo che sia l'unica via. «Familiaris consortio» parla dell'esigenza di un discernimento. Forse l'accenno nuovo del nostro documento è quello al «foro interno», che peraltro appartiene alla tradizione classica."

Come se la castità non sia nemmeno più contemplata nella vita cattolica, e nemmeno intesa come possibile da codesti soloni. In un'ottica secondo la carne, certamente, perchè l'ottica secondo lo Spirito è stata liquidata, e in quanto tale manca in quasi tutte le dichiarazioni sinedriali.
E' questa richiesta di santità che questi "padri" bollavano come richieste da farisei e imposizione di pesi da non spostare nemmeno con un dito: le stesse richieste di Dio su di noi.
Vogliono dare l'Eucarestia lo stesso, sdoganando il sesso libero, come se quest'ultimo non confliggesse con la purezza richiesta dall'Eucarestia. Ma era chiaro fin dall'anno scorso.

Poi il nuovo modo di inquadrare il "foro interno" è inteso alla maniera bergogliana riportata da civiltà cattolica (l'amico Spadaro) e dal cardinale di Re Pubica (il card. Scalfari).
L'importante è che ognuno agisca secondo la prorpia coscienza.
In pratica, hai il permesso di fare le robe xxx se la tua coscienza te lo concede, senza condanna alcuna. E chissà quale radar sempre in ascolto di Dio hanno quelli che rompono patti umani e sacramentali, e sono preda del vizio.
Ma se glielo dice la loro coscienza, pardon, il foro interno, va bene.
Del resto, il male, il peccato non esiste, non può più esser decretato nè definito, ci sono solo passaggi in evoluzione: quel che sembra male è solo un aspetto progrediente e diveniente di bene. Il bene sarebbe anche nei peccati mortali, e gradi imperfetti di bene sono in tutte le unioni. Uno mica è "cattivo" da mane a sera, e questo basta.
Questo è il leitmotiv di tante uscite sinodali.
Altro che togliergli l'8 per mille....

Anonimo ha detto...

Vogliono dare l'Eucarestia lo stesso, sdoganando il sesso libero, come se quest'ultimo non confliggesse con la purezza richiesta dall'Eucarestia.

Perché vogliono farlo?
Quali vantaggi pensano di trarne (a parte quello certo dello svilimento della dottrina cattolica)?

Cesare

Josh ha detto...

"quei prelati" ricordano i pornoteologi di Cornelio Fabro...

http://www.iltimone.org/30884,News.html

Alessandro Mirabelli ha detto...

Al vaticanista italiano che più ha gettato fango (forse più che un vaticanista e' un vangofilo) contro i 13 cardinali che hanno scritto al vdr all'inizio del sinodo ricordo che la calunnia e' un venticello e che chi semina vento .... Quando arriverà la fine di codesto episcopato romano abbia l'accortenzza di gettarsi subito in mare e di non rimanere sulla barca bergogliana.

Anonimo ha detto...

