Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 27 dicembre 2013

Don Ariel Levi di Gualdo. Sulla Letterina a «Babbo Natale» dei pretini trendy

LETTERINA A «BABBO NATALE» DEI PRETINI TRENDY 
DEL VENETO CATTOLICO CHE FU …
Un commento del padre Ariel S. Levi di Gualdo alla lettera
scritta da undici parroci veneti per il Santo Natale

Sia lodato Gesù Cristo …

Nella festa del protomartire Stefano mi è lieto augurare grazia, pace e benedizioni da Dio e dal Signore Nostro Gesù Cristo a voi tutti cari lettori, in questa Ottava di Natale che celebra il ricordo vivo del Verbo di Dio fatto Uomo che è inizio, centro e fine ultimo del nostro intero umanesimo, come nell’anno 2000 la Congregazione per la dottrina della fede fu costretta a ricordare a tutti noi con La Dichiarazione Dominus Jesus, data a quattro decenni di distanza da un concilio ecumenico della Chiesa per ribadire, nell’infausta stagione del post concilio egomenico, certi trascurati criteri di centralità e di assolutezza della fede all’esercito di teologi allo sbando e di preti allo sbaraglio, quantunque certi criteri siano noti sin dal Concilio di Nicea celebrato nell’anno 325, perlomeno a chi conosce il Catechismo della Chiesa Cattolica, senza dover tirare neppure in ballo la teologia.

Qualche prete à la page in jeans, scarpe da ginnastica e maglioncino alla Antonio Mazzi o alla Luigi Ciotti – ma anche qualche vescovo toninobellista – potrebbe storcere il naso dinanzi a questo profondo e sincero saluto iniziale tratto dal formulario dell’epistolario paolino. E qualcuno di questi preti trendy, a me che porto la talare nei momenti prescritti e il clergyman negli altri momenti, potrebbe perfino dire: «Quanto sei vecchio e clericale!». Ignari, dietro ai loro jeans sdruciti, che io la talare la porto per coprire i sacerdotali attributi che il Signore mi ha donato per sua grazia e che sono parte imprescindibile del sacerdozio ministeriale che dovrebbe essere conferito tutt’oggi soltanto a uomini certi, quindi per coprire il mio viscerale anticlericalismo. Come infatti ho più volte spiegato, scritto e ripetuto, mai come oggi la Chiesa era giunta ai perniciosi livelli di clericalismo nei quali l’hanno fatta sprofondare i pretini in jeans circondati da giovani brufolosi schitarranti durante liturgie declassate da sacri misteri a teneri incontri sociali e filantropici, dove si parla con gran sentimentalismo di pace, di diritti civili, di profughi sbarcati a Lampedusa, di ecologia e di politica sociale, sino all’apice dell’aberrazione: la carità trasformata in mera e umana solidarietà, in scuola ecclesiale di educazione civica.

Quando nei momenti pubblici mi rivolgo al Popolo di Dio, specie ai giovani o agli amabili chierichetti che in questi giorni di festa mi hanno servito all’altare come degli angeli di Dio, di solito saluto dicendo: «Sia lodato Gesù Cristo!». D’altra parte sono convinto – e tale resterò – che questo saluto di lode rivolto da un sacerdote del Signore ai Christi fideles sia molto più importante di un ammaliante e inopportuno: «Buongiorno a tutti voi» e «buonasera». O come dissi poco tempo fa a un prete trendy che dicendo «Buongiorno» ha preso il vezzo d’iniziare le sacre celebrazioni: «Caro confratello, secondo te è più importante rivolgersi al Popolo di Dio con l’invocazione trinitaria di rito “La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la Comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi”, oppure dire ai fedeli riuniti in assemblea per la celebrazione dell’ineffabile Sacrificio Eucaristico: “Buongiorno a tutti voi”? Dimmi: non sarebbe meglio spiegare ai nostri fedeli l’importanza di questo saluto contenente una preziosa invocazione trinitaria, anziché lasciarli in pasto alla più desolante e superficiale ignoranza emotiva racchiusa dentro un semplice e inopportuno «Buongiorno a tutti voi»?

È però cosa buona e giusta precisare che il confratello in questione non aveva alcuna colpa, forse non era neppure colpevole della sua superficialità, tutta dovuta non alla sua persona ma alla cattiva formazione che da alcuni decenni viene data nei seminari, da me non a caso ribattezzati nel mio penultimo libro: «pretifici». E ancora ripeto che questo prete – come forse il gruppo degli undici parroci veneti che hanno scritto la loro letterina a Babbo Natale – non era responsabile, perché come recita un saggio proverbio popolare: «Il pesce che marcisce puzza sempre a partire dalla testa», mai dalla coda.

Dopo questo breve panegirico veniamo a questa lettera di Natale 2013 [qui] scritta da un gruppo di preti tristi rimasti fermi ai fumosi comitati di base del Sessantotto, come lascia capire su Corrispondenza Romana Mauro Faverzani [qui], negli anni in cui il peggio dei clericali che avevano gettato la tonaca alle ortiche per rivestirsi di “spirito nuovo” e di “parole nuove”, parlavano di “Chiesa di base” di “reinventare la Chiesa” o di “reinventare la fede”. Il tutto coi risultati che a quattro decenni di distanza sono ormai palesi in tutta la loro tragicità: «Nel mese di marzo il neo eletto Sommo Pontefice si è affacciato alla loggia centrale di San Pietro per annunciare urbi et orbi “buonasera” a una Chiesa europea al collasso nella quale le chiese di Olanda, Belgio, Germania – fulcri dello “spirito nuovo” e di mille devastanti reinvenzioni e altrettante stramberie liturgiche – sono da anni a tal punto vuote che le diocesi stanno mettendo in vendita uno dietro l’altro gli stabili usati sino a poco prima per il culto divino, il tutto dopo che le Chiese locali d’Europa hanno cominciato a raccogliere i frutti prodotti dalle semine funeste fatte attraverso i pensieri del gesuita Karl Rahner e del domenicano Edward Schillebeeckx. Per questo in un mio recente scritto affermai che in modo coerente e ragionevole, su ogni chiesa vuota messa in vendita per mancanza di fedeli, andrebbe posta una lapide a perenne memoria di tutti i teologi bandiera della Nouvelle thèologie [qui].

