Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 21 aprile 2012

La giurisdizione dell'Ordinariato personale cattolico statunitense si estende al Canada.

Riprendo da Riposte catholique:

L’Ordinariato personale della Cattedra di San Pietro, eretto negli Stati Uniti il 1° gennaio scorso, in applicazione della costituzione apostolica Anglicanorum Cœtibus del 4 novembre 2009, di Benedetto XVI, conosce progressi ragguardevoli come già segnalato lo scorso 9 aprile. La sua giurisdizione, che naturalmente si applica all'intero territorio degli Stati Uniti, si estenderà anche al vicino Canada. In quest'ultimo Paese sembra che i tempi non siano ancora maturi per la costituzione di un Ordinariato personale in ragione dell'esiguo numero delle richieste. Tuttavia, i rientri nella Chiesa da parte di anglicani ci sono. E così domenica 15 aprile scorso, due “vescovi” anglicani canadesi, Peter Wilkinson, “vescovo”, ed il suo ausiliare Carl Reid di Nostra Signora di Walsingham – che raggruppa un pugno di parrocchie frequentate da 20/30 fedeli – ed una quarantina di membri delle loro Congregazioni sono stati ricevuti ufficialmente nella Chiesa cattolica da Mons. Terrence Prendergast, arcivescovo di Ottawa. Da febbraio scorso, in seguito ad una riunione tra il prelato Peter Wilkinson et Mons. Jeffrey Steenson, ordinario dell’Ordinariato personale per gli Stati Uniti, si è stabilito che tutte le congregazioni canadesi presenti e future che auspicano di ritornare alla Chiesa cattolica saranno costituite in parrocchie e raggruppate in un decanato annesso all'Ordinariato personale della Cattedra di San Pietro.

2 commenti:

Icabod ha detto...

Buone volontà che si incontrano...

Guido Ferro Canale ha detto...

mi riallaccio al post sull'approvazione del calendario liturgico Anglicano.

Tutto sommato è una non-notizia che l’anno liturgico per loro mantenga la struttura cui sono abituati, viste le previsioni della “Anglicanorum coetibus”; ma fa notizia la forma, perché non è stato approvato un Calendario liturgico a sé stante, bensì quello che si presenta pur sempre come un Calendario particolare rispetto al Calendario Romano Generale *di Paolo VI*. Che quest’ultimo – e la Congregazione per il Culto Divino – potesse tollerare “particolarità” spinte fino alla struttura stessa dell’anno liturgico, e così “tridentine”, non era affatto scontato. E promette bene, a mio avviso, per la riforma della riforma, se mai si farà.