Ma scusate, se la castità non la osservano loro stessi e fanno sesso in vari modi vantandosene pure, come possono pretenderla da noi laici? Se l'esempio è quello che loro danno e quando el jefe dice 'I tempi cambiano e noi cristiani dobbiamo cambiare con loro' (omelia fresca fresca di stamattina) che ci stanno a fare al sinodo sulla famiglia, poi, quale famiglia, una tipo Cesaroni? Quando la diocesi di Monaco ha case editrici che pubblicano anche giornali porno, caro il mio 8x1000, daolai cinesi, campi di rieducazione e di duro lavoro manuale e non aggiungo altro, andassero tutti a Barcellona capitale gayfriendly universale e la piantassero di raccontare fole, se non credono neanche nel pancotto, come si dice qua, se ne vadano via, non piangeremmo di sicuro. Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Alla fine sta tutto lì: questa gente (e questi cardinali) non si fidano più di Dio e della Sua grazia.
Nulla è impossibile a Dio, si è sempre detto: adesso pare che non si creda più alla forza santificante della Grazia.
Chi ha avuto una vita magari un po' incasinata in gioventù ed è arrivato alla fede per vie tortuose, sa bene che funziona invece esattamente così. Non si crede di farcela (e mai ce la si farebbe da soli) ma Dio, gratuitamente, ci dona la Grazia. E grazie ad essa ci si strappa volentieri dalla carne e dal sangue tutto ciò che non andava. Non per sentirne la mancanza, anzi, per sentirsene finalmente e definitivamente liberati. Non per cancellare il passato (che è parte di noi, ne siamo impastati), ma per redimerlo, farne tesoro e provare a fare la volontà di Dio.
Per questo, credo, la Maddalena aveva una fede così enorme, perché enorme era stato il suo peccato ed enorme la Grazia ricevuta per esserne poi liberata...
Questi qui non hanno un briciolo di fede. O sono dei cavolo di intellettuali che pensano pensano e non sanno vivere, o sono dei pervertiti e allora si spiega tanta indulgenza per ogni porcheria possibile.
humilitas

Rr ha detto...

Cesare,
quali vantaggi? Se nel suo "foro interno" un uomo decide che non e' MALE cornificare la moglie, o viceversa lo pensa una moglie nei confronti del marito, anche chi si è consacrato a Dio e dovrebbe avere come Sposa la Chiesa, può in foro interno decidere che non è MALE concedersi qualche libertà, per es. concedere il proprio corpo a qualxhe donna, o, peggio, uomo o, peggio, giovincello. Inoltre se non è MALE non essere casti o fedeli, non sarà neanche MALE appropriarsi dei soldi non per la Chiesa, ma per se stessi, o passare da mane a sera in TV a concionare su questo o su quello, invece di occuparsi personalmente delle proprie pecorelle, e via discorrendo.
Se niente in assoluto è MALE, ma dipende dal mio foro interno, non c'è peccato. Ci sono solo reati: d' inquinamento, di mafia, di discrimimazione, hate crime, antisemitismo, razzismo... Ma peccati mai piu.
Capisc? Tutti peccatori, nessun peccatore. E' implicio in - Chi sono io per? - Nessuno conosce il foro interno, solo Dio- quale, poi? La SS.Trinità, Jahve' o Allah?
Rr

Anonimo ha detto...


@ Le oscure parole del card. Schoenborn

La risposta sopra citata del card. Schoenborn non fa capire praticamente nulla.
E' tutto un contorcersi tra "prudenza" e "discernimento", per arrivare a cosa?
La castita' viene esclusa, nel senso che non e' piu' l'unica soluzione. Ma la castita'
non e' forse il primo requisito per uscire da una situazione di peccato come quella dei
divorziati risposati? Il loro commercio carnale e', sino a prova contraria, fornicazione.
Situazione oggettivamente di peccato grave. Che debba interrompersi, se si vuol esser perdonati da Dio e' cosa ovvia.
Ma come fare, soprattutto nel mondo d'oggi, immerso nella sensualita' piu' sfrenata? Se avessero la fede, questi cardinali direbbero a questi fedeli: "Cio' che e' impossibile all'uomo e' possibile a Dio". "La fede nella grazia divina vi otterra' l'aiuto sovrannaturale necessario a superare questa difficile prova. Siate generosi verso il Signore, affidatevi totalmente a Lui..".
Tutto questo discorso sulla Comunione ai divorziati risposati tuttavia non convince, al fondo. Anch'io non riesco a vedere queste masse di "risposati" che premono per ottenere che la Chiesa li accetti come sono, riconoscendo in pratica il loro peccato. La maggioranza di costoro se ne infischia di Messe e Comunioni. Sicuramente, ce n'e' una minoranza che ci tiene. Ma allora devono considerarsi dei superbi, che vogliono umiliare la Chiesa. Mi sbagliero', ma il cambiamaento di "pastorale" nei loro confronti, che aprirebbe poi la via alle aperture verso l'omosfera, e' voluto soprattutto dai neomodernisti presenti nel clero, che vogliono portare a compimento a tutti i costi il loro nefando programma di distruzione della Chiesa. parvus

cattolica ha detto...