Dunque è proprio il caso di dire: buonasera Chiesa Cattolica Apostolica Romana in fase avanzata di scristianizzazione in tutta Europa.
Buonasera a te, Chiesa Latinoamericana impestata dalle peggiori derive teologiche che i ricchi tedeschi strapieni di soldi vi hanno importato in virtù dei propri quattrini, a ben considerare che spesso, una singola parrocchia della Germania, mantiene una diocesi intera in certi paesi dell’America Latina.
Buonasera a te, Chiesa del Brasile dove ormai i preti che vivono in situazione di irregolarità sono così numerosi da essere divenuta cosa quasi tollerabile che i figli di certi parroci servano la Santa Messa al papà prete. O come disse anni fa al Sommo Pontefice un arcivescovo metropolita brasiliano – che la sera stessa lo riferì lui personalmente a me dopo quell’incontro mattutino – «Non è accettabile che le donne dei preti vivano direttamente dentro le case canoniche con i loro bambini». Rispose affranto l’arcivescovo a questo sacrosanto monito del Romano Pontefice: « … ma se dovessi sanzionare canonicamente i preti che vivono simili situazioni, dovrei ridurre allo stato laicale una media di cinque o sei preti su dieci». A quel punto convennero – ah, benedetta diplomazia ecclesiastica! – che i bambini e le donne dei preti non vivessero perlomeno nelle case parrocchiali.
Buonasera a te, Chiesa dei vari paesi d’Oriente dove li boni gesuiti della nuova Compagnia delle Indie nata sulle ceneri della Compagnia di Gesù – che per inciso nessuno commissaria perché certi sicari della curia romana sono troppo impegnati a fare la pelle ai Francescani dell’Immacolata – portano avanti forme di sincretismo religioso spinte a tal punto che certe sacrileghe celebrazioni eucaristiche paiono una via di mezzo tra mantra buddisti e non meglio precisati riti cattolici.
Buonasera …

Nel 2010 trascorsi due giorni con un vescovo africano, un autentico uomo di Dio, al quale cercai di insegnare a leggere il messale di Paolo VI in latino. Pochi giorni dopo il presule sarebbe andato in udienza privata dal Santo Padre che lo aveva invitato a concelebrare con lui e che con lui si sarebbe poi intrattenuto dopo la celebrazione. Il vescovo temeva che Benedetto XVI celebrasse col messale latino, per questo mi chiese di aiutarlo a fare esercizi di lettura. Durante le ore trascorse insieme il vescovo mi volle confidare di sua libera iniziativa il motivo di quella richiesta di udienza: «La mia diocesi è poverissima e io ho un grande problema. Dobbiamo in qualche modo sostenere i figli che i nostri preti hanno seminato in giro per i villaggi. Loro hanno sbagliato, indubbiamente. Ma noi, come Chiesa, non possiamo lasciare queste creature abbandonate per le strade. Questo è il motivo della mia visita al Santo Padre: sto andando a chiedergli soldi, semplicemente a chiedergli soldi per far fronte a questa situazione che coinvolge ormai centinaia di bambini e altrettante centinaia di ragazze madri spesso abbandonate o espulse dai loro nuclei familiari senza alcun genere di sostegno».

I problemi della Chiesa e nella Chiesa non nascono certo a partire da mezzo secolo fa, incluse immoralità, chierici libertini, figli illegittimi dei preti, malversazioni economiche, cariche ecclesiastiche acquisite tramite ricatti e varie forme di simonia e via dicendo. Ciò che però sfugge è un passaggio di non poco conto: ieri la Chiesa – come ben sanno coloro che conoscono almeno un po’ la storia –  era attaccata da fuori, condizionata da poteri secolari e politici, col risultato che in varie stagioni si sono sviluppate al suo interno le peggiori nefandezze; ma tutto proveniva dall’esterno e dall’esterno aggrediva e fermentava al nostro interno. Oggi la situazione è totalmente mutata: la Chiesa si è trasformata in una struttura di peccato che genera e produce peccato al proprio interno. Se poi all’interno e dall’interno qualcuno osa ribellarsi a questo stato di degenerazione finirà colpito, ostracizzato e perseguitato dai macchinisti che trainano questa locomotiva e che gettano carbone nella sua caldaia per condurla quanto prima verso il dirupo al di fuori di tutti i possibili binari».  

La lettera di questo gruppo di preti trendy post sessantottini, oggi forse non più giovani e forse afflitti da artrite reumatoide, è paradigma di tante cose, molte delle quali nascono proprio da un semplice «buonasera!». E sentendosi legittimati da quel «buonasera!» e auto legittimandosi su quel «buonasera!», assieme alla vecchia tonaca hanno gettato alle ortiche anche il sano e pedagogico: «Sia lodato Gesù Cristo!».

Ho notato che questi preti tristi rimasti ancorati ai fumosi comitati di base degli anni Settanta e autori della lettera a Babbo Natale sono un gruppo di sacerdoti veneti. Or bene se non erro, Patriarca di Venezia, nonché metropolita di diverse Diocesi suffraganee è Francesco Moraglia, amato da sempre dal mondo della tradizione, da quello dell’ortodossia e della corretta dottrina, stimato e descritto qual prodigo e prodigioso allievo della scuola del Cardinale Giuseppe Siri. Proprio per questo mi domandavo: quest’uomo di indubbia fede e di profonda spiritualità che di stima ne merita molta, dinanzi al pubblico scritto di questi preti, pensa forse di salvare la fede e il Popolo di Dio dagli scandali sempre peggiori dati da un numero sempre maggiore di preti allo sbando indossando pianete laminate d’argento e d’oro e splendide mitrie gemmate, procedendo in processione durante i pontificali con tutta la dignità che di prassi è richiesta a un vescovo, facendo belle omelie improntate sul migliore magistero e sulla più impeccabile dottrina, in tempi cupi e terribili nei quali per mettere in crisi l’essere e il divenire futuro della Chiesa sono bastati solo pochi secondi è un semplice: «Buonasera!»? Perché se persino i custodi veri e autentici della fede e della retta dottrina si nascondono dietro il dito del “tacere per amore della Chiesa” e dello “stare in silenzio per il bene dell’unità della Chiesa”, allora vuol dire che il marciume sta giungendo ormai dalla testa alla coda del pesce.

Certo, coi tempi che corrono oggi, sulle rovine della sana autorità apostolica e della certezza del diritto della Chiesa frantumati in mille pezzi sono stati infine edificati l’autoritarismo più degradato e malato e l’arbitrio umorale più aggressivo. Chi osa manifestare dissenso anche in modo larvato, o semplicemente attraverso un corretto predicare e soprattutto un agire cattolico, può rischiare di finire destituito come prefetto della Congregazione per il clero ed essere spedito a fare il penitenziere, si può finire destituiti dalla presidenza del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, si può essere depennati dalla Congregazione per i vescovi ed essere sostituiti presso di essa come membri da un vescovo emerito che ha devastato due intere diocesi alle quali ha donato sacerdoti improponibili prodigandosi nel mentre in vari intrallazzi economici, si può non essere ricevuti per due volte consecutive pur essendo vescovi della più grande diocesi del mondo… figurarsi quindi quanto può essere facile essere dimessi dalla sera alla mattina dal patriarcato minore di Venezia o più misericordiosamente non essere creati cardinali al prossimo concistoro.

