Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 2 dicembre 2012

Il tema dell'autorità politica mondiale al centro della plenaria di Giustizia e Pace

Leggo su Radio Vaticana oggi: sarà interessante conoscere in che senso si svolgerà e svilupperà il dibattito e, soprattutto, quali saranno le conclusioni.

Al via, domani, la plenaria del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace: al centro dei lavori c’è il tema della creazione di un’autorità politica mondiale, come già auspicato da Benedetto XVI, nella prospettiva del bene comune. Una ipotesi che continua a suscitare opposte reazioni. Philippa Hitchen ne ha parlato con il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente di Giustizia e della Pace: 

R. – Definitely. That is why we want to explore…
Certo. Ed è per questo che lo vogliamo studiare. Sono stato a Francoforte, alla Uniapac (Union Internationale Des Associations Patronales Catholiques), presso la Fondazione Konrad Adenauer e presso il Bund Katholischer Unternehmer (Federazione degli imprenditori cattolici tedeschi); abbiamo passato un giorno nella Bundesbank a Francoforte per discutere di questo argomento. Le persone erano perplesse: per loro questa idea non era realistica, era un’utopia. Ho capito che quello che noi chiediamo non ha un modello già esistente ed è difficile da immaginare. La prima cosa che le persone chiedono è una riforma dell’Onu perché possa svolgere questo ruolo, si chiede di ampliare le competenze della Banca mondiale o del Fondo monetario internazionale perché siano loro a svolgere questo ruolo. Tutto questo sarebbe anche possibile ed è proprio quello che si richiede: riformare l’Onu perché possa svolgere questo ruolo di effettiva autorità mondiale. 

D. – Cosa c’è alla base di questo discorso?

R. – The basic premise …
Alla base di tutto c’è la globalizzazione. In questo mondo, ci sono molte questioni che i singoli Stati non possono gestire come vogliono, come la pace o la questione dei cambiamenti climatici. Quanto tempo è che l’Onu sta lottando per porre limiti, a livello globale, alle emissioni inquinanti e di gas serra? Noi vogliamo portare la gente a comprendere che la situazione del mondo influisce sulla situazione del singolo Stato. Quando noi parliamo di autorità mondiale, pensiamo ad un’entità che rispetti l’autorità sovrana degli Stati che, a loro volta, liberamente cedono una parte della loro sovranità a questa istituzione globale, in vista del bene comune. Questa autorità mondiale non deve schiacciare nessun Paese; per il principio di sussidiarietà deve riconoscere l’esistenza di Stati nazionali sovrani, che devono essere protetti e sollecitati a fare il possibile perché si raggiunga il bene comune. Ma questa autorità deve poi essere accettata dagli Stati e poter avere un ruolo normativo effettivo. Quindi, l’autorità politica mondiale di cui stiamo parlando non deve essere imposta, ma deve essere desiderata e voluta dagli stessi Stati.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

a dir poco imbarazzante per un Cardinale fare queste affermazioni, dare per scontato il cambiamento climatico come conseguenza dei gas serra. una idiozia non sorretta da prove scientifiche. come se ci fosse bisogno di una autorità mondiale per il bene comune, una sorta di Padrone del Mondo, la negazione della libertà e della figliolanza di ogni uomo da Dio. La crisi dell'Europa non è forse la crisi di quel modello di delega a poteri tecnici sovrannazionali? Il Papa intendeva una autorità mondiale capace di risolvere i conflitti che superasse le diatribe in seno all'Onu e l'ideologia onusiana che è alla base di tante atrocità ed ingiustizie. non un governo del mondo.
fausto

viandante ha detto...

E dai! Dal Concilio in avanti non si é più voluto guardare in faccia al male, alla nostra natura di peccatori, alla realtà, per vagheggiare illusorie ed ingenue idee buoniste e pacifiste!
Ma il cardinale Turkson sa leggere la realtà del mondo? Vede che molti conflitti sono dovuti a poteri forti o governi (anche di superpotenze)che agiscono solo per interesse politico o economico? Vede che la parola Bene Comune sulla bocca di troppi governanti é come l'acqua santa per il diavolo?
E si vorrebbero creare istituzioni ancor più vincolanti e quindi potenti che non sarebbero di certo dirette da improbabili santi e sante moderni.

Eppoi, suvvia, non sarebbe male se il papa iniziasse lui a governare con le dovute capacità l'istituzione che é stato chiamato a reggere. Un'istituzione che potrebbe già dare preziose indicazioni e portare a tutti la salvezza eterna a livello mondiale (più bene comune di questo!).
Senza dimenticare che come direttore e consulenti può annoverare lo Spirito Santo oltre che diversi santi pronti ad intercedere!
Cosa vuole di più? Deve solo consultarli!