"..del resto il peccato non esiste" , la concezione del peccato si evolve, il giusto di ieri non lo è oggi, oggi gli alberi hanno foglie blu e ... Gesù ha salvato TUTTI, quindi se pecco o non pecco che differenza? Siamo salvi TUTTI.
"una spolverata di vaniglia sul fango": diagnosi perfetta.

Josh ha detto...

@Humilitas

"Chi ha avuto una vita magari un po' incasinata in gioventù ed è arrivato alla fede per vie tortuose, sa bene che funziona invece esattamente così. Non si crede di farcela (e mai ce la si farebbe da soli) ma Dio, gratuitamente, ci dona la Grazia. E grazie ad essa ci si strappa volentieri dalla carne e dal sangue tutto ciò che non andava. Non per sentirne la mancanza, anzi, per sentirsene finalmente e definitivamente liberati. Non per cancellare il passato (che è parte di noi, ne siamo impastati), ma per redimerlo, farne tesoro e provare a fare la volontà di Dio.
Per questo, credo, la Maddalena aveva una fede così enorme, perché enorme era stato il suo peccato ed enorme la Grazia ricevuta per esserne poi liberata..."

Presente! Devo confermare che va esattamente così. Ed è proprio per questa..."esperienza" che mi riescono ancor più indigeste le parole e le scelte dei prelati, che invece dovrebbero custodire quell'unica Via, Verità, Vita che ha dato quei chiari insegnamenti che non passeranno, mentre cielo e terra passeranno.

"Questi qui non hanno un briciolo di fede. O sono dei cavolo di intellettuali che pensano pensano e non sanno vivere, o sono dei pervertiti e allora si spiega tanta indulgenza per ogni porcheria possibile."

Ma un cardinale, teologo, etc dovrebbe esser cosa ben diversa, avere altra visione, altri riferimenti e, soprattutto, tutto un altro piano, soprannaturale e ontologico,
rispetto all'intellettuale mestierante, figura borghesissima e mundana....

Chiudo con pezzo pescato per caso, che dice cose che dicevamo anche noi, sugli effetti dell'abbandono del tomismo e approdi ...fantascientifici, con conseguenti ribaltamenti.

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1294_Da-Silveira_Note_su_Laudato-si.html

Josh ha detto...

Comunque, non possiamo aspettarci molto quando chi "conduce" afferma queste cose:

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1340_Sosa-Laprida_Blasfemie-di_Francesco.html

Felice ha detto...

Comunque nin dimentichiamo che per i prelatidu area austriaca e tedesca ci sono in ballo anche i milioni della Tassa sul Culto. Un divorziato risposato (o situazionw simile) che si vede comunque privato dei sacramenti, di sicuro smetterà di versare questa esosa gabella. E le chiese di quelle zone (e Roma grazie all'obolo di San Pietro e altri versamenti) perderebbero un'entrata non indifferente.

Emma ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luisa ha detto...

Anche questo non è male, continuano le dichiarazioni su quel che è diventato un Sinodo per i divorziati risposati, secondo Luc Van Looy, vescovo di Gand:

"“Il documento del Sinodo segnerà la fine di una Chiesa che dà giudizi sulle persone. Non distinguendo tra famiglie buone e famiglie cattive, parlerà con chiarezza della tenerezza che la Chiesa vuole avere verso qualsiasi situazione della famiglia. Avremo una Chiesa della tenerezza”

"la Chiesa deve cambiare".