Giorni fa, al termine di una mia omelia d’Avvento nella quale avevo spiegato il senso vero e profondo dell’atto penitenziale in cui ci accusiamo di avere peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, giunse in sacrestia un fedele che mi disse: «Caro padre, sicuramente tu potrai anche confessare a Dio di avere peccato in pensieri scritti e in parole dette, ma per quanto riguarda le omissioni, quelle proprio no, perché attraverso i tuoi pensieri scritti e le tue parole dette sembra proprio che tu non abbia omesso niente».

È un pensiero, quest’ultimo, che durante quest’Ottava di Natale affido umilmente al Patriarca di Venezia per quanto riguarda lo specifico discorso legato alla lettera eterodossa di questi preti che con manifesta ignoranza e palese ideologia malsana hanno offeso il senso più profondo della sana ecclesiologia cattolica. È un pensiero che affido a lui ma anche agli altri nostri vescovi, per molti dei quali, il patrono di questo nuovo modo di fare alla «buonasera» resta in ogni caso depositario delle nuove nomine episcopali e della creazione dei nuovi cardinali che dovrebbe compiersi nel concistoro di febbraio del 2014, tanto da fungere da grande freno, perché sono i freni a farci precipitare nel peggiore immobilismo che genera i peggiori peccati di omissione, per i quali noi pastori in cura d’anime dovremmo rendere seriamente e gravemente conto a Dio.

Oggi abbiamo festeggiato Santo Stefano protomartire, vero principe in quanto princìpio vivente della Chiesa vivificata dal sangue dei martiri, rivestitosi del proprio rosso sangue non per avere taciuto ma per avere annunciato e poi difeso davanti ai suoi accusatori la verità del Verbo Incarnato [At 6, 8 – 12; 7, 54 – 60].

Tra poco festeggeremo la nomina dei nuovi cardinali, diversi dei quali saranno rivestiti di rosso per avere taciuto e compiaciuto i peggiori «buongiorno», «buonasera», «buon pranzo» e suvvia a seguire. Diversi riceveranno la porpora per avere cambiato nome al grave peccato di omissione ribattezzato oggi “prudenza”, volutamente ignari che il rosso di cui i Padri Cardinali sono rivestiti ricorda proprio la gloria di tutti i santi martiri fedeli a Cristo fino all’effusione del sangue.

Possa Dio perdonarvi Eccellentissimi Padri Vescovi ed Eminentissimi Padri Cardinali, per il male che molti di voi stanno recando alla Chiesa di Cristo attraverso silenzi che generano spesso i peggiori peccati di omissione.

Dopo avere detto di nuovo per l’ennesima volta ciò che per imperativo di coscienza ritenevo doveroso dire, lanciatemi pure una nuova raffica di pietre, però vi prego: almeno per una volta colpitemi frontalmente mirando in mezzo ai miei occhi e lanciando direttamente voi il sasso, senza usare come sicari mezzi uomini, ruffiani e piccoli monsignorini in carriera, che all’ombra delle grandi valli e dei piccoli vallini mi hanno sempre e di rigore puntato alla schiena mirando il sasso diritto alla mia nuca.

Possa infine il Signore concedere a tutti voi un felice «Buongiorno» una felice «buonasera» e non ultimo anche un «buon pranzo»!
E che il «Buongiorno» la «buonasera» e il «buon pranzo» …
… sempre sia lodato!

Ariel Stefano Levi di Gualdo
26 dicembre 2013
Nella festa di Santo Stefano
Protomartire cristiano

71 commenti:

mic ha detto...

Ironia graffiante e sottile. Addolorata e indignata requisitoria. Una volta c'era l'Apologetica. Oggi non va più di moda, viene definita con diversi epiteti impropriamente assertivi che volutamente non riprendo.

Signore, porgi l'orecchio e vieni!

RIC ha detto...

Qualcuno mi potrebbe far sapere, per cortesia, dove celebra Messa don Ariel??
Grazie

Anonimo ha detto...

Quello dei preti trendy non è altro che un manifesto cattoprogressista pieno di luoghi comuni. E' che è ciò che continuano a predicare con buona pace dei penpensanti... Mentre i FI sono colpiti e affondati.

Anonimo ha detto...

Da veneto mi vergogno per loro...sessantottini fuori tempo massimo...
John

Unknown ha detto...

Un sentito grazie a don Ariel

Anonimo ha detto...

Perfettamente d'accordo con Don Ariel! Teresa

duxcunctator ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Dire che la Chiesa è una struttura di peccato e che produce peccato mi sembra un tantino «forte» e anche teologicamente non molto azzeccato, a dir poco.

Forse è meglio non lasciarsi prendere dalla verve polemica per (sottilmente) autocelebrarsi.

Lo dico senza vena polemica o voglia di fare il provocatore ma solo perché non poco sorpreso da questa affermazione.

Un passante

duxcunctator ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Misereor ha detto...

With Righteous Anger and Tenderness at the Side of the Poor

MISEREOR is the German Catholic Bishops’ Organisation for Development Cooperation. For over 50 years MISEREOR has been committed to fighting poverty in Africa, Asia and Latin America. MISEREOR’s support is available to any human being in need – regardless of their religion, ethnicity or gender.

http://www.misereor.org/about-us.html

"Renovabis" ha detto...

Central, Eastern and South-Eastern Europe – with an
overall volume of more than 580 million euros.

http://www.renovabis.de/sites/default/files/2013_kurzinfo_englisch.pdf

Renewal and Reconstruction

Renovabis is the solidarity initiative of the German
Catholics with the people in Central and Eastern
Europe. Renovabis was founded in March 1993 by the
German Bishops’ Conference at the suggestion of the
Central Committee of the German Catholics. The
initiative supports its partners in the pastoral, social and
societal renewal of the formerly communist countries
of Central, Eastern and South-Eastern Europe. In the
statutes of Renovabis it is among other things stipulated
that: “It is the purpose of the association to further the
pastoral objects in Central and Eastern Europe and the
societal reconstruction in these regions, which the
overall population shall benefit from, as well as to
support people in need of help, regardless of their
nationality and religious affiliation.”

http://www.renovabis.de/

Unknown ha detto...

Non che don Ariel necessiti delle mie difese, ma - credo - che la Chiesa cui egli fa riferimento è la struttura storica, mutevole, non certo l'Istituzione teologica cui lei Passante, fa allude.

Tant'è che egli parla di trasformazione. E Cristo non può mutare, così come il Dogma, ma la struttura ecclesiale sì e, ripeto, credo che a questa si riferisca don Ariel.

...auguri! ha detto...

frohe Weihnachten

https://www.youtube.com/watch?v=OgPEvsSVdLg#t=72

mic ha detto...

