Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 4 aprile 2012

Mons. Timothy Dolan, un altro Arcivescovo consapevole di una certa "impressione" data dal Concilio...

Rorate Caeli fa un'operazione tipo la nostra nel post precedente: mette in risalto le parole di un arcivescovo, più consapevoli della media ricorrente, su un aspetto conciliare (vedi conclusione in grassetto).


Il Wall Street Journal , il 31 marzo scorso, pubblica un'Intervista con il cardinale Timothy Dolan, l'Arcivescovo che ha incontrato il Presidente:

Circa l'affermazione che un gran numero di cattolici ignorano gli insegnamenti della chiesa sulla sessualità, la chiesa non ha forse un problema nel trasmettere i suoi principi morali al suo gregge?
"Mai lo facciamo!" l'arcivescovo risponde con una risata. "Non ho paura ad ammettere che abbiamo una sfida catechetica interna - ed è grandissima - a convincere la nostra gente della bellezza morale e della coerenza di ciò che insegnamo. Questo è il grosso impegno".

Per questo ha colpe la leadership della chiesa. 
"Siamo stati un po 'timidi' ... a parlare con la giusta cogenza sulla castità e la moralità sessuale". Si può datare questa diffidenza a "metà degli anni '60 e alla fine, quando il mondo intero sembrava in secessione, e quando i cattolici in generale, hanno avuto l'impressione che ciò che il Concilio Vaticano II ha insegnato in primo luogo, è che dovremmo essere compagni con il mondo e che la cosa migliore che la Chiesa possa fare è diventare sempre più come tutti gli altri."

Mi permetto di notare che parlare di impressione è quanto meno riduttivo, dal momento che il nuovo sensus fidei, la nuova coscienza ecclesiale e il conseguente senso morale sono stati veicolati da una prassi che trasmette una diversa dottrina.

9 commenti:

Dante Pastorelli ha detto...

Non hanno nemmeno il coraggio di usar i termini appropriati. Timidi? Direi assenti o eversori e complici di una morale immorale. La buttano in sociologia per non dichiararsi traditori della fede.

Emanuele ha detto...

Sono d'accordo professore. Da qualunque punto di vista si guardi a questa questione questione le gerarchie cattoliche ne escono con le ossa rotte: infatti o non hanno saputo trasmettere ciò che dovevano (e cioè la fede cattolica) e quindi si sono dimostrati degli incapaci, oppure hanno volutamente lasciato milioni di anime allo sbando e perciò sono stati complici di coloro che invece avrebbero dovuto sanzionare.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo sia con Dante sia con Emanuele.
Alessandro Mirabelli

Gederson Falcometa ha detto...

Caro Dante,

La cosa peggiore è che quando i vescovi (anche il Papa) prendono una decisione più grave, all'interno della Chiesa stessa sono le voci di opposizione. Nel caso dei Vescovi americani, che hanno preso una posizione dura contro una legge emanata da Obama, i gesuiti hanno scritto una recensione per i Vescovi, dove citano un brano dell'Enciclica Deus caritas est, di Papa Benedetto XVI per contradire i vescovi (vedere http://www.paolorodari.com/2012/03/27/dopo-l%E2%80%99anatema-dei-vescovi-arriva-l%E2%80%99expedit-dei-gesuiti-sull%E2%80%99obamacare/). Non me ricordo un altro momento nella storia della Chiesa, dove se vede un ordine religiosa, parlando da pari a pari con i vescovi, come se i vescovi non erano responsabili per l'applicazione del Magistero del Papa, ma lei stessa aveva questa funzione. Mi sembra che questo sia il risultato di riconoscere solo i testi come autorità. Questo risulta per cancellare ogni senso della gerarchia, di subordinazione, e mette in evidenza una lotta di classe.

E sempre i gesuiti, che sembrano essere la principale fonte di lavoro per la crisi della Chiesa (a cominciare dal sequestro di Pontítificio Istituto Biblico). Se gli Stati Uniti sono ultra-liberali, qui in Brasile sono comunisti e il più grande centro di distribuzione della teologia della liberazione. Karl Rahner, Hans Kung, Henri de Lubac, Danielou, il cardinale Bea e tanti altri personaggi della crisi sono tutti gesuiti ...

Dante Pastorelli ha detto...

I gesuiti sono un ordine che dovrebbe esser soppresso.

Giampaolo ha detto...

Certo che i gesuiti sono davvero un mistero quasi della fede...

Quando erano una vera militia Christi sono stati soppressi dalle varie forme del princeps huius mundi; oggi che, convengo con Dante, la cosa migliore per tutti, loro in primis, sarebbe il loro scioglimento, vengono portati in palmo di mano da ogni media-system (sull'odor di zolfo dei quali taccio per carità di patria).

Dante Pastorelli ha detto...

Appunto: è sempre l'emanatore dell'odor di zolfo che li scioglie quando operano per Dio e li porta in palmo di mano quando Gli si ribellano. E l'emanator di odor di zolfo non è sempre visibilmente da una parte soltanto del Tevere.

Anonimo ha detto...

Quanto a Gesuiti lasciamoli fare. Si stanno distruggendo con le loro mani, stanno facendo tutto da soli, con l'aiuto dell'emanatore di zolfo. Alla fine del Vaticano II erano 36.000, oggi credo si siano già al di sotto dei 18.000. Alessandro M.

Anonimo ha detto...

Il Papa interviene sui deliri dei vescovi austriaci
http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_05/papa-disobbedienza-ordinazioni-donne_9c9ceebc-7efa-11e1-a959-e67ffe640cb1.shtml