Ma certo non sarà più la Chiesa di Cristo, un Chiesa dura e senza cuore, una Chiesa rinchiusa su sé stessa, che giudica e esclude, ma sarà una costruzione umana che va a braccetto con il mondo.
Sarà una chiesa della tenerezza :):)
Ma Bergoglio non ha forse detto stamane che i tempi cambiano e che anche noi dobbiamo cambiare? Che il nostro atteggiamento deve muoversi continuamente secondo i segni dei tempi?



Luisa ha detto...

Segnalo:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-chiesa-non-nasce-dal-basso-14194.htm

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-sinodo-ha-un-problema-di-coscienza-14195.htm

@Felice ha detto...

Caro Felice,
in Germania (non so in Austria, ma lo immagino) già da tempo danno ai divorziati risposati persino l'Ordinazione a diacono. Ed il Cardinale Marx (NOMEN OMEN) ha dichiarato, come riportato più e più volte anche su queste pagine, che, qualunque decisione sarà presa a Roma, loro già lo fanno e lo continueranno a fare.

Anonimo ha detto...


@ Bergoglio contro s. Paolo

Nel dire che la Chiesa deve cambiare perche' il mondo cambia, Bergoglio dice e fa esattamente l'opposto di s. Paolo, il quale affrontava i pagani da convertire predicando le verita' insegnate da NS sul matrimonio, la vita eterna etc., anche a costo di rischiare la vita, per le reazioni violente che a volte incontrava (basta leggere gli Atti degli Apostoli). Anzi, il concetto che la dottrina insegnata, essendo di origine sovrannaturale, non puo' mai esser mutata e venire a compromessi con le pseudoverita' del mondo, e' illustrato da s. Paolo con dovizia di argomenti, a tutti noti. Proclamare che il mondo e' cambiato (e abbiamo visto come) ragion per cui i cattolici devono seguirlo nel cambiamento, adattandosi quindi alla corruzione di questo mondo, significa proporre una falsa dottrina, che rappresenta la negazione stessa della vera pastorale cattolica.
"SE qualcuno insegna false dottrine e non attiene alle salutari parole di NS Gesu ' Cristo e a quella dottrina che e' secondo pieta', e' un orgoglioso, un ignorante, preso dal malanno delle questioni oziose e dai cavilli di parole, donde nascono invidie, maldicenze, contese etc." (1 Tm 6, 3, nel passo dedicato ai "falsi dottori"). parvus

John Bell Hood ha detto...

E non ha forse aggiunto quel tizio, mons. Morrison :"vietato vietare "?

Anonimo ha detto...

tutti questi articoli, tipo quello postato da Luisa, che proclamano la "dottrina" non cambierà, mi fanno un po' sorridere. E' ovvio che la dottrina non cambierà, persino Kasper non voleva cambiare la dottrina, cambierà il resto, oppure non cambierà ufficialmente, ma tutti continueranno a fare come ora. Il mio parroco per esempio la comunione ai divorziati risposati che frequentano la da già da un pezzo, prima che Bergoglio apparisse all'orizzonte.
Laura

RR ha detto...

Ma un cardinale, teologo, etc dovrebbe esser cosa ben diversa, avere altra visione, altri riferimenti e, soprattutto, tutto un altro piano, soprannaturale e ontologico,
rispetto all'intellettuale mestierante, figura borghesissima e mundana....