Anonimo 11:33
Nessuno di noi dimentica che la Chiesa Una Santa, nella sua componente visibile può essere peccatrice nella persona di suoi membri infedeli o deboli.
Ciò che don Ariel rileva con drammatico realismo è un inedito imbastardimento a livelli più strutturali.

mic ha detto...

@ per duxcunctator
Non pubblico gli altri suoi interventi che veicolano rivelazioni private sulle quali non intendo fondarmi né misurarmi oltre, avendo il Vangelo e 2000 anni di Tradizione.

Turiferario ha detto...

Don Ariel cardinale! Ne bastano una mezza dozzina come lui e la Chiesa si può risollevare!

Ariel S. Levi di Gualdo ha detto...

Caro Anonimo 27 dicembre 2013 11:33

... allora se la prenda con Benedetto XVI perché l'espressione "struttura di peccato" riferita appunto alla struttura ecclesiastica (non a caso uso in modo preciso il termine "struttura" senza certo riferirmi alla Chiesa intesa come Corpo Mistico di Cristo), l'ha usata più di una volta lui in diverse sue locuzioni, compreso un memorabile discorso alla curia romana.

duxcunctator ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Koeln Riot ha detto...

http://eponymousflower.blogspot.it/2013/12/soros-backed-feminist-group-attacks.html?m=1

Anonimo ha detto...

Non sono preti veneti,ma preti friulani, di cui almeno uno è sospeso a divinis per essersi candidato con Rifondazione Comunista in passate elezioni. Questi 11 preti scrivevano ogni anno una lettera natalizia esattamente opposta a quella odierna, perchè finalmente possono lasciare critiche e condanne e respirare a pieni polmoni la nuova aria che spira da Santa Marta. Sono una infima minoranza dei preti friulani ma fanno chiasso e si danno molto da fare per rendersi visibili. L'errore di considerarsi veneti deriva dal giornale su cui è apparsa la loro lettera, il Messaggero Veneto, che è invece il quotidiano di Udine.

Luisa ha detto...

Leggendo stamattina la riflessione di don Ariel avevo conservato alcuni passaggi per commentarli più tardi, mi rimetto al computer e passo dal Sismografo dove leggo un`intervista a padre Lombardi, stento a continuare la lettura dopo le prime righe ma faccio lo sforzo di andare fino alla fine di quella melassa dolciastra che mi è diventata indigesta.
È un mio limite, non mi sono ancora abituata a leggere quei peana restando di ghiaccio, e come esserlo quando leggo che Lombardi definisce "profetico" il gesto di Benedetto XVI?
Profetico?
Bemedetto XVI, un Papa cancellato dalla memoria, se non per lodare il suo "coraggio" di essersi ritirato permettendo l`arrivo del salvatore che apre nuovi orizzonti per la Chiesa e per il papato.
Non hanno più il rispetto della verità, il buon senso, l`educazione, la sensibilità, l`intelligenza e, sopratutto, l`onestà non solo di rispettare Benedetto XVI ma di ammettere che i problemi della Chiesa sono TUTTI lì, al limite sono messi sotto il tappeto, che le prospettive che apre la presenza, parole e gesti, di papa Bergoglio riempiono di gioia e entusiasmo una certa categoria di cattolici, quelli che di dottrina, dogmi e ortodossia teologica e liturgica se ne fanno un baffo o che semplicemente li ignorano dopo decenni di deformazione e ignoranza coltivata e alimentata da chi aveva interesse a farlo.
Chi dovrebbe parlare tace, troppi sono i rischi e il coraggio si fa raro, don Ariel è un`eccezione che conferma la regola, la norma in questa chiesa della misericordia è il silenzio, è non dire nulla che potrebbe fare arrabbiare il generale d`armata Bergoglio.

http://it.radiovaticana.va/news/2013/12/27/p._lombardi:_papa_francesco_ha_messo_con_forza_la_chiesa_in_movimento/it1-759076

Anonimo ha detto...

La Chiesa militante può esser definita "struttura di peccato" solo da chi si sente già con un piede fuori, se non con entrambe...
Auguri "don" Ariel.

Caterina63 ha detto...

....che dirti caro Padre Ariel? :-(
chi ama davvero la Chiesa vive la sua esistenza sul Calvario, e prima al Pretorio.... deve ricevere schiaffi, insulti e sputi in faccia, poi la flagellazione, la coronazione di spine e quella pubblica parata: chi volete lasciare libera LA VERITA' (il Cristo) O LA MENZOGNA (Barabba) ?
caro padre Ariel scegliemmo ancora una volta LA MENZOGNA..... e questo continua a ripetersi ad ogni generazione, e continuerà fino al ritorno di Cristo, in questa attesa, è proprio ciò che hai riflettuto in questa Lettera che tutti noi, piccolo gregge messo in disparte perchè "non di moda", abbiamo bisogno di ascoltare e di mettere in pratica.
Ti consoli, caro e reverendo Padre, che non sei solo a patire di questi attacchi che, come hai ben descritto, partono oggi da dentro la Chiesa, partono dai vertici ma, riflettiamo un attimo: se è in crisi la famiglia, se sono in crisi i genitori - padri e madri - che non sanno più promettersi fedeltà, non sanno più mantenere le promesse fatte davanti a Dio, non sanno più educare e crescere i propri figli, come non pensare che questa situazione non si sarebbe riflessa poi nella Chiesa?

Molti di questi alti prelati vivono i fetidi "sensi di colpa", loro si sentono in colpa, loro si vergognano della Chiesa passata, loro non si sentono a proprio agio nel vivere l'autentica Tradizione viva trasmessa dai Santi, loro..... e si scagliano contro chiunque osi ricordare loro che esiste una vita "passata" della Chiesa che doveva semplicemente confluire, come ad ogni generazione, nella vita presente della Chiesa, e invece no, come sta avvenendo fra i coniugi, nelle famiglie, eccoci alle "famiglie allargate", al volemose bene a tutti i costi ma separiamoci in nome dell'unità....
si, ridicolo e paradossale, si separano per stare uniti DA AMICI..... e tutti sono benvenuti in questa orgia ecumenica, o egomenica, e dell'ecumania, tutti, tranne quanti avessero la sfacciataggine di venire a dire che non può esistere una amicizia unitiva laddove c'è una separazione.
Si preferiscono le orgie, che per tale intendiamo sottolineare certi attivismi collettivi caratterizzati da comportamenti improntati all'eccesso e alla sfrenatezza, a base di elementi non necessariamente attinenti alla sfera sessuale ma, ad esempio, da fattori quali l'esoterismo, la spiritualità ed altro, in quel miscuglio (orgia appunto) fatto di una PACIFICA fede del fai-da-te ma che in qualche modo possa UNIRCI TUTTI ... e chi non ci sta, non fa trendy, non è moderno, non è da ascoltare anzi, se fosse possibile, meglio eliminarlo e, intendiamoci, per amore dell'unità eh!

Bè, non aggiungo altro, volevo solo, caro Padre Ariel, renderti questa testimonianza come consolazione che almeno una persona (ma siamo di certo molte di più, grazie alla pazienza ed alla misericordia di Dio), presente in quel piccolo gruppo, auspica e supplica come Abramo affinché ci venga risparmiata la giusta ira divina (cfr Gn.18,27-33)... ops pardon, ho osato parlare di "ira divina", sono davvero obsoleta! antiquata, irrimediabile!!

Buon Anno Nuovo, che già inizia con gli avvelenamenti del vecchio e con questa anomalia "dei due Papi" e.... nessuno dei due, non bastano più neppure DUE, per mettere freno a certa deriva clericale!!
Buon Anno, buon pranzo, buon tutto..... perchè nel nome di tutto sia raggiunta presto l'unità pacifica fra le genti, supine alla santa fratellanza, obbedenti ai diritti umani, liberati da quelli divini, obsoleti quelli dei Comandamenti.
Auguri a tutti, nel nome di "tutto".

RAOUL DE GERRX ha detto...

"Pretini trendy" qu'on pourrait aussi appeler "les petits janissaires du Grand Vizir", le Saint-Siège, sous Bergoglio, ressemblant de plus en plus à la Sublime Porte, avec ses eunuques et ses muets du sérail…

mic ha detto...

Anonimo 13:58,
Vedo che insiste. E ben tre chiarimenti pertinenti non le sono bastati.
Nessuno qui, né don Ariel né noi né l'opportunamente citato Benedetto XVI, ha mai definito struttura di peccato l'intera chiesa militante.

Luisa ha detto...

E continuano, senza scrupoli, senza vergogna, oso dire, dopo Lombardi ecco il card.Ouellet, ormai sicuro della sua poltrona, secondo lui
le dimissioni di Benedetto XVI che giudica la "più grande novità nella storia della Chiesa, “hanno aperto delle grandi possibilità”.
Ah sì? Dunque Papa Benedetto ha dovuto togliersi dai piedi per permettere quelle "possibilità"?
E quali sono quelle "grandi" possibilità?
Prosegue senza il minimo ritegno:

"Bisogna quindi essere molto riconoscenti a Benedetto XVI per aver aperto “questo orizzonte” e per aver reso possibile l’elezione del suo successore Francesco.
Siamo veramente in un momento di grazia"


Che cosa è la grazia per il card. Ouellet? I numeri? L`enfasi idolatrica? Il papa supestar per il Time? L`adulazione dei media e di certi ambienti ecclesiali che solo quelche mese prima sputavano il loro veleno addosso Benedetto XVI?
Lo scempio liturgico e dottrinale è sparito?
Una condotta moralmente ineccepibile è ritornata nei ranghi di un certo clero?
Sono spariti gli scandali della lobby omosessuale, di certe notti a luce rossa, dei preti che vivono senza nemmeno nascondersi con l`amante, donna o uomo che sia?
Ma riflettere prima di parlare, no?

http://www.zenit.org/it/articles/il-2013-ha-impresso-una-svolta-epocale-nella-storia-della-chiesa

Anonimo ha detto...

UDINE dalla cui diocesi provengono gli 11 preti friulani che hanno scritto la lettera commentata da don Ariel, è la PEGGIORE DIOCESI di tutta l'Italia. A Udine il clero è massivamente allo sbando, nel migliore dei casi filoluterano, nel peggiore laicizzato all'estremo. Lo stesso arcivescovo non ci puo' fare nulla (come comandare ad una banda di rivoluzionari invecchiati con il mito del '68?). NON E' UN CASO che proprio a Udine, all'elezione di Bergoglio, ci sia stata un'euforia incredibile nel clero! Nel settimanale diocesano c'erano articoli pieni di ebbra gioia. Similis cum similibus!

mic ha detto...

@ duxcunctator 12:45
Lei attribuisce ad una semplice fedele solo impegnata e testarda come me un potere che non le appartiene. Io non posso rallentare o accelerare alcunché; posso fare solo del mio meglio per vivere il mio compito nella mia situazione (non solo su questo blog ma a 360 gradi in tutta l'altezza la lunghezza la larghezza e la profondità che solo il Signore conosce).
Un possibile catechon che poteva "frenare" ha dato le sue dimissioni.
Il resto è nelle mani del Signore. A Lui ci affidiamo giorno dopo giorno.

Anonimo ha detto...

Eh, certo... Mai una volta che, nella nuova "pax Bergogliana", ci si ricordi di VatiLeaks, e soprattutto ci si chieda ancora chi ne sia stato il madante/organizzatori, beneficiari, complici, etc..

Anonimo ha detto...

BXVI, il papa kleenex, usato quando c'era un disperato bisogno di eleggere il papa, perché non dimentichiamoci del "gran rifiuto" 8 anni fa del 'man of the year' 2013, poi gettato via, perché inutile, ingombrante e fastidioso anche se non parla ; smettiamola di prenderci in giro, Ratzinger è stato buttato fuori a furor di card. tipo defenestrazione di Praga, ma siccome lui è un signore vero, a differenza di tanti tamarri intra et extra, ha dato le dimissioni, per 'ingravescente aetate', mezza bugia, perchè l'età c'è, ma c'è una mente lucidissima ancora in grado di dare la paga a tutti, si è messa la m....elma sotto i tappeti, aperte le finestre dell'hotel 5 stelle e sprangate quelle degli appartamenti dove i papi hanno sempre risieduto, gite scampagnata in p.zza , riti e benedizioni che fanno stremolire e frotte di pavidi abbondi che temono di perdere la cadrega e tacciono e plaudono ; in USA il vescovo che aveva coperto preti pedofili è stato scagionato perché non ritenuto responsabile di atti non compiuti personalmente....buona notte chiesa, senza sogni d'oro, anzi meglio stare svegli, che sennò ti vengono gli incubi.Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

BXVI ha voluto fortemente essere eletto papa nel 2005, Lupus smettiamola con questa manfrina del "poveretto si è sacrificato". Ma non vi ricordate più come era strafelice sul loggione??
Dani

Anonimo ha detto...

messaggio per mic...
la confusione abbonda e il delirio della fede sentimentale, stile carismatico....trova l'avallo almeno implicito (ma non troppo) del vescovo che siede a roma.
Da anni si diffonde una pratica molto spuria....potrebbe far luce pubblicando qualcosa?
Casomai anche riflettendo sul limbo...considerato una "discriminazione" o un restringimento della salvezza?
si tratta del cosiddetto battesimo dei non nati... Temo che assisteremo ad una crescita esponenziale di tante stranezze

mic ha detto...