Josh,
il problema è proprio qui: trattasi in generale di persone provenienti da famiglie borghesi, che han visto nella Chiesa un rifugio per i loro problemi personali d'identità sessuale, oppure provenienti da famiglie povere, contadine o operaie, che grazie alla Chiesa han potuto studiare, raggiungere una posizione da intellettuali, professori, che altrimenti si sarebbero sognati. Quella poca Fede che avevano da ragazzi si è persa per strada, ma invece di spretarsi, restano consacrati per tutti gli enormi vantaggi che la posizione di vescovo o cardinale offre. Il celibato ? non è mai stato un problema, nel senso che in tutti i 2000 anni della Chiesa molti, non tutti fortunatamente, lo rispettavano poco e male (incluso alcuni papi rinascimentali).
Alcuni saranno anche stati in buona fede, cioè sinceramente attratti da Dio e credevano di avere la vocazione. Ma o erano poveri illusi sentimentali, o con il passar degli anni, il sacro fuoco si è estinto, e sono andati avanti per inerzia, per routine, come capita in tutte le professioni di questo mondo. Ma a 50, 60 anni, anche se ci si accorge che la Fede non c'è più, che fai ? Ti spreti e cominci a far cosa, se non sai fare altro? allora vivacchi e segui il vento.
Quella coppia è divorziata e risposata? ma è il sindaco, o l'onorevole, o l'industriale di zona, o il primario medico, o il professore universitario...danno tanti soldi alla parrocchia, aiutano tanti poveracci, ti invitano a tutte le cerimonie importanti, ti fan sentire stimato ed apprezzato, perchè negar loro la Comunione, se si mettono in fila?

Come in tutti i capolavori immortali, i personaggi dei Promessi Sposi sono veri e vivono tra noi. Don Abbondio è molto rappresentato al Sinodo, come anche il Padre Provinciale ("troncare, sopire, sopire, troncare").
I Padre Cristoforo vivono nelle vere periferie ed i Cardinal Federigo sono rimasti a casa. In compenso i Don Rodrigo, il cugiono ed il Conte-zio la fan da padroni. Dovremo attendere, per assurdo, un Innominato.
RR
PS: ci sono anche i Tersite e gli Efialte

Anonimo ha detto...

Adelante, ma con juicio.....il padre provinciale mi ricorda qualcuno, così come il conte zio, un Innominabile c'è, l' Innominato è Cristo che pare non ricorra spesso nei discorsi ufficiali, Abbondi e Perpetue a iosa, soprattutto i secondi/ le seconde, è vero spesso i papi rinascimentali non erano neppure preti e non celebravano messa, ma 'rca miseria non avevano la doppiezza perfida ed insinuante di certi figuri. Ah, giusto, la fede, ma io vedo più carità, misericordia, accoglienza, onlus, onuismo ecc.ecc. Insomma un Vat 3/4/5 a puntate, un vero colpo di genio gesuiticamente parlando, peccato per chi ancora crede nella Verità, in fondo, come diceva Pirandello, siamo 1, nessuno, 100.000, il vuoto che avanza ed inghiotte nell'oblio la Storia più grande del mondo, quella che fece crollare imperi e portò la Parola, adesso di parole ci affogano e non ne resta nessuna in mente, forse ci vorrebbe la peste a purificare il tutto, forse rimarrebbero solo i 4 classici lettori, ma almeno il ricordo non andrebbe perduto. Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

@ Anonimo 1:32 : "Nel dire che la Chiesa deve cambiare perche' il mondo cambia, Bergoglio dice e fa esattamente l'opposto di S. Paolo,". I modernisti sono ripetitivi e banali: la stessa argomentazione la usavano i vescovi francesi, in particolare Paul-Joseph Schmitt, vescovo di Metz a metà anni '60, dicendo che "il cambiamento della civiltà che oggi viviamo (all'epoca i prodromi dei moti comunisti del maggio '68,, in Francia) implica dei cambiamenti non solo nel nostro comportamento esteriore, ma anche nella stessa concezione cha abbiamo sia della creazione, sia della salvezza apportata da Gesù Cristo. Le rimesse in discussione più fondamentali, non s'impongono soltanto per una nuova pastorale, ma anche più profondamente per una concezione più evangelica dei disegni di Dio riguardanti il mondo". Era l'apertura dei vescovi francesi al comunismo, sfociata poi nell'aperto appoggio ai moti del maggio '68, ignorando il movimento borghese controrivoluzionario. Leggasi "L'eresia del XX secolo", di Jean Madiran, un eroe della resistenza cattolica antimodernista francese.