Ma non vi ricordate più come era strafelice sul loggione??

Più che strafelice, era emozionato e pronto ad affrontare ciò che lo aspettava.

Leonardo ha detto...

Don Ariel senza ombra di dubbio è l'unico che ha il coraggio o meglio gli attributi di denunciare questa situazione imbarazzante.
Tuttavia la domanda sorge spontanea:
O nella chiesa contemporanea c'è troppa umiltà o nessuno (anche in alto)ha l'umile coraggio di denunciare questo scandalo in progressione che sta ponendo la santa chiesa cattolica in una condizione patetica e ridicola.
Sia lodato Gesù Cristo

Anonimo ha detto...

mic non mi ricordo nessuna foto successiva o precedente in cui BXVI sorride in quella maniera,apertissima, con le braccia alzate al cielo : non era emoziononato, o non solo, è proprio la foto di un uomo felice.
Dani

Anonimo ha detto...

Ma non vi ricordate più come era strafelice sul loggione??

A tutt'oggi, certe decisioni possono essere prese solo da chi occupa quel posto.
Credo che nessun Papa abbia mai danneggiato la Chiesa più di quanto abbia fatto Benedetto XVI con l'istituzione del Papa "emerito".

Cesare

Unknown ha detto...

Così felice che dopo otto anni, visto che il giocattolo non funzionava più, ha lasciato perdere.

Bha.

Anonimo ha detto...

Dani, vada a vedere immagini d'archivio relative al periodo da arcivescovo di Monaco.

Anonimo ha detto...

Assolutamente da leggere:
http://malvinodue.blogspot.it/2013/12/blog-post_26.html?m=1

Micus

Anonimo ha detto...

No, non sono tutti e 11 friulani. Don Albino appartiene alla diocesi di Padova.

rosa ha detto...

per favore, smettiamola di accusare BXVI di aver compiuto una scelta autonoma volontaria. e' stato costretto con le buone o con le cattive di andarsene. Il chiamarsi emerito, il vestir di binaco, il dire che si e' papi per sempre, ecc., e' un modo per far capire, intelligenti pauca, come sono andate le cose. BXVi e' stato troppo legato al Concilio, e troppo conciliante con le diverse aniem della curia e della chiesa, temndo scismi. queste sono, secondo me, le sue colpe, commesse di sua propria libera volonta'. Ma l' abdicazione e' stat provocata, per cio' diritto canonico o no, per me non e' valida. La legge dice si, ma lo spirito dice no. ed ogni giorno viene fuori qualcosa- vedi l' ultima dagli USA - che mi conferma nei miei convincimenti.
fare Bergoglio papa otto anni fa, sapendo chi era e come si comportava, avrebbe traumatizzato i fedeli abituati a GPII, che, almeno in Italia ed europa, era molto piu' rispettoso della liturgia e della
dottina. Con BXVI i fedeli stavano, pur se lentamente, riabituandosi al sacro, e cio' non andava bene. Questo, unito ad altro(non aver voluto svendere lo IOr e le finanze vaticane ai ssoliti noti, l'imsiatenza sui principi non negoziabile, ecc.), han fatto precipitare gli eventi. Attendere la morte di BXVI poteva esser lungo e, chi sa, magari sarebbe riuscito a far rientrare in toto la FSSPX, oppure avrebbe promulgato un altro messale...forse non lo sapremo mai.
Rosa

Anonimo ha detto...

@anonimo 13.58
Credo che don Ariel conosca bene la differenza tra la Chiesa e i figli della Chiesa. Lei, invece?
Zag

Anonimo ha detto...

Caro Cesare, la chiesa era già danneggiata di suo ancor prima dell'elezione di Ratzinger e il papa emerito non dà fastidio a nessuno visto il tasso bulgaro del gradimento del vdr, per il resto don Ariel è abbastanza esplicito nelle sue affermazioni,perciò invece di chattare a casaccio, rileggitele e forse tutto sembrerà più chiaro.Passante per caso 2.

Anonimo ha detto...

La curia è sempre stata contro a tutte le decisioni prese da BXVI, e hanno fatto di tutto per mandarlo via! Gli attacchi contro di Lui sono stati talmente duri e violenti che alla fine non ce l'ha fatta più e se è andato. Dopo l'arrivo del 'man on the year' 2013, tutto è cambiato, nella chiesa cattolica è arrivata l'aria di primavera, sono spariti gli scandali della pedofilia, dello IOR, sono spariti i maggiordomi (chissa' chi c'era dietro!!)che l'hanno tradito nel modo più ignobile. Questo è quello che mi fa rabbia, Ratzinger è stato crocifisso, e chissà che peso porta per essere diventato emerito!!
Neri

Anonimo ha detto...

La perfezione è una virtù, pochi la raggiungono, coloro si chiamano Santi. Misticamente la Chiesa è perfetta, ma umanamente è fatta di peccatori. La missione della Chiesa è quella di salvare i peccatori, perché Cristo è venuto per i peccatori non per i giusti. Ricordiamo le parole di S. Paolo:
« Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io » (1 Tim. 1, 15).
« .,. io sono stato fatto banditore e a­postolo » (1 Tim. 2, 7).

La Chiesa, il vangelo, Gesù non sono per una élite di puri eletti, ma per strappare la massa informe e peccatrice degli uomini dalla schiavitù del male.

Micus

rosa ha detto...

NB: il vescovo assolto non e' il solo, ma anche uno dei preti accusatmi e' stato assolto. ed in USA non c'e' terzo grado di giudizio, quindi sono assolti per sempre.
quiz: se ci fosse stato ancora BXVI, li avrebero assolti ?
rosa

Anonimo ha detto...

Percentuali bulgare di gradimento o di biasimo secondo me sono quasi sempre categorie poco attendibili.La stampa e la TV dovrebbero misurare il gradimento delle folle e... dei folli nei riguardi di persone ed avvenimenti ma finiscono per propagandare solo un loro punto di vista.Manipolano continuamente l'opinione pubblica col risultato di farci vivere in una democrazia guidata da poteri molto opachi. Comunque riguardo agli 11 di Udine e dintorni credo che non siano per nulla dei pretini ma over sessantenni cresciuti male ed invecchiati anche peggio.Cosa possa fare un vescovo con gente come loro che restano nella Chiesa non condividendone quasi nulla e' difficile dire. La cosa piu' semplice ed onesta e' emarginarli ed impedire loro di far troppi danni,Paul

Anonimo ha detto...

O si pensa:

"Dopotutto è naturale, che un papa il quale, sin da prima l'elezione, ha teorizzato le dimissioni papali, si sia dimesso."


O si pensa:

"Dopotutto, è naturale che, per eliminare un papa, il quale da molto tempo aveva teorizzato le dimissioni papali, si sia fatto di tutto per spingerlo a dimettersi infine."


(Conclusione: non si fosse trattato di Ratzinger, 'teorico delle dimissioni', avrebbero fatto comunque di tutto per "neutralizzarlo", a qualunque costo..)

Anonimo ha detto...

Don Ariel cardinale.....farebbe sicuramente meglio di molti ma non e' detto che quelli che già ci sono siano tutti dei mediocri.Cari miei se e' stato difficile per un Papa non crediate che anche per i cardinali siano tutte rose e fiori.Io personalmente sono convintissimo che senza l'aiuto dall'ALTO la Chiesa sarebbe spacciata da tanto tempo.Invece in virtu' dei fedeli e di quell'Aiuto :non praevalebunt....Paul

solo incubi? ha detto...

"Sarà il Concistoro delle sorprese" (dirà fra un mese quasi ogni vaticanista)

Kueng cardinale? (O qualche teologo gesuita già dissidente sotto 'RatzInquisitore'?)

Enzo Bianchi cardinale (sempre meglio che le cardinalesse) ?

Ok, siamo realisti: Bruno Forte Cardinale Arcivescovo di Chieti-Vasto

(se prima non lo mandano a Palermo, oppure in attesa di mandarlo a Bologna a tempo debito..)

Moraglia, fuori (come anche Leonard di Bruxelles, mentre Nichols stavolta ce la farà..)

E poi sicuramente Poli, il successore di Bergoglio a Baires, e magari pure il rettore della locale università che già venne elevato a sorpresa alla dignità arcivescovile (senza lamenti di alcun vaticanista una volta contrario alle sedi titolari per curiali & co..) poco dopo l'elezione..

Magari qualche vescovo missionario (o francescano o tedesco) in Brasile, rigorosamente under-80... (conclave oblige)

Et cetera, et cetera...

tre mesi fa... ha detto...

http://www.linkiesta.it/papa-francesco-pedofilia-santo-domingo


(Novità? L'ex-nunzio Wesolowski è sempre in Vaticano?)

(Chissà, che avrebbero detto, a questo punto, uno o due anni fa..)

Luisa ha detto...

Rimetto il link a questo articolo:

http://www.riscossacristiana.it/il-licenziamento-del-cardinale-burke-altra-causa-di-patrizia-fermani/

L`avevo già messo ma è sparito, siccome non penso che sia stato cancellato perchè inopportuno, vorrei sapere se il sistema cancella" d`office" i commenti che comportano solo un link. Grazie.

superstite cattolico romano ha detto...

concordo con anonimo delle 15:34...ma non siamo noi a pensarlo, o meglio ce ne siamo accorti dall'11 febbraio e oggi p. Lombardi conferma la fine del papato romano: (da vatican insider)

- La rinuncia al pontificato da parte di Benedetto XVI "è una scelta che ha segnato quest'anno e continuerà a segnare anche le prossime epoche della Chiesa", ha inoltre aggiunto padre Lombardi "essa avrà sue conseguenze per quanto riguarda i prossimi Pontificati". "È un' apertura di una strada, diciamo di una possibilità, che, come diceva bene Benedetto, proprio nella sua motivazione alla rinuncia, è connessa anche ai tempi che noi stiamo vivendo. Non tanto, quindi, ad una sua semplice situazione personale, quanto alla collocazione nei tempi con l'accelerazione, l'accumulo dei problemi che pongono". "E questo è stato visto dal Papa con grande lucidità e con grande umiltà, proprio per dare la possibilità di una guida, che lui ha definito di rinnovato vigore, alla Chiesa.

parole su cuoi attendiamo un post.... sono gravi ma chiare!

Anonimo ha detto...

Perfettamente d'accordo con neri. Aggiungo che se gli 11 non sono veneti ma friulani cambia poco...nella mia città ci sono preti che sottoscriverebbero in toto quella letterina....ma qui si puniscono solo i FI
John

Neapolitanus ha detto...

Da un po' di tempo, fra i preti di Napoli corre voce che il cardinale Sepe potrebbe esser prossimamente richiamato a Roma, mentre dovrebbe esser nominato Arcivescovo di Napoli Forte. Cor Iesu sacratissimum, miserere nobis!!!

Cesare Baronio ha detto...

Nel tedio di una serata uggiosa, mentre cerco di arrivare allo scaffale in cui è riposto un libro che vorrei leggere per conciliarmi il riposo, un altro volume mi scivola quasi in testa e si apre ai miei piedi. Mentre lo raccolgo, gli occhi mi cadono su queste parole:

“L’uomo coglie e riconosce gli imperativi della legge divina attraverso la sua coscienza, che egli è tenuto a seguire fedelmente in ogni sua attività, per raggiungere il suo fine che è Dio. Non lo si deve quindi costringere ad agire contro la sua coscienza. Ma non si deve neppure impedirgli di operare in conformità ad essa, soprattutto in campo religioso”.

Mi chiedo: se i miei confratelli, i giovani chierici, gli anziani parroci e fors'anche qualche Vescovo e Cardinale prendessero alla lettera questa frase e, sulla base di essa, pretendessero dai loro Superiori il rispetto della propria decisione di non celebrare la Messa riformata? se chiedessero che li si lasci vestire l'abito talare, ornare la propria chiesa in modo decoroso, predicare secondo dottrina, confessare devotamente, usare quei paramenti che il predecessore ha confinato nelle soffitte della sacristia?

Immaginate l'espressione del Vescovo che, dopo aver fatto fare mezz'ora di anticamera al giovane viceparroco denunziato in Curia da qualche fedele per aver detto la Messa tridentina, e dopo avergli intimato di desistere e rientrare nei ranghi senza fare storie, si sentisse rispondere:

Eccellenza, io lo fare volentieri; ma vede, io sono tenuto a seguire fedelmente la mia coscienza in ogni mia attività: lo chiede il Concilio - Lei m'insegna - e chiede a Lei di non costringermi ad agire contro la mia coscienza, e di non impedirmi di operare in conformità ad essa, soprattutto in campo religioso.

Immaginate quale strumento per il seminarista che usa la talare rimproverato dal Rettore; per il Francescano cui è intimato di non celebrare la Messa di San Pio V; per il Monsignore che scrive su Sì Sì No No convocato dall'Arciprete; per il Vescovo che incoraggia i suoi sacerdoti ad avvalersi della Summorum Pontificum richiamato dalla Conferenza Episcopale; per il Cardinale redarguito dalla Segreteria di Stato perché ordina decine di sacerdoti in rito antico e predica contro l'aborto e le coppie gay: potrebbero appellarsi alla Dignitatis humanae, forse con un mezzo sorriso sornione sulle labbra, e metter finalmente a tacere la boria autoritaria di chi abusa del proprio potere per demolire la Chiesa.


Fonte: http://opportuneimportune.blogspot.it/2013/12/obiezione-di-coscienza-unipotesi-da.html

mic ha detto...

L'obiezione di coscienza ha ragion d'essere solo in presenza di ordini oggettivamente contrari alla fede e alla morale.
Che nelle Chiesa se ne parli con motivazioni serie basate sulla tradizione e quindi sul magistero perenne, che la liquefazione dei dogmi vorrebbe annullare, è un gran brutto segnale.

Anonimo ha detto...

Certo, non sono tutti friulani, lo è la maggioranza. Uno di loro è sospeso "a divinis", è veneto, perché arrivato in Friuli dal Veneto e viene regolarmente "a caccia" da noi (in Slovenia). La immoralità tra il clero nelle quattro diocesi della FVG è molto alta, anche per l'importazione di sacerdoti d'altrove - in molti casi trattasi di sacerdoti espulsi da anche più di un seminario.

rew ha detto...

circa l'insanabile dilemma
riproposto da Baronio:

per il Francescano cui è intimato di non celebrare la Messa di San Pio V

intimazione frequente dal 13 marzo in poi,
abnorme e iniqua, ma della cui iniquità la gran massa dei fedeli neanche si rende conto, (e in questa incoscienza è il lato tragico della situazione), vi consiglio di rileggere la discussione :

http://blog.messainlatino.it/2011/05/gli-errori-del-prof-andrea-grillo.html

datata 16 maggio 2011, vedere quanto sia ATTUALE,
una delle tante disamine in merito all'OBBEDIRE/NON-OBBEDIRE/se-quando obbedire a quale papa: S. Pio V, Paolo VI, Benedetto XVI, al vescovo Bergoglio.....o a chi altro e a quale comando effettivo impartito dal Soglio, o a quale Autorità petrina effettiva, regnante e vigente nell'anno 2013-14 dell'era cristiana.
Disamina ancora aperta....
Riflettere poi, alla "luce" degli eventi in fieri dal 13 marzo, sulle questioni poste da alcuni anni e le posizioni di "coscienza" che ognuno DECIDE di prendere, ritenendola "buona" e gradita a Dio.

rew ha detto...

pardon, correggo:

....posizioni di coscienza.....
ritenendole -in coscienza- buone e gradite a Dio.

Anonimo ha detto...

Segnalo questa lettere di un frate francescano dell'Immacolata:
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/12/i-lager-dei-francescani-dellimmacolata/

Luisa ha detto...

Avevo già messo il link all`intervista a p.Lombardi (quella del card. Ouellet non è da meno), ha ragione "superstite cattolico" nel sottolineare anche quel passaggio, che è effettivamente MOLTO pesante per quel che prospetta.
Stiamo vivendo una situazione anomala che all`inizio ci dicevano essere eccezionale, dovuta alla scelta personale di Benedetto XVI, che non inficiava in nulla il Papato, certo da subito c`è stato chi inneggiava al "coraggio" di Benedetto XVI, chi esultava per le possibili e probabili conseguenze, ma ora si parla di svolta epocale, di nuovi orizzonti che si aprono, di "un' apertura di una strada, di una possibilità" ed è il portavoce gesuita della Santa Sede che parla.
Non solo se ne infischia ( e con lui tutti i nuovi scatenati e instancabili cortigiani) dell`impatto delle sue parole su Benedetto XVI, non solo non riflettono al semplice fatto che Benedetto XVI è vivo, li legge e li ascolta, ma stanno disegnando una Chiesa del futuro a dir poco inquietante, e un Papato svuotato della sua essenza.
Tutto diventa possible, ammettiamo, ipotesi di lavoro, che Jorge Bergoglio abbia un problema di salute grave che lo rende inabile all`esercizio del suo mandato, no problem, si ritirerà pure lui, avremo un nuovo papa, un papa emerito e un altro ex-papa, uno solo in esercizio attivo, e altri due in esercizio passivo perchè SANNO che un mandato ricevuto dal Signore non può essere revocato, o allora si arriva ad un papa eletto da uomini come un presidente a tempo determinato secondo la volontà del papa stesso o di chi lo ha eletto.
Poveri noi, povera Chiesa.

Anonimo ha detto...

Lettera di un Frate Francescano dell’Immacolata sotto Commissariamento Apostolico: http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/12/i-lager-dei-francescani-dellimmacolata/

Luisa ha detto...

Aggiungo che, con e malgrado il mio profondo e invariato affetto per lui, sono consapevole che è Benedetto XVI con la sua decisione ad aver aperto quella strada, quella porta, quella possibilità.

renovatio ha detto...

Luisa, alla fine del pontificato di Wojtyla, molti tollerarono il potere esteso del segretario-arcivescovo Don Stanislao, mentre quanti avrebbero tollerato, mutatis mutandis, un Don Georg onnipotente per anni?

(Ovvio che Dziwisz non fosse il solo dominus, allora: Sodano e Re pure avevano molto potere -diciamo- delegato.. - Una analoga situazione con al centro Bertone, sotto l' "ultimo" Ratzinger, non sarebbe stata accettatta "dall'opinione pubblica", stampa militante ed eterodiretta in primis.
Faccio notare però che a Natale Francesco ha concelebrato con Sodano, Re e Bertone : non vorrà dir niente, ma è evocativo e riassuntivo di due decenni almeno di vicende vaticane..)

notevole nuova, dal Messico ha detto...

http://rorate-caeli.blogspot.it/2013/12/you-report-traditional-mass.html?m=1

Sindaco Marino ha detto...

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/12/27/trans-Roma-funerali-femminile-_9829914.htmlO

Anonimo ha detto...

Beh, Neapolitanus, il Card. Amato è prossimo al pensionamento, per cui potrebbe essere magari Sepe a succedergli, alle Cause dei Santi..

Anonimo ha detto...

In quella lettera si legge:

"Ci è stato detto che i nostri telefoni ed i nostri computers sono tutti controllati grazie ad un sofisticato sistema di spionaggio elettronico e tutto quello che diciamo e scriviamo sarà riferito al Commissario Apostolico."

Insomma dovresti capire che ti han detto una palla...

Edward Snowman ha detto...

"Insomma dovresti capire che ti han detto una palla..."


Beh, magari il Golpi ha contatti diretti l'NSA (e specialmente dopo che lo IOR si è ben atlantizzato.., do ut des...)


(Ehi, era solo -amaro- humour natalizio!)

Zag ha detto...

Mi ha lasciato sgomento la lettera del frate dei FI pubblicata su "Libertà e persona". Non ce la faccio più a sopportare interiormente e spiritualmente questa persecuzione ai FI. Pregate per me.